trans
Angie nei motel
di angietrav
02.09.2017 |
12.975 |
6
"Gli faccio strada nella stanza..."
Mi è sempre piaciuto andare nei motel, e soprattutto che mi ci portino i maschi. Mi fa sentire femmina e, quel che più mi eccita, amante clandestina. Ho vissuto in sud America per qualche anno, laggiù ce ne sono molti di motel, di solito alle periferie delle città. Mi piaceva farmi venire a prendere a casa, ero giovane, nessuno mi conosceva, e non avevo problemi a mostrare la mia bisessualità e particolare femminilità. Quindi con il maschio, o i maschi (alcune volte son venuti in due), nella notte si andava in un motel dove io facevo godere i miei amici per qualche ora. I controlli non erano molto stretti, si entrava al motel in macchina passando davanti alla ricezione dove solo ti guardavano senza chiedere niente e si andava, seguendo le indicazioni di un inserviente, direttamente a parcheggiare in un garage sotto la stanza. Qui si chiudeva il garage e si saliva nell’alcova: grande letto, specchi dappertutto, televisione con film porno, comodino con preservativi offerti dalla casa, bagno. Da una finestrina appariva l’inserviente chiedendo al maschio, e solo a lui, di mostrare (non consegnare) il suo documento ed ordinavamo da bere. Io intanto mi preparavo per il maschio latino focoso, ed ancor più focoso se sposato. Mi eccitava molto entrare al motel già al femminile, seduta accanto al guidatore, magari indossando grandi occhialoni da sole. Da quando son tornata in Italia ciò non è più possibile, qui i controlli sono più esigenti, chiedono i documenti di tutti e due gli ospiti, per questo sempre evito hotel e motel e preferisco affittare una stanza da un privato, o essere ospitata oppure, se possibile, ospitare. Però quella volta ho fatto un’eccezione, l’amico, conosciuto sul sito di incontri, era troppo invitante per dirgli di no. Quindi ho accettato la sua proposta di incontrarci alle 14 (in pausa pranzo, proprio come una coppia clandestina!) nel motel vicino all’uscita dell’autostrada, a metà cammino fra casa mia e la sua. Sono arrivata, ancora come maschietto, con buon anticipo (alle 12) alla ricezione del motel, ho consegnato il documento, pagato e ricevuto la chiave dell’appartamento. Quindi lì mi sono diretta. L’appartamento è spazioso, con le finestre aperte ma le serrande abbassate, regna un fresco ombroso di tarda primavera. Dalla serranda abbassata, a quest’ora, vedo il via vai di coppie etero, mi emoziona essere qui, anch’io femmina in attesa del suo amante, mi sarebbe piaciuto entrare al motel assieme al mio maschio, ma …non si può avere tutto …, e forse per l'amico non sarebbe stato conveniente.
Invio un sms informando del numero dell’appartamento “…sono già qui, ti aspetto alle 2… bacio , Angie”. Mi preparo con calma ed attenzione, come sempre, però questa volta c’è l’eccitazione e l’ansia di essere sola in un motel, in attesa di un maschio che ancora non conosco e non so se verrà, …” me la darà buca?". Già perché anche questo a volte succede a noi trav; maschi che si prendono gioco di noi, e vi lascio immaginare la frustrazione, dopo quel che una fa per essere bella ed accogliente. Comunque in questo caso ho fiducia, la persona mi sembra educata, decisa, e soprattutto appassionato di trav.
