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Solitario nell’appartamento di Angie
di angietrav
09.01.2023 |
4.195 |
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"Poi lascio cadere la vestaglia e nuda "svolazzo" in bagno per la pulizia: un lungo clistere e doccia..."
Da quando sono per lavoro in una città del nord Europa ho affittato un bell’appartamentino in un quartiere residenziale, ci vivo sola e c’ho vissuto per otto lunghi ed intensi anni. L’appartamento è di circa 70 mq, profondo 6 m per 12 di larghezza, al terzo di un condominio di cinque piani. Ad ogni piano ci sono tre appartamenti: quindi ho sempre prestato attenzione alla mia riservatezza dato che sono sempre stata Trav in privato. Entrando, c’è un ingresso con a destra un armadio a muro, più avanti un divanetto e la televisione; a sinistra un tavolo tondo con quattro sedie, ed ancora a sinistra il cucinino. Davanti al tavolo si apre una parete con due ante scorrevoli e dietro c’è la camera da letto con bagno. La camera è arredata con un grande lettone a due piazze, comodino a destra, una cassettiera a sinistra e, davanti alla cassettiera, una scrivania con sedia. L’appartamento, dal lato opposto dell’entrata, e per tutti i 12 m della sua larghezza, ha una gran vetrata con due porte finestre -con tende-, una in sala e l’altra in camera, fuori un terrazzo che dà sui giardini dei condomini dell’isolato: questo terrazzo a volte è il mio palcoscenico per dare spettacolo (vedi il racconto del terrazzo). Da quando l’ho affittato, in poche settimane, Angie si è appropriata dell’appartamento con i suoi profumi, odori ed un guardaroba che è andato crescendo rapidamente. Per cui entrando già mi eccito al sentire la presenza di Angie.
Di solito sto fuori tutto il giorno per lavoro e torno la sera verso le 6, a volte alle 5, dipende dagli appuntamenti che prendo durante la giornata. Infatti i maschi sposati, o che comunque vivono in famiglia, preferiscono i miei servizi prima di cena, tra le 6 e le 8 pm. Gli altri, quelli più liberi, anche dopo. Di solito pongo il limite alle 11 pm, salvo eccezioni: amanti speciali da accontentare a tutti i costi per paura di perderli, o il fine settimana (venerdì e sabato). Ma oggi non ho ricevuto messaggi sul telefono di Angie e non aspetto nessuno anche se, quando arriva una richiesta all’ultimo momento, difficilmente resisto alla tentazione di far godere un maschio.
Entrando in casa la prima cosa che faccio è spogliarmi nuda, ripongo gli abiti da maschietto, mi infilo le zeppe di sughero con tacco da 10 cm che uso come pantofole, indosso una vestaglia (di solito quella nera di finto raso con fiorellini viola, bianchi e celesti), mi rilasso sedendomi sul divano, fumo una sigaretta e bevo qualcosa. Poi lascio cadere la vestaglia e nuda "svolazzo" in bagno per la pulizia: un lungo clistere e doccia. Fare il clistere mi eccita ed è parte fondamentale per essere Angie: ho applicato alla doccia un irroratore di acciaio inox lungo 20 cm, con la testa a forma di uovo (più o meno come un butt-plug) di circa 3 cm di diametro che mi riempie rapido e lava a fondo con gran piacere, poi passo al clistere profumato (di solito al gelsomino o fiori d’arancio) usando il clistere da viaggio con sacca di plastica blu da un litro e tubino di gomma. Di clisteri al giorno ne faccio almeno due, la mattina e la sera; ma il fine settimana mi lavo la figa-anale più spesso, quasi sempre dopo ogni rapporto. Quindi ripasso la rasatura col rasoio elettrico, rilasso il viso con una soluzione tonificante e crema. Spalmo poi crema profumata su tutto il corpo e d'abitudine, anche se non aspetto nessuno, metto rimmel sulle ciglia ed un rossetto rosa chiaro. Infine indosso una fascia nera elastica (la stessa che uso per truccarmi) per tenere indietro i capelli che così quasi non si vedono; ma a volte vedo la parrucca e non so resistergli. Quando mi guardo allo specchio voglio comunque vedere la femminilità di Angie. Infine inserisco il butt-plug di silicone nero da 8 cm di diametro nella figa-anale, facendolo entrare ed uscire più volte, poi lo lascio dentro: mi piace sentire la figa lubrificata, umida e dilatata. Dopo una spruzzata abbondante di profumo, nuda e cremosa, vado in sala, indosso di nuovo la vestaglia e mi rilasso sul sofà, bevendo un vinello bianco e fumando sigarette.
