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Il collega camionista


di cpromagnolamatura
05.08.2018    |    35.919    |    15 9.5
"Incontrandoci a cena ci raccontavamo della nostra giornate e fu così che una sera, finalmente a letto, mi raccontò di come fosse diventata la confidente di..."
Premetto che questo racconto è più il frutto di una mia fantasia che altro, anche se ovviamente contiene momenti di storia ed emozioni vissute nella nostra ormai lunga vita di coppia.
All’epoca, tre o quattro anni dopo la nascita del nostro secondo figlio, avevamo, mia moglie ed io, 34 e 35 anni. Come si sa la vita con figli piccoli nei primi anni è abbastanza dura, specialmente se non dormono e con il lavoro che ti impegna dalla mattina alla sera. Anna aveva un part time e lavorava presso una ditta di spedizioni come impiegata e quindi era colei che era addetta al front office con i camionisti, a cui consegnava le comande dei clienti.
Incontrandoci a cena ci raccontavamo della nostra giornate e fu così che una sera, finalmente a letto, mi raccontò di come fosse diventata la confidente di tanti ragazzi, ma anche di uomini fatti, che nel corso della mattinata passavano da lei per lavoro, ma che al tempo stesso ne approfittavano anche per scambiare qualche chiacchiera con Anna. C’era quello, padre di famiglia, che la trattava con cortesia, come se fosse una figlia e c’era quello, praticamente coetaneo di mia moglie, che invece la trattava con piglio cameratesco. Incuriosito le chiesi se era poi vero che i come si dice i camionisti sono un po’ come i marinai, cioè con donne sparse per il mondo, oltre alla loro legittima consorte. Ridendo Anna mi raccontò allora di un camionista sui 50 anni , tale Franco, che passava per essere un po’ birichino, almeno a dire dei suoi colleghi. In ufficio le colleghe di Anna ridacchiando le avevano detto che in effetti era un tipo molto simpatico e ammiccando le avevano fatto capire come in effetti non le dispiacesse come maschio, benché, dicevano, non più giovanissimo, ma ancora prestante e soprattutto galante. In ufficio girava voce che fosse molto dotato e instancabile e mia moglie me lo riferì come una confidenza fattale da una sua collega con cui il tipo era andata a letto.
Saranno state quelle chiacchiere o la voglia di trasgredire, comunque il pensiero che per le strade si aggirasse un camionista 50enne superdotato mi rimase ben chiaro nella mente, tanto che quando mia moglie , mentre facevamo la spesa al supermarket mi presentò un uomo con la moglie, - Un collega- mi disse, la guardai interrogativamente per capire se fosse per caso il famoso camionista. Il sorriso complice ed imbarazzato m di mia moglie mi fece capire che lo era. Fu così che tornai a guardare l’uomo in maniera più attenta, per scorgere qualche segno delle mirabolanti capacità amatorie, ma insomma, con tutta sincerità mi apparve appunto come un uomo di mezza età (almeno 16 anni più di Anna), con un principio di pancetta e a fianco una donna abbastanza insignificante, più attenta alla spesa che a noi. Pochi convenevoli e poi ognuno proseguì per il proprio cammino.
Parlandone con Anna le feci presente che non mio aveva destato una grande impressione e di come non mi capacitassi dei suoi successi amorosi, al che mia moglie con un sorriso furbetto aggiunse, -ma non hai visto che bozzo aveva tra le gambe?! In effetti l’avevo squadrato bene ma non certo lì. Anna comunque era un po’ persa nei suoi pensieri perché a mezza voce si lasciò scappare che molte donne sarebbero state curiose di provare un simile attrezzo, ma poi, vedendomi stupito aggiunse che lei certamente ne aveva a basta del mio!
