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Scrivere... perché no? "Esperienza Cuckold"


di Membro VIP di Annunci69.it Deku86
01.03.2025    |    2.166    |    3 9.6
"Gambe che si sfiorano, mani che si cercano, che cercano le braccia, che sfiorano la schiena..."
Non parlerò di storie vere, di esperienze ma di fantasie, di cosa sarebbe potuto essere, di come sarebbe potuta andare.

Sono vostro ospite in questa serata di primavera.
L’aria tiepida permette un vestiario leggero, seducente.
Ci conosciamo da tempo, ci siamo conosciuti, esplorati nei mesi, negli anni. Sappiamo tutti e 3 cosa ci piace, come ci piace. Quali sono le fantasie realizzate, quali fantasie ancora aleggiano nelle nostre menti. Ogni incontro è un’evoluzione a sorpresa, ogni incontro è la ricerca di nuove strade del piacere.

Stasera lei è sexy come sempre, un vestitino con molti pizzi, molte trasparenze,che termina pochi centimetri sotto al suo culetto. Un abito poco adatto ad una serata al ristorante, ma perfetto per la nostra serata fra le mura di casa.
Noto con piacere che non c’è ombra di reggiseno, non si vedono spalline ma si vede bene la forma del suo seno libero, il capezzolo turgido che pare sorreggere tutto l’abito.
Sotto indossa solo calze a rete, forse un po' volgari, sicuramente molto da porca.
Avvolgono le sue gambe , i piedi calzati in decoltè con plateau e un tacco vertiginoso. Ammetto che i miei occhi e il mio cazzo apprezzano molto quello che mi si para davanti,mettere dei pantaloni leggeri senza intimo è stata un ottima idea: il mio apprezzamento è pienamente visibile.
Lui indossa jeans e una maglietta ricercata che esalta il suo fisico sportivo, non è appariscente come la sua compagna, ma nemmeno fuori posto.
Il contrasto fra loro non stride, anzi: l’uno funziona da potenziamento dell’altro, l’uno esalta le qualità dell’altro. Sono sempre un bel vedere in coppia, un mix vincente che oscilla tra l’eros più volgare e la semplicità.

Seduti sul divano, io e lei vicini, lui di fronte. Gambe che si sfiorano,mani che si cercano, che cercano le braccia, che sfiorano la schiena.
È un flirt intenso, mentre beviamo qualcosa aggiornandoci sulle nostre vite.
È un flirt ostentato davanti a lui che partecipa alla conversazione, mentre gode dello spettacolo dato dalla sua compagna, impaziente come un’adolescente con il ragazzo che le piace.
I bicchieri si svuotano in fretta e lui si allontana per prendere di nuovo da bere.
Al ritorno ci trova avvolti in un bacio sensuale, mani che stringono il volto dell’altro, che saggiano il petto, che accarezzano il corpo, fameliche .
Il baciarsi di due ragazzini sulla panchina in un parco, baci di quelli che potrebbero durare ore, intensi e vogliosi.
I bicchieri appoggiati sul tavolino, il suo sguardo felice su di noi.
Impieghiamo qualche minuto a renderci conto che è tornato e a far finire quel bacio, anche se più che di una fine si tratta di una pausa.
La conversazione riprende come se nulla fosse successo, ma ora i nostri corpi sono attaccati.
La sue gambe sulle mie, la sua testa appoggiata alla mia spalla, la mia mano scorre sulla sua schiena nuda, sulle sue gambe facendo risalire il vestitino e saggiando la pelle scoperta delle cosce in cima alle autoreggenti.
La sua mano accarezza ora il mio petto, ora il mio cazzo.
Negli occhi di lui c’è felicità, impazienza, lussuria, fra le sue gambe, visibile, un bozzo di approvazione per tutto quello che vede, per quello che sta succedendo.

Finisce un altro bicchiere, oramai i discorsi sono intramezzati da baci sempre più lunghi. L’atmosfera è piena di eros, piena di desiderio.
Vado in bagno, voglio alleggerirmi e lasciargli qualche minuto per confrontarsi, voglio che siano sicuri di continuare con quest’esperienza “Cuckold”, che hanno voluto provare per la prima volta.
