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Settimana bianca a Bormio 1985


di oib
09.12.2024    |    14    |    0 6.0
"Stupende , neve fresca che aveva nevicato tutta la notte e avevamo preso la settimana giusta, poca gente e file snelle..."
Dopo tanto è arrivata la data di Partenza 4 amici e via si dovrebbe arrivare in circa 10 ore traffico permettendo. Tutto scorre liscio, la macchina è buona il pilota ottimo e con questa andatura e la fortuna di non avere traffico si arriverà prima. Il problema si presenta al passo, una fila di un centinaio di auto tutte ferme e sommerse dalla neve per la tormenta che era in atto. Stando fermi e i riscaldamento a palla con motore acceso l’auto veniva sommersa, a turno si scendeva a pulire vetri e alleggerire il tetto. Nel frattempo girava la bottigila di vino rosso produzione Claudio. Nel frattempo passano due carabinieri infreddoliti ma dovevano controllare le auto. Li invitammo per un bicchiere che riscalda sempre e accettarono con molto piacere, ci stringemmo e entrammo tutti. Cinque minuti di caldo e un buon bicchiere di vino ma dovevano continuare il giro. Saluti gli dissi di ripassare tra una ventina di minuti, loro mi risero dicendo ok ok . Erano le 14 passate e la fame si faceva sentire, presi la mia borsa degli alimenti che tutte le mamme ci preparano prendo la teglia della pasta al forno ben sigillata con molti giri di carta stagnola per non ungere, apro il cofano della macchina e la posiziono sulla testata. Nel frattempo vedevamo gli spazza neve andare avanti e indietro, ma la bufera era forte. Li vedemmo ripassare mentre riprendevo la teglia nel cofano, ueee ragazzi un altro giro con un po' di lasagna? Dapprima rifiutarono ma l’odore era forte, tutti stretti in auto ogn’ uno con il suo piatto e vai si mangia e si beve con i riscaldamenti a palla. Venti minuti e i due carabiniri scomparvero. Subito dopo al passaggio degli spazzaneve ce li trovammo davanti, ci fecero agganciare ad uno spazzaneve e portarci dall’altra parte come se fossimo………………..
la nostra attesa fini saltando la fila e guadagnammo molte ore. Ringraziammo i due carabinieri e proseguimmo. Prima di sera arrivammo all’hotel che ci accompagnò al nostro appartamento poco distante. Mi metto subito ai fornelli per la cena, c’era da riscaldare il pollo fatto al forno e un po' di lasagna. La mattina alle 7 sveglia alle 8 eravamo al bar per una buona colazione e subito dopo sci in spalla e via sulle piste. Stupende , neve fresca che aveva nevicato tutta la notte e avevamo preso la settimana giusta, poca gente e file snelle. Per il pranzzo si scendeva in paese con gli sci ai piedi, c’era un alimentari vicino ad un bivio stradale e si andava avanti a panini e cocacola. La sera di solito un po' di pasta e dopo le 23 tutti in discoteca. Bel locale, era dislocata su tre livelli, il più basso al centro era la pista bella grande, con 5 scalini passavi ai divanetti e ai quattro lati trovavi delle scale a chiocciola che portavano a delle terrazze sulla pista. Il bar era in un lato della pista al posto del soppalco. Ero proprio lì a gustarmi il mio wiski e coca quando mi si mette davanti una moretta che allungando la mano mi dice: piacere io sono Matilde ciao io Fabio e così iniziammo a chiecchierare mentre si soreggiava il drink. Mettono un bel brano la invito a ballare , è una sequenza 1, 2, 3, dopo di chè mi chiede scusa e dice di aspettarla li. Sparisce tra la gente poi mi riappare in lontananza che la vedo salire i 5 scalini, unirsi ad un gruppo e sedersi. Ritorno al bancone del bar e temo 10 minuti mi sento bussare alle spalle, mi volto…… sei sparito ti stavo cercando e mi molla un bacio da apnea. Tempo 19 minuti eravamo nell’angolo più buio del locare a limonare come matti. Però succedeva che ogni quattro canzoni mi chiedeva scusa scappava e ritornava dopo 10 minuti e si riprendeva da dove si era lasciato. Si recava sempre ai divani stesso gruppetto. La curiosità era tanta così la seconda volta che andò la seguii con la scusa di andare al bar a prendere qualcosa. Con lei seduta