Mi guardo intorno e mi eccito pensando a come Angie è andata guadagnando spazio e si è appropriata, non solo psicologicamente, del maschietto che affitta l’appartamento e che durante la giornata, in ufficio, pensa sempre alla femmina che ha dentro: Angie si è anche appropriata fisicamente dell’appartamento che è diventato la sua “alcova”.
Col tempo ho identificato una rete di fornitori e negozi dove faccio le spese. L’armadio a muro si è ben presto riempito dei vestiti di Angie; molti sono mediamente corti o cortissimi con spalline fini, svolazzanti o attillati ed elasticizzati - spesso sono a tinta unita neri o rossi, ma ne ho anche di fantasie di colori o leopardati-. Li compro di solito ai banchetti del mercato della domenica o in un grande magazzino (quelli più costosi) come, per esempio, un soprabito nero corto di gabardina, o un paio di spezzati -minigonna e giacca- uno nero elasticizzato ed l'altro color albicocca. In basso, nell’armadio a muro, le scarpe di Angie non c’entrano più ed ho dovuto riempire una valigia che tengo sotto la scrivania in camera da letto: ho scarpe di tutti i tipi, con tacchi da 8, 10, 12, 14 cm. Alcune non le metto quasi mai, le ho comprate per feticismo e mi ci sono fatta solo qualche foto indossandole. Sono décolleté nere, o blu, o rosse, o argentate o leopardate; altre sono piattaforme - décolleté o sandali- che arrivano ai 14 cm con tacco a stiletto; ma le mie preferite sono le décolleté classiche tacco 10: comode, sexy ed eleganti. La biancheria di Angie la tengo nella cassettiera della camera da letto, c’è una enorme quantità di perizomi, tanga e mutandine elasticizzate di tutti i colori; ci sono anche molte calze autoreggenti di vari colori e tipi (fumé, trasparenti, a rete, nere, o bianche, rosse, con adorni, etc...); inoltre vestiti sexy (baby-doll, cat-suit, vestiti di latex aderentissimi con cerniera davanti, o retati) che compro in un negozietto del centro. Le scarpe le prendo al mercato della domenica o in un grande magazzino dove mi piace aggirarmi nel reparto femminile.
Nella cassettiera ci sono anche corsetti, top con spalline fini di vari colori, pantaloni elasticizzati, ed i pigiamini, che sono un mio vezzo. Di solito dormo con una sottoveste di raso nero, oppure con un combinato - top con spalline fini e pantaloncino cortissimo con fiori di rosa e foglie pastello-. Altre volte dormo solo con un top con spalline fini, nero o rosa, che mi arriva fino all’ombelico: la notte mi piace carezzarmi le gambe lisce e passarmi un dito sulla figa-anale sempre umida e profumata e poi ciucciarmelo.
Il comodino a destra, guardando il letto, ha due cassetti: quello in alto è pieno di preservativi di vari tipi -lisci, rugosi, colorati, profumati-, oltre a vari tubetti di gel lubrificante vaginale alla fragola o banana che compro assieme ai profumi e prodotti per il maquillage in un magazzino di cosmetici. Nello sportello in basso c’è la scatola del gel lubrificante per il fisting con i guanti di latex nero, ed i butt-plug: quello di silicone nero di 8 cm di diametro, un altro di 6 cm trasparente e con diamante celeste (finto); infine un dildo con vibratore dal diametro di 3 cm -regalo di un “cliente” - che di solito uso quando qualche maschio mi chiede di penetrarlo, io rispondo di no e gli offro questa alternativa. Sopra il comodino c’è il mio "totem", un bellissimo dildo di gomma nera che sta in piedi da solo su due grossi coglioni, è lungo 25 cm, con 10 cm di diametro, ma la cappella ha 12 cm di diametro: con questo oggetto, e non ostante gli anni di dilatazioni, mi procuro intense gioie e dolori. Questo totem è il gancio per stimolare i maschi a farmi il fisting. I dildo, così come il gel, i guanti per il fisting, e i popper li compro in un sex-shop del centro città.
