Prime Esperienze
l'incantesimo
di Eloise
09.10.2023 |
5.136 |
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"Finalmente parcheggio, scendo dall'auto, lo vedo, o meglio intuisco sia lui, mi sembra diverso rispetto alla foto, ma me l'ha inviata 2 settimane fa, non..."
Ero indecisa se andare all’appuntamento ma avevamo già rimandato l'incontro due volte, e non mi piace lasciare le cose a metà, con lui ci parlavo bene, sembrava simpatico.Me la sono presa con calma, ho scelto con cura cosa mettere: una canottiera un po’ trasparente bianca, effetto vedo, non vedo, una gonna non troppo lunga sul celeste, scarpe comode, niente tacco per oggi.
Effettivamente sono partita un po’ in ritardo, in auto ho messo della musica per caricarmi, forse un po’ aggressiva, ma era già piacevole: la musica, il finestrino abbassato, il vento.
Finalmente parcheggio, scendo dall'auto, lo vedo, o meglio intuisco sia lui, mi sembra diverso rispetto alla foto, ma me l'ha inviata 2 settimane fa, non mi ricordo il suo viso ma mi ricordo la sua voce, ah la sua voce mi è penetrata in testa, sono qui per quella, quella mi eccita, mi manda su di giri.
Me lo aspettavo diverso, c'è quella sorta di sfasamento tra voce ed aspetto fisico, c'è qualcosa che mi sfugge, c'è mistero, enigma, alzo la guardia, tantissimo.
E siccome ho la guardia alta non ordino nulla di alcolico, ma un'acqua tonica e lui mi guarda di traverso. Ah, ho capito, non gli piaccio.
Ci sediamo, parliamo, sono tesa, mi sorprende, mi incuriosisce, mi spaventa, mi piacciono le sue mani, come si muove, la sua voce, il suo tatuaggio, che voglia di sfiorarlo, che voglia di toccarlo, di leccarlo, è magnetico.
E poi quei cazzo di occhiali da sole che non toglie mai, quello schermo che non dovrebbe esserci, chi sei? Chi ho davanti a me?
Terminiamo l'aperitivo, mi ordina di togliermi gli occhiali da sole, è come se mi avesse spogliata; poi lui, Alex, entra un attimo nel locale, devo decidere che fare: è tardi, vado via? Resto e salgo in macchina con lui, cerchiamo un posto dove appartarci?
Ma poi esce, ci scambiamo una battuta e mi ritrovo a salire nella sua auto.
E’ come se avesse lanciato un incantesimo su di me.
Che incantesimo mi ha fatto, sono io la strega, sono io che devo ammaliare, che sta succedendo?
Sono perfettamente sobria, sono solo drogata di lui, attirata, spinta a superare un limite.
Saliamo in auto, mette in moto, parte. Sono le 14 e siamo in un centro abitato. Dove lo troviamo un posto dove appartarci? Non piove, è caldo, ma c’è vento.
E mentre guida tra le case mette una mano sulla mia fica che è bagnata, che si è bagnata con due paroline, tutto durante un semplice aperitivo.
Gli chiedo se devo togliermi gli slip e mi risponde con quell'aria, un misto tra una sfida (riesci a superare il limite?) e un ordine. Lo faccio, mi eccita farlo, è una piccola trasgressione.
Gli passo i miei slip neri, li tocca, li guarda, i suoi occhi sono qualcosa di unico, sembra stia guardando, toccando qualcosa di magico, li saggia. Gli ricordo che li ho comprati per lui, per quell'incontro.
E poi ritorna con la sua mano sulla mia fica bagnata, ho la gonna completamente tirata su, mi sussurra che sicuramente qualcuno mi avrà vista, mezza nuda, in macchina con il viso che non riesce a trattenere smorfie di piacere. E vado su di giri e fuori di testa.
Poi si slacciai pantaloni, non resisto, non aspetto, voglio toccarlo, mi piace, pregusto già il momento in cui sarà dentro di me. Lo prendo in mano ed inizio a fargli una sega.
Ed ho io di nuovo il controllo.
Alex guida, io con il suo cazzo duro in mano e lui non sbaglia uno stop, un incrocio, è come se tutto fosse sotto controllo ma lui è così duro, è eccitato.
E capisco che non resiste più perchè svolta bruscamente, parcheggia sotto un comune palazzo abitato, spegne la macchina e io mi getto su di lui per succhiarlo, leccarlo, sentire la sua consistenza, devo assolutamente scoparlo. Gli prendo la mano per portarmela sulla testa, voglio che mi spinga la testa giù, lo fa dosando bene la forza.
Mi piace, lo paragono agli altri assaporati prima di lui e capisco che diventerà il mio termine di paragone, quello da battere perché mi piace la sua consistenza, riesco a prenderlo tutto in bocca, fino infondo, è un piacere succhiarlo, mi bagno ancora di più, come non mai mentre lui mi mette una mano nella canottiera e mi tocca il seno.
Ma il mio tempo era già scaduto da un pezzo, lui mi dice che sta per venire, che vorrebbe venirmi in bocca. Lo bramo ma non posso restare. Vorrei le sue labbra ma ora non posso averle.
Capisco che non avrò il tempo di godere a mia volta e quindi mi fermo e lo lascio a metà. E’ ora di andare.
Perchè voglio il controllo, voglio prima il mio orgasmo. Quindi rischio, scommetto: o non mi vorrà più rivedere per averlo lasciato a metà o, se gli è piaciuto così tanto, farà l'impossibile per rivedermi e farmi finire e allora potrò finalmente godere.
Mi faccio riaccompagnare alla mia auto, lo sfioro un'ultima volta, ci salutiamo, cala il sipario.
Avrò vinto o perso la mia scommessa?
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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