erano due coppie , lei era avvinghiata ad uno un po' più grande di le e davanti un’altra coppia e si versavano dello champagna. Lei rispetto a lui sembrava la figlia, 1,55 mora capelli a caschetto seconda di seno e un bel culo , lui 180 con una folta barba. Lei era seduta sulle sue gambe, e fatto il brindisi, bacetto sulla guancia e via in pista, la direzione era quella per poi perdersi tra la gente e raggiungermi. Chi era il padre? Il marito? Non era un problema per me, come era al mio fianco, le nostre bocche si univano senza mai staccarsi, le nostre mani frugavano i nostri corpi senza andare in profondità visto il luogo, le chiesi di uscire, mi sorrise…. Dai oggi è meglio di no. Ogni tanto mentre le nostre bocche erano unite infilavo la mano sotto la gonna per massaggiare la patata, e trovavo le mutendine sempre più umide. Mentre massaggiavo sentivo i suoi brividi, mi bloccava la mano con la sua e stringeva forte le gambe vibrando tutta. Era la terza volta che veniva, ma si era fatto tardi, erano quasi le una, il suo lui si era alzato in piedi per cercarla con lo sguardo e lei pronta sbucò tra la gente unendosi a lui. L’indomani mattina giornata di sci, ci recammo sulla pista delle 100 gobbe, ci spostammo verso località tre palle per poi risalire sulla parte più alta e scendendo fino in paese con la panoramica. Cenammo e io non stavo nella pelle, la voglia matta di rincontrarla mi assaliva. Piatti lavati cucina in ordine ci si nveste per la disco ore 22 si va. Lei era lì sempre con l’altra coppia e il tipo con la barba, gli passai davanti diritto senza voltarmi e mi tuffai al centro pista a ballare. Vederla fare quei 5 gradini a tempo di musica e lentamente guadagnare il centro dove si confondeva c gli altri era da sballo come si avvicinò la prima cosa che feci la presi per mano e andammo a risederci sul divano di ieri baciandola, lei subito mi sussurrò che aveva ½ ora di tempo tutta per noi, colsi tutto al volo, ti aspetto al guardaroba. Bastava attraversare la strada e al secondo mpiano c’era il nostro appartamento, la feci entrare e lei si aandò asedere sul letto della prima camera, scommetto che questo è quello tuo mi disse, aveva indovinato, ridendo svelò che grazie al maglione posto sulla sedia aveva capito. In un batter d’occhio era nuda, stupenda, sublime, meno male che casa era super riscaldata, come per magia mi feci scivolare i vestiti di dosso e mi tuffai su quella fichetta che aveva solo un basoncino di peli sopra ikl clitoride. Iniziai a leccarla iniziando dall’interno coscia sx per saltare a dx, abbiamo poco tempo e mi prese la testa portandola sopra la sua fichetta. Lì diedi il mio meglio, dopo avergli succhiato e moridicchiato con le mie labbra il clitoride scesi tra le labbra che piano piano si aprivano, e iniziai a scrivere usando la lingua come pennino, ……… quanto sei bella mi fai impazzire, e che fichetta piccolina, ……. e notavo da come si muoveva che gradiva molto che io scrivessi in corsico piuttosto che in stampatello. La sentii godere per ben due volte, la leccata fu interrotta da un ti voglio detto come un ordine. ( Dimenticavo una cosa , mentre la leccavo e lei piano piano aprivaa le sue gambe , le portò a mò di spaccata sollevando il bacino, tanto che io x star comodo ero seduto sulle mie ginocchia. ) era un lago, entrai con facilità, si che era piccolina ma molto elastica. Dal missionario la misi a pecora e li la stantuffai con violenza strappandogli vari urletti e incitamenti, poi fu la volta della cavalcata, una furia, si era implata di forza, teneva la sua mano sx sul mio torace e la dex sul mio ginocchio dx e giù a cavalcare e strifinare di forza come se non ci fosse un domani, veniva di continuo fino a quando venni anche io e crollò su di me quasi svenuta. Dopo 2 minuti baciandomi disse che non aveva mai goduto così tanto in vita sua e me ne sentii orgoglioso. Si sollevò da me accarezzando il mio pisello per poi riprenderlo in bocca e leccarlo bene bene, i miei 27 anni si vedevano, prese di nuovo vigore, ma lei mi stoppò dicendomi, ti faccio un regalino