Il bagno non è molto grande ed è invaso dalle cose di Angie. Ci sono le parrucche, ognuna sul proprio supporto; non ne ho molte, solo quattro: due a caschetto (una castano chiaro e l’altra biondissima), altre due con capelli neri e lunghi, una ondulati e l’altra lisci. Le parrucche, così come il fondo tinta coprente "Kryolan" e la cipria, le compro in un negozio di forniture per attori di teatro. Sopra il lavandino c’è uno specchio ed ai lati due pensili con i trucchi (fard, matite varie, rimmel, ombretti, rossetti, smalto per unghie, etc...), i tamponi con crema struccante, assorbenti (per quando eccedo con le dilatazioni), creme di vari tipi, ed i profumi. Sono fissata sui profumi, mi piace sempre profumare di buono e scelgo i profumi un po’ forti, dolci e/o di tipo orientale. Ormai in casa tutto profuma di Angie, anche i vestiti da maschietto. I profumi li spruzzo dietro le orecchie, sul collo, sul petto, tra i peli del pube e dietro, a fondo schiena, sopra il culo. Inoltre spruzzo le federe e lenzuola del letto, le parrucche, i vestiti di Angie. Non contenta ho sempre una dotazione di deodoranti per la casa, al gelsomino o alla rosa, che spruzzo in continuazione.
Dimenticavo la scrivania. Sulla scrivania ho il mio laptop (il mio computer portatile) quasi sempre aperto sulla pagina di Angie in un paio di siti di incontri. Lascio che le mie foto girino e metto anche un sottofondo musicale “erotico”, che crea ambiente. Controllo i siti in continuazione per trovare nuovi contatti ed amici. Uno dei due siti ha anche la possibilità di farsi vedere in webcam. Quindi non ho resistito alla tentazione e qualche vola mi son fatta vedere, ed ho fatto qualche “live cam show” mostrandomi in pose sexy e penetrandomi con i butt-plug. Ma la cosa è finita lì, perché gli appassionati di questi giochi sono erotomani inconcludenti. Però ogni tanto mi lascio tentare e ci riprovo.
Le luci sono importanti. C'è chi vuol vedere tutto e vuole buona illuminazione, chi vuole una penombra accogliente, chi vuole quasi l'oscurità, quindi mi sono organizzata. In sala ho una lampada da terra regolabile: può illuminare di più o di meno, o stare spenta. Sul comodino ho una abat-jour sopra la quale metto un foulard rosso. A volte lascio solo questa luce che, assieme ai profumi intensi dei deodoranti e di Angie -ma a volte accendo anche bastoncini di incenso-, crea un ambiente propio da casa d'appuntamenti. Poi ovviamente le tende posso chiuderle totalmente, o lasciarle parzialmente aperte o tutte aperte per quando voglio dare spettacolo.
Seduta sul divano i miei pensieri erotici si liberano e comincio a giocare. Ho comprato due coppette di plastica trasparente con una peretta per fare il vuoto, le applico sui seni per ingrossarli. Ah, come vorrei avere un seno vero! Ma non ho più l'età e nemmeno il coraggio di fare una chirurgia plastica, anche perché Angie è ancora il lato segreto di me stesso. Però ho dei bei capezzoloni esagerati, lunghi e grossi -tanto che qualcuno mi chiede se prendo ormoni-, sono così perché me li sevizio in continuazione: li torco, li tiro, appena possibile mi piace farmeli mordere e ciucciare a lungo. Adesso, per esempio, dopo che li ho tenuti per una mezz’ora sotto vuoto sono belli prominenti ed io li mantengo così strizzandoli con un nasino per ogni capezzolo, cioè non prendo solo il capezzolo ma anche più che posso del seno. Mi piace il sottile dolore che provo.
Eccitata, tolgo la vestaglia e resto nuda, coi nasini che seviziano i capezzoli ed il butt-plug nella figa-anale. Fumo una sigaretta, mi guardo e carezzo le gambe. Carezzo il clitoride e lubrifico la cappella col gel vaginale, comincio a masturbarmi, l’eccitazione cresce assieme alla schiuma del gel, emetto gemiti con voce di femmina: “oh amore mio, sìììì, cosììì... prendimi…, sono tua…”; sono sola ma sento il bisogno di far uscire la femmina che ho dentro. Vengo quasi subito, a volte anche senza che mi si indurisca il cazzetto ormai in disuso. Al ché tolgo il butt-plug ed esce più copioso lo sperma: godo ad assaggiarlo e a spalmarmelo sul viso come una crema.
Finalmente mi rilasso, mi calmo, tolgo i nasini dai capezzoli, ma li prendo con le dita, li tiro e li torco per farli restare ben eretti. Assaporo un’ultima volta gli umori della figa-anale che adesso lascio libera senza il butt-plug. Nuda vado in bagno, mi rinfresco, mi vesto con un perizoma e la vestaglia. Mi preparo cena.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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