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Una serata da cornuto - parte due.


di Luke0085
04.03.2025    |    3.216    |    4 9.8
"Quello che segue è il racconto della porcellina sull’ avventura che aveva appena vissuto e che ho introdotto nel racconto precedente: “Beh, appena sono..."

Quello che segue è il racconto della porcellina sull’ avventura che aveva appena vissuto e che ho introdotto nel racconto precedente:
“Beh, appena sono entrata mi ha afferrata e sbattuta contro il muro infilandomi la lingua in bocca e cominciando a palparmi ovunque.
Evidentemente aveva addosso una voglia incredibile e naturalmente la cosa mi ha fatto parecchio piacere.
Staccandomi un attimo da lui gli ho detto che avevo i minuti contati, ma anche una gran voglia di bere la sua sborra per cui avevo intenzione di succhiargli anche l’anima.
Lui per tutta risposta mi ha detto che sono una troietta in calore e che si sarebbe assicurato di non farmi mancare la mia dose di cazzo.
Sai benissimo che se mi parla così è perché c’è l’ha talmente duro da fargli male. In ogni caso, prima di lasciare che glielo prendessi in bocca, con lo sguardo, mi ha indicato un nuovo giochino.
Definirlo giochino non rende assolutamente l’idea: appoggiato a terra, c’era un dildo enorme, sarà stato lungo almeno mezzo metro, in punta era abbastanza acuminato ma poi, scendendo verso la base, diventava piuttosto spesso, probabilmente fino a raggiungere 10/12 cm di diametro.
Io con un’espressione abbastanza stupita gli ho chiesto a che dovesse servire, al che lui mi ha spiegato che, ultimamente gli stava venendo il pallino di farmi provare il fisting e che quel “giochino” sicuramente sarebbe tornato utile.
Ti confesso che l’idea di farmi aprire in quella maniera da lui mi ha fatto eccitare terribilmente. Ma in un primo momento ho preferito fare un po’ la preziosa dicendogli che secondo me era pazzo e che non sarei mai riuscita a prendere un attrezzo simile nel culo.
Lui mi ha dato ragione, ma ha anche detto che, con un po’ di costanza, sicuramente in breve tempo il mio culo sarebbe stato all’ altezza del compito.
Mentre parlavamo delle sue intenzioni aveva infilato la sua mano nelle mie mutandine e ormai da diversi minuti mi stava masturbando in quella maniera sublime che sai quanto mi faccia impazzire.
A quel punto ero veramente combattuta: da un lato morivo dalla voglia di fermarmi da lui per comunicare a provare quel nuovo gioco, ma dall’ altro sapevo che tu eri a casa e mi stavi aspettando.
Quando ho espresso i miei dubbi il tuo amico mi ha proposto di risolvere la
questione con una sfida. Se avesse vinto lui io sarei rimasta a casa sua e ti avremmo fatto cornuto per l’ennesima volta , se invece avessi vinto io, come una brava mogliettina devota sarei tornata subito a casa.
La sfida consisteva in un pompino a tempo: avevo tre minuti esatti per farlo godere.
Sai benissimo che in tre minuti posso far godere qualsiasi cazzo per cui, in teoria, non c’era partita. Però la situazione che Andrea aveva saputo creare, il fatto che ci fosse quel dildo pronto per me e soprattutto l’idea che poi avrei potuto raccontarti di quanto tua moglie fosse stata porcellina ha fatto si che io mi impegnassi abbastanza poco in quella sfida.
Passati i tre minuti lui mi ha guardato dall’ alto, il suo cazzo era ancora infilato nella mia bocca, assolutamente duro e pimpante e mi ha sorriso felice per la mia decisione.
In men che non si dica ero inginocchiata sulla poltrona del salotto, quella dove ti siedi sempre tu mentre lui mi scopa.
Andrea si è dedicato con gran cura e piacere a leccarmi e prepararmi per bene il buchino.
Ti ho anche scritto mentre lo faceva, è stato sublime!
Ha iniziato con la lingua, poi ha aggiunto le dita e ha cominciato ad allargarmi sempre di più, quando è arrivato ad un risultato che secondo lui era sufficiente, mi ha fatta alzare e dopo aver fissato il sex toy al pavimento grazie alla ventosa che fa da base, mi ha fatta accosciare, guidando i miei movimenti in modo che la punta del giochino si infilasse nel mio culo.
Il dildo era già ben lubrificato, per cui senza ulteriori indugi ho cercato di rilassarmi per favorire la penetrazione.
Andrea mi teneva per le chiappe aiutandomi a muovermi su e giù senza che il giochino uscisse o cadesse.
