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Un fine settimana con Roger ed i suoi amici a Ostenda
di angietrav
30.08.2023 |
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"Vado di nuovo in bagno a prepararmi per la notte..."
Roger lo conosco da molto, circa quattro anni, e ci vediamo spesso, un po’ meno negli ultimi tempi. Infatti se all’inizio era super gentile ed apprezzava la mia femminilità, con gli anni ho scoperto che è sempre più guardone e gli piacciono i ragazzetti giovani per succhiargli il cazzo, dato che lui è impotente. Con me è comunque rimasto corretto anche se, dopo che mi aveva fatto conoscere il suo amichetto Andrea -con il quale mi ero vista di nascosto-, non si era più fatto vivo ed ho pensato che Roger fosse arrabbiato e mi avesse dimenticata. Però no, è tornato una sera a casa mia e, come prima, abbiamo passato un paio di ore piacevoli: mi ha sbaciucchiata e leccata dappertutto e poi ho lasciato che godesse succhiandomi il clitoride e si bevesse il mio nettare: lui contento come una pasqua, io anche. Io di solito non permetto che i maschi mi tocchino il clitoride, sento che mi fa perdere la femminilità; ma con Roger è diverso, è un’eccezione. Quella sera mi ha proposto di nuovo di andare un fine settimana con lui a Ostenda dove ha un appartamento. Ostenda è una cittadina sul canale dalla Manica, circa 120 km a nord di dove sono per lavoro ormai da più di quattro anni e dove vivo da sola lasciando che la Angie che ho dentro si manifesti liberamente. Ho sempre detto di no perché ho timore di uscire “en femme”: per i vicini del condominio, perché non sono mai abbastanza soddisfatta della mia femminilità; però -ho pensato - là ad Ostenda non mi conosce nessuno, ho fatto voto di fiducia in Roger ed ho accettato. Mi passerà a prendere il sabato mattina alle 10 e torneremo domenica sera. Roger mi ha convinto anche dicendomi che ad Ostenda in autunno c’è poca gente ed è un centro di ritrovo per gay e trav. Problema: dormiremo assieme e Roger ha sempre visto Angie e non il maschietto che c’è sotto, come faccio? Bene, ho deciso: vedrà una Angie a metà.
Ansiosa mi preparo per tempo. Il venerdì sera ho controllato la depilazione su tutto il corpo. La mattina di sabato mi alzo presto, mi lavo con cura dentro e fuori, poi: rasatura accurata, fondo tinta leggero e trucco leggero degli occhi –solo un filo attorno, un po’ di ombretto chiaro sulle palpebre superiori, rimmel sulle ciglia-, ritocco con la matita le sopracciglia; profumo dappertutto. Indosso un top corto rosa con spalline fini, sotto uno tanga nero che contiene bene il clitoride che nascondo all’indietro tra le gambe ed i testicoli dentro lo scroto - dietro ha solo un filo che entra tra i glutei- e non si vede. Sopra una tuta da ginnastica (pantaloni e giacca con cerniera e cappuccio) comprata per l’occasione, è bianco latte di cotone con strisce leopardate ad i lati e leopardata all’interno del cappuccio: molto carina, elegante e femminile; occhialoni da sole (lenti verdi e montatura finto osso con adorni dorati), non metto la parrucca: i miei capelli grigi sono tagliati molto corti (taglio unisex scelto per l’occasione). Indosso un foulard –comprato anch’esso per l’occasione- con motivi floreali color beige, verde, rosso ed arabeschi dorati: lo passo sulla testa e poi lo giro legandolo attorno al collo. Ai piedi gambaletti lunghi fin sotto il ginocchio velati trasparenti, e scarpe da ginnastica bianche.
