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Cosa non si fa per la Famiglia


di Membro VIP di Annunci69.it Puredesire
13.01.2025    |    13.133    |    13 9.9
"Antonio continua a farsi spompinare prendendola per i capelli e tirandola verso la sua pancia, in modo che il pisellino le si infili fino in gola..."
E’ quasi mezzanotte e Liliana fa i conti del mese. Sta sommando tutte le uscite accumulate per la famiglia. Quando il programma Excel mostra il risultato, resta impietrita. Troppi soldi. Troppi per le loro finanze.
Il suo stipendio da cameriera ai piani in un hotel del centro di Genova, unito a quello da operaio del marito Luigi non bastano. Devono mantenere gli studi e l’alloggio della figlia Viola, appena iscrittasi all’università a Milano. Sono sicuri che diverrà un affermato architetto e che riuscirà a rendergli la vecchiaia più morbida. Mancano però ancora un bel po' di anni alla laurea e, intanto, gli esborsi aumentano.
Pensa al consorte che si sta facendo il mazzo nel cantiere navale durante il turno notturno, le si inumidiscono gli occhi.
Si posiziona nuda davanti allo specchio. A 58 anni il suo fisico non è più dei migliori, ciccia e smagliature ovunque, il seno generoso flaccido che cade sul petto e un culo oversize. Cosa mai potrebbe fare?.
Piagnucolando e asciugandosi le lacrime, le passa per la mente un pensiero turpe, quello di concedersi agli ospiti dell’hotel. C’è sempre qualche porco arrapato, specie quelli che si spostano per lavoro, che hanno voglia di una scopata e via. Magari potrebbe racimolare qualche extra con un servizietto di bocca o di mano. E quanto chiedere? 30 euro, 50 euro? Non è una battona, ma si convince che debba diventarlo per esigenze familiari.
L’idea scabrosa le ha fatto bagnare la passera senza accorgersene. Arrossisce, ma poi si sdraia sul letto e lascia che le dita sfiorino e stimolino il suo clitoride fino all’orgasmo, quindi si addormenta.

La mattina successiva, quando si alza, Luigi è rientrato è sta russando beato nel letto.
Lei prova vergogna per quanto accaduto la notte passata, ma sa che è la soluzione migliore. Si profuma il fiore e le mammelle. Indossa una lingerie provocante che le aveva regalato il marito per un compleanno anni or sono. Il pizzo mette in evidenza i capezzoli e i peli neri pubici folti. Si trucca leggermente più del dovuto ed esce.

Nessuna delle colleghe bada al suo look o profumo, ognuna si fa i fatti propri sbuffando per il modo in cui i clienti lasciano le stanze, sempre disordinate, sempre sporche.
Non presta attenzione ai ripetitivi piagnistei e si dirige verso la 342, dove ha visto sul registro il nome di un ospite abituale, che pure lei ormai conosce.
Un signore distinto sui cinquant’anni, responsabile commerciale di una ditta di impianti elettrici, sposato con tre figli. Un giorno lo ha sentito scambiare delle battute sconce con il receptionist, un giovane altezzoso e lascivo, su Giselle, la ragazza che lavora al bar. Una bionda tutto pepe, pure lei giovane e bella. Quello che, però, le ha fatto rizzare le orecchie è stata la richiesta, dietro compenso, di concludere qualcosa. Poi è dovuta salire in ascensore e non ha udito altro.

