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Ninfomania di una vita 1.Oggi


di Eriaku
30.06.2016    |    25.585    |    2 9.3
"Momentaneamente senza forze, i ragazzi si accasciano lasciando Ada a leccarsi il loro seme da dosso, masturbandosi e provocandoli: “Allora già finito? La mia..."
Cap.1 Oggi
Una donna che vive per una sola cosa....



Se ne sono andati.

Glielo fa capire il tonfo alla porta. Lei, in stato semi-incosciente, si agita scompostamente e sente le membra stanche ricoperte da una sostanza vischiosa.

Un refolo d'aria dalla finestra l'aiuta a schiarirsi la mente; si chiama Ada, ha cinquant'anni ed è sdraiata nuda sul suo letto, nella sua casa.

Il suo corpo è stanco per essere stato al centro di un’intensa attività sessuale durata tutto il giorno e il liquido che lo ricopriva era sborra, frutto di sette paia di giovani testicoli. Si mette lentamente seduta sul bordo del letto massaggiando quel nettare per farlo assorbire dal suo florido corpo, da sempre cultrice della semeterapia.

Quando è soddisfatta, si dirige nel bagno e nel tragitto sente lo sperma colarle dagli orifizi lungo le gambe, gliene hanno schizzato dentro talmente tanto che dei grumi cadono sul pavimento.

In bagno, aperta l'acqua della vasca, si volta verso lo specchio e può finalmente constatare in pieno i risultati di quella maratona di cui è stata protagonista:

La sua pelle liscia arrossata nei punti dove i giovani tori si sono aggrappati per montarla, le tette e il culo, ancora sodi nonostante l'età, ricoperti di manate dovute alle ripetute strizzate e sculacciate, le labbra gonfie e screpolate per i ripetuti pompini somministrati e subiti, la fica e l'ano gonfi e lassi per le innumerevoli e focose penetrazioni, la gola le pizzica per le urla di piacere, per le cappelle che l'hanno invasa e gli svariati ingoi di seme viscoso e bollente.

Seme che le è stato depositato ovunque sul corpo, dai lungi capelli neri fino ai piedi smaltati di rosso che i giovani porci hanno usato per masturbare i loro attrezzi. Finito l'esame, s'immerge aggraziata nell'acqua e mugolando come una gatta sazia e soddisfatta, massaggia i muscoli indolenziti ripercorrendo gli avvenimenti.

Alberto, ventitreenne figlio dei vicini ormai suo amante da quattro anni, le ha organizzato un regalo per averlo aiutato ad uscire da una brutta situazione. Quella mattina è venuto con sei ragazzi suoi coetanei e lei si è fatta trovare con un bustino di pizzo e un tanga trasparente; gli altri sono rimasti attoniti e imbarazzati, ma Alberto stringendola a sé e ficcandole la lingua in bocca cominciando a palparle il culone sodo, ha rotto il ghiaccio.

Alberto ha continuato lo spettacolino trascinandola verso il divano e, calatosi i pantaloni, le ha piantato il suo notevole cazzo in bocca. Di buon grado, Ada si cimenta in un profondo bocchino mentre già inizia a bagnarsi.

Il giovane si gode il lavoretto sospirando, essere guardato lo fa sentire spavaldo. Con un mano accompagna la testa della donna, con l'altra le tira fuori le tette dal bustino, ordinandole: "Fammi una sega con queste bocce da vacca, avanti!"

Ada esegue con piacere. Racchiude il fallo umido fra i grossi seni, iniziando a massaggiarlo con maestria, leccando la cappella violacea che spunta nel mezzo, lasciandovi colare della saliva, fissando Alberto negli occhi. Era così orgogliosa di come il suo giovane pupillo fosse sbocciato. Da timido verginello a maschio da monta.

Quest'ultimo, notato i ragazzi che che osservano con occhi allupati, ma senza prendere l'iniziativa, allunga le mani per abbassarle violentemente l'intimo, invitando gli altri: "Forza, che aspettate? Non vedete che lago c'ha questa troia? Tuffatevi che non aspetta altro!"

