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A metà con mia figlia - 01 La scoperta


di Eriaku
09.08.2023    |    59.907    |    10 9.8
"Mattia, il mio Mattia, attende il placarsi dell’acme per tirarsi fuori dalle giovani terga profanate..."
01. La scoperta


Non credevo ai miei occhi.

Ciò che stavo guardando era una scena incredibile, che non avrei mai voluto vedere. L’ultima cosa che avrei potuto pensare o sospettare.

Ho trentasei anni e sono sposata da venti. Il mio matrimonio è stato “riparatore”, nel senso che fu accelerato perché rimasi incinta. Dopo aver scoperto il pisello, nell’incoscienza dei miei sedicianni mi facevo allegramente trombare dal mio inconsapevole futuro consorte, finché una volta non lo ha tirato fuori abbastanza in fretta. Ancora oggi giochiamo a chi ha incastrato chi: Lui e il suo uccello imbizzarrito, od io e la mia passerina che lo ha strizzato troppo forte?

Non ho davvero nulla di cui lamentarmi, anche se con i soliti alti e bassi, abbiamo passato anni felici.

Mio marito Mattia oggi ha trentotto anni ed è davvero un pezzo d’uomo, muscoloso, alto più di un metro e ottanta, i capelli neri e folti, due occhi marrone ambra incorniciati da un paio di occhiali. Anni fa voleva farsi l’intervento laser, ma ha rinunciato dopo avergli confessato che gli davano un’aria da intellettuale che mi fa bagnare come da ragazzina. Tacitamente desiderato da molte mie amiche, lui non mi ha mai dato modo di preoccuparmi di nulla.

Le corna in realtà stavano per arrivare, ma nel modo e con la persona che mai avrei potuto sospettare.

Un anno fa, l’azienda dove lavoravo è fallita e sono rimasta disoccupata. La soluzione è arrivata per caso, quando ho trovato un posto come concierge notturna in un hotel della mia città.

Questa attività naturalmente ha comportato un cambiamento lento ma radicale delle mie abitudini, dei miei bioritmi e dello stesso rapporto con mio marito.

Passare la notte fuori casa e dormire di giorno ha reso complicati i nostri incontri a letto ed ha fortemente ridotto la nostra attività sessuale. Ho temuto spesso in questi mesi che lui potesse cercare soddisfazione con altre donne e quello che ho scoperto ieri sera ha dato conferma ai miei pensieri; ma di nuovo, non avrei mai immaginato però come e chi sarebbe stata la prescelta di mio marito.

Ieri sera, appunto. Ero uscita da casa intorno alle dieci, come al solito, per andare a lavorare. Arrivata all’hotel mi sono accorta di non avere il tesserino. Purtroppo, me ne ero dimenticata ma il collega a cui si supponeva dovessi dare il cambio molto gentilmente mi aveva detto che potevo fare un salto a casa a recuperarlo:” Tanto non ti ci vuole molto, abiti qui vicino. Ti aspetto…”

“Ok, vado e torno” gli risposi, subito grata.
Arrivo a casa e posteggio la macchina sulla strada per non perdere tempo ad aprire il cancello del vialetto. Abito in una villetta unifamiliare lungo una via molto tranquilla. Mi accorgo che nella fretta ho dimenticato le chiavi in macchina, così, per non perdere tempo e tornare indietro, decido di passare dal retro, dove dovrebbe essere aperto.

Nel girare l’angolo lungo il lato destro della casa, passo di fianco alla mia stanza da letto e mi accorgo subito che dalla finestra esce il bagliore tenue della luce del televisore che abbiamo in camera, avvicinandomi di più alla finestra sento uno strano mugolio. Metto il naso poco dentro la persiana e rimango interdetta; la leggera penombra del televisore è sufficiente per vedere bene, i corpi nudi si distinguono perfettamente, solo i visi sono un po’ in penombra; lui è mio marito, riconoscerei il suo corpo ovunque, ma lei mi sembra una sconosciuta almeno per dieci secondi fin quando, nel muoversi, viene ben illuminata per un attimo dalla luce della lampada sul comodino.

