orge
Vacanza in Grecia (2 fine) 20 anni
di oib
27.11.2024 |
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"Io fui la prima entrata in auto i mariti accesero la luce, mi seguii il primo ragazzo e dopo lei..."
Facendo tesoro di questi consigli ci presentammo puntuali alla festa con 6 mazzi di fiori di cui uno era enorme per la festeggiata. Venimmo accolti in piscina e dopo i saluti di circostanza venimmo accompagnati nello spogliatoio. Io e massimo ci guardammo e esclamammo: alla faccia delle 60enni…………. La prima a muoversi è la contessa padrona di casa, che vedendo massimo nell’angolo bar indeciso su cosa bere gli andò incontro dicendogli che se cercava qualcosa e li non c’era lei l’avrebbe accompagnata in cantina dove c’è tutto e di più. Massimo rispose che era anche troppo quello che c’era, ma sentendo dire della cantina si incuriosì e la volle vedere. Dopo venti minuti tornò solo Massimo con 4 bottiglie di champagne, gli andai incontro ad aiutarlo, pronunciò solo due parole: che donna. Ritornò la contessa dopo essersi sistemata, stappammo qualche bottiglia e brindammo a noi accompagnandoci con veri stuzzichini, quando ecco la seconda contessa che ultimando l’ultimo tramezzino esclamò, ohhhhhhh son terminati questi bocconcini squisitissimi, Danilo mi accompagneresti in cucina a prenderne? Così sparirono anche loro per mezz’ora scarsa. Nel frattempo io familiarizzavo con la marchesa che parlando di giardinaggio mi volle far vedere una pianta che non conoscevo e ci inoltrammo in quell’enorme giardino. E li dietro ad un cespuglio a terra sul prato consumammo. E poco più in là c’era anche la duchessa che cavalcava a buon ritmo Antonio . Rimanevano una duchessa e una marchesa. La padrona di casa mi sussurò: lavorano sempre in coppia, dicono che è molto più eccitante e si gode di più. In effetti è così ,risposi, ammettiamo il caso, e si avvicinò più a me prendendomi sotto braccio per spostarci di qualche metro sempre al bordo piscina seduti su di una sdraio, dimmi sono curiosa, immagina di stare in acqua aggrappata al bordo piscina, mentre io ti sono dietro che ti prendo, accanto al tuo viso si siede danilo, tu ti posizioni tra le sue gambe e presa dal godimento che io ti procuro inizi a prenderlo in bocca, mmmmmm interessante, oppure mentre qui sulla sdraio tu mi cavalchi e un’altro te lo porge tra le labbra, ci sono mille esempi da dire. Mi prese la mano e se la mise tra le sue gambe, era fradicia, si dai raccontami ancora. Immagina ora che eccitata come sei mi mettessi tra le tue gambe a leccarti mentre tu ti gusti un bel pisello tra le labbra, per poi metterti a pecora e continuare alternandoli, si dai……….. mentre gli raccontavo la stavo sditalinando, per poi completare con il racconto con una cavalcata e sentirsi l’altro che da dietro si intrufola nel tuo culetto, ahhhhhhh stò venendo. Nel frattempo Massimo e >Antonio si stavano allontanando con la duchessa e marchesa che erano digiune. Dovete uscire da questa forma di falso pudore, aspetta mi chiese e facendo un cenno alle altre le invitò a venire e ci sedemmo su due sdraio una di fronte all’altra con io e Danilo uno per parte. Dai fabio continua, mi disse la contessa. Quando la marchesa e la duchessa appartandosi ci hanno detto che in 4 è più bello hanno detto la verità, Dovete uscire da questa forma di falso pudore, tutti sappiamo cosa sta succedendo dietro quella fratta, e son cose naturali che fate anche voi, come dicevo prima, immaginatevi in piscina aggrappate al bordo con un lui che da dietro vi prende, e che voi state con la testa tra le gambe di un’altro seduto sul bordo a godere con la bocca il suo membro. Uscirono dalla fratta le due coppie ricomponendosi, e come si avvicinarono non crebbero ai loro occhi, le amiche erano tutte nude in ginocchio davanti ai nostri piselli, ed qui che una delle due esclamò, brave è così che vi voglio. La marchesa chiese come mai questo cambiamento e risposero che gli avevo aperto gli occhi e che avevano perso molto divertimento in questi anni, ma la contessa più esplicitamente chiese alla due: a voi come è andata? Si spogliarono del costume e voltando le spalle si abbassarono aprendosi le natiche alla nostra vista, uauuu bellissimo spettacolo aperte e