I ragazzi, come se avessero aspetto questo fin dall'inizio, denudatisi in un lampo si accalcano su Ada, le mani che stringono la carne della donna, schiaffeggiandole il culo, strizzandole i fianchi. Le dita di più d'uno affondano ruvide ed in contemporanea, dentro di lei.

Sotto quella manipolazione e con la bocca bella piena, Ada muggisce il proprio godimento rendendoli sempre più infoiati audaci, anche nelle parole:

"Guardate che roba! Il culo è talmente largo che entrano tre dita senza problemi!"

"È vero! Le labbra della fica sono tutte spappolate, e cola come un ruscello! Deve aver preso una marea di cazzi, la troia".

Gemendo sull'uccello che le riempie le gote, in breve la donna giunge all'orgasmo, schizzando umori lattiginosi subito raccolti dalla lingua di uno dei ragazzi chinatosi al volo a lapparle la passera fradicia.

"Mmh, che bocca! Avete visto? Ve lo avevo detto che sarebbe stata così...Ah, me lo stai ingoiando...Cristo eccotela tutta quanta per te!"

Con queste parole anche Alberto cede al piacere con il membro stretto fra le sue tette calde, il glande incastrato nella gola contratta di Ada. Sente le palle pulsare mentre con le mani fra i capelli della femmina si svuotano, dandole il primo carico di sperma della giornata direttamente nello stomaco.

La situazione si evolve in fretta. Alberto, dopo aver finito di sborrare, lo tira fuori, un rivolo di bava che lo segue, e si fa da parte stravaccandosi sul divano come un imperatore su un triclinio, lasciandola in balia degli altri che arrapati al massimo le saltano addosso.

Ada si ritrova, culo sui talloni, circondata da sei cazzi tesi da soddisfare.

Si adopera al meglio, potendo constatarne compiaciuta le qualità di ciascuno, lavorandone uno o due alla volta mentre ne teneva uno per mano e gli altri le strofinavano le cappelle gonfie e odorose sul viso. Passava con un sorriso dall'uno all'altro, come un'ape di fiore in fiore, inghiottendoli fino alla base, succhiandoli a guance incavate, gli osceni rumori inframezzati dagli incitamenti dei ragazzi.

"Cristo, che bocca.."

"Guardatela, pare così felice, mentre succhia..."

"Non ce la faccio..ARGH! Vieni qua...Vieni che ti do da bere!"

Lesta la donna fagocita il membro del primo ragazzo a venire, pompandolo con entrambe le mani lo spreme fino all'ultima goccia di seme. Neanche il tempo di finire di gustarselo che altri due la girano verso di loro, le poggiano le cappelle congestionate sulla lingua tesa e vi scaricano sopra i coglioni gonfi con un rantolo. Il doppio boccone viene mandato giù con un singulto, mentre un terzo randello agitato le riempie la bocca, fiottandole sul palato. Gli ultimi, al limite, le ricoprono nello stesso momento la faccia di sperma caldo.

Momentaneamente senza forze, i ragazzi si accasciano lasciando Ada a leccarsi il loro seme da dosso, masturbandosi e provocandoli: “Allora già finito? La mia micia ha tanta fame. La mia rosellina si sente così vuota…” E si mette prona sul pavimento del salotto, mostrando loro i buchi palpitanti.

Di nuovo, Alberto è il primo a cogliere la sua supplica dopo essere rimasto a guardarla mungere i cazzi gli altri, il suo è di nuovo duro come il marmo.

La schiaccia a terra e la monta con un solo affondo iniziando una forsennata cavalcata: “Eccotelo zoccola! Senti come me lo stringi, ora ti sfondo ancora di più! E poi...Poi te lo schiaffo anche nel culo…Vero che lo vuoi nel culo?” E giù a pompare in quell'altro umido.

La troia, guaendo, va incontro alle sue spinte e chiede di più: "Ahhh si, nel culo si! Nel culo e nella fica, voglio…Ahhh…Essere piena di cazzo!"

Alberto si sfila dalla fica e sdraiato a terra col cazzone unto e svettante, la fa impalare nel culo. Ada, dandogli la schiena, si prodiga nella cavalcata anale, l'espressione del volto estatica. Uno spettacolo pazzesco. Fra le sue gambe larghe, i nuovi amici di Alberto ammirano come Ada prenda quel grosso uccello nel retto da cima a fondo, la fica spalancata e lucida di umori. Finché, di nuovo carichi e senza più inibizioni, i ragazzi si unisco ai due focosi amanti.