Mi spoglio nuda, metto le zeppe da 10 cm di sughero, rosse, i miei confortevoli sandali silenziosi da casa, in cima ai quali è delizioso sculettare nuda. Vado in bagno, faccio la doccia e mi pulisco con molta cura dentro (vari clisteri), metto crema dappertutto per essere liscia e vellutata, e finalmente inserisco il butt plug di silicone nero da 8cm di diametro per mantenere dilatata la figa anale (anche questo particolare mi eccita). Passo al trucco, come sempre mi emoziona la femminilità che vien fuori guardandomi allo specchio. Un ultimo ritocco alla rasatura, tonico sulla pelle. Faccio un trucco un poco marcato, però elegante, e non proprio da puttana; evidenzio meglio che posso gli occhi, con un contorno nero e sfumature nere ai lati su base beige chiaro, abbondante rimmel nero sulle sopracciglia, con la matita nera definisco anche le sopracciglia; finisco con delle belle labbra color rosso corallo, in tinta con le unghie di mani e piedi. Mi guardo allo specchio, …mmm mi piaccio. Tolgo il butt plug e metto gel vaginale per mantenere lubrificata e fresca la figa anale. Però oggi ho una sorpresa, metto e lo lascio lì, un nuovo butt plug di silicone trasparente (6 cm diametro) con un diamante (finto) in cima, curiosa dello stupore del maschio al vedere il brillìo della mia figa anale!
Adesso mi vesto, ho deciso che sarò sexy per far colpo sul maschio che tra poco arriverà (sono le 13 già). Mi infilo con un poco di fatica in una guêpière rosa con pois ed adorni di pizzo neri: copre i seni, è corta fino all’ombelico e definisce bene il giro vita; sotto un tanga dello stesso motivo della guêpière. Quindi autoreggenti a rete nere. Per finire monto in cima a delle piattaforme nere a sandalo da 12 cm. Profumo abbondante e forte dappertutto. Prima che venga il mio uomo mi coprirò con una vestaglia di raso nero. Indosso la parrucca a caschetto castano chiaro. Ho finito, sono pronta, eccitata ma anche ansiosa, ... la situazione è nuova per me. Fumo una sigaretta. Sono quasi le 2 e l’amico non si fa sentire.
Intanto preparo il necessario, metto sul comodino accanto al letto: il lubrificante vaginale, il popper, preservativi, il gel ed i guanti di lattice (neri) per il fisting. L’amico è rimasto incuriosito leggendo sul mio annuncio che mi piace ricevere il fisting e lui non l’ha mai fatto.
Un sms: “sto arrivando”. Dopo poco sento passi decisi e rapidi nel corridoio, bussano alla porta. Apro, è l’ora della verità, di solito mi aspetto una bella reazione di piacevole sorpresa. Sarà così anche questa volta?
“Ciao Angie, mmm… interessante, proprio come sulle foto”. Cominciamo bene penso io. “Grazie tesoro, anche tu sei bello come sulle foto…”. Gli faccio strada nella stanza. Lui con “savoir faire” si spoglia veloce, resta nudo e si sdraia sul letto. Io, in piedi davanti al lettone, faccio cadere la vestaglia, guardandolo. E’ un bell’uomo sui 50, 1,80 m, atletico, già un poco abbronzato, giustamente villoso come piacciono a me. “Vieni cara, vieni … fammi vedere che sai fare …”.
Mi inginocchio accanto a lui e comincio a carezzarlo: il petto villoso – mi piace vedere le mie unghie smaltate che si insinuano tra la peluria-, scendo giù alla pancia, poi salto ai piedi, succhio gli alluci, passo la lingua tra le dita: il respiro del maschio si fa più intenso. Intanto lui mi racconta della sua passione per le trav, delle sue esperienze, di come si è incuriosito proprio per me che non sono bella e giovane come quelle più famose del sito di incontri, lui le ha conosciute tutte! Però, le mie foto, i miei racconti erotici e soprattutto il fisting lo hanno adescato! io felicissima ... continuo a leccare e succhiare, salgo su carezzando le gambe con un tocco impercettibile, quasi un solletico, adesso con la lingua titillo i capezzoli mentre lui mi carezza il culo, tira giù il tanga, e sente il mio diamante: “e questo cos'è?!” sorride, “è il mio gioiello caro, tra poco sarà tutto tuo! tesoro!”. Si alza a guardare, “benissimo, porcellina e ti farai anche fistare, vero!”, “certo, come no! Sarà un piacere!”. Stappa il mio gioiello ed il plug me lo mette in bocca: eccitatissima succhio avida (sa ancora di nuovo e di gel alla banana).