Tornati a casa ci dedicammo al nostro tram tram e la cosa per il momento finì lì. Una sera che eravamo riusciti a lasciare i figli dai nonni , tornando dal ristorante al mare ad un certo punto mia moglie mi fa: -Guarda il camion di….cosa ci farà a quest’ora qui di sabato sera? – rallentai e tornando indietro mi infilai con l’auto nel piazzale dove il mezzo era parcheggiato e fu allora che notammo un certo movimento perché dal camion si accesero in rapida successione due lampi di abbaglianti e poi vedemmo dalla parte opposta un’auto rispondere a sua volta con de lampeggi. Guarda guarda, disse mia moglie, abbiamo beccato il nostro amico! – Spento il motore e le luci rimanemmo in auto a seguire l’azione. Dopo un po’ ecco scendere dall’automobile una signora vestita elegantemente ed incamminarsi verso il camion. Nell’auto intravedemmo la sagoma di un uomo (il marito?). La donna si avvicinò alla portiera che aprendosi ci permise di vedere per un attimo il collega di mia moglie. La donna salì sul camion e lo sportello venne chiuso dietro di lei. Anna intanto mi suggeriva che quello era certamente un incontro galante, e si chiedeva chi mai fosse la signora salita sul camion. Incuriositi aspettammo ulteriori eventi, intanto nell’auto in sosta si intravedeva la figura dell’uomo che si accendeva una sigaretta dopo l’altra. Stavamo ormai per desistere quando dal camion vedemmo scendere la donna che portandosi verso l’auto dove l’aspettava quello che avevamo battezzato come marito, si sistemava i vestiti evidentemente in disordine. Entrata in auto vedemmo la donna baciare il marito ed io feci una battuta con Anna dicendo che chissà, avrà avuto ancora sulle labbra il sapore dello sperma dell’altro. Anna mi guardò sorridendo alla luce dei lampioni: -Anche a te piace baciarmi in quelle condizioni, mia hai sempre detto che trovi il sapore di un altro maschio nella mia bocca eccitante come un afrodisiaco!- In affetti solo a sentirla parlare in quel modo ero diventato durissimo. Sfidando Anna le dissi –Beh perché non ci proviamo, non hai forse detto che il tuo Collega è instancabile? – Anna mi guardò stranita, in effetti avevamo anche bevuto un pochino al ristorante e faceva caldo. – Avresti il coraggio di mandare tua moglie nelle braccia di un camionista superdotato? Non hai paura che mi possa pure piacere più di te? – Quando fa così vuol dire che è partita e poi c’era di mezzo una sfida. Diedi due lampeggi. Dal camion seguì una certa pausa, forse non se lo aspettava, tuttavia dopo un paio di minuti, quando ormai pensavo che nulla sarebbe successo, ecco che partono due lampeggi di risposta. Guardai Anna dicendole che adesso toccava a lei, che voleva fare? Mia moglie mi guardò come a sfidarmi, raccolse la borsetta dal sedile dietro, si sistemo il trucco nello specchietto ed uscendo dall’auto mi salutò con un –Ciao cornuto!-.
Guardai Anna ancheggiare fino al camion e pensai…- Adesso torna indietro, adesso torna indietro – ma invece eccola vicino alla portiera del mezzo. La portiera si aprì e quasi percepii lo stupore del collega di Anna. Li vidi parlottare e lei che faceva segno verso di me. L’uomo guardò nella mia direzione facendo come un cenno di saluto, ma poi vidi aiutare Anna a salire sul camion e la portiera chiudersi dietro di lei.
Intanto che passava il tempo non sapevo che fare, da una parte ero eccitato, ma dall’altra pensavo a quello che stava succedendo sul camion. Pensai che sicuramente Anna avrebbe detto che era lì per scommessa, ma certamente non si sarebbe rea disponibile a fare altro se non ingelosirmi un poco, ma se poi invece avesse accettato e scopato? Passò almeno un’ora prima che dal camion si avvertissero dei movimenti, poi vidi scendere mia moglie e venire verso di me con uno sguardo furbetto ma soddisfatto.- Allora?! – l’apostrofai mentre risaliva in auto; non disse nulla, ma mi baciò. Aveva l’odore ed il sapore inconfondibile di una altro maschio. Allungò una mano a palpare compiaciuta la mia eccitazione. –Andiamo a casa – disse – sono molto stanca! Accesi il motore ed uscendo dal parcheggio feci in tempo ad intravedere al di là del vetro del camion il collega di mia moglie che ridendo mi faceva un inequivocabile gesto di corna!
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