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La brasiliana


di oib
28.12.2024    |    1    |    0 6.0
"Era una bella fichetta, culo a mandolino sotto quei fuson variopinti che sembrava una seconda pelle, castana capelli lunghi un seno piccolo e dalla maglietta..."
Quella mattina portai il cane al mare, volevo fare una corsetta, così mi armai di coraggio. Scelsi una zona poco frequentata e trafficata, cane al guinzaglio e via. 500 metri e già stavo con la lingua di fuori. Mentre in senso contrario arrivava una ragazza, che arrivata a una decina di metri, si sposta di lato, io camminavo ed inizia ho paura ho paura, guardi che è al guinzaglio e mi allontanai. Credo che era una scusa per attaccare, il cane non se l’è neanche filata. Arrivato a fine tratto ritornai indietro correndo ma questa volta volli lasciare il cane sciolto, non era la prima volta, per un tratto tutto ok ma all’improvviso iniziò a correre su verso le dune, oddio la strada e inizio a correre per raggiungerlo. Arrivato sul ciglio strada lo trovo sdraiato a pancia in su a farsi fare le coccole da quella ragazza che lo teneva a guinzaglio. La ringraziai immensamente e lei sorridendo mi disse ok mi offri un caffè e stiamo pari. Era una bella fichetta, culo a mandolino sotto quei fuson variopinti che sembrava una seconda pelle, castana capelli lunghi un seno piccolo e dalla maglietta si vedevano 2 bei spuntoni. Da lontano le avrei dato una ventina non di più ma da vicino si vedevavo i suoi trent’anni se non qualcosina in più, diciamo coetanei. Mentre si sorseggiava il caffè si avvicinò alla mia guancia e sfiorandomela a mò di bacetto mi fa…… io mi chiamo Sara, io Carlo. Usciti dal bar, uff è tardi rischio di perdere il pulman e lì io pronto mi offrii di accompagnarla, lei mi disse che non abitava a latina ma a latina scalo, non c’è problema le dissi. Così la portai vicino alla stazione, strada facendo la convinsi per una pizza ma non quella sera. Passarono 4 giorni e mi chiamò x la pizza. Il servizio fu veloce e eravamo rimasti lì in zona, gli proposi una passeggiata al mare ma ci voleva tempo e mi disse lei dove andare, eravamo arrivati al parcheggio della stazione che di notte è tutto un trombamento, non feci in tempo a fermarmi che le sue mani già frugavano il mio corpo in un batter d’occhio ero già nella sua bocca. Alzò un lembo della gonna e mi fece notare che era senza slip e vai con il ditalino a gogò. Aveva una fichetta piccola le grandi labbra neanche si sentivano al tatto ma in compenso le piccole aveva due belle alette, un dito scivolava bene per come era fracida, il secondo faticava, una fichetta stretta. Lo tolsi dalla bocca per non venire, mi chiese il preservativo che gli diedi aprendo il bauletto dell’auto e in men che non si dica era gà a cavalcioni a pompare. Mentre cavalcava si abbassava con il viso per baciarmi e a ogni bacio mi sussurrava che ero bello, fammi venire è da tempo che non l’ho. Ce la misi tutta a resister, ma il suo movimento era micidiale, così la misi sotto, alzò le gambe fino al tettuccio, tre minuti e si cambia posizione, lo facevo per raffreddarmi un pochino ma come la mettevo mettevo era un vulcano, la misi a pecora e ero quasi fermo, faceva tutto lei e con la mano mi aiutai un po' giocando con il suo clitoride, si, meno male eccola stà venendo, che morsa di chiappe, se lo sfilò e lo avvicinò al suo culetto, affondai senza esitare, le strappai un siiiiiiii lunghissimo ma quello che stupì e che in 2 minuti raggiunse il suo secondo orgasmo ed è lì che sborrai anche io. Rimanemmo abbracciati, lei disse…….. hai scoperto il mio punto debole……. Certo che però resisterti è quasi impossibile, mi togli il preservativo e inizi a leccarmi il pisello, sei stupenda 5 minuti e poi via a casa tua che è tardi ci baciamo sotto il portone e ciao mi faccio sentire io che ho un po' di lavoro insoluto mi dici. Giovedì mattina mi chiama, ci vediamo nel primo pomeriggio che ti passo a prendere. Alle tre sono sotto casa, squillo al cell 2 minuti ed eccola apparire, stivaletto al ginocchio, minimini gonna che per salire o scendere dal marciapiede ti si vede il culo e magliettina aderentissima. Era maggio troppo presto per il mare. Ma era ottimo per passeggiare. Quel giorno volli parlare di lei e sapere di più, mi disse che era stata sposata 10 anni e che ha una figlia che vive con la nonna lei ogni mese manda soldi, e il fratello ci si è comprato pure una falegnameria e i genitori una casetta e che stanno vivendo bene e in serenità. Lei non so perché è poco chiara forse penso per la lite con il marito è meglio che non rientra, se ci va solo per 3-4 giorni non di più. E a roma che lavoro fai, lavoro in un locale notturno come spogliarellista uauuuu risposi, ti da fastidio? Non risposi ma la baciai. Sai, stare li sul palco mi eccita , avere tutti quegli occhi puntati che ti desiderano e che ti farebbero di tutto mi eccita e spesso dopo lo spettacolo mi masturbo. Rimasi quasi a bocca aperta ma lei intanto come risalimmo in auto prese a massaggiarmi il pisello, si vabbè le dissi, ma c’è gente