tradimenti
La signora Maria Luigia
di Portia
03.06.2023 |
1.315 |
5
"Sono fortunata, molto fortunata..."
Con la mano tolgo il vapore dalla specchio.Vedo una donna ancora piacente, alla vigilia dei settant’anni il seno è ancora bello turgido.
La pancia soda.
Il sedere ancora tiene.
La pelle abbastanza elastica, morbida.
Sono fortunata, molto fortunata.
Guido entra senza bussare: “Lucia, tra un’oretta sarà qui. Preparati.”
Guido il compagno della mia vita, amore indiscusso.
Da tanti anni mi può solo sfiorare, accarezzare, fare l’amore con solo in maniera diversa, non più completa, ma io lo amo lo stesso, se possibile più di prima.
Qualche anno fa su un sito di incontri mi cercò un uomo, abbastanza giovane, credo almeno vent’anni meno di me, io non volevo, all’inizio ero ritrosa, ma Guido voleva vedermi tra le braccia di un altro. Godere con un altro.
Un’ora vola, il tempo di asciugarmi, sistemarmi i capelli che Luca eccolo che sta già giù al portone e citofona per salire.
Sono diversi mesi che non lo vedo, ma lo trovo ancora più bello.
Alto, muscoloso, sempre ben vestito.
Una massa di capelli brizzolati e sempre ben pettinati.
Gli occhi scuri.
Il naso dritto.
Il sorriso sincero.
Il cazzo grosso e duro.
Guido si sistema in un angolo della casa un po’ in penombra.
Io faccio accomodare Luca e gli chiedo se gradisce qualcosa.
Neppure mi risponde.
Mi scosta la vestaglia di seta.
Si inginocchia e si fa largo tra le mutandine che tiene con le dita.
Senza chiedere il permesso la sua lingua si insinua tra le mie labbra, in cerca del clitoride.
In un attimo sono fradicia in mezzo alle gambe.
Non ho mai rasato i peli della fica che ora sento bagnati.
Per il piacere mi si piegano le ginocchia.
Luca lo capisce e mi adagia sul divano del soggiorno.
Mi sfila le mutandine.
Mi toglie la vestaglia.
Mi sgancia il reggiseno.
Comincia a tormentarmi i capezzoli.
Con la bocca piano piano scende, fa tutto il percorso fino alla fica.
Ricomincia a leccarmi, succhiarmi il clitoride.
Mi sembra schiocco trattenermi e mi concedo il primo orgasmo.
Un fuoco in mezzo alle gambe, che mi tremano.
Godo e grondo di umori.
Urlo e gli tengo la testa, le mani sui capelli.
Vedo in penombra Guido, che mi sorride e annuisce.
Mi accorgo che Luca è ancora tutto vestito: cravatta, camicia e giacca....
Lo aiuto a spogliarsi.
Non l’ho neppure sfiorato, ma quando gli tolgo i boxer il suo cazzo è già dritto grosso e in perfetta erezione.
In realtà ho avuto un uomo solo Guido, che certo non era così dotato, così la prima volta che vidi l’organo di Luca rimasi estasiata.
Anche se non ce ne sarebbe bisogno gli lecco il bordo della cappella, tenendo con una mano l’asta.
Indugio sulla punta.
Con l’altra mano gioco con il buchetto del suo culo.
Il cazzo è duro come il marmo e pulsante.
Ogni volta rimango stupita di come Luca sembra eccitato a possedere una donna che potrebbe essere sua madre. Effettivamente è molto coinvolto e mi scopa sempre con grande passione.
Voglio essere scopata con passione, vigore, ne ho bisogno.
Il desiderio non scompare con l’età.
All’inizio sento quasi dolore quando Luca mi entra dentro.
Comincia a sbattermi sul divano.
Ho un lago in mezzo alle gambe.
Comincio a schizzare.
Squirto sul cazzo di Luca.
Squirto ed urlo.
Squirto e godo.
Solo con Luca ci sono riuscita, con lui ho orgasmi profondi e intensi.
Sconvolgenti.
Non so per quanto tempo mi sbatte, non so quanto urlo.
So solo che vorrei che questo godere non finisse mai.
Un suono gutturale mi dice che anche Luca sta godendo.
I miei liquidi misti alla sua sborra.
Il mio godere con il suo.
Il mio sguardo incontra quello di Guido.
“Grazie amore mio”, gli sussurro.
Luca si riveste, ci saluta e se ne va, con la promessa di rivederci presto.
Guido mi viene vicino, mi tiene la mano ed inizia ad accarezzarmi.
I racconti di Portia
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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