Tra chiarimenti e voyeurismo

Forse in altre situazioni, in coppie più aperte, non so, le cose vanno diversamente, su internet se ne leggono tante di storie estreme. Ma noi eravamo una classica, normale coppia borghese, che aveva vissuto un’esperienza nuova, diversa, adrenalinica nella sua evoluzione, ma pericolosamente traumatica. Per la prima volta c’era stato un rapporto sessuale esterno nella nostra intimità, voluto, capitato, non sapevo se, e quanto, desiderato. Era successo, e io ero in preda a un misto di euforia e di paura, vedevo Andrea penetrare mia moglie e farla godere, ma anche la fine del mio matrimonio, e io amavo profondamente Manuela. Come ho già avuto modo di spiegare, il tutto era come confinato in una dimensione parallela, non se ne era mai parlato in casa, erano successe cose che ci eravamo goduti, ma senza mai affrontarle. Ora avremmo dovuto stabilire cosa e come fare.

Lasciai passare il weekend, poi il lunedì sera venne una baby-sitter a casa e la portai a cena in un localino elegante sui colli, cibo buono, bollicine, il tramonto, musica in sottofondo, tutto l’ambiente era quanto di meglio si potesse avere. Lei indossava un abito blu di Gattinoni che le stava d’incanto ed era decisamente appetibile. Arrivati al dessert affrontai l’argomento, “Amore, forse dovremmo parlare di quello che è successo”
“Dici? Ero sicura che non mi avevi portato qui di lunedì per nulla”, glissò ridendo.
“Io ti amo, non voglio perderti…”, mormorai.
“Ma io non penso di perdermi”, rispose Manuela sorridendomi.
“Ma quello che è successo?”, mormorai interrompendo la frase a mezzo.
“Tu hai fatto di tutto perché capitasse e io non sono riuscita a fermarmi, cosa dovrei dirti?”, il tono di mia moglie era beffardo mentre avvicinava il calice alle labbra.
“Sì, lo so, è colpa mia”, balbettai afflitto, “devo confessare che è stato davvero eccitante però”, aggiunsi sorridendo, “vederti con un altro mi ha fatto impazzire, ma questo non toglie che è un gioco e io ti amo!”
“Anche io ti amo”
“Ma ti sei prestata al gioco, ti è piaciuto?”
“Se non mi fosse piaciuto me ne sarei andata, era questo che volevi sentirmi dire?”, rispose mia moglie con tono secco, “Certo che ti amo Mario, ma adesso non capisco cosa vuoi, possiamo smettere tutto senza problemi se preferisci”
Rimasi in silenzio un poco guardando fuori dalla finestra, poi confessai i miei desideri sperando fossero condivisi da lei, “A me piacerebbe continuare nel caso, è stato divertente, eccitante, non so come dire, vorrei esplorare e provare ancora, ma è sesso e gioco, questo non c’entra con il nostro legame di coppia, vorrei fosse chiaro e che possiamo smettere quando vogliamo o quando vuoi tu ovviamente, sempre ammesso che anche tu voglia proseguire…”
“Mi sono divertita, è stato eccitante, hai ragione, come sul resto, non ti cambierei per nulla al mondo e sono felice della nostra vita”, mi rispose sorridendo la donna della mia vita.
“Ma possiamo continuare a giocare con Andrea e fare altro?”
“Se vuoi amore mio…”, e chiosando in questo modo si avvicinò sopra al tavolo baciandomi sulle labbra.

Uscimmo per recarci nel parcheggio e recuperare l’automobile, abbracciati stretti, un poco bevuti da aperitivo di benvenuto, bottiglia di bollicine, ammazzacaffè, prendiamo posto ridendo in auto a me viene un lampo, “Chiamiamo Andrea?”
“Stai scherzando?”, mi risponde lei.
“No, dai, tanto a quest’ora non sta più lavorando, la spiaggia è chiusa”
Appoggio lo smartphone sul cruscotto e instauro una videochiamata con Andrea, che risponde dopo pochi squilli, “Professore”, mi risponde con la sua voce squillante. “Signora Manuela, c’è anche lei? Dove siete?”
Manuela ride, “Signora? Mi dai ancora del lei Andrea?”
“Abbiamo cenato e bevuto, e parlato, parlato e bevuto molto Andrea…”, aggiungo ridendo.
“Bravi! Io ho lavorato invece, di cosa avete parlato?”, vedo che il ragazzo è a torso nudo.
“Di sesso Andrea”, e mi giro verso mia moglie baciandola in bocca, lei risponde con trasporto.
“Di sesso Andrea”, ripete ridendo Manuela mentre si muove verso di me, non me lo sarei mai aspettato, la vedo venirmi sopra e iniziare a baciarmi. Mi sbottona la camicia e con la lingua mi percorre le spalle, mi morde i capezzoli mentre si sbottona l’abito, io l’aiuto facendolo cadere dietro di lei. Resta solo con un intimo in pizzo bluù
“Andrea”, dico con tono soffocato, “ti piace?”
“Da morire prof, vorrei essere lì con voi”
“Anche io vorrei fossi”, rispondo, “e tu amore? Vorresti fosse qui?”, chiedo a mia moglie.
Lei fa uscire un gemito fortissimo, mi apre i pantaloni e mi tira fuori l cazzo che è di marmo, ci giriamo un attimo verso lo smartphone e vediamo Andrea che si sta masturbando guardandoci.

Manuela si alza e si infila il mio membro dentro, qualcuno esce dal locale, ma è buio e c’è tanto spazio intorno, mia moglie inizia uno smorzacandela incredibile, è talmente brava che le dico sempre che pare una professionista. Scopiamo mentre guardiamo Andrea che si continua a masturbare in nostro onore, “Andrea ti piace lo spettacolo?”
“Sì prof., davvero tanto”
“Ti piace mia moglie?”
“Da morire”, su questo lo vedo chiudere gli occhi e venirsi in mano.
Noi lo seguiamo a breve, lei mi si adagia addosso e ci baciamo, poi ci giriamo verso il telefono sorridendo, “Ciao Andrea”, dico, “buona serata”
“Ciao Andrea”, ripete ancora Manuela in falsetto.
Lui sorride, io chiudo la chiamata.