Il guardaroba che porto lo metto in una valigetta tipo quelle da cabina d’aereo. Oltre a tutto il necessario per Angie (trucco, smalti, creme, profumi, clistere, gel lubrificante, il butt-plug da 8cm di diametro) porto: per il pomeriggio, un tailleur giacca corta e gonna lunga fino a mezza coscia elasticizzati, color albicocca da abbinare alle scarpe décolleté blu con tacco da 8 cm; per la sera, un corsetto nero, sopra un tubino nero e scarpe décolleté nere con tacco da 10 cm; porto anche le zeppe rosse di sughero, tacco 10 cm, per la casa. Poi la lingerie: diversi top corti con spalline fini, e varie paia di tanga e perizomi neri o rossi. Oltre a calze autoreggenti di riserva, ne ho due bellissime comprate per l’occasione: una velata trasparente con balza alta in pizzo per il pomeriggio ed un’altra velata nera con riga dietro e balza in pizzo per la sera. Porto due parrucche: quella che ho da tempo, a caschetto castano chiaro con i capelli medio lunghi che toccano le spalle; poi incignerò una che ho comprato per l’occasione, è bellissima! A caschetto, con frangetta sul davanti, più corta dell’altra fino ad appena sotto il viso, i capelli sono di un bel nero lucente. Prevedo indossarla per la serata di oggi, sabato, col tubino nero e già mi eccito all’idea. Non porto il gel per il fisting e nemmeno i guanti di latex, non penso di concedermi a dilatazioni esagerate, non sono a casa mia e non si sa mai cosa succede. E’ ottobre, la temperatura non è fredda ma nemmeno calda (sui 15 gradi), sul mare potrebbe essere ventoso quindi indosso un trench leggero color beige di gabardina, corto fino a metà coscia. Sottobraccio ho la borsetta di pelle blu a sacco con il necessario: documenti, spazzola per capelli, rossetti -uno rosso corallo e l’altro rosa-, matita rosso scuro per il contorno della bocca, rimmel, profumo, popper, preservativi, fazzolettini di carta.
Roger arriva puntualissimo alle 10 e mi messaggia: è in strada che aspetta. Esco dall'appartamento sperando di non incontrare i vicini sul pianerottolo o in ascensore (io sono al terzo di un condominio di cinque piani ed a ogni piano ci sono tre appartamenti): anche questa volta è andata bene, non ho incrociato nessuno e per strada c’è Roger che, gentilissimo come sempre, tiene la porta del passeggero aperta per farmi accomodare, non senza prima darmi un bacetto sulla bocca: “bonjour ma belle!”, ”bonjour mon cher”.
Viaggiando con Roger alla guida per i 120 km da percorrere: sensazione bellissima, mi sento la sua donna, rilassata e fiduciosa. A metà strada circa devo andare al bagno, ci fermiamo ad una stazione di servizio e devo scegliere tra il bagno dei maschi e quello delle donne, senza indugi scelgo quello delle donne: nessuna si sorprende. Faccio pipì, poi allo specchio controllo il trucco: mi piaccio! Con gli occhialoni da sole ed il foulard mi sento proprio una “star”! Durante il viaggio parliamo di tante cose, della sua vita, della mia (quella di Angie) così libera a Bruxelles che però, quando dovrò tornare in Italia, questa libertà finirà … carpe diem. Chiedo a Roger che faremo arrivati ad Ostenda il pomeriggio e la sera del sabato. “Angie cara, rilassati, non ti preoccupare e fidati di me, ché ho già un bel programmino” dice lui; “sì tesoro, però per favore non mi fare sorprese del tipo di lasciarmi sui viali a battere (vedi il racconto “Roger mi porta a battere…”) o mettermi nelle mani di papponi come una puttana e guardare quando mi scopano (vedi il racconto “A cena fuori con Roger”)”. Ride forte lui divertito “non ti preoccupare ho detto, faremo di tutto e senza rischi, ho amici ad Ostenda, vedrai ti piacerà”; lo incalzo eccitata, “e, mi farai scopare dai tuoi amici e starai a guardare?”; Roger sorridendo “vedrai, vedrai tesoro, rilassati e godiamoci questi due giorni che è tanto che ci penso”, ”va bene caro” gli dico carezzandogli le gambe. “A proposito, che fine ha fatto Andrea, la bellissima amichetta tua?” (Vedi il racconto “Roger ed il suo amichetto Andrea a casa mia”); “se n’è andato, senza dirmi niente, non so dove sia e che faccia; da quando ti conobbe cambiò, era insofferente e diceva che voleva più libertà, speriamo abbia fortuna nella sua vita”.
Arriviamo ad Ostenda a mezzogiorno circa e ci accomodiamo nell’appartamento: un salone con vari divani e poltrone a cubo messi a ferro di cavallo attorno alla TV e ad un tavolinetto basso, più in là una tavola con sedie per il pranzo ed l’angolo cottura. Il salone dà su un bel terrazzo dal quale si vede il mare. C’è una sola stanza con bagno ed un gran lettone, ci dormiremo assieme. L’appartamento si trova al quarto di un condominio di cinque piani: bell’ambiente, pulito e luminoso.
