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Carsex a Rimini


di cpromagnolamatura
12.05.2018    |    19.298    |    21 9.7
"SI sapeva che era tornato da solo, separato dalla moglie e che era già in pensione e quindi viveva di rendita..."
Cos’è il carsex? Beh una idea ce l’eravamo fatta guardando reportage fotografici di tante coppie in rete ed anche da qualche articolo apparso sulla stampa, che sotto forma di giornalismo d’inchiesta ne illustrava il fenomeno in espansione. Scherzando tra noi avevamo qualche volta immaginato un car sex in cui mia moglie Anna si sarebbe esibita davanti a maschi arrapati, ma poi ovviamente la paura di fare cattivi incontri e una sorta di timidezza di fronte alla realtà ci aveva bloccato. Qualche volta per gioco ci siamo anche avvicinati a parcheggi o strade dove notoriamente le coppie si esibiscono o caricano gli ospiti per una sera, ma poi in realtà o non avevamo colto l’occasione o non ce ne eravamo accorti, ma alla fine di pochissimi avremmo detto che erano lì per una esperienza trasgressiva. Nella nostra fantasia avrei dovuto parcheggiare l’auto con Anna seduta dietro, intenta ad accarezzarsi e ad esibirsi al passaggio di un qualche singolo ben piantato, tenendo il finestrino abbassato. Sempre nella nostra idea se ad Anna ne fosse piaciuto uno l’avremmo caricato su ed io avrei dovuto fare da chauffeur ,scarrozzandoli per un giro di piacere, accontentandomi di occhieggiarli dallo specchietto retrovisore. Fantasie, diciamo, ma al momento erano rimaste tali. Fino a quella sera. L’occasione era l’invito a cena di un nostro comune amico che non vedevamo da anni. Dico comune, ma in realtà era stato in gioventù un filarino di Anna ai tempi dell’ Università ed io lo avevo conosciuto poco prima del mio matrimonio, perché Anna poi lo aveva invitato in quell’occasione. Antonio poi l’avevamo perso di vista e, salvo qualche rara volta in cui lo avevamo rincontrato in occasioni pubbliche, dal momento che si era trasferito a Milano per lavoro non avevamo avuto più occasioni. Sapevamo che si era sposato una donna di quelle parti e che era diventato un pezzo grosso in una azienda di servizi dell’interland milanese.
Da poco avevamo saputo che era tornato al paese, abitiamo in provincia , e che si era trasferito nella vecchia casa di famiglia. SI sapeva che era tornato da solo, separato dalla moglie e che era già in pensione e quindi viveva di rendita.
Parlandone con Anna mi faceva un po’ rabbia pensarlo già libero dal lavoro ,mentre a me e a mia moglie la Fornero aveva allungato di altri 5 anni l’agognato traguardo, tuttavia avevo notato come Anna tutto sommato lo difendesse, dicendo che in fondo essendo stato un manager di una grande azienda, sicuramente era stato congedato con una grande liquidazione e che quindi faceva bene a godersi la vita, visto, aggiungeva, che gli avevano detto essere ancora un bell’uomo. Devo dire che quando Anna fa un apprezzamento per un altro uomo la cosa mi lascia sempre un po’ interdetto perché da una parte suscita in me una sorta di gelosia, ma dall’altro mi eccita pensare che anche lei nutri fantasie sessuali verso altri uomini che non siano il sottoscritto. Fu così che capitò l’occasione di incontrarlo una sera a casa di comuni amici e di scoprire Anna interessata a rinverdire con lui i ricordi di gioventù. Tornando a casa Anna sembrava come eccitata di aver incontrato Antonio e mi accennava a che vita interessante doveva avere avuto, visto che aveva lavorato per conto della propria ditta in molti paesi in giro per il mondo. Forse proprio per via delle sue lunghe assenze all’estero il matrimonio non aveva funzionato e quindi si era separato dalla moglie. Che Antonio si fosse lasciato con la moglie, aggiungeva Anna, era stata anche la conseguenza delle diverse sue infedeltà, ma bisognava anche capirlo perché un uomo ha bisogno di trovare uno sfogo e la moglie di Antonio si era sempre rifiutata di seguire il marito. Feci notare a mia moglie che questo poteva essere un punto di vista chiaramente maschile, ma non mi sarei aspettato questo ragionamento da lei, tuttavia Anna volle sottolineare che la cosa sarebbe stata egualmente valida in condizioni rovesciate, ovvero se fosse stata la moglie a trovarsi un altro uomo che la soddisfacesse.
