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VIII LEZIONE – IL RITORNO AL SEXY SHOP


di porcelli321
15.05.2020    |    9.326    |    2 8.8
"Lei superando lo schifo per tutti quei peli da brava cagnetta iniziò a leccarlo tutto il petto giocando con i suoi capezzoli come si fa con una donna..."
Dopo la nostra visita al sexy shop non se ne parlò più di quella esperienza esaltante fino a che Stefano non disse che il suo amico, Michele, proprietario del negozio lo aveva chiamato chiedendogli un favore. In pratica voleva fare un pomeriggio dedicato ai suoi clienti abituali per lanciare un po' di nuovi arrivi e stimolare le vendite. Per far questo aveva pensato di utilizzare Teresa come modella da far sfilare alla luce anche della bella impressione che le aveva fatto l’altra volta.
Ovviamente nessuno chiese il parere di mia moglie né tantomeno il mio e si accordarono per fine mese un sabato pomeriggio.
Io ero preoccupato ed eccitato al pensiero di rivedere mia moglie provare quei vestiti incredibili e tanto porcelli soprattutto perché pensavo che ci fossero parecchi più clienti dei due dell’altra volta.
Quando arrivammo verso le 16.00 lui ci accolse con un gran sorriso e subito saluto con un bell’abbraccio e con un bacio in bocca a Teresa molto appassionato. Le mise subito una mano sul culo iniziandola a tastarglielo voglioso, premendola sul suo pacco e dicendole ad un orecchio mentre le leccava il collo che ricordava ancora il favoloso pompino della scorsa volta
Lei sembrò imbarazzata ma ovviamente apprezzò quei complimenti porcini lasciandolo tastare a suo piacimento e permettendogli di ficcarle due dita in fica senza preavviso. Lo vidi fare un sorriso beffardo quando tirò fuori le dita dalla sua fica e rivolto a me mi disse “Ma lo sai che tua moglie è proprio troia ? Già è zuppa al solo pensiero di doversi esibire per degli sconosciuti” poi rivolto a lei: ”E’ vero tesoro che sei una troia esibizionista?” e Teresa rispose con una voce porcella: ”Si è vero sono proprio una gran troia esibizionista soprattutto se so che c’è anche quel cornuto di mio marito a vedermi esibire”
Lui rise di gusto e rivolto a me mi disse di fare il bravo cornuto e di fare tante foto da usare poi per il sito del negozio. Fortunatamente distribuì delle maschere di carnevale per coprire la privacy e non sputtanarmi la moglie a livello mondiale.
Iniziarono ad arrivare i primi clienti e intanto mia moglie era stata fatta vestire con un primo vestitino molto sexy ma non troppo volgare. Lei doveva salutarli man mano che entravano dandogli la mano e un bacio sulla guancia tanto per metterli a loro agio. Dopo li portava al bancone dove li aspettava il proprietario che in modo sadico mi presentava come il marito della signora. Ogni volta per me era un pugno nello stomaco e una botta sul cazzo sempre più duro. Quando arrivarono ad essere una decina iniziò a passare tra di loro offrendo qualcosa da bere avvertendo che a breve sarebbe iniziata la presentazione degli articoli. I porci presenti già se la stavano mangiando con gli occhi e qualcuno si avvicinava a me facendomi dei complimenti evidentemente con secondi fini su come fosse attraente mia moglie e di come fossero curiosi di vederla non solo sfilare ma anche usare i vari articoli. Rimasi senza parole e andai subito dal proprietario per farmi spiegare a cosa si riferissero quei due clienti. Lui sembrò stupito che io non lo sapessi perché era noto a Stefano che dopo la sfilata con i vestiti e l’intimo lei avrebbe dovuto provare i vari giochini in vendita su richiesta dei vari clienti che volevano vederne l’uso e l’effetto. Evidentemente quei porci dei miei amici si erano divertiti a lasciarci all’oscuro per non rovinare la sorpresa non solo a me ma anche a mia moglie.
