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Sono un uomo fortunato


di Eriaku
31.05.2022    |    26.296    |    12 9.1
"Ma l’unica cosa ad alzarsi fu il mio uccello..."
Sono davvero un uomo fortunato.

A trentadue anni, ho un buon lavoro, una bella casa, ma soprattutto sono felicemente accompagnato con Vanessa. È una donna stupenda: mora, occhi scuri, magra anche se madre natura l’ha dotata di una meravigliosa terza abbondante. E per me, che dà sempre sono Team Tette, sono l’ottava meraviglia del mondo.

Da alcuni anni, in estete, facciamo vacanze di coppia e, un po’ per caso un po’ per noia, abbiamo iniziato a frequentare spiagge per nudisti. Ci sentiamo a nostro agio in quel contesto e Vanessa, per godere appieno del sole, si depila completamente.

Come negli anni passati anche quest’anno siamo andati per l’appunto alla ricerca delle spiagge che facessero al caso nostro e nel sud della Francia ne abbiamo trovate diverse, parlando entrambi la lingua, si è rivelata un’ottima meta.

Tra queste, il penultimo giorno di vacanza abbiamo trovato una spiaggetta per nudisti molto piccola e tre l’altro, essendo giorno infrasettimanale, praticamente deserta.

La mattina è passata veloce tra acqua, sole e quel sesso pigro e lento che tanto le piace. Nel primo pomeriggio sono arrivati due ragazzi, e si sono sistemati a non più di cinque metri da noi. Entrambi più giovani, non più di ventitré o ventiquattro anni, fisico asciutto ma non muscoloso e non potei fare a meno di constatare, piuttosto prestanti.

Io arrivo in erezione ai sedici centimetri ma il moro in particolare fra le gambe aveva una proboscide moscia. Mi colpì, il fatto che fossero anche loro completamente depilati, tanto che all’inizio pensai fossero gay. In breve, scopriamo che i due in realtà sono solo amici, e che vivono lì vicino, confermando che la spiaggetta è poco conosciuta e per questo ci vanno spesso.

Si chiamano Matthieu ed Albert e così, tra una battuta e l’altra spostano i loro teli e si uniscono a noi, succede spesso in questo tipo di spiagge, la cosa non mi ha sorpreso. Abbiamo iniziato a chiacchierare del più e del meno e Vanessa, curiosa com’è e con sorriso malizioso, ha chiesto loro perché si depilassero i genitali: “Dovresti provare a toccare per capire bene quanto meglio sia!” E scoppiarono a ridere entrambi.

La risposta mi gelò ma per fortuna finì lì.  Fatto un bagno insieme e tornati a riva ad asciugarci, Vanessa, che nel frattempo prese a spalmarsi della crema, mi chiese di spalmarle la schiena.

Io faccio per spostarmi verso di lei ma Matthieu si offrì subito volontario “Stai pure comodo, se non ti scoccia faccio io!”. Vero che siamo nudi, però per della crema sulla schiena non è mai morto nessuno pensai io ed acconsentii.

Lui le si avvicinò mentre Vanessa si mette distesa a pancia in giù. Iniziò a spalmarle la crema mentre io proseguii a chiacchierare principalmente con Albert ma in breve, con la coda dell’occhio, vedo che Matthieu è passato a spalmarle le cosce sul retro e le natiche.

Li per lì non ci faccio caso, ma mi accorsi poco dopo che ogni volta che passava sul suo sedere le allargava vistosamente le natiche mettendole in evidenza il buco del culo e parte della sua fica rasata che ad ogni passaggio si schiudeva come un fiore. Anche Vanessa capì che non era tutto normale e mi guardò dritto negli occhi.

Non seppi che fare, e fu in quel momento capii poi, che firmai la mia condanna.