I paletti sono chiari: io non devo fare altro che lasciarmi guidare da lei.
Io non sono altro che il toy per fare impazzire il compagno e la cosa non mi dispiace.
Li conosco da tempo e so che comunque vada, sarà una serata memorabile.
Sto rilasciando le ultime gocce quando mi sento osservato, mi volto e lei è sulla porta del bagno:
“Non pulirlo, se non ti offendi vorrei proprio farlo io …”
Non fa a tempo a finire la frase che ha già chiuso le distanze fra noi, lo ha già impugnato; non aspetta una mia risposta, si china e comincia a leccare la cappella, raccoglie le ultime gocce di piscio, le assaggia.
Uno sguardo fugace dal basso verso il mio viso, mentre le sue sue labbra lo inghiottono completamente, è si è no barzotto e l’operazione è facile, la sua lingua lecca, pulisce, rotea senza sosta fra la cappella e la pelle che lo ricopre. Neanche il gelato più buono riceverebbe lo stesso trattamento, mi strappa dei gemiti, una pulsazione sempre più forte del sangue nel cazzo.
Ora non riesce più a tenerlo tutto in bocca, ad ogni passaggio di lingua le mie dimensioni aumentano, ad ogni colpo umido, è sempre più duro.
“Che ne dici di metterti sul nostro letto e lasciarti succhiare per bene questo bel cazzo?”, la sua voce simile alle fusa suadenti di un gatto.
“Solo se poi posso mangiarti tutta, solo se prima fai uno spettacolino e fai impazzire un po' tuo marito”, ansimo io in risposta.
“Era esattamente quello che avevo in mente, l’ho già mandato a sedersi in poltrona, non potrà fare nulla se non quello che decido io”.
Mi sorride, una smorfia impertinente.
La mia mano nei suoi capelli, le nostre lingue che riprendono a lottare, la sua mano che mi stringe il cazzo.
A un tratto si stacca e, senza parlare, mi trascina in camera, reggendomi per il cazzo.
Mi spinge sul letto, la stanza è illuminata da una luce soffusa, ma sufficiente per godermi lo spettacolo della natura che ondeggia in piedi di fronte al mio viso, accennando passi di danza.
Sono talmente rapito che neanche mi ero accorto della musica di sottofondo, né del marito ,in boxer, seduto sullo sfondo.
Lei si muove lenta, sinuosa, con movenze delicate, misurate.
La sua attenzione è tutta verso di me, rivolta a farmi eccitare e far morire di desiderio il marito, che adopera come oggetto di scena; lo usa per appoggiarsi e spogliarsi, come supporto per mostrarmi bene il culo mentre gli dà un bacio a fior di labbra, una carezza veloce sui boxer mentre si gira per tornare da me.
Il compagno si becca uno schiaffo sulle mani che hanno provato a toccarle il seno, uno schiaffo perché ha provato a toccarle il culo.
Solo tacchi, calze, una sottile striscia di pelo e la sua bellezza rimangono a vestirla, mentre si avvicina al letto.
Io indosso ormai solo i pantaloni, ho voluto lasciarle il piacere di spogliami del tutto, di prendersi il tempo per farmi impazzire, per far impazzire lo spettatore, per lasciarla bagnare dall’eccitazione della situazione.

A carponi su di me, i suoi capezzoli sfiorano la mia pelle, la sua bocca percorre una strada sensuale dalle mie labbra al mio basso ventre.
Anche qui se la prende con calma, si sofferma sui capezzoli, mi morde il collo,o sospira sulla cappella che sbuca dai pantaloni.
Vorrei accarezzarla, toccarla, guidarla con le mie mani, ma con una leggera ma decisa presa me le tiene bloccate ai fianchi.
Scelgo di non ribellarmi , voglio lasciarla decidere, voglio lasciarla esibire per il suo piacere, per il loro piacere.
È il loro gioco e io sono solo lo strumento per godere tutti insieme.
Molla la presa, sicura che non muoverò un muscolo, per finalmente prendere i pantaloni e sfilarmeli.
Uno sguardo al mio cazzo, uno sguardo al marito.
“Questo sì che è un bel cazzo”, dice guardandomi negli occhi, la lingua che scorre dalle palle alla cappella.
