Lui & Lei
Respirare
di MybrettyD
08.07.2024 |
297 |
5
"Le emozioni mi travolgono spesso in modo inaspettato e imprevedibile, a volte mi guardo indietro e mi chiedo chi ero un anno fa, quando Lui non era ancora..."
Le emozioni mi travolgono spesso in modo inaspettato e imprevedibile, a volte mi guardo indietro e mi chiedo chi ero un anno fa, quando Lui non era ancora entrato nella mia vita. Le risposte arrivano come un fulmine, di notte, col buio. Ieri mi sono arrivate consapevolezze quando mi aspettavo incertezze, fiducia quando mi aspettavo diffidenza, felicità quando mi aspettavo delusione.
Quando dorme lo guardo, a volte mi sente e apre un occhio, alza un sopracciglio come a dire "Che pensi?", e io gli sorrido, per non rispondere.
Spesso invece non se ne accorge e continua a dormire, il volto rilassato, finalmente libero dai pensieri e dalle preoccupazioni di tutti i giorni.
Quando dorme non mi guarda coi suoi occhi profondi, che mi inchiodano e tolgono il respiro, così i miei pensieri scorrono fluidi, mentre ascolto il suo leggero russare, che pian piano mi culla, mentre vedo la mia mano che si muove meccanicamente ad accarezzare il suo petto scolpito, le braccia forti, le spalle larghe e poi pian piano scende verso la pancia.
"Mi sfreghi sempre, sfregotta, come fossi una lampada"
Sorrido.
È vero.
Probabilmente lo faccio anche nel sonno, perché cullata dal suo respiro mi addormento dal mio lato del letto e mi sveglio completamente addosso a Lui dal lato sinistro.
Spesso i giorni successivi a una notte insieme mi sveglio dalla sua parte, come se lo cercassi inconsapevolmente di notte, nel sonno.
Lui dorme a sinistra, io a destra, è così anche quando siamo a letto da soli, come se entrambi avessimo aspettato qualcuno che riempisse il lato vuoto.
"Sei gelosa, non me lo aspettavo"
"Si, perché ti amo e non voglio che Lei prenda il mio posto, quel posto è mio, anche se Lei c'era da prima di me"
"È tuo, da ora è cosi"
In quel momento ho premuto con un dito sul livido che mi aveva lasciato mercoledì con un morso, mentre eravamo a letto, sul braccio, era tutto il giorno che lo facevo. Mentre era a passare una giornata in moto con Lei, premevo ogni tanto sul livido, quando i pensieri si facevano scuri e tristi, per ricordarmi che Lui c'era, che Lui c'è stato, che ci sarà. Per cercare anche di concentrarmi sulla mia amica, sul lavoro, sulla guida, per non pensare a loro due insieme ma per pensare solo a Lui.
"Mordimi"
"Leccami"
"Graffiami"
Ci siamo sussurrati parole a letto, mentre mi prendeva in ogni posizione che gli veniva in mente.
"Sei una slave del cazzo, non ubbidisci mai" sorridendo mi prendeva in giro, mi guardava mentre lo prendevo in bocca e non aveva la forza di volontà di farmi spostare dal suo pene, mentre lo leccavo, muovendo la mano come piace a Lui, come mi ha insegnato.
All'improvviso mi ha sollevata e si è infilato dentro di me.
"Ti amo, smettila di farti pensieri assurdi, sono qua"
Il mio viso tra le sue mani deve sembrare piccolissimo, i suoi occhi fissi nei miei, la sua bocca sulla mia. Quando mi bacia mi morde quasi, a volte è dolce, a volte sembra un lupo affamato.
Sentivo i brividi lungo la schiena, mentre un sentimento che pensavo non potesse crescere, cresce ancora un pochino. Mentre un orgasmo mi ha colto all'improvviso facendomi scoppiare in una fragorosa risata.
Mi ha guardato come sempre di sottecchi, ha iniziato a fare una risatina, sempre incredulo che i miei orgasmi mi facciano ridere
"Ma dai, stavolta non ho fatto nulla di che..."
"Toccami, ho la pelle d'oca sulle gambe"
Ogni giorno un mattone, ogni giorno una consapevolezza, milioni di parole, idee, progetti, sogni, tutto solo per capire che alla fine eravamo destinati ad amarci.
Quando abbiamo iniziato a fare scambi ero spaventata di essere gelosa, infastidita dal suo stare con un'altra donna, che questo potesse incrinare il nostro rapporto, invece lo aumenta.
Quando abbiamo incontrato questa ragazza, S, una bella ragazza mora, mediterranea, capelli castani quasi rossi, mossi, labbra carnose... ecco, quando abbiamo incontrato lei non pensavo che le nostre sensazioni sarebbero state così allineate. Eravamo nervosi.
Entrambi.
Il mio lupo era nervoso.
Anche io lo ero, ovviamente, ma sembrava più scontato fossi io quella nervosa, in fondo.
S. ci sa fare, ci ha fatto parlare qualche minuto di noi, di cosa ci piace, di come siamo. A un tratto parlavamo di qualcosa e Lui per scherzare mi ha leccato la guancia, come lo fa Lui, sempre, veloce, impetuoso, impaziente, forte.
S. ha sorriso, inclinando la testa gli ha detto "Non così", si è alzata lentamente, è venuta verso di me e mi ha leccato la guancia opposta, un gesto lento, malizioso, come se avesse tutto il tempo del mondo. Io allora mi sono alzata e l'ho baciata, o forse lei ha baciato me, non ricordo, so solo che nel mentre sentivo le mani di Lui che mi spogliavano, mentre la toccava abbracciando me.
Come per le altre volte ho dei flash, ricordo tutto quello che abbiamo fatto, ma ci sono momenti che mi sono rimasti molto più impressi di altri.
Non so come io sia passata dal baciare lei a fare un pompino a Lui mentre loro due si baciavano. So che ero terribilmente eccitata.
Io e Lui ci siamo dedicati a S., lentamente, mentre Lui la leccava mi sono unita, praticamente era come se ci stessimo baciando, e contemporaneamente leccavamo l'intimità di S, che per un attimo ha chiuso gli occhi, come se non si aspettasse questo da noi, come se non volesse lasciarsi andare per non perdere il controllo.
Amo leccarlo, lo faccio sempre e quel giorno mi sono sbizzarrita a leccargli l'ano e i testicoli, mentre la penetrava, sempre io e Lui, una squadra, uniti dai nostri sguardi, dai sorrisi, dal capirci in un attimo.
Non so quando ci ricapiterà un'esperienza del genere, le donne che fanno questi giochi sono rare purtroppo, ma so che quando capiterà di nuovo, saremo qui, sempre noi, sempre pronti ad affrontarla insieme.
Ora, sdraiata sul mio divano, sono commossa.
Commossa dall'enormita' dei sentimenti che provo per Lui, dalla paura di sbagliare, dalla paura di vivermela, dalla paura di perderlo....
Commossa dalla fortuna che ho avuto.
Se chiudo gli occhi lo vedo, sorridente, con il cappellino nuovo che aveva appena comprato, i pantaloncini larghi, le mani a fare il gesto tipico dei rapper, la maglia termica che aveva indossato in moto.
Sono corsa subito tra le sue braccia, a infilare il viso nel mio posto, nel suo collo, per sentirlo di nuovo mio.
"Puzzo"
"No, stai qui"
Mi ha abbracciato, stretta forte.
"Mi sei mancata Bretty"
Non so che espressione avesse, ero stretta a Lui, io piccolina, Lui altissimo, so solo che in quel momento ho ricominciato a respirare, a respirare come non avevo fatto per tutta la giornata.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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