Bussa alla porta ed entra senza attendere risposta.
Appena varcata la soglia, si ritrova davanti l’uomo nudo con il pisello penzolante e un asciugamano in mano, alquanto stupito per la visita inaspettata.
“Oh mi scusi. Pensavo non ci fosse nessuno”.
“Signora, mi perdoni. Ora mi copro, non si preoccupi”.
“Oh no, la prego resti così che mi piace, anzi… posso?”.
Si avvicina con la bocca al pene e lo lecca leggermente.
Lui resta immobile rilassandosi e sussurrando “Piacere, Antonio”.
Liliana prende coraggio e inizia a succhiarlo per indurirlo. È un po' impacciata inizialmente, ma non essendo l’arnese particolarmente grande riesce pian piano a gestirlo bene tra le labbra. La cappella fa capolino e viene unta per bene. Si sta ingrossando.
“Mmmm… succhia così, da brava, sei meglio di mia moglie”.
Ringalluzzita da quella frase, riprende con maggior foga il pompino fino a sentire i gemiti dell’uomo che preannunciano la sborrata. Non sapendo bene che fare lo trattiene in bocca e accoglie il suo sperma in gola. Non ha mai ingoiato nulla prima d’ora. Si alza e scivola in bagno sputando quello che può nel cesso, poi torna da lui.
È seduto su una poltrona compiaciuto di quanto appena avvenuto.
“Antonio, spero le sia piaciuto. Sono a sua disposizione se hai ancora bisogno. Ah! Piacere mi chiamo Liliana”.
“Liliana cara, è stato bello e inaspettato. Ho ancora due notti qui prenotate, se vuoi domani possiamo fare qualcosina di più”.
“Mi piacerebbe, ma, come ben sa, tutto ha un prezzo”.
Lo fissa negli occhi.
“Giusto. Tieni, per oggi ti sei meritata questi. Domani vediamo. Ah e dammi del tu, siamo amici ora”. Strizza l’occhiolino allungandole una banconota da 50 euro che lei intasca immediatamente. Comincia a rassettare la stanza, mentre lui si prepara per andare a far colazione.
Prima di uscire le allunga una palpata sul culone, lei sussulta ma sorride.
“Ciao Antonio e grazie”.

La stessa sera a casa, Luigi, riposato dopo un giornata di relax, ha voglia di sesso e prima di andare a letto prende la moglie con foga da dietro. La schiaccia sullo stipite della porta e spinge il suo cazzone turgido dentro di lei. E’ un uomo vecchio stampo, poche parole, molti grugniti.
Lei lo lascia sfogare, mentre osserva i 50 euro appositamente lasciati sul comò. Si lascia sottomettere dai colpi del marito, sempre più veloci e fissi, fino a sentirlo venire nel suo ventre.
Una volta terminato l’amplesso si stacca appagato e si fionda sotto le coperte. Domani sarà un’altra giornata di duro lavoro.
Liliana si fa un bidè e poi resta a fissare ancora un po' la banconota.
E’ una puttana ora, lo sa e, percorsa da un brivido freddo, ha scoperto che le piace e non vuole smettere.

La mattina seguente è a cosce oscenamente spalancate nella stanza di Antonio che la sta stantuffando con tutto il suo ardore. Le mammelle le ballonzolano sul petto mentre le anche vengono tenute sotto pressione dai colpi del suo uccello.
Sinceramente non lo sente così tanto, essendo l’arnese non troppo grosso, ma asseconda le voglie del “cliente”, facendo finta di godere.
Lui suda e ansima. Le strizza i capezzoli facendola leggermente urlare per il dolore, poi al culmine dell’eccitazione estrae il cazzo e le inonda tette e faccia di calda sborra.
“Sei meravigliosa tesoro. Guarda te li sei meritati tutti!”
Posa sul tavolino 150 euro, ma prima che lei li prenda le blocca la mano e prosegue.
“Domani potrebbero essere il doppio, ma verrebbe anche un mio amico, è un problema per te?”.
Liliana fa una smorfia ma poi pensa “200 euro netti in due giorni, che potrebbero arrivare a 500 in tre? Come faccio a dire di no!”.
“Ok accetto” risponde, prima di entrare in doccia per lavarsi.
Antonio ha già il telefonino in mano…