che offrirebbe migliaia di euro per un sabato e domenica per una ragazza cosi, si è vero ma è a nostra discrezione. Fino ad oggi qui a roma non ho accettato nessuna proposta, i soldi dello stipendio mi bastavano per tutto. A milano era differernte, la vita molto cara, e dovevo arrotondare, mi raccontava tutto questo tra una ciucciatina e l’altra. Ma il racconto stava diventando eccitante e la dovevo far scioglire. La feci sedere bene al suo posto con il sedile sdraiato e mi tuffai tra le sue gambe, mi leccai quella fichetta per lungo e per largo fino a sentirla venire, ma non mi fermai, più si scioglieva e più raccontava. Mi feci salire sopra per cavalcarmi e nello stesso momento le mettevo un dito nel culo, era come ipnotizzata, come gli chiedevo qualcosa rispondeva anche nei dettagli. Il top lo ebbe gli ultimi 2 anni a Milano, conobbe tre facoltosi che si dividevano tutto e spesso dividevano anche lei, se la trombavano in tutti i modi anche con doppie penetrazioni. Ogni incontro che avveniva settimanalmente gli fruttava NUOVE CONOSCENZE E CONTRATTI DI LAVORO FRUTTUOSI, erano nottate intere dove c’era uso di droga. Sporadicamente c’erano orge dove a loro piaceva DI SOLITO 3 contro una. Le organizzavano durante cene di lavoro con altri imprenditori. Eravamo in 4 o 5 ragazze con 7 o 8 di loro e la loro mania era incularci, impazzivano per i nostri culi. Non ce la facevo più a tenere il cazzo dentro e muovermi piano al rallentatore mentre lei sbrodolava, così la feci mettere di lato e gli feci il culo pure io per la sua gioia.venimmo e dovemmo lasciare il posto causa il camion delle pulizie. Visto che lei domani non aveva impegni andammo a casa mia. Entrò saltellando da come era felice, uauuu che bella casa, che cucina e che lettone, mi prese per mano e spogliandoci strada facendo iniziammo un’altra scopata. Per lei potevamo andare avanti tutta la notte ma avevo i miei limiti. Sai mi piacerebbe passare qualche giorno in vacanza con te, spensierati. Magari pensai, avevo il mutuo che mi divorava lo stipendio, a malapena riuscivo a pagare una pizza ecco perché spesso inventavo scuse ai suoi inviti. Ma quella sera avevo lasciato involontariamente sul comò l’estratto conto della banca e accanto il versamento da fare per il mutuo che domani scadeva. Ci buttò a mia insaputa l’occhio velocemente e capì la mia situazione e non disse nulla. Ci facemmo il caffè e la riaccompagnai. Arrivò il giovedì, alle 14,30 era già sotto casa, come entrò ci abbracciammo e mi portò in cucina ci prendemmo un caffè mentre mi spogliava, si capiva che aveva una voglia matta, prendemmo il caffè e la presi lì sul tavolo della cucina, non volle che venni, mi tolse il preservativo e volle che le sborrassi in bocca. ( sai è da 15 anni che non lo faccio, l’unico fu mio marito)Doccia veloce e si esce per una passeggiata. Al centro commerciale si gira tutti i negozi per poi fermarsi in un negozio di scarpe dove venne attratta da un paio di stivaletti. Ne provò 5/6 prima di fare la sua scelta. Era quasi l’ora della chiusura e cenammo in una tavola calda adiacente al centro commerciale. Vi dirò che faticai a mangiare, soprattutto a deglutire quello che masticavo, roba buona e saporita, ma il problema era >Sara, non stava ferma con le mani, era un continuo, e aveva una voglia pazza. Usciti dalla tavola calda di corsa in auto dove non hai perso tempo, vai con la bocca, 3 minuti e siam sotto casa , come apro la porta ti inizi a spogliare seminando quel poco che hai indosso fino alla camera, ti seguo ipnotizzato e arrapatissimo. Mi getto su di te e iniziamo le danze. Missionaria, pecorina, smorza candela, di sponda e non poteva mancare una inculata. Era stupenda, ci addormentammo ma alle 5 lei mi sveglia per farsi accompagnare. Alle 6 ero di ritorno, come entrai in cucina per farmi un caffè, trovo al centro del tavolo un rotolo di soldi grande poco più di un pugno, retti con due elastici. Con calma li contai, erano 6 milioni di lire, chiamai subito Sara dicendogli che aveva lasciato un qualcosa qui sul tavolo, si mise a ridere, sono per pagare il muto e altre spese, … no non può essere, ma non li accetto……… dai, poi me li ridarai con calma. Ciao devo correre al treno. Arrivò presto giovedì, come salì a casa la prima cosa che feci oltre a baciarla, gli restituii il malloppo che lei riprese mal volentieri, ma mi tolsi un gran peso. ( non ho mai accettato che una donna mi pagasse anche un solo caffè, figuriamoci cena vacanza e mutuo). Sara mi capì al volo e riprendendosi i soldi mi chiese scusa. Quella sera non rimase a cena salì sul taxì e andò. Provai a chiamarla dopo qualche settimana, numero inesistente. Neanche a farlo apposta lo stesso giorno al supermercato incontrai la mia amica che la conosceva, gli spiegai in due parole che era sparita e lei mi disse che non aveva notizie. Passò un’altro mese , mi squillò il cell con un numero sconosciuto, era lei Sara………… pronto, ho saputo che mi hai cercato,……. Si le dissi, sei sparita all’improvviso……. Un minuto di silenzio, ……… mercoledì ci facciamo una pizza….. e riattaccò.
