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Lui & Lei

Il tavolo


di Membro VIP di Annunci69.it MybrettyD
26.01.2024    |    520    |    6 9.0
""Cazzo, ho creato una professionista" Siamo affiatati, tanto..."
Il Natale e il Capodanno sono passati. La paura che non ci saremmo potuti vivere accantonata.
Siamo riusciti a ritagliarci momenti per noi lo stesso.
Momenti rubati, in auto, pieni di parole e abbracci, ma non solo.
Ho scoperto l'emozione del car sex. La calamita che ci attira è sempre più potente, l'intenzione era di vederlo, solo stare insieme.
Ma lui resta irresistibilmente sexy anche in tuta. Basta un bacio e lo sento eccitarsi sotto i pantaloni.
La voglia di prenderlo in bocca è sempre lì. So di non sodddisfarlo mai a pieno. Lui si giustifica, dice di essere difficile. Ma la voglia è incontrollabile. Per cui lo prendo in bocca. Stavolta non chiedo.
"Ma che fai, è giorno, siamo in auto, sei matta?"
Lo guardo, sorrido, so di essere matta, ma stavolta la voglia ha il sopravvento sulla ragione. Troppe volte la testa mi ha fermata, non oggi.
"Ma che hai fatto, hai preso lezioni?"
Lo lecco, lo succhio, lo bacio, muovo la mano, uso la la saliva. Chiudo gli occhi e lo assaporo.
E lui sospira, trema, vibra.
E più piace a lui, più piace a me, più mi eccito. Resterei ore così.
I vetri dell'auto ormai appannati, la sera sta arrivando, scende dall'auto, mi abbassa i pantaloni, mi mette a 4 zampe e mi penetra. Sospiro. Finalmente mi sento completa, ora che ho lui, dentro di me. Mi volto. Lui è in piedi, fuori dall'auto, il pene ad altezza del mio viso. Fa freddo, ma non lo sentiamo. Lo riprendo in bocca.
"Non verrò mai, in auto non sono mai riuscito, ho problemi se mi sento osservato"
E infatti alla fine non è venuto.
"Guarda che godo di più quando vibro, perché dura di più"
Non so se mi ha convinto.
Qualche sera dopo sono tornata da lui. Avevo bisogno di un abbraccio. Mi ero abituata troppo bene a vederlo quasi sempre. E abbiamo ripreso da dove abbiamo lasciato.
Non riesco a staccargli le mani di dosso
"Ma stai buona? Ma che hai?"
Ho voglia di lui.
Di toccarlo.
Sono troppi giorni che non facciamo sesso o scopiamo o facciamo l'amore. Il bisogno di sentire il suo odore supera la ragione. Mi sono fatta 2 ore di auto, tra andata e ritorno, per stare 2 ore con lui. Ma ne è valsa la pena.
Abbiamo davvero ripreso da dove abbiamo lasciato. Ho di nuovo il suo pene in bocca, lui è di nuovo in piedi fuori dalla macchina. Fa freddo e non lo sentiamo.
"Cazzo, stavolta vengo Bretty"
E lo fa.
Mi viene in bocca, non era mai capitato, non ero mai riuscita.
Dentro di me c'è qualcuno che sta ballando la samba in modo sensuale, al ritmo di una musica latina. Fuori sorrido beffarda, è un sorriso che potrebbe tranquillamente fare lui.
"Sei soddisfatta eh!?!"
"Mmm si"
Noncurante.
Ma sto ballando la samba.
"Cazzo, si vedeva in questi giorni che avevi voglia"
"Mi hai lasciato troppo tempo senza di te, scusa"
Dormo a casa sua e lo sveglio così.
Abbiamo riso, scherzato.
La sera non riuscivo a prendere sonno perché avevo la tosse. Non stavo bene ma non volevo tenerlo sveglio. Tosse e raffreddore hanno scelto il momento sbagliato per farsi vivi. E più mi fa ridere, più mi la tosse non si ferma. Alla fine prova ad abbracciarmi, non mi vede, è buio e finisce col colpirmi al volto. Mi mordo la lingua, ridiamo di nuovo.