Entrati vado subito in camera, sistemo le mie cose, poi nel bagno. Qui appendo il clistere, posiziono la borsetta dei trucchi e profumi; tolgo il foulard, la tuta, il tanga, metto un perizoma nero, lascio il top rosa, tolgo i gambaletti, metto crema sulle mie belle gambe nude e ben depilate, indosso le zeppe rosse di sughero, sopra la vestaglia di raso nero; controllo il trucco, finalmente indosso la parrucca a caschetto castano chiaro e vado in sala da Roger. “eccomi caro!”, gli do un bacetto sulla bocca carezzandogli il petto villoso. Anche lui si è già messo comodo: pantaloncini corti, scalzo e a petto nudo. Gli spiego che, se stasera faremo sesso, a pranzo non mangio, non voglio avere brutte sorprese. Mangerò dopo, verso le 11 o l’ora che sarà, per ora solo bevo. “Vieni qui, Angie bella” dice Roger e, prendendomi per la nuca, comincia a baciarmi come sa fare lui, cioè mi riempie la bocca della sua lingua e mi morde le labbra succhiandole, poi mi slingua dappertutto, succhia forte e morde i seni ed i capezzoli: lascio che faccia quel che più gli piace. Intanto siamo tornati nella stanza da letto, mi getta sul lettone, strappa via il perizoma, e succhia avido il clitoride tornato cazzo: si beve il nettare che poi comparte con me baciandomi. Infine mi lecca e penetra la figa anale con la lingua facendomi urlare per gli orgasmi. Ci rilassiamo, dormo un poco. Sono le 4 p.m., “vado a farmi bella per il pomeriggio, caro”, “vai principessa, vai pure, ti aspetto in salotto”. Mi chiudo in bagno: doccia, mi lavo a fondo dentro (clistere); poi, come sempre: crema dappertutto, tolgo il fondo tinta, acqua tonica sul viso, ripasso la rasatura, poi di nuovo abbondante fondo tinta, trucco di più gli occhi, le labbra, etc., smalto rosso sulle unghie di mani e piedi. Mi vesto: tanga nero per far sparire il clitoride; le nuove autoreggenti velate e trasparenti, corsetto nero, sopra la gonna e la giacca albicocca: la giacca ha un solo bottone e mostra una bella scollatura lasciando intravedere il seno sorretto dal corsetto ... mmm … che eccitazione! Completo con la collana e braccialetto dorati, profumo abbondante, lascio la parrucca castano chiaro, e indosso le scarpe décolleté blu.
Vado in sala e Roger, gentilissimo, mi fa i complimenti, ma non lascio che mi baci…mi sfarebbe il trucco. Sono le 5 p.m., usciamo. Facciamo un giro in auto per conoscere la città ed i dintorni, poi passeggiamo sul lungo mare, è fresco, meno male che sopra il tailleur ho il foulard ed il trench beige. Scopro che Ostenda non è un luogo “red lights” ma bensì una tranquilla cittadina sul mare da pensionati; però c’è il porto, quindi i marinai, ed un po’ di vita notturna ci sarà, mi dice Roger “vedrai stanotte, faremo un giretto”. Torniamo a casa alle 19 circa. Beviamo qualcosa, fumiamo e parliamo guardando il mare. “Vado a prepararmi per la serata”. In bagno: ancora un lavaggio interno accurato e doccia; poi crema e profumo dappertutto. Gel vaginale alla fragola nella figa anale, inserisco il butt-plug da 8cm per mantenerla dilatata. Rivedo il trucco: metto più rimmel sulle ciglia, rossetto rosso corallo. Lascio il tanga nero e lo stesso corsetto del pomeriggio; presto attenzione di riporre il clitoride ed i coglioni all’indietro tra le gambe affinché non si vedano. Indosso le nuove autoreggenti velate nere, il tubino nero e la nuova parrucca nera lucente a caschetto, le scarpe décolleté nere con tacco da 10 cm. Mi piaccio e mi eccito al solo vedermi. Sopra, il trench beige. Roger esclama: “splendida Angie!”. Verso le 10 p.m. siamo al piano bar dove è di casa ed incontriamo gli amici di cui Roger mi aveva parlato: una coppia sui 60 anni ed un altro signore anziano come Roger. Bevo qualche coppa di Champagne e fumo sigarette. La signora della coppia mi guarda con curiosità e mi carezza la mano ogni tanto; mentre il signore scapolo mi carezza le gambe sotto il tavolino quando Roger è al piano e suona e canta. Con gentilezza tolgo la mano, “non qui caro, abbi pazienza, più tardi a casa di Roger”, mi guarda, sorride.