“Continua, non ti distrarre, al resto ci penso io”, dice lui gentile ma deciso. Io obbediente mi dedico al suo bel cazzo, di quelli buoni da succhiare e prendere come piacciono a me: 5 cm di diametro e sui 15 di lunghezza. Succhio con gusto, facendo entrare il bel cazzone tutto dentro la mia gola profonda, il maschio – scafato- guarda beato senza eccitarsi troppo, solo apprezza la puttanella docile che gli fa il servizietto, e intanto le sue dita giocano con la mia figa anale: tastano la lunghezza della fessa umida affondando quando scendono dall’alto verso il basso, poi cominciano ad entrare dentro. Una, due, tre dita entrano ed escono con sempre più frenesia e poca attenzione … al ché chiedo all'amico di mettersi il guanto e lubrificare la mia figa. Con un sorrisetto sarcastico segue le mie istruzioni, “certo principessa, come vuole lei …”. Intanto ne approfitto per inalare il popper ed una eccitazione repentina mi fa ansimare in attesa della bella e grande mano dentro di me. La mano guantata ha preso una buona quantità di gel e sento il fresco che lubrifica la figa; chiusa ad astuccio (circa 10 cm di diametro) sta facendo pressione, è qualche mese che non mi alleno col fisting (ci sono stati periodi che lo facevo tre o più volte per settimana) quindi gli chiedo di fare piano, di essere dolce (quel che meno vorrei è avere una fessurazione con sangue…), lui obbedisce timoroso di farmi male.
Lo rassicuro: “vieni caro, non temere, spingi adesso, spingi, oooh! Sì, ci sei, sei dentro ti sento. Muoviti piano, avanti ed indietro, senza uscire. Gira la mano dentro di me. Adesso esci, lascia riposare un attimo la mia figa e rientra di nuovo piano, così… Adesso entra ed esci più veloce. Entra più profondo anche con tutto il polso, non temere. Sì … così! Adesso esci e rientra veloce: ti piace la mia figa aperta per te?”. Lui, come spesso gli uomini, sorride sarcastico, “che culo sfatto hai zoccolona, sembra proprio una figa …”. E’ quel che più mi piace sentire. Lo lascio continuare, gemo dal piacere e lui si eccita. Non lo incito ad essere più duro, ad entrarmi con il pugno chiuso (12 cm di diametro), mi piacerebbe, ma sarebbe troppo rischioso. Così l’amico, dopo un po’ di stantuffare ed eccitato per i miei gemiti, decide di smettere “che figa sfondata c’hai Angie, vieni levami il guanto che adesso ti sistemo io….”
Felice gli tolgo il guanto, veloce vado in bagno a rinfrescarmi e levarmi il gel in eccesso. Torno da lui, è rilassato sul letto, con il bel cazzone rilassato anche lui, in attesa delle mie attenzioni. Eccitata lo prendo in bocca tutto fino in fondo, e godo al sentirlo indurire al caldo della mia bocca. Poi gli metto il preservativo come so fare io, che nemmeno se ne accorge: prendo il preservativo e lo abbocco alle mie labbra socchiuse, per il verso giusto, aspirando leggermente; mi avvicino alla cappella e con un poco di pressione e mantenendo le labbra ben serrate faccio srotolare il preservativo, fatto!
