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Dalla discoteca al cinema il passo è breve


di MarioManuela
20.01.2022    |    24.079    |    13 9.8
"Prendiamo appuntamento nel mio ufficio e ci vediamo nel pomeriggio..."
La vita scorreva tranquilla e normale, il ricordo delle esperienze fatte con i ragazzi, per quanto soft, mi continuavano a ronzare in testa, e solo a pensarci mi eccitavo, ma la situazione non dava adito a sviluppi. Poi un giorno mi contatta Andrea, quello che era un poco la guida del trio della serata in discoteca, mi chiede di vederci perché ha bisogno di un consiglio. Prendiamo appuntamento nel mio ufficio e ci vediamo nel pomeriggio. Il motivo era che chiedeva un consiglio per quale facoltà universitaria scegliere, voleva informazioni per quella in cui insegnavo e via dicendo. Io ripensavo intanto a quanto era successo a casa nostra, ma non mi azzardavo a toccare l’argomento. Alla fine del discorso mi chiese come stava mia moglie, “Bene, in gran forma”, gli risposi.
“Spero quanto successo non abbia creato problemi”
“No, figurati, tutto a posto”
“Bene, vi auguro una buona serata allora professore”, mi dice.
“Lo spero, andiamo a vedere Divergent stasera”, lo informo.
“Dicono sia fantastico, non vedo l’ora di vederlo anche io”, risponde Andrea.
Lì mi scatta l’idea, “Perché non vieni anche tu stasera?”
“Non vorrei disturbare”
“Figurati, è solo un film, se decidi di venire ci vediamo al cinema”
“Ma sua moglie non avrà nulla da eccepire? Forse pensa a una uscita di coppia”
“Ascolta, se vieni non dire che eravamo d’accordo, ci troviamo lì per caso”

La sera usciamo, Manuela indossa un abito leggero estivo, corto e morbido che si appoggia sulla sua pelle abbronzata mettendo in mostra le sue splendide cosce. Mangiamo nel ristorante posto sopra al cinema, finito il pasto scendiamo in biglietteria, ho un poco di ansia, mi chiedo se Andrea sia venuto davvero o abbia avuto altri impegni. Un sospiro di sollievo interiore mi viene spontaneo quando lo vedo davanti alla biglietteria che finge di armeggiare con il telefonino.
“Andrea!”, dico ad alta voce, lui si volta. Manuela che tengo per mani sorride con una strana espressione, lui mi saluta dandomi la mano e poi bacia sulle guance mia moglie, vedo la sua mano scorrerle dietro la schiena.
“Professore, che piacere! Cosa fate qui? Anche voi serata cinema?”
“Andiamo a vedere Divergent, e tu?”
“Stavo prendendo i biglietti anche io, se permettere li compro io per tutti, vi volevo ringraziare per tutto quello che avete fatto per me e i miei amici l’altra volta”, calca l’accento su tutto guardando mia moglie che volge lo sguardo altrove, ma non mi sfugge il suo sorrisetto.

Entriamo a ci sediamo nelle poltrone vip, particolarmente comode e spaziose ci si affonda veramente come in un guscio; una zona dove siamo da soli per fortuna. Io mi metto alla sinistra, lascio andare Manuela al centro e Andrea alla sua destra. La mia idea è di rivivere l’esperienza passata, ma stavolta andare oltre se possibile, il film è veramente bellissimo e tiene alta l’attenzione, vedo con piacere che Andrea e Manuela parlottano ogni tanto, nei momenti di calma, lui fa battute e commenti, lei gli risponde amabilmente, un paio di volte gli da dei buffetti sul braccio, mi arriva all’orecchio un “Dai, smettila, sii serio”.
Io, intanto, faccio come sempre, lasciando scorrere la mano sulla coscia sinistra di Manuela, abbassandole la gonna quanto possibile, vedo Andrea avvicinarsi a lei e dirle qualcosa all’orecchio mentre con la mano indica lo schermo, lei fa un segno di assenso sorridendo, ma noto che invece di rimettere il braccio a posto, finito di gesticolare, fa cadere, come soprappensiero, la mano sul ginocchio di mia moglie. L’adrenalina inizia a scorrermi nelle vene, nella scena successiva lui le mormora ancora qualcosa e lei risponde con una risatina. Io arrivo fino agli slip di mia moglie con le dita, sbircio a destra e vedo che la mano di Andrea è scesa lungo la coscia di Manuela.

Sto rivivendo la scena passata, mi chino verso mia moglie e la bacio, lei mi risponde, mentre con le dita mi infilo sotto il cotone dei suoi slip e inizio a toccarla, lei ha un piccolo fremito. Mentre la bacio la sento fremere ancora più forte, con un sussulto improvviso, come sorpreso. Allungo l’occhio e vedo che la mano di Andrea è scesa, accarezzando la coscia è arrivato anche lui agli slip, la mia erezione è devastante, vedo la mano del ragazzo che scorre lungo la coscia di mia moglie arrivando fino allo slip. Lei ha il respiro accelerato, la bacio ancora, la sento bagnata sotto le mie dita, mi sfilo da lì e faccio un piccolo gesto diretto a Andrea, una sorta di via libera.

Io continuo a baciarla, eccitandomi sempre di più, lei ha gli occhi chiusi e pare persa in un sogno, la sua mano sinistra mi stringe forte. Finalmente vedo le dita del giovane infilarsi sotto lo slip di Manuela ed entrarle nella figa, lei ha un sussulto fortissimo, si inarca, le sue mani afferrano i braccioli mentre Andrea la masturba gioiosamente. Stiamo attenti a non fare rumore per non farci notare, gli occhi di Andrea sono ora fissi sul viso di Manuela, vuole gustarsi il piacere di mia moglie, continua a sditalinarla senza pietà, si abbassa e la bacia sulla spalla nuda, lei al contatto della lingua del giovane freme ancora di più. Le dita del ragazzo sono dentro fino in fondo alla figa di Manuela che sta godendo sempre di più, vedo le sue mani stringere i braccioli allo spasimo, i fremiti aumentano sempre di più fino all’esplosione, riesce a trattenere la voce limitandosi solo a un piccolo “oohhh”. Poi si rilassa aprendo gli occhi mentre anche Andrea si ricompone, le sorride e torna a rivolgersi verso lo schermo come se niente fosse.

Finiamo di vedere la pellicola senza che succeda altro, io ho negli occhi lo spettacolo avere visto mia moglie godere sotto il tocco di un altro uomo, loro due si scambiano ancora commenti e battute come se non ci fosse stato un intermezzo “particolare”. Usciamo e ci dirigiamo nel parcheggio per raggiungere le nostre auto, dove ci salutiamo, una stretta di mano fra noi due uomini, Andrea, l’attira a sé e la bacia sulle guance, vedo la sua mano abbracciarla e stringerle i glutei mentre le appoggia anche le labbra sulla spalla nuda. Lei sorride e lo apostrofa, “Dai, vai a casa”, ma noto che la mano destra di mia moglie gli ha accarezzato il pacco.

Arrivati a casa facciamo l’amore come non mai, provando tutte le posizioni possibile, evito di parlare dell’accaduto, mi limito a un “E’ andato a casa che l’avrà avuto durissimo”, lei sussulta e mi salta addosso con foga senza commentare, non insisto in quel frangente, ma mi riprometto un seguito…
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