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Quelle sere che non avrei voglia, ma Angie sì


di angietrav
07.02.2024    |    3.748    |    9 9.8
"E’ un amico, giocatore di calcio amatoriale, spesso dopo una partitella con gli amici viene a bere una birra a casa mia..."
È un martedì invernale, fa freddo, giornata pesante in ufficio, torno a casa alle 7 pm, sono stanca. Ma Angie no, sempre vogliosa, e non ho saputo dire no ad una richiesta di appuntamento ricevuta nel pomeriggio. Il maschietto arriverà verso le 8,30. Uno studentello, timido, fin da subito gli dissi che erano 50 euro, lui accettò, così è uno dei pochi che mi pagano. Mi eccito ancor più per questo e non posso dirgli di no. Le spese in cosmetici ed abbigliamento di noi trav sono ingenti. Però, col tempo, accetto anche solo 30 euro da lui, visto che mi fa visita spesso, è educato, gentile, anche se impacciato e poco dotato.
La stanchezza mi invoglierebbe a sedermi sul sofà, cenare e non far nulla; ma, appena entro nel mio appartamentino, confortevole e ben riscaldato, Angie si sveglia. La prima cosa che faccio è spogliarmi nuda, riporre i vestiti da maschietto, indossare una vestaglia di raso nero e le zeppe rosse di sughero tacco 10 cm. Mi rilasso un attimo sul divano, controllo lo smalto rosso delle unghie dei piedi, la depilazione delle gambe carezzandole, poi corro in bagno per il lavaggio interno, doccia e trucco. Cosicché alle 8 pm son pronta, cremosa e lubrificata, con sotto un perizoma nero, sopra un vestitino corto con spalline fini leopardato, decolleté leopardate anch’esse tacco 8 cm, senza calze sulle mie belle gambe depilate e lucide di crema. Parrucca a caschetto castano chiaro. Molto profumo.
Lo studentello arriva puntuale è di poche parole ed io, gentile ma decisa, conduco i giochi. “Buonasera, caro, come stai? I soldi mettili pure lì sul comò”, e poi: “vieni in camera, tesoro, vieni”. Mi siedo sul bordo del letto, lui in piedi davanti a me, gli sbottono i pantaloni, giù le mutande, e glielo prendo in bocca, lo eccito dicendogli, “mm che bello! Amore”. Quando ce l’ha duro gli metto il preservativo, mi posiziono a pecorina sul bordo del letto e ... ”vieni, scopami!” ordino, lui diligente mi entra dentro, silenzioso mi scopa, e viene quasi subito ansimando. Al ché mi giro veloce, gli tolgo il preservativo e lo pulisco succhiando ed assaggiando le ultime gocce di seme. “Bravo caro, ti è piaciuto?”, “sì grazie”, “bene ti aspetto presto, ciao”: bacetto sulle labbra e lo accompagno alla porta.
Non aspetto nessun altro stasera e comincio a rilassarmi e pensare alla cena ma, verso le 9,30, ricevo un messaggio: “posso venire tra mezz’ora?”, “certo caro”. E’ un amico, giocatore di calcio amatoriale, spesso dopo una partitella con gli amici viene a bere una birra a casa mia. Anche lui, come uomo non è granché, magro, poco dotato, un po’ triste. Lo ricevo in salotto, ci sediamo sul divanetto, fumiamo, beviamo, e mi racconta della sua vita ed io di quella di Angie. Mentre parliamo cerco di stimolarlo, carezzandogli le mani, le gambe, tastandogli lì in mezzo, infine “vieni, alzati, qui davanti a me”, lui sa già, e gli faccio un bel pompino. Quindi se ne va contento e rilassato.
Sono quasi le 11, sono stanca ed ho fame, ancora non ho cenato. Però no!, un messaggio di Roby: “troia vengo alle 11,30”. Sempre gentile Roby, a modo suo. Ma a lui non posso dire di no. Roby è un bel giovane, alto ed atletico. Gestisce una pizzeria ed arriva la sera che vuole lui e quando chiude. Cioè dopo le 11. Sa che non so dire di no al suo cazzone cavallino! Per Roby creo un ambiente con luci basse come piacciono a lui, non parla molto, entra e si sdraia vestito sul letto con le ginocchia di fuori e piedi poggiati per terra. Apro i pantaloni e libero un bellissimo cazzone di circa 8 cm di diametro per 30! È una bellezza vederlo ed ogni volta non posso fare meno di esclamare: “oh, tesoro che bellezza!”. Non è facile succhiarlo, non mi entra in bocca, lo prendo finché posso dalla cappella, lo lecco tutto dai testicoli e su fino al glande, lo assaporo, lo gusto senza perdere uno di questi bellissimi momenti che questo bel maschio mi concede. Vorrei che Roby mi penetrasse ma sempre cambia discorso, solo una volta l’ho convinto ed è stato indimenticabile: sentire questo cazzone che entra ed entra, mi riempie, mi impala! Mi aiuto con la mano, mentre la cappella la tengo in bocca. Lui è rilassato, ad occhi chiusi. Mi viene in bocca e lascia che assaporari il seme finché ha voglia! Poi si alza e velocemente se ne va, con poche parole e "gentile" come sempre: ”ciao troia”. Ma va bene così, sono docile e servizievole io. Adesso finalmente mangio qualcosa, è quasi mezzanotte.
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