Quando si addormenta inizia a russare. Odiavo sentire il mio ex marito russare, mi teneva sveglia e mi innervosiva. Ora, nel suo letto, tra le sue cose, con il suo odore ovunque, lo ascolto russare, dolcemente, lentamente, piano e il suono del suo respiro mi culla, mi accarezza l'anima.
"Mi sfreghi come la lampada di Aladino"
Lo accarezzo e lui si scuote....
"Non sono abituato a dormire con qualcuno, quando mi accarezzi mi sveglio"
Sto vicina, ma non troppo, allora lui mi tira a se.
"Vieni qua, al tuo posto"
Il mio posto, sul suo collo, ad annusarlo.
A vivere momenti di quotidianità.
Svegliarci facendo l'amore, svegliarlo con un pompino. Lui che mi viene in bocca "Cazzo, ora che sai come fare, sono nelle tue mani".
Ma non importa, basta che lui sia con me, che sia felice, che sorrida.
Mi ha portato la colazione a letto.
Gli ho cucinato la carbonara, di nuovo.
Sono stata abbracciata a lui.
Staccarmi da lui ogni volta è più difficile.
Il lavoro nuovo lo tiene impegnato. Gli impegna il tempo e i pensieri. Ne parla sempre.
In continuazione.
Ho cercato il modo di rendermi utile. Di stampargli cose, comprare portalistini. Alleviare il pensiero.
Sembra che non ci vediamo meno.
Riusciamo sempre a trovare il modo.
Sto macinando km in auto ma non mi importa.
Vado continuamente da lui a pranzo, solo per parlare, per ascoltarlo, per guardarlo, come dice lui, con gli occhi a cuore.
Mi ha chiesto di scegliere il giorno in cui vederci, per programmare il suo lavoro in funzione di noi 2 e ho scelto il mercoledì.
"Non so se voglio prima fumare una sigaretta, fare pipi, limonarti o mangiare"
"E allora facciamo in quest'ordine"
Lo guardo entrare a casa mia.
L'ultima volta che è stato qua aveva dormito con me.
Ero stanca, distrutta, e il sesso con lui aveva esaurito le poche energie che ancora avevo. Ma dormire con lui, tra le sue braccia, nuda, mi ha dato quel senso di completezza che non avevo mai avuto.
Il calore della sua pelle, il suo braccio che mi stringe, il suono del suo respiro.
"È strano, ma mi sono addormentato ascoltando te che russavi, sei dolce anche quando russi, Brrrr Brrrr, una scoiattolina che muove la coda"
Ci svegliamo alle 5 del mattino, facciamo due parole e ritorniamo a dormire. Sarebbe così la normalità con lui?
Vederlo tornare a casa mia mi scalda il cuore.
Lo abbraccio, voglio portarlo in cucina per mangiare ma non ci stacchiamo.
"Non ce la facciamo proprio io e te, eh!?!"
"No"
Dal bacio siamo passati a scopare facendo l'amore
Per un attimo fugace ho visto il suo sguardo nello specchio. Quegli occhi così magnetici che mi tolgono il fiato.
Mi prende in braccio e mi mette sul ripiano della cucina.
Si abbassa e inizia a leccarmi, a toccarmi, a masturbarmi. Di solito le dita mi danno fastidio, se mi lecca. Ma stavolta la barba, le mani, la lingua fanno una magia. Esplodo in un orgasmo mai avuto.
Inizio a ridere, non riesco a smettere.
"Amore, sto giro 10 e lode"
"Pensavo non saresti mai riuscito ad arrivare al 10, ma cavolo, 10 e lode"
Rido.
Non riesco a smettere.
Non mi era mai capitato.
Ho i brividi, sento le gambe che tremano, ho il fiato corto.
Mi solleva in braccio e mi porta sul divano.
Adoro che sia così forte da sollevarmi come fossi una piuma.
Adoro il suo petto, il suo corpo.
Mi guarda.
Quel cavolo di sguardo magnetico che ti uccide.
Dovrei abbassare lo sguardo ma non ci riesco. Ogni volta che mi guarda così mi lego a lui a filo doppio, sempre di più.
"Vieni Bretty, fammi sentire la tua voce"
Lui ordina, mi da una pacca sul sedere e io vengo.