Quando un bel pezzo di quel palo si è trovato ben infilato dentro di me, il tuo amico, che era sempre inginocchiato alle mie spalle, ha ricominciato a masturbarmi.
La combinazione tra la sensazione di pienezza incredibile dovuta alle dimensioni del dildo ed il lavoro delle sue dita sul mio clitoride mi stava facendo impazzire per il piacere. L’orgasmo che sentivo montare rischiava però di distogliermi dal nostro obiettivo, gli ho quindi chiesto di fermarsi un attimo e darmi il suo cazzo da succhiare mantre continuavo ad impalarmi da sola.
Così in pochi attimi eccolo in piedi davanti a me pronto a godere della mia bocca.
La ventosa faceva un’ottima presa sul parquet, quindi riuscivo a muovermi bene senza doverlo tenere. Sentire quel palo che entrava sempre più in profondità allargandomi tutta era una sensazione incredibile, mi sentivo talmente piena da non riuscire ad infilarmi neanche un dito nella patata.
Per un attimo mi sono guardata nel riflesso del grande specchio che Andrea ha in soggiorno e mi sei venuto in mente tu: che in quel momento eri a casa ad aspettarmi mentre io, inginocchiata a casa di un altro uomo, con il suo cazzo in bocca e un dildo enorme infilato nel culo stavo godendo da matti nel farti cornuto.
Inutile dire che quella consapevolezza mi ha provocato una fitta di piacere che è sfociata in uno degli orgasmi più intensi della mia vita.
Ovviamente ho spruzzato un sacco.
Andrea era molto compiaciuto dello spettacolo che anche lui stava guardando dal riflesso dello specchio. Un’ paio di volte si è offerto di mandarti una foto ma io gli ho chiesto di non farlo, volevo avere il piacere di raccontarti tutto io senza che tu avessi la minima idea di quello che mi ero fatta fare.
Adesso però era il momento di testare il mio culo: Andrea mi ha fatto rimanere in ginocchio, questa volta però con il petto schiacciato contro il pavimento e il culo tenuto ben verso l’alto.
Lui si è messo al mio fianco con una mano appoggiata sulla mia schiena e l’altra pronta per essere usata come trivella.
Ho sentito le sue dita saggiare la resistenza del mio buchino, ne ha messe dentro 4 senza problemi, ma quando è arrivato il momento del palmo ha dovuto spingere un po’ di più.
Dopo qualche altro minuto era riuscito ad infilarmi più di metà mano nel culo, adesso avrebbe dovuto provare a mettere anche il pollice.
Ha sfilato la mano di qualche centimetro e poi, unendo tutte le dita ha ripreso a spingere.
Mentre lo faceva, con la mano libera ha cominciato a stuzzicarmi la patata che nel frattempo, aveva ripreso a sbrodolare abbondantemente.
Ho goduto di nuovo, in maniera incredibile! È stato veramente pazzesco. Purtroppo, l’operazione “mano nel culo” non era riuscita del tutto per cui abbiamo deciso che sarebbe stato meglio riprendere quel gioco un’ altra volta.
Andrea per tutta la sera si era dedicato con estrema attenzione a me e al mio culo, a quel punto il cazzo gli stava per scoppiare.
Mi sono tirata su, gli ho preso in bocca la cappella e poi ho cominciato a solleticargli l’asta e le palle con due dita.
Lo sentivo fremere e vibrare mentre i suoi gemiti riempivano l’aria. Più lui si avvicinava all’ orgasmo e più il mio tocco diventava delicato, ormai mi stavo limitando a sfiorare quello scettro che così tante volte mi aveva fatto godere da matti.
L’ho portato veramente allo stremo delle forze. Ad un certo punto ho visto le sue gambe cominciare a tremare ed ecco che dopo averla accumulata per tutto il giorno è finalmente riuscito scaricare tutta l’eccitazione in un orgasmo monumentale che, uno schizzo dopo l’altro mi ha riempito la bocca obbligandomi ad ingoiare diverse sorsate del suo dolcissimo nettare calo..
Ovviamente non mi sono fatta scappare neanche una goccia e alla fine mi sono preoccupata di pulire per bene quel cazzo meraviglioso prima di rimetterlo a riposo.
Dopo di che, vista anche l’ora, ci siamo salutati e ho preso la via di casa. Ed ora eccomi qui, stanca, spossata e molto appagata.
Tempo che la serata di sesso che tanto volevi dovrà essere riprogrammata: Andrea mi ha fatto godere da matti e non riuscirei ad affrontare un’altra scopata per cui, se ti va, dovrai accontentarti di una dolcissima sega”.

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