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A metà con mia figlia - 03 La conferma


di Eriaku
12.08.2023    |    20.448    |    8 9.6
"Penso voglia provare ad infilarlo più a fondo, e invece lo tira fuori lasciandomi boccheggiante..."
3. La conferma


Gli sta facendo un bocchino.

Vedo la sua testolina bionda salire e scendere sul suo inguine, veloce, su e giù, ed immagino il membro duro scomparirle dentro la bocca. Mio marito è allungato sul letto di nostra figlia, le gambe a terra. Non vedo il suo viso ma sento i suoi sospiri di piacere, ogni tanto una delle sue grandi mani cala sul capo della nostra bambina per darle il ritmo. Ora più veloce, ora più a fondo. I boxer con cui è solito dormire abbandonati alle spalle di Lucia, che accucciata si prodiga a soddisfare il padre.

Ho la fica che cola. Spio mio marito che viene spompinato da un’altra in casa mia, ed invece di fare una scenata, me ne resto aggrappata allo stipite della porta con una mano mentre con l’altra scendo a toccarmi.

Lucia, coi suoi capelli biondi come il papà ed il suo fisico da gazzella è l’opposto di me, mora e burrosa. Eppure, siamo uguali in questo momento, entrambe in ginocchio nel silenzio della notte, una mano dentro le mutandine, per lo stesso uomo.

"Brava tesoro, sei così brava. Prendine un altro po’, puoi prenderne ancora, devi solo rilassare gola. Così. Così. Ahh, i denti Lucetta! Attenta ai denti!"

La passera mi si contrae. Sono scomoda, bagnata, smaniosa. Gocciolo sulle due dita che ho dentro.

"Ecco, così, visto è entrato tutto? Tesoro di papà, mmmh, accarezzalo con lingua ora, senza lasciarlo uscire, continua a toccarti mentre mi tieni in bocca, stringimi mentre stringi la fighetta sulle dita. Succhiami, toccati, vieni, vieni, ah, insieme, ah, al papà…"

Allucinante come lui le bisbigli sospirando, in tono oscenamente amorevole.

Allucinante, come lei esegua docile. Si tocca, la mia bambina, come le è stato detto, si tocca e geme mugugnando, con l’uccello di mio marito nella gola.

Allucinante come continui a toccarmi anch’io, con la sua stessa mano, pastrugno con forza tra cosce, il mio, di gemito, trattenuto a stento tra le labbra.

"Succhia… succhia ancora più forte, tesoro, papà sta venendo…sto per sborrare, sditalinati veloce cucciola e vieni, vieniti sulla mano…Io, ahh…ti vengo, veng..oh! Bevimi Lucetta, bevilo tutto, e vieni mentre lo fai!"

Con i piedi piantati a terra, flettendo le anche, Mattia si svuota nella gola di Lucia.

Tremando, deglutisce il seme paterno, e con la manina stretta tra le cosce, Lucia raggiunge l’orgasmo ubbidiente.

Inginocchiata, in silenzio e nel buio, godo anche io.

L’indomani, un sabato mattina, mentre in cucina preparo la colazione, realizzo di aver avuto la conferma che temevo. Ieri, ero di riposo. Ho rifiutato le avances di mio marito, di proposito stavolta, per vedere cosa sarebbe successo. Speravo che ciò a cui avevo assistito il giorno prima fosse un episodio isolato ma dopo lo spettacolo di stanotte, non ci sono dubbi. Il mio uomo ha trovato una nuova femmina a cui insegnare come soddisfarlo.

Quella troietta pensa forse di sostituirmi? Troietta? È la mia bambina santo cielo!

Sono così confusa. Ho scoperto che mio marito e mia figlia sono amanti incestuosi, ed invece di fare il diavolo a quattro, mi sono masturbata a quattro dita per poi rifugiarmi in camera come se fossi io la fedifraga.

"Lo sei stata" mi fa eco un’altra parte di me.
"Non è questo il punto!" urlo ad alta voce. Ecco, adesso parlo anche da sola.

"Non è il punto di che? Buongiorno mamma!" Raggelata mi giro ad osservare mia figlia, che mi sorride raggiante con indosso una maglia dell’Hard Rock e le stesse mutandine che indossava ieri notte mentre spompinava il padre.