Uno dal membro tozzo e curvo, la fa stendere sul petto di Alberto e afferratole i fianchi, le infilza la passera iniziando a pomparla con vigore. Gli altri per non essere da meno, le occupano mani e bocca, i più perversi si fanno una sega con i suoi lunghi capelli o con i suoi piedini, alternandosi nel montarla, cosicché tutti possano godersi la vacca in ogni modo e maniera sborrando a piacimento.

Ada è persa in un vortice di piacere, il tempo scandito solo dai continui orgasmi forniti dagli instancabili randelli, si adopera per godere di ciò che più amava: il cazzo.

Lo lecca, lo succhia, lo massaggia e che sia con le mani, i piedi o suoi muscoletti interni non ha importanza. Ad un certo punto si spostano in camera da letto e lì i ragazzi danno sfogo alla loro fantasia, facendole assumere le posizioni più disparate per fotterla.

La donna si fa fare di tutto senza problemi, anzi l'incita: “Ancora, voglio ancora…ahh più cazzo!”.

Arrivano a penetrarla con due cazzi in fica e viene talmente forte che stritola i due giovani uccelli che ha dentro:

” Uhh...Sembra me lo stia massaggiando, vengo ahhh!!”

“Mi...Shh…Sta...Ah…succhiando fuori la sborra!”. 

I due maschi la inseminano all'unisono, per poi lasciare il posto agli altri che slargarono ulteriormente quella fica limandola in coppia più volte, per poi decidere di provare a fare lo stesso con in culo, rimanendo stupiti dalla facilità con cui riescono nell'intento; Ada saltellava su un dei ragazzi, inculandosi da sola, le mani smaltate di rosso spiegate sul petto di lui, quelle del ragazzo saldamente strette ai suoi seni. Alberto dopo esserselo fatto insalivare da Ada, punta la cappella sul buco già pieno e con un paio di spinte si ritrova sprofondato fino alle palle in quella caverna calda. La donna inizialmente lancia solo un lungo lamento, ma quando i due prendono a rimestarle con irruenza l’intestino, allora Ada comincia a strillare sul serio, il suo piacere sferzato dal dolore, mentre gli altri guardavano e si segavano.

“Tappate la bocca di questa baldracca o finiranno per sentirla tutti” sbuffa Alberto, e subito uno si adopera per smorzare le grida con la propria mazza. Anche gli altri si buttano nella mischia ed è ancora un alternarsi di posizioni. 

Arrivarono a sera con Ada in una gabbia di corpi sudati che la stantuffavano; è sdraiata supina sopra un ragazzo piantato nel suo culo, un'altro inginocchiato fra le sue gambe le lima la micia, altri due li sega con le mani, uno stava a cavalcioni su di lei e si fa una spagnola con le sue zinne mentre un altro si masturba con i suoi piedini e infine Alberto, la sua meravigliosa creazione, grugnisce a cavallo del suo collo nello sforzo di penetrarle con più cazzo possibile nella gola.

Dopo interminabili minuti, uno ad uno, gli stalloni arrivano alla fine della galoppata. In un coro di ansiti e gemiti si conclude quella poderosa orgia, e mentre i ragazzi fiottano le ultime stille di seme, la donna viene squassata da ulteriori orgasmi, fin quasi a perdere conoscienza.

***

Il ricordo di quanto accaduto, fa eccitare nuovamente Ada che si concede un bruciante ditalino nella vasca. Dopo il bagno, riordinando con calma, trova un messaggio sul telefono di Alberto: "Sei stata eccezionale! Mai goduto così, magnifica porca. Non preoccuparti, sono tizi rimediati su internet da altre città, non avremo problemi, e grazie ancora per avermi tirato fuori dai casini!”

Mentre risponde, un sorriso le affiora sulle labbra carnose e pensa: "Alberto caro, farmi montare da quello stallone di tuo padre non è stato affatto un dispiacere…"
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