La musica di sottofondo cessò e il proprietario iniziò a richiamare l’attenzione dei presenti, ormai circa quindici, e chiamò mia moglie in passerella. Lei uscì dal camerino con un altro vestito più porcello ma che ancora la lasciava coperta nelle parti critiche. I primi passi furono incerti perché evidentemente le faceva effetto la doppia fila di uomini di tutte le età che le facevano ala. Sentendo i primi commenti positivi si fece coraggio e iniziò a sfilare su delle scarpe con tacchi tali che la slanciavano ancora di più del normale. Lei iniziò a darsi coraggio e si buttò con tono malizioso tra i presenti.
La cosa andò avanti per altri 5 o 6 vestiti e chi era interessato (magari per regalarlo alla moglie, all’amante o alla segretaria) la fermava per ammirare meglio come fosse il vestito e come esaltasse il corpo di chi lo indossasse. Lei si faceva ammirare girando su se stessa e sottolineando gli aspetti piu’ piccanti del vestito e permettendo loro di farsi fare delle foto ricordo vicino a lei; ovviamente loro non perdevano occasione per tastarla da qualche parte mentre si mettevano in posa.
Si passò poi all’intimo e li l’ambiente inizio a scaldarsi parecchio visti i completini che il proprietario aveva scelto di farle indossare. E il porco aveva iniziato a baciarla ogni volta che rientrava in camerino ringraziandola per la sfilata e del fatto che i clienti avevano iniziato a fare gli ordini di ciò che più piaceva loro. Con l’intimo le foto che i clienti volevano farsi a fianco di mia moglie aumentarono incredibilmente e li vedevo che con la scusa di mettersi in posa e di abbracciarla molti la tastavano in ogni luogo fino ad appoggiarle il pacco sul culo. Lei faceva finta di nulla ma non si scansava permettendo loro di farsi foto ricordo e saggiare almeno il suo lato B.
Quando finì il proprietario le si avvicinò nel camerino e prendendola per i fianchi se la strofinava sulla pancia prominente e sul cazzo duro; poi baciandosela sul collo e sull’orecchio le disse che ora doveva dare il massimo visto che era arrivato il momento di mostrare come usare i vari giochini che i vari clienti volevano poi comprare. Lei mi guardò imbarazzata e poi guardò Stefano che le si avvicinò e le disse che era quello la parte più importante e che fino a quel momento era riuscita a far vendere molti modelli di quelli indossati.
Per tranquillizzarla inizio a baciarle il collo e con la mano a titillarle un capezzolo; lei sembrò calmarsi e trovare in quel modo la voglia di esibirsi da vera troia. Il proprietario vedendo la scena ne approfitto e tanto per gradire si prese tutto un seno in bocca giocando con la lingua sul capezzolo in modo osceno. Quel trattamento fece effetto su mia moglie e Stefano lo confermò e mettendole due dita in fica mi disse che ora era pronta e ben lubrificata per giocare con ogni tipo di toys.
Rimasi col fiato sospeso quando lei uscì stavolta tutta nuda con solo una mascherina che le copriva il viso tanto per un po' di privacy viste le foto che i clienti scattavano con i cellulari.
La cosa era organizzata in modo che ognuno dei presenti potesse scegliere un toys che leiavrebbe usato davanti a loro per vederne l’uso e l’effetto. Mi guardai intorno e c’era veramente di tutto appeso negli espositori o nelle vetrinette.