Verso le 23 e 30 usciamo: io, Roger, il suo amico single e la coppia (marito e moglie). Mi portano a fare un giro nel quartiere a luci rosse, non c’è molto in realtà: poche ragazze in vetrina, poche puttane per strada, niente trans. “Vuoi scendere per vedere che succede, Angie?” dice ridacchiando Roger; “non dirlo nemmeno per scherzo caro, già mi hai fatto fare quell’esperienza e non mi piacque per niente!”; “ non fare la santa, sappiamo che sei una porcellina”, “Roger, tesoro, sai bene che posso essere porcellina come dici te, ma solo in privato e con persone fidate”, “più o meno sì, però lo sai solo te quanto sei porcella: andiamo casa e se ne renderanno conto anche i miei amici”, “oh Roger, come sei cattivo!” dico fingendo di sentirmi imbarazzata, in realtà sono eccitatissima. Gli amici di Roger mi dicono che lui ha molto parlato di me: che ho un bel corpo, che sono gentile, molto passionale, obbediente e che con me si diverte molto. “Grazie, siete molto gentili, spero di non deludervi, a me piace far godere i miei partner ed io godo con loro, però sempre nel rispetto reciproco senza violenze e cose sporche”, “non ti preoccupare Angie, vedrai ti piacerà”. Intanto, siccome Roger guida e sul sedile del passeggero c’è la signora, io sono dietro seduta tra i due maschi che, eccitati dalla conversazione, cominciano a toccarmi; cerco di levare le mani, ma 4 son troppe, quello seduto alla mia destra mi prende la mano e si fa tastare il pisello già duro dentro i pantaloni…; l’altro –il compagno della signora- lo tira fuori, mi prende per la nuca e mi fa chinare per succhiarlo, non so resistergli, lo succhio un poco, mmm sa di buono, di cazzo ed è anche bello duro…ma smetto subito. La signora davanti si è girata per vedere che succede: “abbiate pazienza cari, siamo quasi arrivati” dice. Arrivati all’appartamento, mi accorgo che Roger ha fatto un bel giro lungo per godere degli altri che mi insidiano.
Appena entrati vado in bagno. Tolgo il tubino ed il tanga, lascio il corsetto e le autoreggenti. Faccio un clistere veloce per sincerarmi di essere bella pulita, poi sul culo crema e gel lubrificante dentro. Rivedo il trucco, tolgo il rossetto rosso che mi sbafferebbe dappertutto e metto uno rosa. Indosso un perizoma nero e di nuovo il tubino e le decolleté nere. In sala porto con me il popper ed il gel vaginale. Mi profumo abbondantemente dappertutto, come sempre.
In sala: ops … gli amici sono già tutti nudi!
Bevono e mangiano rilassati ed allegri aspettandomi. In coro esclamano: “Finalmente Angie, che bella sei!”. Roger mi viene incontro, mi prende per la vita e mi bacia con forza come sa fare lui, poi mi fa sedere su uno dei divani, il più grande e lungo, e mi offre una coppa di Champagne. Siedo e guardo gli amici che mostrano la loro piacevole e disinibita nudità. Appaiono puliti e profumati. Roger non è molto alto, un po’ tarchiato, ha gambe possenti e depilate così come il pube, solo ha un po’ di peluria bionda sul petto, mani e piedi ben curati. Gli altri due maschi, anziani ambedue tra i 60 e 70, sono più alti di Roger, forse arrivano a 1,80, robusti e gli anni li portano bene, anche loro hanno mani e piedi curati ed una peluria moderata e chiara. Capelli grigi non lunghi ma nemmeno cortissimi. Come Roger sono ben rasati. La signora è bassina, 1,60m forse, robusta, un po' abbronzata, lievemente sovrappeso ma ha belle forme rotondeggianti: due grossi seni gonfi, così come il culo. Ben depilata, al pube ha solo un filo di peluria tagliata corta sopra la vulva, unghie ben curate e smaltate di bianco trasparente. I capelli sono castano chiaro, lisci e corti fino alle spalle, proprio come la mia parrucca. Sarà un piacere accontentare questi bei signori.