slabbrate avanti e dietro, poi voltandosi e baciando i due aggiungono che hanno goduto da matte. Anche le altre dame non erano verginelle, negli anni avevano usato i loro buchetti in tutti i modi e con varie misure ma sempre a tu x tu mai un trio mai una orgetta, no ad una scopata selvaggia, tutto lentamente e con grazia, così dicevano. Allora mi venne in mente un gioco che proposi , lo chiamai pegno o verità. Ognuno di noi doveva raccontarci una storiella di sesso che le era rimasta impressa e spettava a noi giudicare se vera o che doveva pagare pegno. Così incaricarono me come addetto alle domande, iniziai dalla padrona di casa, hai mai avuto rapporti extra? No , ok di tutte, prossima domanda a l’altra contessa, mentre trombavi nel periodo del matrimonio, pensavi ad altri piselli? No che dite. Qui scattò il pegno perché spesso quando era al mare e le passavano davanti ragazzi con attributi notevoli, gli si bagnava la patata. Come pegno la fecero mettere a pecora e dovette subire 5 sculacciate a testa . Alla marchesa chiesi se avesse avuto rapporti bisex? No . Alla prossima se avesse avuto proposte di sesso nel suo ambiente, si ma mai accettate, ed ora alle due libertine se hanno avuto rapporti extra, certo . All’altra se avesse avuto proposte, certo una sera a cena in un ristorantino io e mio marito, c’era una cameriere giovane e carino che mi guardava con insistenza e a mio marito non dava fastidio anzi mi fece notare la sua eccitazione, poi offrendomi il calice per un ulteriore brindisi, prendendomi la mano mi sussurrò che gli sarebbe piaciuto vedermi con il cazzo del cameriere il bocca. Rimasi un po' stupita della proposta, non me la sarei mai aspettata, e non curante delle mia risposta che non arrivava si alzò per andare a pagare il conto e lo vidi soffermarsi a parlare con il ragazzo che divenne pavonazzo, ma annuiva. Così ci incamminammo verso il parcheggio , entrati in auto si doveva aspettare l’arrivo del ragazzo che con una scusa sarebbe uscito, nel frattempo mi mise una mano tra le gambe trovandomi bagnatissima, così mentre vidi il ragazzo uscire per portare i secchioni della spazzatura ( questa era la scusa per uscire) mi prese il panico, iniziai quasi a strillare costringendo mio marito a partire e passando accanto al ragazzo lanciò un scusaci. Il gioco lo dimenticammo e le domande le ponevo a giro, chiesi alla duchessa libertina, alta 1,70 x 65 kg e terza di seno con un paio di coscie affusolate e con una bella e folta barbetta sulla patata, come iniziò a tradire . Non erano tradimenti, mio marito sapeva e tutto nacque quando una sera si presentò a casa con un pacchetto regalo, avevamo 40 anni e i nostri rapporti si stavano affievolendo, eravamo seduti sul divano e lo scartai con foga, mi ritrovai una pisello di gomma di belle dimensione non esagerate, la gettai sul divano dicendogli che era matto e che cosa voleva farci, si spogliò e vidi che era in erezione, abbracciandomi mi sussurrò: ora mentre me lo prendi in bocca, io piano piano lo strofino sulla patata fino a farlo entrare quanto basta per farti godere così possiamo dare sfogo a qualche fantasia, (le altre erano già con le mani sulle loro patate), allungando la amno costato il mio grado di eccitazione molto alto e ci rise sul fatto che non volevo. Presi a succhiarlo e subito mi ritrovai il vibro in fica che entrò con una facilità lasciandoci a bocca aperta. E mentre ci muovevamo, mi faceva immaginare con i suoi racconti, dai su mettiti a pecora così il nostro amico ti prende e io sotto lecco. Da quel giorno riprendemmo a scopare quasi tutte le sere portandocelo a letto. Piano piano le sentii godere tutte e alla fine ci fu un applauso al racconto. Anche l’altra libertina ammise di avere più di un vibratore e di diverse misure, e i giochi erano molteplici fino ad immaginarmi tra tre cazzi. Mi prendevano in ogni modo. A volte ne portavamo qualcuno al mare e a dir il vero era sempre dentro di me tranne quando entravo in acqua, questo per tre anni, ( e qui le mani ritornavano sulle patate e qualcuna anche sui nostri piselli) poi si inziò a sentire che mancava qualcosa anche perché con i problemi che sopraggiunsero a mio marito………………. Così una sera, mi telefonò nel primo pomeriggio dicendomi