Tanto per rompere il ghiaccio si fece avanti il proprietario, Michele, con uno strano oggetto in mano. Si avvicinò a mia moglie e mi ordinò di avvicinarmi a loro. Poi mi chiese di essere io a aiutarlo a mostrare a cosa servisse quello strano oggetto. Ero molto teso perché il suo sguardo non prometteva nulla di buono. Senza tanti preamboli mi disse di calarmi i calzoni e le mutande e vedendo che io tentennavo glielo ordinò a mia moglie. Lei senza esitare eseguì quanto richiesto e mi fece rimanere mezzo nudo. A quel punto spiegò a tutti cosa fosse quella strana gabbietta: serviva per ingabbiare il cazzo in “posizione di riposo”. Essendo però eccitato Michele mi disse che per farmela indossare occorreva che mi si ammosciasse; io pensavo di dovermi segare davanti a tutti ma lui ebbe un altro modo per mettermelo a riposo: mi diede una botta sulle palle e il dolore me lo fece ammosciare. A quel punto ordinò a Teresa di infilarmi quella gabbietta e mentre lei eseguiva visibilmente eccitata lui diceva: ”Questo è un attrezzo per mariti cuckold a cui vogliamo insegnare a vedere la propria moglie usata senza potersi eccitare come vorrebbero. E’ un bell’oggetto per educare i cornuti a mantenere le distanze dalla moglie” poi aggiunse: ”Visto che qui c’è un marito la dimostrazione sarà molto veritiera” e rise in modo sadico prendendo la gabbietta col mio cazzo dentro in mano e strapazzandomelo con forza. Mi strappo un gemito visto che c’era anche una cinghia che stringeva i coglioni; lui allora ridendo mi disse: ”Aspetta che ti si addrizzi il cazzo o che almeno provi a indurirsi e poi ci racconterai che effetto ti fa la gabbietta. Hehehehe”.
Poi disse al pubblico che per mostrarne l’effetto dovevano farmi eccitare e vista la mia natura di cornuto bastava giocare con mia moglie davanti a me per cui le si avvicinò e le si pose alle spalle.Poi con le sue mani grasse iniziò ad accarezzarla sulle tette sulla fica e man mano la toccava ovunque li davanti a me poi la girò e la baciò oscenamente. Quello spettacolo fu dirompente e sentii il cazzo che si ingrossava ma subito la gabbietta entrò in azione impedendogli di farlo come avrebbe voluto. L’effetto fu incredibile e iniziai a gemere per il dolore di non poterlo farmelo ingrossare; non riuscivo a limitare i gemiti e Michele ridendo disse: ”Vedete? Che vi dicevo? L’effetto è assicurato e il vostro marito cuckold capirà quale è il suo posto mentre voi gli abusate la moglie”
A quel punto io pensavo che la prova fosse finita e me lo stavo per togliere ma quel porco sempre ridendo disse:”Che vuoi fare cornuto? Non vedi il lucchetto? Non hai capito che te lo dovrai tenere fino alla fine stando così nudo in mezzo a tutti in modo che possano continuare a vederne l’effetto?” Mi si avvicinò uno dei clienti e con tono sadico mi disse che se gli avessi portato mia moglie mi avrebbe regalato quella gabbietta mentre faceva i suoi giochini con lei. E mentre mi parlava impugnò la gabbietta e la tirò con l’effetto che mi senti strappare il cazzo e le palle; gemetti con ancora più forza. Tutti risero facendo commenti osceni su come fossi porcello a gemere per un trattamento del genere tipico dei mariti sottomessi.
Poi Michele chiamò il primo cliente che voleva provare un frustino che finiva con dei laccetti di cuoio. Fui chiamato dal proprietario che mi diede in mano il frustino mi disse di essere io a far vedere come si usava approfittando di punire una moglie così sfacciata e troia. Tutti risero e mi incitarono a farle il culo rosso. Il proprietario la portò al centro del salone e la fece piegare a 90 gradi mettendomi a disposizione il suo bel culo nudo e invitante; il porco approfitto di quella posizione in cui teneva mia moglie per appoggiarle il viso sul suo pacco che iniziava a farsi sempre più gonfio.
Ebbi un attimo di esitazione e poi le diedi una frustata; fortunatamente era più rumore che dolore per lei ma era sempre molto particolare frustare il culo di mia moglie davanti a tutti quegli estranei che commentavano e fotografavano. Le dovetti dare 10 frustate per natica e alla fine il culo era bello rosso con lei che non si sottraeva ai colpi e con la faccia appoggiata al pacco del porco che la teneva mi guardava in modo provocatorio.