“Quanto è buono questo cazzo” aggiunge, impegnata a leccarlo in ogni punto, percorrere ogni vena.
“Vedi quanto è grande? Non come il tuo”, ora guarda il marito sorridendo, mentre la mia asta le scivola in gola.
Perdo la cognizione del tempo, non sento mai le sue mani attorno al mio cazzo,sento solo lingua, labbra, gola, palato che avvolgono, bagnano, ingoiano, mordono la cappella, l’asta, le palle.
Non avevo mai subito un pompino così , sono in un’altra dimensione.
Sapevo già che è brava a succhiarlo,l’ha già fatto molte altre volte, questa volta è diverso, non mi sta solo facendo un pompino.
Sta facendo uno show per il suo uomo, sta facendo morire di invidia il suo uomo.
Lo guardo, ha il cazzo di marmo, evita anche solo di sfiorarsi per non sborrare subito.
Gli sorrido e torno a chiudere gli occhi e godermi quel capolavoro che si sta compiendo attorno alla mia erezione. Mi devo concentrare per non venire subito pure io.
Con gli occhi chiusi sento lei che si muove e mi ritrovo le sue cosce accanto al viso, la sua bocca vorace che nel frattempo non sie è staccata nemmeno un attimo dalla mia cappella.
Decido di tornare a vedere e mi trovo a pochi centimetri dal viso quella sua figa spettacolare, già luccicante di umori, bagnata fino a metà coscia, le labbra dischiuse e poco sopra il suo culetto, aperto grazie alla posizione, un buchino che implora attenzioni.
Io amo la figa, amo il suo odore, il suo sapore, il suo colare umori dolci.
Respiro a pieni polmoni, mi riempio del suo profumo e ad ogni respiro sento il mio cazzo pulsare e diventare, se possibile, ancora più duro.
Allungo il collo e porto le labbra sulle sue cosce,per iniziare ad assaggiare il suo nettare.
Risalgo piano, ripulisco tutto quello che riesco, raggiungo le sue labbra.
Appena le sfioro, un gemito vibra sulla mia cappella.
Ci gioco e continuo a sfiorarle, mi sta già gocciolando sul viso,ad ogni tocco, una vibrazione, un affondo per farlo arrivare in gola, un morso gentile sull’asta.
Mi decido e affondo: la lingua va direttamente attorno al suo clitoride, le labbra lo imprigionano.
È quello che voleva, quello di cui aveva bisogno.
Si i riempie la bocca col mio uccello per non farsi sentire fino in strada, da tanto gode, da tanto vorrebbe urlare.
A un tratto si alza con il busto per gustarsi la mia bocca, una sua mano sul mio petto come appoggio.
“Vieni qui a guardare da vicino come mi fa godere, vieni qui che ti faccio vedere quanto mi piace succhiargli il cazzo”, sussurra all'indirizzo del marito, per poi riaffondare la bocca sui miei genitali.
Non tralascia nulla, vuole decisamente farmi un pompino che ricorderò per anni. Vuole fare un pompino che suo marito ricorderà per anni.
Il materasso sprofonda fra le mie gambe ed intuisco che il compagno si è messo in una posizione privilegiata per godersi quanto è porca sua moglie.
Non me ne curo, mi interessa solo godere e farli godere, il gioco è loro, sono lì per loro.

Dopo qualche altro attimo di assoluto godimento molla il mio cazzo e si rialza per godersi la mia lingua, si muove leggera sulle mie labbra, cerca il suo piacere. Vuole venire, vuole godere.
Sarà il primo di diversi orgasmi, la prima bevuta di molte in quella sera.
Si sbilancia leggermente indietro, la sua mano sui miei capelli, il suo sesso strusciato a ritmo sempre più rapido sul mio viso.
“Guarda come gode la tua troia. E non ho ancora usato il suo cazzo” ansima,e continua a fare colare il suo piacere sulle mie labbra, sulla mia faccia.
“Cornuto, non rimanere fermo, renditi utile” è quello che le sento dire tra un gemito e l’altro, prima di sentire una nuova lingua accarezzarmi le palle.