Il mercoledì era dietro l’angolo, alle 18 mi suonò il citofono,… chi è……. siamo arrivate…..mmmmm non è sola. Apro il portone e aspetto sulla porta, come si apre l’ascensore compare una bruna tutto pepe tette e culo, mi viene incontro mi bacia, ciao Carlo…… subito dopo esce Sara, ciao amore tutto ok? Scusa ma è appena arrivata una mia amica dall’argentina e non la potevo abbandonare a casa. Le offrii un caffè, parlammo del più e del meno mentre l’argentina gironzolava per casa a guardare. Sara mi disse…… non ti preoccupare non tocca nulla è che è molto curiosa di come si vive in italia. Alle 19,30 le invitai a seguirmi, volli chiamare in accordo con Sara un mio collega per poter essere in 4, erano mesi che mi toglieva la pelle,…….. ma dove le trovi tutte ste fiche, chiamami, usciamo insieme………… così purtroppo feci. Avevo una umile fieta, passai a prendere l’amico e andammo a mangiare una pizza. Scelsi una pizzeria qui, sotto le montagne dove facevano un’ottima carne qualora qualcuno non volesse la pizza. Ultimata la cena ci si incammina per il rientro dove si decide di andare a ballare (per chi lo conoscesse, il 24mila baci ). strada facendo Sara seduta accanto a me mi accarezzava la testa spettinandomi e ogni tanto un bacetto sulla guancia. Così iniziò anche l’argentina, ma improvvisamente si sentì un grido……….. ma che cazzo fai basta basta voglio scendere…… era il mio collega. L’argentina aveva anche allungato la mano……. Lo avesse fatto a me…… bloccai l’auto, calmai la situazione, Sara andò a sedersi dietro e il mio collega davanti e lo riaccompagnai a casa. La serata non poteva finire così, e andammo a ballare. Non vi dico l’ngresso, vicino la biglietteria c’era il proprietario, vecchio compagno di scuola che mi riconobbe, anche perché mensilmente ci andavo. Non mi fece pagare gli ingressi e in più chiamo una cameriera e ci fece accompagnare ad un salotto riservato. Non vi dico, eravamo circondati, si intende non io. Se andavo in pista con una l’altra era assediata e viceversa, l’argentina ogni 10 minuti di orologio mi chiedeva una drink, al quinto chiedo a Sara di parlare con la sua amica, avevo finito i soldi. Sara decise di uscire visto che era tardi, strada facendo mi disse ……… allora vuoi scoparti la mia amica……… ma che dici risposi………. Con tutti i drink che gli hai offerto……… e li mi spiegò che nel mondo delle spogliarelliste vuol dire mi piaci e se lei insiste nei drink ci stà…... Rimasi a bocca aperta, risposi a Sara,…… se ho fatto il gentile è perché è una tua amica e per farti e per fare bella figura, a saperlo prima risparmiavo 50 euro avrei detto no. Mi abbracciò dicendomi….. andiamo a casa che c’è un regalo x te. Come entrammo vidi la sorpresa, Sara e l’argentina si fecero cadere i vestiti come per incanto e ci dirigemmo in camera. Due bocche su di me, stavo impazzendo, quando l’argentina mi salì sopra cavalcandomi mentre >Sara con la sua fichetta era sulla mia bocca. Le due donne erano faccia a faccia anche se le vedevo poco, e come le sentivo parlare l’argentina se lo toglieva dalla fica per metterselo nel culo i movimenti erano lenti e profondi. Sara venne un paio di volte, poi scavallò da su mi me e si mise al fianco dell’amica che prese a sculacciare invitandola ad una cavalcata selvaggia che mi portò subito all’orgasmo. Rimanemmo 5 minuti abbracciati nel letto in assoluto silenzio, si sentivano solo i nostri respiri un pò affannati. Si erano fatte le tre, si sentì il cell di Sara……. È il taxi…… così in pochi minuti svanirono. Son passati mesi e a quel numero nessuno risponde. fine
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