Quando finii lui la fece rialzare e iniziò a spiegare come quel tipo di frusta andasse bene per punire le cagne disubbidienti anche sui seni per cui ordinò a mia moglie di mettersi le mani dietro al collo per mettere in evidenza i seni indifesi e mi invitò a tenerle ferme le braccia in quella posizione. Poi diede il frustino al cliente che lo aveva proposto invitandolo a usarlo sui suoi seni che per lei sono come già detto una parte molto sensibile che se ben stuzzicata la fa scatenare oltre ogni limite fino all’orgasmo. Infatti dopo 4 o 5 colpi lei iniziò a muoversi lascivamente continuando a guardare negli occhi in modo provocatorio il porco che la stava frustando; poi si voltò verso di me che le stavo dietro e iniziò a leccarmi la faccia e a poggiare il suo culo sul mio cazzo ingabbiato. L’effetto fu terribile visto che la forte eccitazione che mi scatenò mi diede una fitta a cazzo e palle che mi fecero iniziare a gemere come un cane . La signora si stava eccitando sempre di più e ebbe un orgasmo dovuto alle tette ormai super sensibilizzate. Quando Michele le disse che si poteva passare ad un’altra prova il cliente ci rimase male e volle darle un bacio sulle tette per ringraziarla. Il porco ovviamente non si limitò a baciarla e mentre io ancora le tenevo le braccia dietro la testa le leccò i capezzoli in modo porcello strappandole ulteriori gemiti di piacere
Poi il secondo cliente ha voluto vedere l’uso delle pinze da capezzoli e da clitoride. Il proprietario chiamò sempre me per applicarglieli e chiese un altro applauso per il “maritino” della signora. Sentii molti risolini e anche qualche “cornuto” tra i commenti.
Presi prima le pinzette per i capezzoli e per farli funzionare meglio Michele chiese al cliente di leccarglieli prima per renderglieli ancora più duri ma le precedenti frustate e le leccate del cliente precedente li avevano già sensibilizzati parecchio. Appena applicò la prima pinzetta un grido uscì dalla sua bocca aperta oscenamente e quando le mise anche il secondo il grido si tramutò in gemito di piacere. Poi passò al clitoride e li il cliente dovette titillarglielo con le dita per aumentarne ancora di più l’eccitazione ma anche qui lei era già pronta calda. Quando gli mise la pinzetta sul clitoride l’effetto fu che lei si piegò sulle ginocchia per il piacere provato aggrappandosi a lui tutta nuda. Il porco non perse l’occasione e iniziò a toccarla tutta con occhi perversi e vogliosi.
Poi lei dovette andare in giro così tra tutti e ognuno li toccava e tirava per vedere come erano aggrappati ai capezzoli. Ogni tocco le strappava altri gridolini e gemiti. Fu poi il turno del cliente sadico, che prima mi aveva provocato con la gabbietta. Egli mi volle vicino a mia moglie e si soffermò parecchio su entrambi e iniziò a tirare in contemporanea il mio cazzo ingabbiato e le catenelle che tenevano le pinzette a mia moglie. E mentre lo faceva ci guardava sadicamente negli occhi godendo delle nostre reazioni miste tra il dolore e il piacere.
Poi il proprietario disse che voleva far vedere l’effetto che le pinzette avevano sulla cagna dopo l’applicazione. La fece stendere su un bancone chiedendo a due clienti di tenerle le gambe oscenamente aperte e facendomi notare che mia moglie avesse la fica già zuppa si chinò su di lei e inizio’ a leccarle e succhiarle il clitoride non disdegnando di lanciarle anche una leccata a lingua piena sulla fica grondante. Quando si stacco il clitoride era bello in evidenza e lui lo volle far notare bene a tutti che approfittarono per una foto della fica zuppa. Poi prese le pinzette e gliele strinse ancora di più con le dita senza troppa delicatezza e la reazione fu vederla stringere forte le cosce rannicchiarsi e iniziare a gemere per un orgasmo da troppo represso e ora dopo quell’altro trattamento non più rimandabile.
Il porco ne approfittò per ribadire le qualità di quell’aggeggio e di come stimolasse le cagne viziose come lei. Anche qui tutti vollero toccarlo facendo attenzione come fu ordinato loro dai miei amici, di toccare solo la pinza ma non la fica. Sentirsi tirare il clitoride continuò a farla montare di eccitazione e per ultimo fu il turno di nuovo del sadico. Egli prese le catenelle e iniziò a tirarle di nuovo in ogni direzione; vedevo il clitoride che si muoveva e Teresa che iniziava a colare dalla fica come una fontana. Il sadico mi si avvicinò e mi disse che mia moglie sarebbe stata una schiava perfetta e mi chiese se volessi affidargliela per un po' per farle capire che piacere si prova dai giochi sado-maso; mi lasciò un suo biglietto col numero di telefono.
