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Incontro a Barcellona


di cpromagnolamatura
27.04.2019    |    2.640    |    9 9.1
"Gli ho fatto segno di andare, mostrandogli la chiave dell’albergo..."
Cominciamo dalla fine o meglio dalla quasi fine, ovvero nel momento che dopo averla scopata mi sto riprendendo accarezzandomi lentamente il cazzo ormai molle e mi attardo ad osservare Anna che viene posseduta da quest’uomo più giovane di almeno 30 anni, conosciuto in un locale della Rambla di Barcellona. Erano ormai anni che non avevamo più vissuto un momento di trasgressione e, alla soglie dei 55 di lei e dei 60 miei pensavamo di avere attaccato al chiodo certe nostre voglie, eppure in questa vacanza spagnola, approfittando del lungo ponte pasquale stavamo rivivendo una seconda giovinezza, fatta anche di sesso. Il giovane intanto continuava a pistonare mia moglie con la furia e la passione che solo alla sua età si può avere, tenendole le gambe divaricate con le mani a prenderle le caviglie. Anna, riversa sul letto è ancora parzialmente vestita, senza la gonna, ma con le calze color carne, la camicetta aperta ed il seno fuori dalle coppe con i capezzoli irti sulle sue larghe areole. Ad ogni colpi lascia uscire un gemito, con gli occhi chiusi, concentrata sulle sensazioni che il giovanotto le sta procurando e le braccia abbandonate lungo i fianchi e le mani che stringono le lenzuola. Sarà passata un’ora da quando siamo risaliti nella nostra camera d’albergo a 4 stelle, seguiti di…Pablo? Non mi riesco a ricordare il come, ma non ha importanza: dopo stasera non lo rivedremo più. So che è spagnolo, anzi catalano ha precisato lui; sui 25 anni ha la stessa età di nostro figlio. A detta di Anna un gran bel ragazzo, moro e, aggiungo, molto intraprendente. Sono bastate poche parole, qualche sguardo e un paio di balli per conoscerci; perché lui capisse la mia disponibilità a condividere Anna con lui, perché comprendesse l’improvvisa voglia di mia moglie per una avventura di una notte. Noi non parliamo spagnolo e lui non parla italiano: solo poche parole e l’evidenza dell’eccitazione di lui, accarezzata da Anna e confermata dallo sguardo complice. Gli ho fatto segno di andare, mostrandogli la chiave dell’albergo. Passando nella hall dell’Hotel nessuno ha fatto caso a noi: d’altronde credo che da queste parti non ci facciano più caso e in ascensore lui l’ha baciata davanti a me. Entrando in stanza lui ha chiuso la porta dietro di noi ed io, per riaffermare comunque il mio diritto di maschio ho baciato Anna e l’ho spinta sul letto chiedendole di aprire le gambe. Mia moglie , semisdraiata, ha aperto le cosce al nostro sguardo, mostrando il cavallo degli slip bagnato accarezzandosi con studiata lentezza dopo aver introdotto la mani sotto la mutandina e guardando ora verso di me ora verso il ragazzo. Sono ipnotizzato dalle sue dita che si muovono sotto la stoffa dello slip. Con la coda dell’occhio vedo che anche il ragazzo ha estratto il suo cazzo e se lo sta menando. Anticipo il giovane e, con giù i calzoni e i boxer prendo mia moglie, spostando il cavallo delle sue mutandine. Il ragazzo ci osserva, sembra non aver fretta: ha capito che non ci metterò molto e si accarezza per poi portarsi a fianco di Anna e porgergli il sesso. Con poche spinte in profondità vengo dentro a mia moglie impiastricciandole i peli del sesso. Mi metto di lato cedendo il posto, anche se il giovane sembra non avere alcuna urgenza, soddisfatto oralmente da mia moglie, poi finalmente prende il mio posto tra le sue gambe aperte e si mette il profilattico. Intercetto lo sguardo di mia moglie e condivido con lei questo momento di attesa e dalla sua espressione capisco che la sta penetrando proprio ora, in questo momento . Noto che il ragazzo si ferma a fine corsa, sembra volerla abituare al suo giovane randello: sono solo pochi istanti ma sono densi di aspettative, poi soddisfatte dal progressivo andirivieni, dall’alzarsi e dall’abbassarsi delle sue reni. Vanno avanti per alcuni lunghi minuti quando lui la costringe a girarsi e dargli le spalle, stando in piedi a bordo del letto, con le mani sul materasso e la testa appoggiata in basso. Il mio pene rimane tristemente molle ma la mia mano lo strofina con insistenza, nel tentativo di rianimarlo o comunque di darmi sollievo. Sento il ragazzo venire ed improvvisamente esce da mia moglie, liberandosi del profilattico e spruzzando sulle natiche e sulla schiena di Anna il suo piacere. Il dopo è sempre imbarazzante, specialmente in questi casi. Anna si distende sul letto, a pancia in giù ed il ragazzo ci lascia velocemente solo con un cenno di saluto, tirandosi la porta dietro e lasciandoci nella mezza luce delle lampade dei comodini. Mi siedo di sbieco sul letto ed accarezzo il fondoschiena di Anna facendo scivolare i polpastrelli sulle gocce di sperma fino a massaggiarle il perineo, violandole leggermente l’ano, che cede, strappandole un gemito alla pressione del mio dito lubrificato. Mi piego a darle un bacio sul fondoschiena ricevendo un “grazie amore” da mia moglie.
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