Emozionatissima fumo le sigarette di Roger, gli altri non fumano. Per rilassarmi bevo ancora un paio di coppe di Champagne che, assieme alle tre che ho bevuto al piano bar, già si sentono. Gli amici continuano a mangiare fette di baguette con formaggi vari, frutta, oltre a bere vino bianco, succo di mele e Champagne. Parliamo un poco poi Roger, maestro di cerimonie, mi prende per le mani, facendomi alzare e dice: “cara, vieni...”, bevo al volo un’ultima coppa e li lascio fare, tremo per l’eccitazione. Sono in piedi davanti al divano e gli altri intorno: tolgono il tubino, Roger mi sostiene, poi slacciano il corsetto (io di solito lo infilo già chiuso dal basso), sfilano il perizoma e resto nuda, vestita solo con la collana dorata, il bracciale, le autoreggenti e le scarpe tacco 10 cm: bellissimo essere così al centro delle attenzioni. Roger, sempre sorreggendomi per le mani, mi fa girare piano affinché gli altri apprezzino, io istintivamente tengo la testa alta, spalle erette ed indietro, gambe ben dritte e leggermente divaricate per avere miglior equilibrio, culo in fuori (sento la figa-anale che già pulsa): mi sento una "Valentina" di Crepax! Eccitatissima tengo gli occhi chiusi e le labbra umide, socchiuse e vogliose. Un bacetto, non è Roger ma la signora che si inginocchia e comincia a leccarmi e succhiarmi il clitoride, altre mani mi carezzano e palpano, una slinguata forte tra le chiappe, questo è Roger senz’altro. Poi un suo bacio lungo con la lingua che mi riempie, “Angie, siediti sul divano”: i suoi amici mi si mettono davanti per farsi indurire i cazzi. Massaggio con le mani i coglioni, succhio con dolcezza il loro testicoli, i cazzi e quando son belli duri me li faccio scivolare nella calda ed accogliente bocca, sono due bei cazzi sui 5 cm di diametro e circa 12 di lunghezza.
Adesso Roger cambia tono e, deciso, comanda: “a pecorina sul divano”. Seguo le indicazioni, inalo popper. La signora si sdraia sotto di me in posizione 69, mi prende i coglioni ed il cazzetto-clitoride tirandoli a se come volesse strapparmeli poi comincia a succhiarmi con foga; gli altri due maschi sono uno davanti e l’altro dietro ed i loro bei cazzi mi son dentro uno in bocca e l’altro nella figa-anale. Vengo quasi subito e la signora si beve tutto, mentre i maschi, meno male, durano di più. Sono frastornata per il vino, il popper, l’emozione. Dopo poco anche i due maschi smettono e cambiano posizione: la signora sempre sdraiata sul divano ma con le gambe aperte e piegate verso di me, poggia le spalle su un cuscino, mi prende per la nuca e mi fa leccare la figa – ha un bel clitoride grosso e duro- io, sempre a pecorina, sento che gli altri a turno mi stanno scopando. Poi il marito le mette il cazzo in bocca, lei ha un orgasmo, chiude le gambe, si contorce come una gatta e succhia il marito come fosse il suo ciucciotto. Dietro l’altro amico ha smesso e mi arriva una slinguata impossibile da non riconoscere, Roger mi sta leccando la figa-anale ed io grido per gli orgasmi ripetuti. Il marito prende per mano la signora e se ne vanno nella stanza da letto.
Pausa, si rilassano tutti: fumiamo una sigaretta e beviamo vino bianco fresco. Quando è libero, vado in bagno: rivedo il trucco, faccio un lavaggio veloce alla figa anale, lubrifico. Inalo ancora popper. Torno in sala. Finita la ricreazione: “vieni Angie!”. Roger e l’amico scapolo mi sono addosso, siamo tutti e tre in piedi e mi stanno baciando, succhiando e tastando dappertutto. Poi Roger ordina: “a pecorina sul divano, ma più indietro, sul bordo con le ginocchia”. Mi sistemo, chiudo gli occhi ed inalo popper ignara di quel che vogliono fare. Un sussulto, sento la lingua di Roger che mi penetra la figa-anale e grido da matta, quindi il fresco del gel per il fisting e mani guantate di latex che mi lubrificano: quindi Roger ha pensato anche a questo: bella e piacevole sorpresa!