Si passò poi a vibratori esterni con cui alcuni clienti si divertirono a stimolarle ancora di più il clitoride ancora intrappolato nella pinzetta. Ormai non contavo più le volte che la si sentiva gemere e pregare il cliente di turno di non farla morire di piacere. Anche quelli ebbero molto successo e molti ordini.
Poi iniziarono ad arrivare clienti con falli finti di varie dimensioni e li lei dovette provarne tre o quattro scopandosi in fica con quei cazzi cambiando ogni volta posizione. Diavolo sembrava lo avesse sempre fatto quel mestiere e era instancabile nello scoparsi in fica e in culo uno dopo l’altro quei 4 cazzi. Mi disse che era come quando scopava con i suoi 4 bull uno dopo l’altro senza sosta. I clienti mi dissero se quegli orgasmi fossero veri o finti; il mio rossore nel rispondere confermò che fossero tutti veri e genuini.
Preso da lei che si dava da fare per mostrare come si fotteva con quegli arnesi non mi accorsi che molti dei clienti si erano cacciati il cazzo e si stavano masturbando senza vergogna lì in mezzo agli altri godendosi lo spettacolo di mia moglie. Lei se ne accorse e gli orgasmi divennero ancora più profondi con lei che iniziò a incitarli di segarsi davanti a lei e di regalare un bel cazzo finto alle loro mogli. Ottima trovata pubblicitaria.
L’ultimo fu un cazzo enorme portato dal cliente sadico che disse che se lo sarebbe comprato se fosse riuscita a ficcarsene almeno 10 centimetri in fica standole a cavallo. Io mi impaurii perché era una vera bestia non solo lungo ma soprattutto grosso di diametro. Lei ebbe una esitazione ma quando Giorgio le si avvicinò baciandola intensamente e sussurrandole all’orecchio cose porcelle tipo “dai fai vedere a tuo marito come ti abbiamo sfondata e preparata a fotterti su cazzi così grossi. Fagli fare la figura del cornuto davanti a tutti. Puttana DEVI farlo!”. Quelle parole la scossero e sempre tutta nuda salì sul bancone dove era stato fissato quel totem e iniziò a toccarlo con le mani in modo sensuale come avrebbe fatto con un cazzo vero. Il proprietario intenerito ci mise sopra un lubrificante (prendendo l’occasione per vendere anche quello) in modo che le sue carezze fossero ancora più sensuali. Finito di accarezzarlo ci si mise sopra con movimenti lenti e sinuosi. Nessuna osava più parlare e io credo che fossi in apnea.
Ci si appoggiò sopra e iniziò a stuzzicarsi la fica saggiandone la grandezza. Dopo un po' provò un primo affondo emettendo un gemito soffocato. Mentre prendeva fiato mi guardò e ad alta voce mi disse “Caro stavolta mi sfondo sul serio. Così il tuo cazzetto non lo sentirò più peggio di prima” “dai vieni qui a darmi un bacio per incoraggiarmi” così feci e lei mi disse che dovevo stare li in prima fila davanti a tutti mentre lei si faceva vedere mentre si sfondava la fica.
