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Lui & Lei

Carbonara


di Membro VIP di Annunci69.it MybrettyD
17.11.2023    |    525    |    7 9.3
"E quando litighiamo non dormiamo e siamo irrequieti in due..."
Stiamo facendo un gioco pericoloso.
Giochiamo con i singoli, mandiamo messaggi, pensiamo di incontrare persone da soli. Anche solo un aperitivo.
Il bello è che siamo gelosi.
"Guarda che se vado a un aperitivo, è per bere qualcosa, finalizzato a conoscere, per poi avere l'incontro a 3... non per andare a letto da sola con uno", ho sentito il sospiro di sollievo "Davvero? Non avevo capito", altro sospiro di sollievo.
La sua gelosia è un uragano.
"Non pensavo di essere così geloso di te. Di amarti così tanto, Bretty"
Quando pensa che qualcosa possa minacciarci diventa un fiume in piena. Spara a zero su tutto. Su me, su noi, sugli altri. Fa paura. Perché il pensiero è sempre che si stanchi e mi lasci, così, per messaggio. Che ogni sera sia l'ultima.
"Guarda che anche di qua ci sono dei sentimenti, secondo te potrei lasciarti, per una cosa così? Lasciami sfogare"
La testa lo capisce quello che dice. Il cuore meno. E quando litighiamo non dormiamo e siamo irrequieti in due. E mi avvolge la tristezza.
"Cos'hai? Sei silenziosa"
"Io sono sempre silenziosa con te!"
"Ma va... non è vero. Hai bisogno di starmi un pò appiccicata?"
"Ci sono già."
E penso che stanotte avrò la sua maglietta... quella che mi ha appena portato, che sa di lui... per dormire col suo odore.
Ci vediamo spesso.
Ci vediamo 3 volte a settimana, se va male 2. È una quantità di tempo importante. E non ci basta mai.
"Se avessi saputo che mi avevano spostato l'appuntamento, potevo rimanere da te almeno un'altra ora"
È andato via da 15 minuti e già mi ha chiamato.
Quando siamo insieme parliamo del più e del meno. Le cose serie, importanti, spesso le diciamo nelle infinite ore al telefono. Quando siamo insieme lo guardo e la mente si azzera.
Lunedì aveva un appuntamento con Lei, che è saltato.
"Ci vediamo oggi? No dai domani. No dai facciamo oggi, così diventa un giorno si e uno no. Riesci? Ho gia voglia di vederti"
Sono stata 2 ore senza parole.
Avevo sperato in una chiamata... ho ottenuto 2 ore con lui, a ridere in un bar baracchina, davanti alla stazione dei treni di un paesino sperduto.
"Non bacio mai per strada. Sono fondamentalmente timido. Ma con te.... lo farei per ore"
Vale lo stesso per me.
Cos'è quest'intesa che abbiamo?
Questa attrazione, che mi porta a toccarlo, attirata come una calamita... mi muovo intorno a lui come fossi un suo satellite. Modulo in miei impegni in base a lui per poter stare con lui più a lungo possibile.
Avevo bisogno di toccarlo oggi, dopo le litigate di 2 sere di fila. Maledetta gelosia, maledetti messaggi a volte. Che fraintesi innescano la miccia.
"Quando arrivo ti punisco.
Devo tenere questo dentro, perché se no arrivo, mi parte il dolce e ciao"
"Farò la brava"
Bhe... insomma... la brava...
Leggings nero in pelle, corpetto in pelle. Candele. Luce soffusa. Costrittore per le braccia.
Ha il collare, si chiude con un lucchetto. L'ho notato insieme a lui. Oggi non ci facciamo prendere dalla foga. Oggi con calma useremo il nostro nuovo gioco. Allaccia una cinghia dopo l'altra. Quattro per braccio, lentamente. Prima un braccio, poi l'altro.
Poi riparte per stringere le cinghie.
"Non stai ferma mai?"
Ovviamente no, mi stavo eccitando.
"Mettiti in ginocchio. Ora ti frusto con la cinghia. E tu conti. Sei in punizione"
È autoritario. È forte. Faccio per scendere dal letto e mettermi a terra, allunga una mano e mi aiuta. Ed è tutto lì il motivo per cui gli permetto di legarmi. Perché mi sostiene. Perché mi vuole frustare, ma allunga la mano per sostenermi mentre mi muovo, per non farmi cadere.