di farmi bella e provocante per la sera che si andava a giocare. Chiamai subito l’estetista. Alle 20 quando arrivò mi trovò pronta, avevo preparato anche la valigietta dei giochini, lui si fece una doccia veloce e via, mi fece lasciare la valigetta a casa, io già mi immaginavo come tempo fa io e lui al cinema e il giochetto che dentro mi trapanava, che goduria quella sera. Ma andammo in un ristorantino con circa 15 tavolini con al centro una piccola pista di ballo. Ero contenta anche quando si esce ma un po' delusa. Eravamo tutte coppie e qualche trio mmf ffm tutto normale, alle 23 avevamo già finito, secondo me si era andati con fretta, e passò il cameriere con un elenco di nomi dove si doveva firmare accanto. A che servisse non lo so. Comunque tempo 2 minuti tirano giù la serranda ci servirono una bottiglia a tavolo di ferrari e parti un sottofondo misicale dove apparvero 5 ragazzi vestiti da mariai, uauuu uno strip tise per noi donne. Si spogliarono tutti sotto i nostri applausi femminili, giravano per i tavoli sventolandoceli sotto il naso per poi fermarsi al nostro e invitarmi al centro dove nel frattempo era comparso un divano, la luce si era abbassata già da quando si sentì la musica, ma ora era ancora più bassa. Mentre mi invitavano tenendomi per mano io guardai mio marito che abbasso il viso in segno di si dicendomi vai amore è tutto previsto. Mi alzai e tutti e 5 mi fecero il baciamano e mentre mi avvicinavo al centro pista per sedermi sul divano tutti applaudirono. Pensai, ecco ora mi balleranno intorno sventolando i loro attrezzi davanti al mio viso, qualcuno si divertirà anche a strusciarmelo. Ma non fu così, io già mi sentivo bagnata, mi girarono intorno e vidi tra i tavili gente che si era già calata i pantaloni e su masturbava compreso mio marito. Mi ritrovai un cazzo in bocca mentre le altre mani mi spogliavano sapientamente, capii che ero la privilegiata quando tre rimasero con me ed erano quelli con il pisello più grande e gli al tri due vagarono per i tavoli scegliendone un’altra che portarono su di un materasso sempre li al centro. Nel frattempo mi preoccupavo per mio marito, ma lo vidi in buona compagnia, una delle cameriere si era inginocchiata davanti a lui e aveva iniziato un bocchino. Mi presero in tutti i miei buchini e in tutti i modi, mentre la ragazza cavalcava mio marito io gemevo di continuo sotto i loro colpi. Facemmo le 3 di mattina e notai che anche nei tavoli si trombava era un’orgia con spettacolo. E come nei migliori teatri, a fine spettacolo c’è un fragroso scroscio di appalausi. Mi alzai stanca sulle gambe facendo un inchimìno ai quattro lati e con le luci accese tutti vedevano che grondavo sborra dalla patata , dal culetto e ne avevo ancora tanta in bocca. Mi passarono un accappatoio a me e a l’altra fortunata e ascigamano, mi pulii il viso e andai a ringraziare mio marito. Finito il racconto le dame erano tutte sotto orgasmo, erano bagnate sino alle caviglie. E noi 4 a cazzo dritto. La palla passò all’altra che ridendo disse: dai racconta pure quella volta quando uscimmo dal ristorante brille e ci portarono al vialone…………… aggiunse che anche suo marito aveva problemi e lì dopo un incontro in un locale sex si formò la coppia. Nel fine settimana si era sempre insieme a soddisfare le nostre e le loro voglie di guardare. Quella sera uscivamo da una festa di gala in un notissimo ristorante quando ai mariti su di giri ci proposero questo gioco. Capimmo una parola su 10 colpa dello champagne ma accettammo. Così andammo al vialone luogo dove si concentrava la prostituzione, si erano fatte le tre e ne contammo pochissime vista l’ora, ci fermammo quasi alla fine scendemmo con l’accordo che una volta abbordato il cliente il fatto si consumava li in macchina dei mariti sul sedile posteriore. Non capimmo nulla li x li ma accettammo soprattutto le nostre patate che grondavano. Scendemmo e ci spostammo a 10 metri dall’auto, il primo che si fermò rimase folgorato e ci disse:ma mi basterà lo stipendio? ci riempì di complimenti e andò il secondo erano due ragazzi usciti dalla discoteca, come dissero loro poveri in canna ci chiesero il prezzo , rispondemmo che dipendeva da loro se riuscivano a soddisfarci o no. Un pochino titubanti