Stimolata dalla mia umiliazione ricominciò a poggiarsi sul quel mostro e iniziò ad aprirsi la fica per altri 4 centimetri. Ogni volta che scendeva faceva commenti sempre più osceni e chiese a uno dei clienti di stimolarle i capezzoli per aiutarla a rilassarsi. Scelse un uomo di mezza età terribilmente grosso e grasso la persona giusta per farla sembrare ancora più troia. Ci fu l’effetto desiderato e se ne ficcò dentro altri 2 centimetri e a quel punto ebbe un orgasmo assurdo con dei gemiti da animale ferito. Non smetteva più di sussultare e gemere e sembrava come in trance. I primi clienti iniziarono a sborrare senza vergogna chiamandola per farle vedere quanta sborra le stessero dedicando. Quello spettacolo la stava galvanizzando ancora di più e con gli occhi ormai spiritati continuò a farsi sfondare da quel mostro di fallo ficcandoselo sempre più dentro. Alla fine riuscì a vincere la scommessa arrivando ai 10 centimetri con un orgasmo animalesco; lei si accasciò sul bancone ancora fremente. Il proprietario la prese senza rispetto per come fosse stremata e chiese ad un apio di clienti di aiutarlo ad aprire le cosce di Teresa per mostrare l’effetto fatto dal cazzone sulla sua fica. Era uno spettacolo incredibile ; la sua fica era una voragine in cui ci sarebbe entrato un pugno intero
I miei amici andarono a confortarla complimentandosi con lei per essere riuscita a vincere la scommessa. Io rimasi senza parole nel vedere come le era rimasta la fica ancora oscenamente aperta. Dopo un quarto d’ora grazie al solito prosecco lei sembrò riprendersi e la presentazione potè andare avanti.
Qualche cliente chiese di vedere degli strap on. Mia moglie non ne aveva mai visti e quando capì cosa fossero riprese subito il brio di sempre. Ne indossò uno con un cazzo esterno notevole e uno che si er ficcato in fica altrettando grande. Lei in piedi sul bancone dall’alto guardava tutti i clienti con occhi porcelli mentre faceva finta di tirarsi una sega sul cazzo finto chiedendo se ci fosse qualcuno che lo volesse provare. Nessuno ebbe il coraggio di proporsi e allora il proprietario mi disse dai “maritino” aiuta tua moglie a segarsi e magari leccagli quel bel cazzone prima che ti faccia inculare da lei qui davanti a tutti.
Io mi impaurii perchè erano tutti a cazzo dritto e vogliosi di perversioni per cui mi prestai al male minore e inizia a segargli il cazzo finto e a iniziare a leccarlo. Teresa entrando bene nella parte mi prese la testa e iniziò a darmi il ritmo della pompa dicendomi che ero un gran frocio visto come ero bravo a sbocchinarle il cazzo finto. I commenti osceni dei clienti si sprecarono e sentii anche qualcuno toccarmi il culo e il cazzo. Fui salvato da uno che disse che avrebbe voluto provarlo su di se.
Aveva un cazzo in tiro notevole e mi stupì che uno così dotato amasse prenderlo in culo. Mia moglie venne presa alla sprovvista ma non si oppose visto il modo autoritario con cui Stefano le ordinò di provare il gioco su quel cliente. Quello si appoggiò sul bancone e un suo amico gli spalmò il lubrificante sul culo stuzzicandogli il buco con due dita per prepararlo. Poi invitarono Teresa a darsi da fare dicendole fai come quando ti inculano a te troia. Lei allora sorrise verso i miei amici posizionò il cazzo sul buco del culo del volontario iniziando a ficcarglielo dentro. Prima piano ma poi sempre più velocemente con un dentro e fuori micidiale. Evidentemente quello stava gradendo e allora lei cominciò a segargli il cazzo ormai diventato grosso e duro. Lei si esaltò e iniziò a dirgli “ti piace come ti rompo il culo vero?” “dai frocio godi fammi vedere che gradisci il mio trattamento” “ non senti come ti sto rompendo quel culo da puttana?”. Più lei lo trattava così più quello sotto gemeva e godeva e le diceva ”si dai padrona rompimi il culo dai qui davanti a tutti” “non fermarti sfondami dai aprimi tutto” e finì con un gemito e una sborrata megagalattica. Schizzava di continuo e godeva sempre di più mentre anche Teresa stimolata dalla scena e dal cazzo in fica orgasmava profondamente . Ci fu un applauso di tutti per la scena hard in diretta ovviamente ripresa da tutti ampiamente.