La coppia è tornata in sala, la signora soddisfatta e tranquilla si siede ed osserva compiaciuta, mentre suo marito già ce l’ha duro di nuovo e mi scopa la bocca. Inalo popper e mi lascio fare. Il single dietro è entrato deciso con tutta la mano: caccio un grido di godimento. Sono totalmente in confusione, mai provate prima emozioni così intense e prolungate: i tre amici non si stancano mai, mi usano e godono di me, ma anche io godo ad essere usata. Inalo popper mentre l’amico che mi sta “fistando” adesso entra ed esce veloce a turno con una mano e con l’altra; vorrebbe entrare con tutte e due le mani ma io trovo la forza, nello stato confusionale in cui sono, di oppormi, non voglio fessurazioni che farebbero uscire sangue: “no per favore, due mani no, mi fai male!”; la sua voce è suadente ma decisa: “shhhh, zitta Angie, hai una bella figa già aperta, vedrai non ti farò male e ti piacerà, rilassati e lasciami fare!”. In effetti è un periodo che mi concedo sovente al fisting, quindi non parlo più, inalo popper e chiudo gli occhi. L’amico mi sta letteralmente aprendo, sento la figa-anale tirarmi e spero non si rompa; ma niente di tutto ciò. Evidentemente sono ben allenata e l’amico è senz’altro un maestro del fisting –mai trovato uno come lui-: si vede che sa come fare, sa quel che vuole, è dominante e deciso, ed a me non resta che obbedirgli. Sento le due mani giunte che forzano, spingono, danno colpi sempre più decisi che io cerco di sopportare senza sfuggirgli, davanti Roger mi tiene ferma per le spalle e continua a baciami mentre io gemo per il dolore misto a piacere e gli succhio la lingua. “Ahhh!” finalmente entra, mi sento sconquassare, inalo popper e la sensazione che provo è di rigetto, mi sento troppo piena ma, l’amico dietro, deciso e incurante, continua con le due mani dentro di me muovendole avanti e indietro con decisione, poi di nuovo entra ed esce veloce a turno con una mano e l’altra. Grido per gli orgasmi misti a dolore, il maschio si eccita ancor più e, non contento, adesso mi entra con una mano e con l’altra ma chiuse a pugno! Anche se davanti non mi hanno mai lasciato la bocca libera: o c’è Roger che mi bacia o il marito che mi mette il cazzo in bocca, ormai i miei gemiti sono urla: “ah, Ah, AHHH!!!, oh mio dio!” Al mio gridare scomposto anche gli altri si eccitano. La signora mi sculaccia dicendomi cose tipo “sei propio una troia sei tesoro! ... ti fai fare di tutto!” e mi tira il cazzetto inutile con tutti i coglioni; ognuno fa il suo e gode di me, io sono al centro delle attenzioni. Infine l’amico si calma, smette di “fistarmi”, pulisce con carta attorno alla figa dall’eccesso di gel ed umori fuori usciti. Poi sento che soffia sulla mia figa-anale dilatata e dolorante che ancora pulsa: bellissima sensazione che mi fa muovere avanti ed indietro sperando di essere penetrata di nuovo.
Già perché di solito quando i maschi smettono di “fistarmi” mi lasciano lì da sola, ed aspettano che me ne vada in bagno a lavarmi per calmarmi, mentre io, che mi sento svuotata e con la figa aperta e pulsante, solo vorrei essere ancora penetrata, ma a loro non interessa, di solito hanno già goduto di me scopandomi prima.
Invece l’amico dimostra essere un sensibile maestro, ancora non ha finito, mi riserva sorprese, ed io sono in ansiosa attesa inalando popper. Infatti sento di nuovo il fresco del gel e le dita guantate che entrano, entra tutta la mano facilmente, rotea come per definire e mantenere la dilatazione spalmando ancora gel. Ho la bocca libera e posso gridare “ah che bello tesoro!”; sembra che gli altri siano in religioso silenzio ammirando la maestria dell’amico che si prende cura di me. Quindi il "maestro del fisting" comincia a darmi schiaffetti con la mano aperta sulla figa-anale, pulsante, iper-lubrificata e con le labbra rosse e grosse fuoriuscite tutte attorno: sensazione mai provata prima, “oh mio dio!” grido e gemo, la figa reagisce ai colpetti spasimando ancor più: ho