Colpo di cinghia "uno..."
Altro colpo "due..."... "quindici"
Pensavo facesse più male.
Lui ha pensato non mi sarei seduta per 2 giorni.
Cambia il ritmo. Cambia la posizione. Cambia il posto che colpisce.
Sento i colpi, sento il dolore, forte, ma quasi tenero. Un colpo dato con amore. Il sedere caldo nei punti che colpisce. Mi tocca. Sono eccitata, sono bagnata.
Mi penetra.
Siamo sul pavimento, sul tappeto e scivolo in avanti.
Mi prende le mani, legate dietro la schiena e mi tiene così. Saldo, forte, le mani allacciate alle mie, mentre mi prende da dietro.
Siamo un turbine di emozioni.
Facciamo qualche video, qualche foto, per noi. Per ricordare questi momenti. Che sono indimenticabili. Pensavo che legata così le posizioni fossero limitate.
E invece no.
Ci spostiamo sul letto.
Mi prende da dietro, da di fianco, lui sopra, io sopra.
Il nostro sesso anale è una fusione. Diventiamo una persona sola. Non più due distinti.
E mentre lo facciamo mi slega. Con foga. Una cinghia alla volta. Veloce.
"Meglio così?"
Ma il collare resta. Ho tutto il nostro gioco attaccato alla schiena e al collo, ma ora ho le mani libere di toccarlo e lo tocco. Ovunque.
Il viso, il torace, le gambe, la pancia... tocco tutto.
E mentre lui è dentro di me, nel lato B, ci gira, sono sopra di lui, e iniziamo a muoverci, sempre più veloce, fino a un orgasmo così potente che mi devo fermare un attimo.
Ho la pelle d'oca.
Tremo.
Sento le lacrime affiorare.
Mi volto un attimo, tengo la lacrima per me.
Mi sono sentita sua più che mai. Finalmente. Di nuovo. Dopo giorni di tensione, di paure, di prove difficili. Sono finalmente di nuovo sua e vorrei fermare il tempo ora. Lui dentro di me, la mia pelle d'oca, i miei tremori, il suo cuore che batte forte, le nostre emozioni.
Ricominciamo, stavolta più lentamente.
"Ti vorrei anche davanti però..."
Sorride
"Chi decide qua?"
"Tu... scusa... io chiedo... se fa piacere anche a te..."
"Vado a lavarmi"
"No rischia, non staccarti"
"Ma che hai oggi?"
Avevo bisogno di lui. E lo sa. È il mio modo per sentirlo vicino, per sentire che questa follia, questa relazione esiste. Che è reale, non è un sogno, è fatta di carne, sangue, passione, emozioni... che si trasformano in un orgasmo, in un bacio lento o passionale, in tremori, brividi, lacrime, litigate, risate, voglia di stare insieme.
"Non mi fregare..."
"Nemmeno tu"
"Non vedi che sei la mia vita?"
E lui non vede che è la mia?
Usiamo le mani, usiamo la lingua... ma alla fine passano 2 ore in un lampo e la maggior parte del tempo è stato dentro di me.
"Sono distrutta"
Mi sdraio supina. Mi tolgo il corpetto di pelle. Ho bisogno di sentirlo contro di me. Pelle contro pelle.
Mi sale sopra, mi lecca il seno, mi morde... anche sopra al livido che mi ha fatto venerdì. Morsi, lingua, morsi... ancora e ancora e io lo lecco. Lo tocco.
"Sei pronta? Voglio venirti in bocca"
Si sfila da me, mi infila il pene in bocca e viene.
È salato. Mando giù. Sorride.
Mi guarda di traverso
"Ti ha fatto schifo"
"Per niente. Possiamo rifarlo"
"Stiamo un pò abbracciati?"
Lo chiede lui... ci sdraiamo uno di fronte all'altra "chiudi gli occhi, dormi, ti coccolo io oggi" muove la sua mano lentamente su di me. Siamo sul fianco, la mia gamba sinistra sopra di lui. E sono in paradiso.
"Cos'hai fatto qui?"
Ha una cicatrice.
L'ho notata dalla prima volta.