Clack!
Scatto per aria.
Il portone si apre, illumina il corridoio, e sbatte.
Mia figlia è tornata 1 ora prima del previsto, siamo in sala, vestiti sparsi ovunque, nudi.
Corro a chiudere la porta della sala e lui, 1.96 mt di lui, si copre con un cuscino minuscolo.
Inizio a ridere a più non posso.
"Mi verrà un infarto a causa tua, prima o poi. Abbiamo 42 anni e non siamo più giovani! Non hai chiuso la porta!!"
E rido.
"E guarda che capelli che hai! Si vede che hai scopato"
E rido.
Rido a più non posso.
"Amore, avevi fame, vestiti e vieni a mangiare"
E rido.
Finito di mangiare lo trascino in tavernetta.
"Niente, vuoi fare un altro round?"
"No, possiamo anche solo dormire"
"Si, tu... dormire"
Però alla fine è lui che si slaccia i pantaloni e mi appoggia il pene alle labbra.
È un meccanismo automatico inziare a succhiare, come piace a lui.
"Cazzo, ho creato una professionista"
Siamo affiatati, tanto.
Abbiamo una chimica che non ho mai provato, e a questo aggiungiamo il sentimento e la passione. Siamo una bomba in esplosione sempre.
Mi mette a 90, sul divano, mi penetra, ma poco dopo lo riprendo in bocca.
In piedi, davanti a me, mi tende la mano e mi tira verso il tavolo.
Si abbassa.
"Non hai ancora pulito lo squirt della scorsa volta"
No. Non l'ho fatto.
Mi piace sapere che c'è un ricordo di noi sul tavolo che non usiamo mai.
"Domani. Lo faccio domani"
Alla fine ci ritroviamo sdraiati sul tavolo.
Lui supino.
Lo guardo.
E inizio a leccarlo.
Lo guardo e lecco.
Lecco e cerco di memorizzare ogni cm della sua pelle. Ogni neo. Ogni poro della pelle.
Lecco le spalle, le braccia. Quelle meravigliose braccia così forti.
Lecco i capezzoli, li mordicchio, lecco il suo torace.
Lo guardo e lecco.
Scendo pian piano alla pancia.
Mi avvicino al pene ma gli giro intorno per leccare le sue cosce.
Lecco e mordicchio.
Prendo in bocca un testicolo, poi l'altro.
Lo sento fremere, non smetto.
Lo prendo in bocca, per un pò, poi ricomincio a leccarlo.
Salgo sulla pancia, poi al torace e mentre lo faccio cerco di masturbarlo col seno.
Non sono mai stata io a prendermi cura di lui, ad adorare il suo corpo, mentre lui mi lasciava fare.
Scopro che è più eccitante di quanto abbia mai pensato.
Lui è nelle mie mani.
"Hai scoperto la tua anima dominante"
Non sono d'accordo.
Mi sono sentita più slave in questo momento che mai.
Se può sembrare vero che ero io a decidere cosa fare e come, ero una schiava che adorava il suo padrone. Provavo piacere per il solo fatto che lo provava lui.
"Ce l'ho duro come non mai"
Allora continuo.
Lo lecco ovunque, sposto il viso e lo lecco anche intorno all'ano, scendo tra le gambe e poi ricomincio a salire.
Non smetterei mai.
Lo porto il più possibile vicino al limite, fino a quando lo prendo in bocca, muovo la mano e viene.
Parte la bevo ma in parte esce, allora lo lecco, lo pulisco.
Lui continua a tremare.
Fino a quando mi sdraio su di lui.
Gli do un bacio.
Lo costringo ad alzarsi e a seguirmi sul divano.
Ci sdraiamo.
Prendo la coperta e ci copro.
Mi abbraccia e si addormenta.
Potrei restare qui per sempre.
Guardo lui, guardo il suo braccio su di me e capisco che non potrò mai più amare nessuno come amo lui.
"Perché mi ami così tanto?"
Me lo chiede sempre.
Per queste emozioni.
Per le sue idee, per il suo modo di essere, per come parla, per come siamo insieme.... per come io e lui siamo perfettamente incastrati.
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