accettarono, gli spiegammo le condizioni dettate dai mariti, e accettarono. Io fui la prima entrata in auto i mariti accesero la luce, mi seguii il primo ragazzo e dopo lei. Ci fu un turpidio di bocchini e cavalcate, facemmo entrare anche il secondo mentre i nostri mariti si segavano, furono stupendi li ringraziammo e andarono via felici di questa avventura con le strafighe ( così ci definirono). La prossima auto furono 4 ragazzi dai 25 ai 30 anni, uno, il più simpatico scese dall’auto che non si era ancora fermata, si gettò ai nostri piedi gridando, ecco il mio sogno che non si avvererà mai, mi basta solo vedervela e potrò morire in pace, a me fece pena mi ci avvicinai aprii lo spacco e glie la feci vedere visto che ero senza perizoma, si avvinghiò delicatamente ai miei fianchi la sfiorò con le labbra e cadde a terra a mò di svenuto, l’altra si avvicinò dicendogli…….. dai sciocchino vieni su, alzati. Contrattammo con lui che incredulo disse: dove devo firmare? Così lo abbracciai e insieme ad un suo amico dopo aver spiegato la prassi che loro accettarono ci dirigemmo verso la nostra auto . Ero io con loro due mentre lei pomiciava appoggiata alla portiera. Non ricordo quanti orgasmi mi fecero raggiungere ma scesi dall’auto soddisfatta. Ora era il turno della duchessa, stesso trattamento mentre i mariti si segavano, bocchini cavalcate pecorina e doppia per poi essere inondata in gola con tanta sborra. Volevano un recapito, ma li salutammo salimmo in auto e via a casa. Qui la contessa padrona di casa dopo l’ennesimo orgasmo immedesimandosi nella storia disse: ragazze da domani si cambia vita, che i nostri mariti riposino in pace ma quello che faremo li renderemo felici anche lassù. Noi francamente ci sentivamo di troppo a quel punto ma la padrona ci casa ci bloccò e tutti entrammo in casa per la cena. Era tutto pronto da li a 5 minuti ci portarono una squisita cena fredda a base du suschi, verdure grigliate e cruditè . Ma la nostra partenza era imminente, Danilo e Antonio l’indomani tassativamente dovevano partire, i malleabili eravamo io e massimo. Nel frattempo durante il pranzo la boss, così chiamerò la padrona di casa, si informava sulla valigetta e contenuto, senza esagerare saranno stati una ventina di giochetti di varia misura. Finito il pasto che risultò di una prelibatezza unica la boss chiese alla marchesa libertina se era disposta a dividere la su valigetta con loro, lei accettò felicissima e in un baleno trovò fuori casa il taxi, c’erano si e no 1 km lo avremmo potuto fare con uno di noi anche a piedi dissi ma i nostri piselli non si potevano muovere erano impegnati in alcune bocche. Nel frattempo Danilo e Antonio si congedarono da tutte lasciando la boss per ultima che vollero oltre che salutare anche ringraziare per la stupenda sera, la presero in braccio e portata su di un lettino al bordo piscina gli fecero provare di tutto. Come si dice a roma, pelo e contro pelo. I ragazzi salutarono le dame ripresero i vestiti e rincasarono per ripartire la mattina , lasciando la boss distrutta e appagata sul lettino. In poco tempo la valigetta arrivò con la sua proprietaria, nel frattempo la boss si era ripresa era mezzanotte in punto e da come erano curiose le donne penso che la notte sarà lunga. Posizionammo i lettini a circolo con al centro uno per la valigetta e io e massimo ai lati. All’interno ce ne erano una ventina, ogni una indicò il preferito e noi provvedemmo a passarlo, era una tortura per noi. Così decidemmo di puntare la seconda contessa che era un po' restia in tutti i giochi, mentre le altre si tenevano i buchetti occupati, ha due gambe toniche e ben affusolate un culetto a mandolino, bella fichetta carnosa e due tette da sballo, una quarta ben rifatta, la mettemmo sotto le nostre lingue, per poi prenderla in una doppia dove ci alternammo e finire nella sua bocca. Intanto i vibratori erano spariti dalla valigetta e lavoravano all’interno delle loro fiche. L’umidità della notte si faceva sentire obbligandoci a entrare in casa dove c’era chi continuava il gioco dei vibratori, e chi si addormentò sui divani. Ciao al prossimo racconto
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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