“Bravo, fai che rimanga bello duro che me lo voglio scopare per bene” ,ordina imperiosa e sento una gola forzata sul mio cazzo.
Ora lei ha spostato il peso in avanti mentre continua a scoparsi la mia bocca. Immagino, perché vedo solo la sua figa e il suo culo davanti al mio viso, che abbia preso il compagno per la testa e gli stia muovendo il viso con forza sul mio cazzo.
Io… io sto solo godendo. Una figa dal sapore perfetto in bocca e, a sorpresa, un gran pompino dal suo compagno. Come posso non godere di questa situazione? Mi abbandono al piacere, sempre più a mio agio, sempre più eccitato.
Sono molto concentrato sul non venire, non voglio interrompere la loro serata.
Non è ancora il momento di sborrare, devo fare del mio meglio per prolungare il piacere il più possibile.
“Mettigli il preservativo che ti faccio vedere come a tua moglie piace scoparsi un bel cazzo” , si leva di nuovo la voce di lei.
Finalmente torno a vedere, quella figa in bocca già mi manca, il suo godere sul mio viso mi stava dando dipendenza.
Torno a vedere, ma vedo solo la sua schiena e il suo bel culo. È accovacciata a pochi centimetri del mio cazzo.
“Bravo cornuto, tienilo dritto mentre mi ci impalo”
La mano di lui mi tiene il cazzo dritto mentre lei con calma studiata struscia la figa sulla mia cappella, ne fa entrare qualche centimetro, lo fa uscire del tutto, ne riprende un bel pezzo appoggiandosi alla mano del marito ancora ancorata alla base del mio cazzo.
Inizia ad ondeggiare con il bacino, la mia cappella ruota dentro di lei, la mano del marito sfiora il clitoride.
“Non capisci un cazzo, non vedi che voglio farmi aprire? Cosa aspetti a togliere quella mano? Dai cornuto non rovinare tutto. Piuttosto mettiti a guardare come mi riempie” , sentenzia lei dopo qualche minuto.
La mano sparisce, il mio cazzo viene fagocitato dalla sua figa. Sento tutto il suo peso sul mio bacino, le sue labbra sul mio pube.
Sento che inizia già, o forse non ha mai smesso, a colare piacere, le mie palle sono già umide.
Inizia a muoversi, lentamente, vuole godersi la penetrazione, far impazzire il cornuto che guarda da pochi centimetri.
Vuole regalargli un porno e per farlo appoggia le mani dietro di lei.
È completamente aperta, esposta come nei migliori film hard.
Il cornuto è a pochi centimetri da lei, dalle labbra spalancate attorno al mio cazzo, il clitoride gonfio, la mia asta fradicia.
“Devo dirti tutto? Renditi utile e lecca. Sai che sei buono solo a quello”.
Mi viene da sorride sentendola parlare così, so quanto si amano, so quanto si rispettano, so quanto gli piace giocare in diversi modi ma questo quasi mi sorprende. Sono però sicuro che lo stia facendo perché in questa esperienza il tutto fa parte del piacere fisico e mentale di entrambe.
Ne sono sicuro.

Mi sto gustando la scopata, si sta gustando la scopata. Il ritmo non è indiavolato ma le movenze sono sexy.
Lei si sta godendo ogni centimetro del mio cazzo duro, mentre la lingua del marito si affaccenda sul suo clitoride; me ne accorgo perché sento la mia asta sfregare sul suo mento.
Dopo appena pochi secondi la sento raggiungere un nuovo orgasmo. Ogni scossa di piacere suo provoca una cascata di umori lungo tutto il mio cazzo. Deve essere bello da vedere, luccicante, bagnato, che continua a muoversi dentro di lei. Deve piacere anche al marito, e tanto, perché con la lingua inizia a passare dal clitoride alla mia asta, scende alle palle, le succhia e torna a dar piacere a lei. È un crescendo di gemiti, miei e loro.
Mi stanno facendo godere come non mai.
“Bravo cornuto, vedi che quando vuoi sai cosa fare senza che te lo dica. Lecca bene tutto, succhiagli bene le palle mentre me lo scopo. Quando ti comporti da brava troietta mi fai eccitare ancora di più” e un gemito segna il suo nuovo orgasmo a chiusura della frase.