Sì, è proprio lei: mia figlia Lucia.
Mio marito mi sta tradendo e lo sta facendo addirittura con nostra figlia.
Si sta chiavando Lucia!

Durante i primi momenti di quella visione non so se andare via od entrare all’improvviso. Sono paralizzata dallo sgomento e, al tempo stesso, dalla voglia di vedere quella scena. Vince il desiderio di guardare cosa sta succedendo in casa mia, nel mio letto; non riesco ad andarmene. Un attimo di lucidità mi aiuta a cercare la posizione migliore dietro la persiana, affinché non corra il pericolo di essere vista.

Sarò uscita al massimo da dieci minuti, lo ha raggiunto a letto appena ho chiuso la porta?

Lei è completamente distesa sul materasso con una gamba allungata, l’altra piegata e le cosce leggermente divaricate. Lui ha un ginocchio appoggiato sul bordo del letto e un piede per terra, le sta baciando le ginocchia e sta a poco a poco risalendo verso l'inguine. Nel risalire compie un movimento che fa penzolare al vento in modo vistoso il suo cazzo, prima nascosto dalla coscia.

Posso apprezzare la verga di mio marito, notevole non tanto per lunghezza quanto per larghezza e rigidità, il senso di virilità che esprime. È decisamente un bel cazzo che ha sempre pompato con vigore la mia fica durante le nostre scopate, dandomi ripetuti orgasmi. Un pensiero estemporaneo mi attraversa la mente: Mi manca il sesso con il mio compagno.

I sospiri ed i mugolii mi riportano l’occhio sulla scena, riesco a cogliere le incitazioni di Lucia mentre viene penetrata: "Bravo! Bravo così Sì, sì… Così, lo sento tutto dentro!"

"Aaahhh, sììì tutto dentro! Lo hai così stretto Lucetta, papà adesso te lo apre per bene". Nel dirlo si fa largo in lei con un movimento lento ma costante, finché il loro bacini sono perfettamente incastrati.

Aspetta un attimo ha detto "lo hai" e "te lo apre".
Oddio, dalla posizione non posso vederlo ma dalle sue esclamazioni non c’è dubbio: la sta inculando. Appena l’ho realizzato, ho provato una fitta di incredulità mista a rabbia. Quella piccola stronzetta gli sta dando quel che io gli avevo sempre negato!

Stavolta sono i versi di Lucia a riportarmi al mio ruolo voyeur. Smania pronunciando frasi oscene di totale disponibilità verso l’uomo: "Sì, dai… che forza che hai, dai sfondami… sono meglio io di quella puttana!!"

Mio marito risponde a quegli incitamenti continuando a penetrarla con vigore. La possiede con spinte profonde, accompagnato dai movimenti del bacino di Lucia che gli va incontro in un ritmo che è solo loro. La mia bambina agita la testa sul cuscino emettendo una cantilena di gemiti. Si masturba persino. La verga paterna la svanga, le scopa il culetto e lei gode.

Un momento chi sarebbe "quella puttana"? Che si riferisca a me? Ma no, mia figlia non mi darebbe mai della puttana, abbiamo un bellissimo rapporto…

Certo non avrei pensato neanche che potesse concedersi al padre nel mio letto.

È come se la mia mente avesse subito una ripartizione, una parte va avanti in queste elucubrazioni, l’altra è con l’occhio sulla scena, consapevole solo dell’amplesso carnale in pieno svolgimento. Mio marito è ricoperto di sudore, inginocchiato fra le cosce di Lucia, possiede il suo giovane corpo senza sosta, troneggiando su di lei con le mani appoggiate alla parete. In un attimo le stacca per afferrarla. La tiene saldamente per una anca, ora, l’altra mano nell’incavo dai piccoli seni. Non posso vedere il suo membro, ma sento il rumore prodotto dalla sacca dei testicoli ad ogni spinta. Sembra imprimere maggiore potenza all’inculata.