Lui adesso, voglioso e deciso, mi mette a pecorina sul letto, mi prende per la vita e me lo sbatte dentro e subito fino in fondo, stantuffando veloce. Si vede che ha esperienza e non viene subito. Mi fa poi girare sulla schiena, con le gambe in alto ed aperte a V. Mi scopa duro e mi guarda mentre godo e caccio urletti, si avvicina alla bocca aperta e ci fa colare la sua saliva, vorrei mi baciasse, pero no … “ zoccola, che figa sfondata, ti piace eh!”, “sì tesoro, vieni amore sono tutta tua, non ti fermare, continua” , “ questo lo decido io, tu fa quel che dico…”, e così dicendo mi rigira a pecorina ed ancor più violento mi sbatte, io grido dal piacere: la mia figa aperta, iperlubrificata, solo vorrebbe che non smettesse mai. Ma eccolo che geme, ansima, mi stringe i fianchi, mi tira a se e si accascia su di me facendomi sdraiare, con lui sopra che mi morde le spalle mentre viene. Si riposa un attimo, poi: “vieni Angie, levami il preservativo e pulisci per bene che devo andare via”. “Certo amore, come vuoi tu, …”, “non sono il tuo amore, tu sei una gran zoccola, come potrei innamorarmi di te …” . Ha ragione. Quindi gli levo il preservativo, sempre solo con la bocca ed assaporando il suo sperma. Succhio e lecco ben bene il bel cazzo ancora duro, poi lo invito nel bagno dove, servizievole, gli lavo il pisellone con sapone ed acqua fresca, lo asciugo. Lui si riveste, è di poche parole adesso (gli uomini son così quando si sono svuotati) però, gentile, mi lascia i 50 euro per l’appartamento sul tavolo. “Ciao cara, mi è piaciuto, grazie”. “Grazie a te bellone!”.
Sono di nuovo sola nell’ appartamentino del motel, ma ho ancora voglia. Quindi decido che resto Angie e vado a trovare il mio amico Gioba, dove tengo le mie cose. Abita a circa un’ora da qui, non prenderò l’autostrada, però sono già emozionata di guidare “en femme” alle 4 del pomeriggio. Non l’ho mai fatto.
Mi spoglio, lavo la figa anale ancora in calore, metto ancora crema sul mio bel culo, depilato e burroso, ed il butt plug col diamante. Indosso un perizoma rosso. Rassetto il trucco. Per uscire mi vesto in modo meno sexy. Autoreggenti trasparenti color carne con effetto seta, vestito attillato rosso, corto sopra le ginocchia ma non cortissimo, scollato e con spalline fini. Scarpe décolleté, rosse con tacco da 10 cm. Lascio le unghie di mani e piedi rosse di smalto. Ripongo le mie cose nella valigetta. Emozionata vado alla mia auto. Devo fermarmi alla ricezione per consegnare la chiave e ritirare il documento: era entrato un maschietto, adesso esce Angie, vediamo che succede. Parcheggio, entro, consegno la chiave, l’impiegato prende il documento, guarda la foto, mi guarda, un sorrisetto sarcastico, … sorrido e lo guardo negli occhi, non parliamo, però penso “magari sarebbe piaciuto anche a te scoparmi …”.
Sollevata per aver passato questa nuova esperienza, mi siedo in auto, indosso grandi occhiali da sole, e mando un sms a Gioba “tesoro, ci sei? Verso le 5 e mezzo sono da te, ho voglia, non mi deludere…”. Risponde subito “certo, anche io ho voglia”. Rasserenata viaggio verso di lui. Non gli ho detto che arriverà Angie, spero non creare problemi con i vicini, gli operai dei capannoni dell’area industriale.
Viaggio apparentemente tranquilla ma eccitatissima, guardandomi di tanto in tanto nello specchietto, emozionata per viaggiare “en femme” di giorno. Nessuno presta particolare attenzione a questa MILF sola in auto, anche quando mi fermo ai semafori nei centri abitati e mi guardo intorno per vedere che succede.