La cosa aveva ridestato in mia moglie la voglia di godere e di essere di nuovo lei al centro dell’attenzione. Ne ebbe l’occasione quando alla fine uno dei clienti chiese se ci fosse qualcosa per il culo di una donna. Il proprietario portò alcuni cazzi finti più lisci rispetto ai precedenti di varie misure e ne diede uno medio a Teresa dicendolo di mostrare come funzionava su di lei. Lo prese e si mise seduta sul bancone sollevando le gambe larghe in modo da esporre il buco del culo. Se lo ficcò prima in fica tutta zuppa per lubrificarlo poi lo poggiò sul buco del culo e iniziò a spingerlo dentro.poi chiese chi avesse voluto aiutarla a continuare. Fu scelto il porco grassone di prima che preso il cazzo finto iniziò a ficcarglielo sempre più dentro. E arrivato quasi alla fine del cazzo iniziò a incularsela con sempre più forza dicendole cose sempre più oscene. Bastarono pochi colpi per farla venire anche di culo in modo porcello.
Quei pochi che ancora non avevano sborrato si svuotarono li in quel momento insieme al suo ultimo orgasmo.
Andarono finalmente via tutti e rimasti soli col proprietario questi ringraziò Stefano per avergli portato mia moglie e si complimentò con lei per l’ottimo spettacolo che gli aveva fatto vendere parecchi articoli.
Poi prima di salutarci chiese a mia moglie di scaricarlo un po' perché a differenza dei clienti lui non aveva potuto segarsi visti gli ordini a cui stava dietro. E dicendo così si spogliò tutto nudo in un attimo. Vestito non era attraente ma nudo lo era ancora meno tuto peloso e con una pancia imbarazzante. Lo salvava il suo cazzo di dimensioni notevoli specialmente in diametro e due coglioni da toro che promettevano adeguate sborrate. Lei allora grata anche per quella entusiasmante esperienza da porno star si avvicinò a lui e gli prese il cazzo in mano iniziando a lavorarglielo lentamente. La troia non aveva fretta di finire e voleva vedere il porco incendiarsi a poco a poco. Quello la riempiva di complimenti e mentre la lodava iniziava a farle sentire la lingua sul collo, poi mordicchiava le orecchie e infine le piantò la lingua in bocca per un bacio che sembrava più una scopata. Lei lo assecondava docile continuando a segarlo con una mano e iniziando a prendergli anche i coglioni in mano provocandogli gemiti di intenso piacere. Poi quello smise di baciarla in bocca le prese la testa e gliela spinse sul petto villoso dicendole di leccarlo come una cagna . Lei superando lo schifo per tutti quei peli da brava cagnetta iniziò a leccarlo tutto il petto giocando con i suoi capezzoli come si fa con una donna. Il porco si stava scaldando sempre più e riprendendole la testa in mano iniziò a spingerla sempre più giu’ per farsi leccare quella pancia oscena. Da brava zoccola lei lo assecondava senza smettere di segarlo e massaggiargli i coglioni. Lui aumentava i gemiti e con gli occhi stralunati le riprese la testa per spingerle la bocca su quel cazzo da toro. Lei si fermò per guardare Stefano che con un sorriso le disse dai fa la brava se l’è meritato questo nostro amico. Allora si inginocchiò davanti a lui a gambe larghe mostrandoci la fica ancora aperta e iniziò a cercare di spompinare quel randello ma con qualche difficoltà a prenderselo in bocca per il diametro. Alla fine prese un buon ritmo riuscendo ad aprire al massimo la bocca per fargliene infilare almeno metà. Il porco continuava a dirle cose sempre più oscene fino a che le ficcò il cazzo più dentro possibile e mi disse con tono trionfante “ Grandissimo cornuto ora l’affogo di sborra alla tua bella mogliettina. Cornuto di merda. Ora le riempio per bene la pancia ma la prossima volta passerò alla fica. Te la metto in cinta a sta zoccola”
Detto questo cacciò il cazzo e tenendole il viso con la mano per metterla in posizione per bene iniziò a schizzarle sborrate copiose in bocca, non finiva più e la bocca di mia moglie era ormai piena ma lui non smetteva. Lui le ordinò di ingoiare tutto cosa che lei fece docilmente ma le schizzate le presero in faccia tra i capelli sui seni.
Poi permise a mia moglie di togliermi la gabbietta e appena ebbi il cazzo libero sborrai senza neanche toccarmi per come ero eccitato da tutto quanto avevo visto far fare a mia moglie quel un pomeriggio.
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