Piano animale, le farai male così…Porco! Oddio, davvero mi sto preoccupando dell’ano di mia figlia in un momento come questo? Ma come fa a prenderlo nel culo così forte? Deve essere bella sfondata…

Vedo mia figlia piantare i piedi sul materasso ed inarcarsi all’improvviso sotto suo padre, le mani schiacciate sul monte di venere. Annuncia con un urlo rauco il suo orgasmo. Non riesco a capacitarmene, la mia piccola Lucia è appena venuta sul mio letto. Durante un rapporto anale.

Sono sconvolta. Per la scena, ma anche perché sento gli umori colarmi nelle mutandine, la passera che inizia a dischiudersi.

Mattia, il mio Mattia, attende il placarsi dell’acme per tirarsi fuori dalle giovani terga profanate. Alla luce della lampada vedo chiaramente il suo membro ergersi fra le cosce di un’ansimante Lucia, passano pochi istanti e subito lo riaffonda con un colpo solo, stavolta nella sua susina. Un lamento di lei è come il fischio d’inizio del secondo round. Lui non ha il preservativo, l’ho visto chiaramente. Ciononostante, è passato dal culo alla fica senza incertezze. La tiene per i fianchi e vi si spinge in mezzo con voluttà. Deve essere prossimo all’orgasmo, l’amplesso va avanti da parecchi minuti. Sono curiosa di vedere se alla fine verrà dentro di lei.

Mi rendo conto che non so se mia figlia faccia uso di contraccettivi come la pillola, anche se chiaramente non è vergine. Io e mio marito non scopiamo da più di una settimana, e lui non è tipo da indulgere nell’onanismo: "Preferisco chiavare" mi ha sempre detto. Deve essere bello carico. Mi viene da chiedermi se è stato questo a portarlo fra le cosce di nostra figlia.

Insicura, turbata, e sempre più smaniosa di non so che cosa, osservo i movimenti dei fianchi di mio marito farsi decisamente più rapidi, si è sdraiato su Lucia, alzato leggermente sui gomiti, e sta ansimando mentre spinge con vigoria buttando all’indietro la testa. Il suo bacino sembra andare sempre più forte, più veloce, le spinte via via più corte.

Mi ha mai scopata così?

Sotto di lui, nostra figlia a gambe ben larghe accoglie le sue botte frenetiche, ad ogni colpo fa corrispondere un guaito. Sembriamo aspettare la stessa cosa, che lui venga, dentro o fuori non lo so. Lei sussurra a bassa voce qualcosa che non sento, ma immagino siano parole di incitamento, per eccitare ancora di più il maschio, invitarlo a riempirla.

Ecco, ci siamo. Mattia ansima sempre più forte e ad un certo punto rilascia un rantolo distintivo che in un attimo diventa un ruggito con Lucia che si unisce a lui con un gridolino aggrappata alle lenzuola…Esattamente come sono solita fare io. L’ennesimo pensiero spiazzante che mi attraversa la mente.

Ad occhi sgranati osservo i colpi secchi che accompagnano la liberazione; non l’ha tirato fuori. Il mio uomo si sta scaricando nella passerina della figlia, completamente.

Accasciato su di lei, dalla mia postazione lo sento benissimo, le respira forte sul collo. Lucia, il cui viso mi è nascosto, lo stringe braccia e gambe, le mani che accarezzano la schiena, i talloni incrociati sull’osso sacro quasi a non volerlo far uscire, accompagna l’ondeggio del bacino paterno, forse in un atavico istinto di spingere il seme più a fondo dentro di lei?

Corro via. Senza curarmi di non fare rumore, non ci penso affatto. In quel momento in cui stanno finendo di godere non faranno sicuramente caso a nient’altro.

Raggiungo l'auto, sarò stata lì poco più di venti minuti a giudicare dal display.

Sono sconvolta, mi sento tradita. Nella confusione che occupa la mia mente, ciò che più mi turba è quanto assistere a quel rapporto incestuoso mi abbia, profondamente ed inequivocabilmente, eccitata.
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