Il giorno successivo è nuda in mezzo ai due clienti in piedi.
Sta slappando le loro cappelle e assaporando i loro cazzi. Ingoia a turno prima l’uno, mentre sega appassionatamente l’altro. Quello di Antonio fa più fatica perché più piccolo rispetto alla nerchia bella vigorosa dell’amico, su cui si sofferma con maggior gusto.
“Brava questa troiona, succhia veramente bene. Sono stanco di segarmi mia figlia e le sue amiche per ovviare alla solita fica di mia moglie, sempre più fredda quando scopa. Ho voglia di pelo nuovo…mmmm..succhia troia succhia…mmm”.
“Mmmm… si Carlo hai ragione, fanculo a quelle frigide delle mogli, meglio le puttane…succhia di più puttana, dai…mmmm”.
Liliana invece di offendersi per quelle parole, si eccita ancora di più.
Si distende sul letto a quattro zampe invitandoli a prenderla davanti e dietro.
Carlo si accomoda nella sua bernarda bagnata, infilando il membro senza tanti fronzoli. Antonio continua a farsi spompinare prendendola per i capelli e tirandola verso la sua pancia, in modo che il pisellino le si infili fino in gola.
I due cambiano la posizione, ma quello che ora le sta dietro, le lecca il buco più piccolo insalivandolo per bene.
Lei ha una sorta di preoccupazione, non lo ha mai preso nel culo, ma capisce che se vuole i soldi deve concedere tutto, quindi insiste a leccare palle e manico con voracità.
Sente qualcosa che spinge nello sfintere provocandole dolore, ma resiste.
Antonio è talmente infoiato per la situazione che bastano pochi dentro e fuori dal buchetto per venirle sulle chiappe.
Carlo, altrettanto eccitato, sgonfia i coglioni direttamente nella gola.
“Antonio grazie per questa fantastica scopata, domani parlo con il capo e penso che chiudiamo il contratto di fornitura con la tua azienda. Casomai il dottore necessitasse di una, chiamiamola, spinta per decidersi le proponiamo la nostra puttana, che dici?”
Ridono.
“Certo, figurati, lei sarà ben lieta di assecondare i gusti del dottore, giusto?”
“Come no, signori. Voi pagate e io mi faccio scopare come volete e da chi volete”.
Ridono di nuovo.
“Guarda, 300 euro per le due prestazioni di oggi e altri 200 di bonus per l’affare che probabilmente si concluderà positivamente. Sei stata brava.”
Liliana non crede ai suoi occhi. Soldi a palate e solo per spalancare le gambe o usare la bocca. Meraviglioso.
Terminato il turno entra in alcuni negozi della città e si compra abiti di marca e lingerie elegante.

Luigi non sospetta nulla, troppo piatto per capire che il guardaroba della moglie e l’atteggiamento sono cambiati.
Passano i mesi e tutto fila liscio, in casa non manca mai nulla, i clienti aumentano. Tutti sono soddisfatti e lei intanto accumula denaro che deposita in una cassetta di sicurezza appositamente noleggiata.
La figlia riceve sostentamento continuo e gli studi procedono alla grande. La madre scopre con piacevole sorpresa che ha trovato un fidanzato più grande di qualche anno che come professione fa l’agente immobiliare.

E’ un venerdì di aprile e Liliana è intenta a farsi inculare da un ragazzo, che avrà non più di 25 anni con una mazza splendida. Almeno venti centimetri e dura come il marmo. E’ ormai diventata una professionista e sa come prenderlo in ogni buco.
“Oh si mamma ti inculo…mmmm..prendi il cazzo in culo da tuo figlio…mmm”.
La donna pensa “Al cucciolo piace immaginare che si si sta scopando la madre, pervertito. Ora lo assecondo”.
“Oh si caro, dai, la mammima ha bisogno del tuo bellissimo cazzo. Daglielo tutto …mmm”.
Il giovane si eccita da impazzire a sentire quelle sconcezze e le sborra dentro.
“Ohh si mamma, siii…mmm..siii”.
Squilla il telefonino che si trova sul comodino.
“Pronto? Oh ciao Viola come stai?”
Liliana, mentre si sta pulendo sul bidè, si irrigidisce”.
“Si, io bene. Sono arrivato a Genova ieri sera. Ora ho appuntamento con un tizio locale che conosco, mi deve dare i nominativi per quegli appartamenti di cui ti parlavo nei giorni scorsi. Luca, dopo che gli ho venduto il suo bilocale a Gessate ad un prezzo fantastico, è rimasto talmente soddisfatto che mi ha chiesto di trovargliene uno in questa città. Si deve trasferire definitivamente per lavoro e ne ha assoluto bisogno, ricordi?”.
Lei ora suda freddo… Viola, Gessate, agente immobiliare.
“Si ti voglio bene anch’io. Ah, a proposito. Tua mamma non lavora in un hotel qua in centro come si chiama?”.
Liliana è paonazza ormai.
“Ma veramente? Non ci crederai mai. Sono alloggiato proprio qui, pensa te che piccolo che è il mondo! Ora chiedo in reception, così mi presento e la saluto, che dici?”
Un tonfo sordo proviene dal bagno.
“Oh scusami amore, devo andare. Si, mi comporto bene con la tua mammina. Ti amo pure io, un bacio, ci sentiamo stasera”.

Apre la porta del bagno e si ritrova la (forse) futura suocera svenuta sul pavimento…
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