Sono veramente al limite, vorrei sborrare. Ho bisogno di sborrare, ho bisogno di lasciarmi andare.
Lei, però, ha altre idee. “Sdraiati qui accanto, a pancia in su” dice al marito.
Mi strizza le palle mentre si sfila dal mio cazzo per andare a sedersi sulla faccia del compagno.
“ Poverino, hai ancora i boxer e li hai pure macchiati con la tua eccitazione. Sfigato, toglilo e fammi vedere il tuo cazzetto.” Poi rivolgendosi a me “riesci a darmi ancora 2 colpi?”
“Bravo, leccamela bene che ora devo prendere ancora un po' di cazzo” gli dice con tono duro, schiacciandogli le palle nel palmo delle mani.
Poco dopo si mette a pecora, la figa pochi centimetri sopra la bocca di luii, il viso appoggiato accanto al suo cazzo, le mani ad aprirsi il culo “sfondami la figa… e tu, lì sotto, vedi di fare felice il nostro ospite” , ordina la nostra signora e padrona.
Un invito del genere rischia di farmi capitolare senza neanche ricominciare a scoparla. Le infilo piano il cazzo in figa, ho le palle proprio sopra la bocca di lui. Mi sistemo, cerco la posizione più comoda per godere tutti.
Sento la sua bocca che prima lecca e poi si mette a succhiarmi i coglioni. Dio, già questo mi porta in paradiso .
Pian piano aumento il ritmo, aumento la forza. Il culo di lei ondeggia ad ogni affondo, il suo viso oramai sta facendogli una sega solo sfregandosi a ritmo dei miei colpi.
È il rush finale.
La scopo sempre più forte, ho le palle succhiate come da un idrovora. Sento la sborra risalire, sento il suo orgasmo risalire.
Sento lui gemere attorno al mio scroto, sta sborrando come una fontana.
La situazione mi uccide e mi pianto più dentro possibile dentro la sua figa e inizio a riempire il preservativo. Uno, due, quattro, sette potenti schizzi, pulsazioni del mio cazzo dentro di lei, un gemito liberatorio. Non ho mai goduto così tanto avvolta tra una figa bollente e una bocca così devota.
Con enorme piacere sento anche le contrazioni e un urlo di piacere di lei, avermi sentito venire dev’essere stata la spinta per l’orgasmo finale.
Rimaniamo immobili, accasciati l’uno sull’altro mentre cerchiamo di riprenderci.
Appena il respiro ritorna vicino alla normalità mi sfilo e mi lascio cadere al loro fianco. Finalmente lei mi guarda: un sorriso le riempie il viso, una maschera di sborra, gli occhi che brillano stanchi ma soddisfatti . Occhi che cercano il mio sesso, controllano il preservativo.
“Non vorrai lasciare il nostro ospite così, forza pulisci da bravo”
Il marito, con le ultime forze, si porta fra le mie gambe. Mi toglie il preservativo e con lingua inizia a ripulirmi completamente il la cazzo.
È minuzioso, attento a non lasciare nessuna traccia della mia venuta.
“E ora pulisci anche il mio viso, guarda che casino ai combinato”, gli sussurra appena ha terminato di pulirmi.
Sono così erotici da vedere, così belli, così porno, così innamorati. La pulizia finisce con dei grandi baci, con le lingue che si inseguono, sembra vogliano ricominciare.
In questo secondo round io però non sono contemplato, vado in bagno e mi ricompongo.
Ritorno per salutarli, un bacio a lei e un abbraccio a lui
“Grazie per avermi fatto partecipare ai vostri giochi, è stata una serata indimenticabile”
“Grazie a te per aver esaudito la nostra fantasia… grazie per tutto” mi dice lui, è la prima volta che mi parla da quando siamo andati in camera.
“Spero giocheremo ancora! Ah, la strada per uscire la conosco, voi godetevi il resto della serata! A presto!” Li guardo riprendere ad amoreggiare e mi avvio all’uscita.
La strada verso casa è un sussuguersi di immagini della serata che mi si ripresentano. A casa mi devo masturbare di nuovo: è stata una serata indimenticabile. Per tutti. Ci vedremo sicuramente ancora.
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