bisogno di essere penetrata! Finalmente il maestro si è tolto i guanti, sento che mi schiaffeggia con il suo bel cazzo duro sulla figa, “oh sìììì tesoro, sìììì mettilo!” urlo. Il suo cazzo adesso si struscia su e giù sulla figa-anale ed io istintivamente mi muovo avanti e indietro per prenderlo poi, quando meno me l’aspetto, affonda dentro di me e sbatte con foga il suo pube contro la mia figa. Caccio un urlo forte “oh sìììì!”, gli altri eccitati e preoccupati, per attutire lo scandalo delle mie grida, mi sono intorno: Roger mi bacia la bocca, la signora mi carezza le spalle, il maschio dietro poderoso mi ha preso per la vita con le mani e mi tira a se ogni volta che entra. Sebbene io abbia la figa iper-dilatata sento lo stesso la foga con cui mi sta scopando. Adesso aumenta il ritmo e, ad un certo punto, la stretta delle mani alla vita si fa più forte, mi tira a se, entra con un colpo forte, un grido e viene dentro di me restando fermo: sono immobilizzata dalle sue mani e sento il pulsare del suo cazzo. Poi esce e veloce mi mette in bocca il cazzo umido e gocciolante affinché glielo pulisca; Roger si avventa allora sulla figa per slinguarla, assaporare lo sperma, gli umori e letteralmente affonda dentro con la sua lingua. Grido pazza: “oh sìììì, siete fantastici, sono vostra, fate quel che volete di me!”. Eccitatissimo il marito me lo mette dentro – “oh tesoro prendimi, sììì cosììì!” urlo tra un orgasmo e l’altro- anche lui mi penetra violento: deve essere bellissimo scopare la mia figa aperta, umida e lubrificata che quasi risucchia i cazzi! La signora mi è davanti e, mentre il compagno dietro non riesce a venire e suda scopandomi con foga appeso con le mani alla mia vita, la signora mi mette i capezzoli in bocca: le puppe son belle gonfie ed i capezzoli grossi, succhio avida questi ciucciotti benedetti, prima uno e poi l’altro, e finalmente la signora mi bacia e succhia la lingua con dolcezza. Spossato l’amico dietro riesce a venire con un urlo liberatorio ed io “sì tesoro così, godi di me, sono tua!”.
Ognuno adesso si rilassa. Io resto un attimo a pecorina col culo in alto ed il viso a toccare il divano, riprendendomi delle intense emozioni: ho ancora la figa-anale aperta che pulsa. Piano mi giro e mi siedo, sono frastornata per lo Champagne bevuto, il popper inalato, le continue emozioni. Devo trovare la forza di alzarmi sui tacchi da 10 cm, raccogliere gli indumenti che mi hanno tolto, e camminare con femminilità per andare in bagno. Meno male che Roger mi aiuta, “vieni tesoro, sei stata fantastica”, mi dà un bacetto in bocca.
In bagno: lavaggio interno, acqua fredda sulla figa anale, sistemo il trucco, metto rossetto rosso questa volta, indosso non il perizoma ma un tanga con assorbente adesivo fine perché ho la figa aperta e gocciolante di umori “vaginali”; sopra la vestaglia di raso nero. Sistemo la parrucca nera a caschetto, lascio le calze e le décolleté nere. Mi profumo dappertutto di nuovo.
Torno in sala che ancora tremo ma non voglio deludere. Gli amici, felicissimi, mi fanno festa: “che brava Angie! Che godimento, speriamo di ripetere presto” ed io, un po’ imbarazzata e intimidita, “grazie, dipenderà da Roger, se mi vorrà ancora?”, e lui “no cara! dipende solo da te, se metti a un lato i tuoi timori”: è vero ha ragione lui. Tutti mi carezzano con dolcezza adesso, soprattutto la signora; e Roger è fiero della sua Angie che non ha fatto rimpiangere le aspettative. “Grazie cari, è stato bellissimo e voi siete gentilissimi e porcelli quanto me”.
Adesso sì, mangio assieme agli altri, sono quasi le una. Non ho appetito perché ancora tremo per l’emozione. Un paio di fette di baguette e formaggio, uva, succo di mele, vino bianco. Poi mi rilasso e fumo una sigaretta guardando gli amici. Mi sento sicura per essere piaciuta e per averli fatti godere. Se ne vanno alle due circa, li salutiamo sulla porta, io sottobraccio a Roger, come una coppia in casa propria dopo una serata con gli amici.