Arrivo da Gioba che sono quasi le sei, c’era traffico. Le attività industriali sono in orario di chiusura. Gli operai, in strada, osservano incuriositi arrivare questa bionda, a quest'ora. Inutile dire che sono emozionatissima ed avvampo per il timore di quel che faranno e diranno. E così è. Parcheggio di fianco all’entrata dell’appartamento. Gli operai osservano curiosi: apro la porta, metto fuori la gamba sinistra, la gonna guidando si è alzata lasciando intravedere l'elastico delle autoreggenti, mi giro, poi la destra, mi alzo, faccio scendere la gonna sculettando un pò; son tutti lì a guardare e ridacchiare; apro la porta posteriore e, piegandomi dentro l'auto, prendo la valigetta. Sento gli occhi addosso. Chiudo la macchina e cammino lentamente per i 10 metri fino ad entrare al portone già socchiuso. E' una passerella mi sento gli occhi addosso di tutti, cerco di essere più femminile che posso: testa dritta in avanti, spalle erette, culo un pó in fuori e le ginocchia che quasi si toccano al camminare . Gli operai osservano, non posso fare a meno di guardarli, “ciao bella dove vai, vieni qui…”, io contraccambio con un sorrisetto imbarazzato, abbasso lo sguardo; "...dai vieni un momento, da chi vai così di corsa?...". Dentro di me sono in subbuglio per le attenzioni. Avranno capito? Forse qualcuno sì ed altri no…. Mmm che eccitante, mi si svegliano strane voglie, di andare verso di loro… Però no, troppo rischioso, in pieno giorno, e poi sono venuta per Gioba e devo riporre le mie cose da lui, e struccarmi e cambiarmi, ed è già tardi. Salgo su al primo piano, Gioba mi aspetta all’entrata dietro la porta: è già nudo!. Appena mi vede esclama: “ma sei venuta così? E giù in basso che hanno detto”, “niente di particolare, guardavano, e molto gentili sorridevano, mi hanno invitato”. Mi dà uno schiaffo deciso che mi sorprende, non era mai stato violento. "Ahi, che ho fatto...!?"; “non ti azzardare, nemmeno a pensarlo, troia! Qui ci devo vivere io. Bene, si starà a vedere che succede e spero per te di non avere problemi. Puttana che no sei altro, sempre in calore, vieni …”. “Sì tesoro, ho voglia di te, scopami per favore”. Mi abbandono nelle sue braccia cercando di baciarlo, ma lui nervoso mi fa inginocchiare per succhiargli il cazzo già bello duro. Poi, ancora nervosoed eccitato, mi prende per la vita, mi mette a pecorina sul divano, tira su il vestito , strappa il perizoma e mi scopa violento. Nemmeno apprezza il mio diamante, lo tira via veloce e me lo mette in bocca “tieni maiala! Ma si può andare in giro così!” e continua “zoccolona, troia che non sei altro, sei venuta da me vogliosa dopo che ti sei fatta scopare chissà da chi in un motel e, guarda caso, sei proprio arrivata vestita sexy in orario di uscita degli operai per farti vedere. Ora tutti sanno che ho per amante un trav!“. “Ma che dici tesoro, avranno pensato che sono una tua amica e non una trav …, perché mi tratti così, son subito corsa da te e volevo farti una sorpresa! ... non devi vergognarti di me, mi fai piangere …”. Lo capisco, un poco godo all’essere maltrattata, però quasi piango davvero, non voglio creare problemi al mio amico. Così dicendo continua violento fino a venirmi dentro e mordendomi forte le spalle, sussurra “maiala! Sei una zoccolona, e mi piaci per questo… mmm che culo c’hai”. Rasserenata mi giro e lo bacio, questa volta sì mi bacia anche lui, lasciandosi abbracciare.
E’ tardissimo, vado in bagno, mi spoglio, mi strucco, mi lavo, levo lo smalto dalle mani e piedi, solo lascio la parrucca. Cammino nuda per la casa, sculettando sulle mie zeppe di sughero, vado a riporre le mie cose nell'armadio. Lui è sul divano che guarda la televisione, mi vede passare, ed al ritorno mi prende per la mano, eccitato, mi sculaccia forte “ahi! amore mi fai male! ...”; “vieni qui, succhiami…stronzetta, sempre nuda a provocare tu!..”. Felice lo succhio, è appena venuto, il pompino sarà lungo, con lui che mi obbliga pigiandomi giù con la mano, già sa che mi piace: “sì, sì oooh! Brava la mia Angie... vai ora...”. Mi rivesto da maschietto ed a malincuore me ne vado, non senza un ultimo bacetto sulla bocca di Gioba.
Sotto alcuni operai si sono attardati, stavano aspettando di veder uscire Angie? Vedono un uomo entrare nell’auto dalla quale era uscita una bionda circa un’ora fa. Si guardano con sorrisetti maliziosi e guardano in alto le finestre dell’appartamento di Gioba.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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