Ogni volta che siamo a letto ci passo sopra un dito o la lingua. Ogni volta mi sono chiesta da dove venisse. Se ha altri segni che mi possano parlare di lui. Ma questa cicatrice mi chiama. È l'unica imperfezione nella pelle della spalla così liscia.
"Me la sono fatta in un cantiere con un ferro spuntava. Di solito dico a rugby, perché fa più figo"
"Sei sexy amore"
"Perché? Cosa c'è di sexy in me?"
"L'atteggiamento. Fuori e dentro dal letto. Sei deciso, autoritario"
"Ho fame"
"Ti va una carbonara?"
Ride
"Chiedere se mi va una carbonara è come chiedere a un uomo per strada se gli va un pompino, chi direbbe di no? Guanciale o pancetta?"
"Per chi mi hai preso? Guanciale"
"Ci avevi pensato a questo menù?
"Amore, gli ingredienti per la carbonara a casa mia non mancano mai"
"Se è vero sposami"
Mi alzo.
"Non ti fai la doccia?"
"No" voglio tenere il suo odore addosso stanotte.
"Devi andare al compleanno di tua nonna, ti sono appena venuto mezzo in faccia, mezzo in bocca"
"Mi sono lavata la faccia"
"E se le dai un bacio? Sai di sesso"
"Meglio"
E mi metto a fare la carbonara.
Ci siamo rivestiti ovviamente.
Parliamo del più e del meno
"Sei una cuoca vero? Hai fatto dei corsi, non ci credo.
Va bene ti terrò per cucinare, con le altre farò sesso"
"La cuoca va soddisfatta. Se non lo fai tu dovrò cucinare per chi lo farà"
"C'era della simpatia vero nella tua pancetta?"
Gelosone.
"Stiamo bene insieme, troppo?"
"No. Vuoi vederci meno?"
"Sei matta? Quando si sta bene così ci si vede di più, non di meno"
Lo abbraccio.
Era la risposta che volevo.
"Mamma?"
"C'è qualcuno"
Impossibile, ho chiuso la porta a chiave.
"Mamma?"
Apro la porta della cucina e mia figlia è lì.
Sorride. Quando mi cerca vuole soldi o un permesso o entrambi. Scherziamo, ridiamo, glielo presento fugacemente, lui non alza nemmeno gli occhi. Penso stia cercando un modo per mimetizzarsi con la cucina, ma la maglia verde risalta benissimo sul rosso dei mobili. Forse vorrebbe fuggire dal balcone, ma le inferriate sono chiuse. È in trappola.
Sorrido...
Che buffo che è.
Appena lei se ne va...
"Tu sei matta, ma se entrava prima? Quando eravamo a letto e tu legata?"
"La porta era chiusa. Colpa tua che l'hai aperta. E c'erano i tuoi preservativi sul mobile"
"Ma tu sei matta!!!! Davvero!!"
Si copre la faccia con le mani.
Rido.
Non sono matta.
Prima o poi lo avrebbero incontrato, era solo questione di tempo.
L'altro giorno la piccola mi ha detto "Mamma, ho 2 giorni che sarò via fino alle 16, se vuoi organizzarti i tuoi pranzi in quei due giorni, eviti di sfrattarmi"
Ora sa per chi viene sfrattata.
"Devi andare via. Se no fai tardi per il colloquio di tuo figlio"
"16.30 esatte, ma come facevi a sapere che ora era?"
"Intuito"
Va via.
Appena esce mi chiama
"Mi manchi già Bretty"
Ride, mi prende in giro.
Ma stiamo 1 ora al telefono.
Come se non fossimo stati già ore insieme.
"Tu ci credi che provo qualcosa per te?"
Sorrido "Si, qualcosa si"
"Hai inclinato la testa, non ci credi"
"Mi ami?"
"Si"
"Vedi? Stavolta non hai inclinato la testa. Non ci credi?"
Sento la voglia che ha di vedermi, la sento ogni volta che mi chiede di vederci, ogni volta che mi chiama, ogni ora che passiamo a scambiarci messaggi.
"Se amare è voler vedere sempre una persona, pensare sempre a lei e starci bene, questo è amore"
Ed emozionarsi... aggiungo mentalmente.
L'emozione che ti lascia senza parole, che ti inumidisce gli occhi, che ti toglie il sonno e il respiro.
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