Qualche settimana più tardi Anna se ne uscì dicendo che le sarebbe piaciuto una sera invitare a cena Antonio, che sicuramente avremmo passato una bella serata ad ascoltare le sue avventure all’estero… anche piccanti, aggiunse con un mezzo sorriso, come se fosse al corrente di chissà quale segreto. Detto fatto: il sabato sera successivo, approfittando che i nostri figli erano fuori coi rispettivi fidanzati invitammo Antonio nella nostra casa al mare. Alla sera in attesa dell’ospite notai come Anna si era preparata tirandosi più del solito, neanche venisse a trovarci la regina d’Inghilterra, aggiunsi io facendo una battuta di spirito e ricevendo indietro una linguaccia di Anna. Antonio si presentò anche lui molto elegante, con un gran mazzo di fiori per Anna ed una bottiglia di vino per me. La cena trascorse allegramente, con Anna ed Antonio quasi complici nel rinverdire i loro ricordi o parlando di persone a me completamente sconosciute. Trovandoci un attimo da soli, nella nostra stanza da letto, quasi a ribadire il mio possesso su di lei le misi una mano tra le cosce, che però Anna allontanò un po’ infastidita. Complice il vino la serata scorreva fin quando verso le 23,30 Antonio fece segno di volersene andare…per non disturbare noi piccioncini, disse con un tono un po’ malizioso. Lo accompagnammo alla macchina ma questa sembrò non volerne sapere di mettersi in moto. Anna propose allora ad Antonio di rimanere da noi, che il giorno dopo avrebbe potuto sistemare l’auto e ritornarsene a casa. Antonio però insisteva che non avrebbe voluto darci disturbo, per cui fui io che alla fine lo convinsi a portarlo alal stazione in auto perché così avrebbe poi potuto prendere il treno da Rimini. Anna si propose di accompagnarci e così partii alla volta di Rimini (la nostra casa è vicino a Bellaria). Anna ed Antonio erano seduti dietro ed io guidavo l’auto, ascoltando ogni tanto qualche risatina che si scambiavano tra loro. Fu così che incrociammo qualche prostituta ed un viavai di macchine lungo la provinciale. Sentii Antonio dire che in realtà quelli stavano facendo del carsex, cioè erano coppie che caricavano una ragazza o un ragazzo con cui poi fare sesso in auto., al che Anna tirò fuori la nostra fantasia, dicendo ad Antonio che anch’io le avevo proposto qualcosa del genere, ma che lei mai e poi mai si sarebbe prestata. Antonio si fece una risata e ricolto verso di me mi disse che non pensava che Anna fosse diventata una santarellina, che quando stavano insieme ne avevano fatta di ogni. Guidava e guardavo Anna con lo specchietto retrovisore e che, accortasene mi mostrò la lingua ridendo. Anna aggiunse che non lo avrebbe fatto di certo con uno sconosciuto, ma che se fosse stato uno conosciuto che le piaceva, perché no!? “Mi sa che ti mette le corna!” mi disse Antonio. “Liberissima” dissi io…e capii che quello fu come aprire il cancello. Anna baciava Antonio e devo dire che l’impressione era proprio quella, di mia moglie che baciava e non il contrario. Mi ritrovai quindi con loro due che pomiciavano sul sedile di dietro. Sorpreso, ma anche eccitato continuavo a guidare in una periferie di Rimini che mi apparve stranamente popolata. La colonna sonora dei gemiti di Anna mi diceva che Antonio doveva aver raggiunto la meta perché la sentii ripetutamente supplicarlo di spingere. Imboccai una traversa del lungo mare e con l’auto rivolta verso il buio della spiaggia spensi il motore per potermi fermare a godermi lo spettacolo. Antonio stava pompando mia moglie che con la gonna arrotolata e le gambe aperte lo accoglieva gustandosi tutti i suoi affondi. Anna mi prese la mano continuando a subire gli affondi e da come mi stringeva le dite, mi sentivo partecipe del suo godimento.
Capii che Antonio la stava riempiendo quando vidi i muscoli di Anna contrasi e l’uomo rimanere fermo tra le sue cosce spalancate. Antonio si scostò e nel chiarore della notte vidi il sesso di Anna luccicare del liquido seminale che le usciva tra il pelo del sesso. Io ero eccitatissimo e deciso a prendermi la mia parte di piacere, ma fu in quel momento che mi accorsi che non eravamo soli. Fuori dal finestrino c’erano un paio di occhi che ci fissavano: si trattava di uno di quei venditori ambulanti di colore che probabilmente avevamo svegliato e che dormiva nel retro di un cabinato di un bagno. Nero come il carbone impressionava per il bianco degli occhi . Antonio gli fece un cenno di avvicinarsi perché ,se voleva, ce ne era anche per lui. Li guardai stravolto e sorpreso ancora una volta dalla piega degli eventi e dalle voglie di Anna, per nulla sorpresa, ma ancora con le gambe aperte,un seno in mostra e l’altro no, ad accarezzarsi il sesso, quasi a voler sottolineare il senso delle parole di Antonio con un gesto di chiaro invito. Il giovane, probabilmente un senegalese o un nigeriano, non si fece pregare , e guardando sia me che Antonio, quasi a non voler credere a quanto gli stava capitando, vedendo me che gli offrivo un profilattico, si avvicinò ad Anna, ponendosi tra le sue gambe Senza alcun preliminare, forse anche un po’ sgarbato ma in fretta, come avesse paura di essere fermato proprio sul più bello iniziò a montarmi la moglie, sotto gli occhi divertiti di Antonio ed il mio sguardo stravolto ed eccitato. Sarà stata l’eccitazione o la lunga astinenza, ma dopo pochissimi colpi il ragazzo le venne dentro quasi subito, ma dopo pochi secondi immobile e piantato dentro Anna riprese nuovamente a pistonarla, strappandole dei gemiti mentre. Alla fine il ragazzo se ne venne una seconda volta, soddisfatto. Il profilattico pendeva pieno del liquido seminale dal sesso del ragazza che scostandosi da Anna ci permise di vedere nel chiarore la figa tumefatta. Antonio a questo punto rivolto verso di me mi incitò a prendermi la mia parte e scostando il ragazzo mi piazzai in mezzo alle gambe di Anna che mi sorrise: “Finalmente “ mi disse, “prendimi anche tu!”. La scopai con rabbia ed energia venendole dentro e mischiando il mio seme con quello di Antonio.
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