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L'amico rugbista del mio dolce ragazzo


di pensieroestilelibero
28.08.2024    |    12.394    |    24 9.8
"Loro erano in piedi ed io a sedere..."
Avevo sempre vissuto la mia vita con cautela. A 22 anni, ero timida, riservata, e nonostante avessi avuto più esperienze sessuali (al tempo ero già stata con 5 ragazzi), le mie relazioni erano sempre state tradizionali e prevedibili. Ero innamorata di Marco, un ragazzo dolce e protettivo che mi faceva sentire al sicuro. Avevamo una relazione stabile e felice da due anni.

Una sera, dopo essere stati a vedere una partita di rugby, Marco invitò a casa sua Lorenzo, un amico di vecchia data. Lorenzo era il tipico rugbista: alto, muscoloso, con un'aria sicura di sé che contrastava con la mia timidezza. Avevamo passato la serata a parlare e ridere, sorseggiando vino mentre i due amici rievocavano vecchi ricordi di partite e viaggi.

Pur sorridendo alle battute, non potevo fare a meno di sentirmi in imbarazzo ogni volta che lo sguardo di Lorenzo incrociava il mio. C'era qualcosa in quegli occhi che mi metteva a disagio, un misto di curiosità e interesse che non riuscivo a decifrare. Quando Marco si allontanò per un momento, Lorenzo mi si avvicinò un po' di più, il suo sorriso leggermente più intimo.

"Ti mette a disagio la mia presenza?" chiese con tono gentile.

"No, no... è solo che non sono abituata a parlare così tanto con estranei", risposi io, cercando di mascherare l'ansia che sentivo.

Lorenzo ridacchiò. "Beh, Marco parla sempre di te. Ero curioso di conoscerti meglio."

Sorriie nervosamente, senza sapere come rispondere. Quando Marco tornò, la conversazione riprese su argomenti più leggeri, ma l'elettricità nell'aria era palpabile.

Dopo qualche bicchiere di vino in più, la serata si fece più intima. Marco, vedendo la tensione, mi sorrise. "Sai, Lorenzo mi ha confessato qualcosa tempo fa."

Io lo guardai con curiosità. "Cosa?"

"Che gli piaci. Gli piaci davvero tanto." Marco mi osservava con attenzione, cercando di capire la mia reazione.

Io arrossì, sentendo un misto di sorpresa e timore. Non sapevo cosa rispondere, ma sentivo che qualcosa stava per cambiare nell'atmosfera e nelle mie mutandine di pizzo nero. Il silenzio nella stanza divenne pesante, finché Marco non continuò.

"Abbiamo parlato molto di questo, io e lui. E abbiamo pensato che forse... potrebbe piacerti esplorare qualcosa di nuovo, tutti insieme."

La mia mente cominciò a girare. Ero scioccata dall'apertura di Marco, ma al tempo stesso, qualcosa dentro di me si stava svegliando. Non avevo mai considerato realmente una situazione del genere, ma solamente duramente i più intimi mentre mi masturbavo. L'idea cominciava a solleticare la mia mente e la mia passerina.

La serata proseguì con parole sussurrate e confessioni. Lentamente, i due mi si avvicinarono. Loro erano in piedi ed io a sedere. La mia timidezza iniziò a sciogliersi mentre mi lasciavo guidare da Marco e Lorenzo, scoprendo nuove sensazioni e desideri che non avevo mai immaginato di poter provare dal vivo.

Mi presero entrambi le mani e me avvicinato ai loro pacchi. Erano gonfi e pulsanti. Il cazzo di Marco già lo conoscevo bene e non ebbi timori a tirarglielo fuori dai pantaloni. Stessa procedura la eseguii con Lorenzo ma lo stupore fu enorme, veramente enorme. Oltre al cazzo di Marzo, che è un bel cazzo, mi trovai di fronte, a tre centimetri dalle labbra, un cazzo largo quanto una lattina ed una lunghezza di circa 20 cm. Rimasi estasiata. Iniziai a segare Marco e le mie labbra non ebbero esitazioni, iniziarono a baciare l'enorme cappella di Lorenzo.