Vado di nuovo in bagno a prepararmi per la notte. Tolgo il trucco, metto crema rilassante sul viso ma lascio il rimmel sugli occhi. Lavo ancora la figa-anale con acqua fredda e lubrifico col gel vaginale. Ancora profumo dappertutto. Ho sempre timore a farmi vedere “al naturale”, mi sento meno Angie. Vabbè i capelli hanno un taglio unisex corto e indosso una fascia alta, nera, di velluto elasticizzato che copre buona parte dei capelli. Vediamo che succede, indosso il tanga nero con l’assorbente adesivo dentro ed il top corto rosa. Esco dal bagno, la stanza è buia, Roger nudo sul letto sembra dorma, mi sdraio silenziosa accanto a lui. Nel buio e nel silenzio, subito la sua mano mi prende per il collo e mi fa poggiare la testa sul suo petto: “leccami, baciami”; uff! ancora non ancora è finita penso, ma non so dire di no. Gli succhio i capezzoli, bacio il petto, lui ansima eccitato; deciso mi spinge in giù verso il cazzo e me lo mette in bocca spingendomi con forza affinché me lo prenda tutto -il cazzo ed i coglioni- ma, come sempre, il cazzo resta moscio. Poi d’un tratto mi fa sdraiare, mi è sopra, mi bacia in bocca con foga, mi slingua le orecchie, il collo, mi fa un succhione per lasciare il suo segno di proprietà; poi mi strappa via lo slip e si avventa sul mio cazzo, succhia avido e, come spesso, vengo quasi subito, al ché lui mi bacia e compartiamo il mio sperma. Si tranquillizza: “buona notte tesoro, sei splendida, ti amo!”, “buonanotte, mon amour”. Resto nuda.
La domenica, risveglio improvviso ed inaspettato con i baci focosi di Roger che di nuovo mi succhia e si beve il mio sperma alle 10 di mattina: sono ancora assonnata e confusa, lo lascio fare, non riesco a dire niente, solo ansimo godendo. Un bellissimo "buon giorno", ma non ci devo prendere l’abitudine: Angie è femmina e non si fa fare pompini dai maschi. Resto ancora a letto mentre lui va in bagno, si veste e va in sala. Quindi vado io per tornare ad essere la Angie che più mi piace. Dopo i lavaggi interni e la doccia, rivedo la rasatura. Mi accorgo di avere un bel succhione sul collo: marchiata dal mio uomo! mi trucco con attenzione e indosso la parrucca castano chiaro. Stamani metto un corpetto fucsia con merletti e pois neri, poi un tanga sempre con l’assorbente dentro: la mia figa ancora è dilatata, dolorante e gocciola umori. Poi indosso le autoreggenti velate trasparenti, il tailleur color pesca ed ai piedi le décolleté blu. Spruzzata di profumo, occhialoni da sole. Facciamo una passeggiata sul lungomare, c’è brezza ed è un po’ freddo, chiudo il trench con la cintola in vita ed arrotolo il foulard attorno al collo. Facciamo colazione in una caffetteria con vetrate vista mare. Bella atmosfera tra me e Roger, parla poco ma è tranquillo, mi prende la mano e mi carezza fumando.
Il pomeriggio ritorno a Bruxelles. Indosso di nuovo la tuta da ginnastica, un top corto color fucsia, lascio il tanga della mattina. Tolgo le autoreggenti ed indosso i gambaletti velati trasparenti. Questa volta lascio la parrucca castano chiaro con sopra il foulard che, come all’andata, passo sulla testa e giro legandolo attorno al collo. Infine, le scarpe da ginnastica e gli occhialoni da sole. Per strada, tra una sigaretta e l’altra, ricordiamo la bella ed intensa serata del sabato: ancora mi eccito al solo pensiero. Ringrazio Roger, ma sempre insicura ed ansiosa chiedo: “spero che sei rimasto soddisfatto di me, di non aver deluso i tuoi amici, sono stata femminile abbastanza?”; “sei stata super Angie, bellissima, statuaria, instancabile, hai saputo far godere ed assecondare tutte le fantasie dei miei amici, ti assicuro che per loro e per me non è la prima volta, ma una come te non l’abbiamo mai trovata. Certo, a volte capita un giovinetto effeminato bello da vedere, ma non sono disponibili come te. Tu hai chiuso gli occhi, obbedito e ci hai lasciati fare, hai avuto fiducia in noi: ti voglio bene, sai? sono innamorato di te”. Mi sorprende e preoccupa Roger, io non sono così libera, ed ora che non ha più Andrea, dipendesse da lui, mi farebbe vivere a casa sua per succhiarmi quando ha voglia ed andremmo a Ostenda tutti i fine settimana. Però no, io voglio vivere Angie in libertà. Infatti quella fu la prima ed ultima volta che andammo assieme ad Ostenda.
Alle 6,30 p.m. arriviamo davanti al condominio dove abito, è già buio e meno male non c’è nessuno in strada. Roger mi apre la portiera e porta la valigetta fino all’ascensore, un bacetto “a presto Angie, stai bene”, “anche te, mon amour e ... grazie!”. Arrivo al terzo piano, apro l’ascensore con timore, spero che i vicini non siano per le scale, ancora una volta via libera, entro tranquilla nel mio appartamento e mi rilasso.
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