"Fammi assaggiare il tuo miele, cucciola…" A quella vista mi torna in mentre la frase che Mattia le ha rivolto dopo essersi goduto le sue labbra e che per me è stato il segnale della ritirata.

"Mamma? Ehi, mamma, tutto bene?" Rimetto mia figlia a fuoco.

"Si certo, la colazione è pronta tesoro!" Oddio, l’ho chiamata tesoro, come lui.

Lucia non sembra accorgersene, mi da un bacio sulla guancia e si siede a tavola.

Mi sposto in un’altra stanza per sbrigare le faccende, la guancia dove si sono poggiate le sue labbra, mi sembra bruci. La giornata passa senza che me renda conto, ed è ora di andare al lavoro.

Mia figlia in tiro per andare a ballare, io vestita per il turno in reception, sulla porta veniamo salutate da un mogio Mattia.

Per forza è imbronciato, niente porcate stanotte!
E se invece fosse tutta una finta e fra poco fossero lì a scopare come ricci?

Mi riscuoto e metto in moto l’auto, raggiungendo l’hotel in pochi minuti. In guardiola, sorrido al gentile collega della sera incriminata. Il sorriso muta in sgomento, quando noto quello che mi sta mostrando sul telefono con un ghigno.

"Ugh! Si, così! Gustatelo bene, vacca che non sei altro! Succhiamelo forte, avanti!"

In ginocchio, completamente vestita, nella stessa stanzetta dove mi sono fatta scopare dallo sconosciuto, eseguo.

"Sei proprio brava…ti piace succhiare la nerchia, eh?"

Ad occhi chiusi, continuo a succhiare senza darmi la pena di rispondere, cercando di non strozzarmi, è grosso e nerboruto, tra le labbra ci sta a malapena. Succhio e sbavo, respiro forte dal naso. Il silenzio della notte rotto dai suoni di questa fellatio estorta.

"Uuuuhhhh! Sento la lingua bagnata che gira sulla cappella, lo sapevo che dietro quella faccia seria, eri un gran pompinara!"

Il mio collega, quello che consideravo un gentile coetaneo, mi apostrofa sempre più volgarmente.

Le sue mani d’un tratto smettono di accompagnarmi la testa e mi bloccano. Penso voglia provare ad infilarlo più a fondo, e invece lo tira fuori lasciandomi boccheggiante.

"Apri gli occhi e guardalo bene, a chi lo stai ciucciando, troia."

Non voglio, ma lo faccio lo stesso. È nudo, in piedi di fronte a me, Lo sguardo duro, un ghigno sprezzante sul volto. Muscoloso e ben piazzato, più di mio marito. Il suo uccello, lucido della mia saliva, è rigido e svettante.

"Ti piace quel che vedi, mmh? Rispondi, o sai che succede."

"Sei…è.…grande." Oddio, ma che ho detto?

"Hmph. Vedrai quando ti farò il culo. Adesso non ho tempo, mia moglie mi aspetta. Quindi, ora te lo rimetto in questa bella bocca da pompini e ci sborro dentro. Berrai tutto, assaporando per bene come sono certo che fai con quel cornuto che hai a casa, siamo intesi?"

Non oso rispondere. Mi tira i capelli costringendo a reclinare il capo e guardarlo in faccia.

"Si…" Cedo.

Le stesse mani mi riportano sul suo pube.
Senza resistenza, apro le labbra e riprendo a succhiare, gli occhi di nuovo chiusi.

Mi fotte la bocca, mentre lo avvolgo con lingua, le sue palle mi sbattono sul mento. Continua a darmi della bocchinara, della troia, il suo scherno mi giunge ovattato, la testa stretta fra le sue grosse mani.

Raggiunge il piacere, con un grugnito. Il glande schiacciato sul mio palato pulsa, mentre rilascia lo sperma che mi riempie la bocca a fiotti copiosi. Apro gli occhi di scatto e fisso il suo volto deformato dall’orgasmo.

Ingoio tutto.

Nota dell'autore: Siamo arrivati ad un punto di non ritorno per la nostra inconsapevole protagonista. Manca solo un ultimo stadio.
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