Lorenzo con un balzo si mise in ginocchio davanti a me e sentii le sue mani afferrarmi i capelli, sollevarmi la testa e portarmi nuovamente la bocca sul suo cazzo che spingendo s'infilò in bocca fino ad arrivare alle tonsille. Dovetti tralasciare provvisoriamente il cazzo di Marco per dedicarmi a quello di Lorenzo. Lui capì e da bravo complice iniziò a leccarmi la passera mentre io spompinavo energicamente il gran bel cazzo di Lorenzo.

Venni una prima volta, quasi gridando di piacere, chiesi a Lorenzo di fottermi alla pecorina e lui si precipitò ad accontentarmi. mi sembrava di impazzire sentendo il bastone di Lorenzo che dopo avermi passato con la punta la soglia della figa senza difficoltà entrò con estrema facilità fino a toccare il punto più profondo. Sentivo che da lì a poco sarei venuta un'altra volta. E cosi fu. Mentre godevo come una pazza sentii la figa inondarsi dallo sperma di Lorenzo che stava anche lui godendo copiosamente e mentre continuava a scoparmi sentii il suo liquido assieme al mio fuori uscire trafilando dai bordi della figa.

Lorenzo a questo punto disse di essere ancora eccitato ed invitò Marco a prepararmi il buchino mentre io avrei dovuto nuovamente succhiargli il cazzo. Lui non se lo fece ripetere, mi si sfilò da sotto e si mise dietro lubrificandomi il buchino con la lingua ed io mi ritrovai nuovamente in bocca il cazzo di Lorenzo. Io ero ancora tremante e devo confessare che la cosa mi piaceva da morire, appena il cazzo fu pronto e dopo avermi infilato nel culo prima un dito, poi due infine il terzo mi annunciò che ero pronta.

Lorenzo si mise seduto sul divanetto ed io in piedi davanti a lui mentre gli davo la schiena con le mani appoggiate alle mie ginocchia incominciai ad abbassarmi fino a cercare il suo cazzo. Lui da dietro mi prese per le tette e mentre continuavo ad abbassarmi sentivo la sua mano che tenendo fermo il cazzo me lo indirizzava per la giusta strada. La sua grossa cappella era sul ciglio della porta, abbassandomi leggermente sentii la sua penetrazione e scendendo lentamente sentii presto le mie natiche toccare le sue palle, era tutto dentro di me poi risalendo incominciai un su e giù da sballo. Ero eccitatissima. I colpi da sotto mi facevano sobbalzare di piacere.

A coronare tutto questo si mise Marco che mentre mi stavo impalando a dovere sul cazzo di Lorenzo, lui oltre a masturbarmi con la mano, con la lingua prese a leccarmi la figa, o meglio lui stava fermo con la lingua ben tesa mi percorreva la fessura e con un dito dell'altra mano mi masturbava mentre io andavo su e giù. Io vedendo la scena dallo specchio che avevo di fronte, dopo alcuni minuti avvertii che stavo nuovamente godendo, e che godimento, un doppio orgasmo. Mi bloccai nel punto più alto senza far uscire il cazzo dal culo, invitai Lorenzo a sfondarmi il più forte possibile e con un sincronismo fantastico godetti dal culo e mentre davo dei colpi di sfintere strozzandogli il cazzo sentii i suoi colpi si sperma inondarmi.

Quasi contemporaneamente con due dita nella figa che mi stavano scopando davanti, la lingua sapientemente adoperata sul mio grilletto presi a godere anche da lì come una forsennata, dimenandomi ed urlando e Lorenzo cercò con una mano di tapparmi la bocca per non svegliare il vicinato. Marco avidamente si bevve tutto quello che avevo prodotto e mi ripulii per benino. Mi uscivano le lacrime dagl'occhi, forse per l'intenso piacere ma anche dall'indolenzimento delle mie intimità duramente provate. Esausta mi buttai sul divano.

Non fu solo un'esperienza fisica, ma un viaggio emotivo, una scoperta di me che mi lasciò profondamente cambiata. La sicurezza e la dolcezza di Marco, combinate con la passione travolgente di Lorenzo, mi portarono in un territorio inesplorato, che tutt'ora non riesco e non voglio abbandonare.
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