Prime Esperienze
I racconti della buonanotte - partenza per le vacanze
di cpromagnolamatura
03.05.2020 |
15.529 |
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"Mio marito parve riflettere su quello che gli avevo appena riferito, ma poi mi mise una mano in grembo alzando il bordo della gonna per mettere in risalto le..."
proviamo a cimentarci in racconti brevi, una sola facciata e vediamo se sono apprezzati.Eravamo partiti per le vacanze e il tragitto fino a Napoli da Bologna era un susseguirsi di camion e di articolati. Passata Orte avevamo quasi esaurito il nostro conversare e mentre mio marito era concentrato sulla guida , guardavo fuori distrattamente in balia dei miei pensieri. Non avevamo fretta perché l’appuntamento al molo beverello per imbarcarci per Ischia era in tarda serata e quindi procedevamo rilassati e del nostro passo. Imboccata la bretella che salta il Gran Raccordo Anulare che perimetra la capitale ci fermiamo per sgranchirci le gambe ed uno spuntino. Gli autogrill si assomigliano tutti e mentre mio marito era andato in bagno sfogliavo distrattamente le riviste vicino alla cassa. Non l’avevo mai notato, ma nella parte alta dello scaffale, più defilate, c’erano anche delle riviste per soli uomini, per cui incuriosita ne presi una, giusto per guardare i titoli essendo tutta incellofanata, Nella copertina c’era una donna nuda, molto procace in una posa allusiva. I titoli invece non erano allusivi per nulla, visto che preannunciavano un servizio sulla bellona immortalata in copertina dal titolo “Anna, la bella milf di Milano lo prende in mano e poi nell’….”. Notai di essere osservata da un signore di mezza età in calzoncini e maglietta e dall’addome prominente da bevitore di birra. Ci fissammo per un istante e ad un accenno di un suo sorriso distolsi lo sguardo riponendo la rivista là da dove lo avevo preso. Non sono una bacchettona, anzi, ma certe reazioni sono automatiche per cui mi ricomposi in tempo per vedere mio marito, che uscito dalle toilettes veniva verso di me. Ritornati in auto riprendemmo il viaggio. Un po' abbioccata da panino e un po’ per noi dopo pochi chilometri mi ero già semiaddormentata quando fui svegliata dal rumore di un clacson e guardando verso destra, visto che stavamo sorpassando un camion, non potei fare a meno di notare che il guidatore del mezzo era lo stesso con cui avevo incrociato lo sguardo all’autogrill. L’uomo faceva dei gesti con la mano, a salutarci e rideva. Mio marito aveva visto tutto anche lui e accelerando aveva già distanziato di qualche centinai di metri il camion. Gli accennai al fatto che mentre eravamo all’autogrill il tipo mi aveva sorpreso a guardare una rivista per soli uomini e che forse si era fatto una idea sbagliata di me. Mio marito parve riflettere su quello che gli avevo appena riferito, ma poi mi mise una mano in grembo alzando il bordo della gonna per mettere in risalto le mie cosce e dopo poco fummo sorpassati nuovamente dal camionista. Lo vidi fissare il bianco delle mie gambe e per alcuni istanti ci rimase appaiato. A dire la verità un po’ agitato in cabina e prese a suonare il clacson nuovamente, al che mio marito riaccelerò lasciando indietro di qualche centinaio di metri. Ero rimasta sorpresa per cui riabbassai il bordo della gonna dando dello stronzo a mio marito.
Arrivati finalmente al Napoli e superato il caos fino all’imbarco del molo Beverello rimasi in auto aspettando che mio marito provvedesse ai biglietti per il traghetto. Non feci subito caso al camion che si era affiancato alla nostra auto ma evidentemente l’autista del mezzo ci aveva riconosciuto e visto che avevo il finestrino aperto mi si avvicinò per farmi dei gran complimenti, penso, visto che sembrava accalorato nel suo dialetto campano, di cui capii solo la parola “zoccola” reiterata diverse volte, preso da una mimica tutta sua, ma esplicita, visto che si accarezzava vistosamente il davanti dei calzoni. Provai a farfugliare qualcosa, che mio marito stava per arrivare, ma quello in breve si aprì la patta liberando il sesso e contemporaneamente mi mise una mano in testa spingendomi verso di lui. Respirare, aprire la bocca fu un tutt’uno, con il tipo che mi teneva la mano tra i capelli. E mi ritrovai con il cazzo dell’uomo tra le labbra. Percepii subito l’odore acre misto a sudore, ma in breve furono sufficienti pochi movimenti per sentirmi riempire la bocca del suo sperma. L’uomo estrasse il suo membro e se lo ripose rapidamente dentro i calzoni e mentre sputavo e tossivo il suo seme mi salutò con un bacio, giusto in tempo perché incontrasse mio marito che stava venendo dalla biglietteria, tanto che lo sentii salutarlo rumorosamente, e tra le parole dell’uomo distinsi chiaramente che accennava a me come una gran bella zoccola, con tanto di risata sguaiata!
Quando mio marito mi raggiunse all’auto mi disse di aver incontrato il camionista che ci aveva suonato dietro in autostrada e mi chiese se lo avevo visto anch’io. Ovviamente feci finta di nulla…sono una signora io e poi le vacanze sono appena cominciate!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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