ma abbiamo poco tempo, si sdraiò a pancia in giù a gambe divaricate e aprendosi le natiche mi invitò a incularla. Non ci fu bisogno di bagnarlo, entrai a fatica e lentamente al canto dei suoi ai ai ai gli dieedi una decina di pompate e rimandammo il tutto aa domani. Rinfrescatina veloce e di nuovo puntuali in disco. Dopo un po' mi raggiunse in pista e li le nostre teste si avvicinavano per poter parlare, ti è piaciuto il regalino, è stata la ciliegina sulla torta, e mi è piaciuto tutto, sai me lo ha consigliato la mia amica quella che è seduta li e non balla mai , è stata la prima volta x me. Uauuuuu ero alle stelle. Era scaduto il tempo e doveva tornare a sedersi, anche io tornai dagli amici che avevano preso posto du divani più avanti rispetto a Matilde. Lei era seduta accanto la sua amica e rispetto a me eravamo faccia a faccia con l’altro divano tra noi che spesso ci oscurava mentre suo marito e l’amico erano alla sua sx che parlottavano. Matilde credo che gli stava raccontando quello che nera successo tra me e lei, avevo questo sentore dal modo in cui mi guardavano, l’amica aveva lo sguardo fisso verso me e a breve ebbi la conferma, quando alzo leggermente la mano come segno di saluto che contraccambiai. Misero un bel brano, Matilde scattò in piedi cercando di tirarsi dietro l’amica che non si fece convincere e scese sola. Mi raggiunse all’altro lato della pista, ci fu un bacio a stampo, hai fatto colpo anche sulla mia amica, gran bel ragazzo ha detto, grazie risposi ma mi sentivo un po' in imbarazzo, piano piano raggiungemmo l’angolo buio della disco e giù a limonare. Al momento dello stacco Matilde mi avviso che anche se era presto, sarebbero usciti dalla disco per tornare in albergo visto che l’indomani dovevano recarsi a Sondrio per incontrare degli impresari per lavoro. Matilde e l’amica erano due ballerine professioniste. L’indomani dopo la consueta sciata , cena, doccia e via in disco ma non la vedevo, arrivò intorno alle 23, come mi vide mi fece cenno di vederci fuori, così feci, corremmo subito a casa, non feci in tempo a togliermi le scarpe che Matilde era già nuda sul letto con le gambe a mò di spaccata in alto. Così mi cimentai nel leccargli la passera e scrissi tra quelle labbra il mio poema. Stessa cavalcata da amazzone, le piacevano le pompate forti , improvvise e di prepotenza e anche oggi mi chiese di non venirle in fica ma nel culo. Come entrai la sentivo gemere, le piaceva molto, mi incitava nell’essere riempita e così feci. Dopo 15 minuti eravamo in disco, lei al suo divano a bere il suo champagna. Tempo 10 minuti mi fece cenno di uscire, così feci, ma rimasi di stucco quando la vidi uscire in compagnia della sua amica. Si avvicinarono loro ame io ero imbarazzato, lei si presentò, ciao sono Sara, ciao Fabio, fumi mi chiese offrendomi una malboro, no grazie e prese la parola matilde che disse che Sara era come una sorella, erano dalla mattina alla sera sempre insieme tranne la notte che passavano con i loro mariti. Bella fica, 1,70 acchi verdi bionda capelli lunghi seconda di seno abbondante e che dire del culo di 2 ballerine? Eravamo posizionati al lato della disco dove faceva angolo, e ogni tanto era più forte di me, mi tiravo Matilda un metro e mezzo più in la , ovvero dietro l’angolo per darle un bacio. Come si ritornava vedevamo Sara sorridere. Il prossimo viaggetto dietro l’angolo che fate vengo con voi, e scoppiammo tutti e tre in una risata. Finite le due sigarette rientrammo separati. In pista ci ritrovammo tutti e tre, credo che in quel momento ero l’uomo più invidiato, con due fiche del genere che mi strusciavano. Ero al settimo cielo. Mi scosse e mi fece scendere dalle nuvole Matilde con un suo bacio così all’improvviso. La serata era alla fine e ci dovevamo salutare. Rimasi di stucco quando le vidi scendere dal soppalco in pista con i rispettivi mariti al seguito, si soffermarono davanti a me e mi salutarono con un bacetto sulla guancia. Dicendo rivolgendosi al loro mariti, è il nostro ballerino.
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