Vanessa distolse lo sguardo e non disse nulla, lasciandolo fare tranquillamente.  “Sai Carlo – disse d’un tratto Matthieu – Vanessa ha un corpo davvero stupendo, che gran culo” lei sorrise, è vanitosa, le piacciono i complimenti. “Si, lo so.” Risposi un po’ piccato.

“Senti ma fate anche sesso anale?”

La domanda mi spiazzò e ancora una volta persi l’occasione per porre un freno invece nel silenzio della caletta, risposi di getto: “Ma certo e ci piace molto!” Oddio ma che cazzo ho detto? È la verità, ma perché rispondergli? Perché non li mando a cagare?  Questa ridda di pensieri mi offuscò il cervello. Lui mi fissò e con un gesto repentino, aiutato dalla crema, le infilò l’indice nell’ano, dritto fino alla nocca.

Vanessa sembrò come risvegliarsi e fece per divincolarsi, ma lui con l’altra mano le premette fra le scapole bloccandola.

Prese a far scorrere il dito dentro di lei “Beh, dici il vero, è entrato senza alcuna fatica!” E rise scambiandosi un’occhiata col suo amico.  Di fronte a quelle parole ed a quell’immagine andai letteralmente in tilt. Volevo reagire, urlare, alzarmi e pestarli, ero più grosso ce l’avrei fatta di certo. Ma l’unica cosa ad alzarsi fu il mio uccello.

“Ehi, Matthieu” se ne accorse Albert prendendo la parola per la prima volta in quello scambio “Il nostro amico sembra gradire il trattamento che fai alla sua donna.”  Vanessa, che mi resi conto di come fino a quel momento avesse cercato di sottrarsi, s’immobilizzò girandosi verso di e mi vide evidentemente eccitato, il mio membro duro e pulsante.

“Bene!” Esclamò Albert alzandosi “Visto che volevi sentire com’è un cazzo depilato, è la tua occasione” continuò rivolgendosi a Vanessa.

Matthieu la girò su un fianco ed Albert le prese la mano e se la portò prima sulle palle e poi sull’asta che iniziò a prendere vigore. “Allora, tutt’altra storia rispetto al cazzetto peloso del tuo uomo, no??”

“Io...Si, cioè NO! Io...non lo so...” abbozzò Vanessa interrompendosi ansimando poiché mentre Albert sempre con la mano della mia donna nella sua prese a farsi segare, l’altro le stava ora sditalinando entrambi gli orifizi.

Fra i mugoli di lei ed i loro incitamenti, il membro di Albert completamente duro svettò fra le sue mani e capii quanto era dotato: Una stanga che di sicuro superava i venti centimetri.

 “Scommetto che non hai mai toccato una mazza così grossa” insistette Albert “Almeno a giudicare da quello del tuo compagno”.

Risero ancora entrambi, passando poi all’azione.

In un attimo Albert si sdraiò ed aiutato da Matthieu portò Vanessa sopra di lui. La mia donna ubbidì senza reagire. Nel momento in cui Albert le puntò la cappella gonfia e violacea all’ingresso della fica lei mi guardò con uno sguardo vuoto;

Non posso permetterlo! Non ebbi il tempo di formulare questo grido nella mente, che fu tardi.

Tutto il cazzo di Albert sparì dentro Vanessa. Lei lo accolse con un grido muto, le labbra spalancate, gli occhi rivolti al cielo e non più nei miei, le mani smaltate di blu sul petto di Albert, dopo qualche istante iniziò un lento ondeggio infilzata fino all’osso sul bacino del ragazzo.

Alche Matthieu si alzò, le si mise davanti, e mentre l’amico cominciò a pomparla da sotto, aggrappato ai suoi fianchi torniti, le infilò il proprio fallo anch’esso duro in bocca, una mano fra i suoi capelli setosi ad accompagnarla nel movimento, con lei che prese a succhiare ritmicamente quel cazzo forse anche più grosso di quello che aveva fra le cosce, trasformando i suoi gemiti in liquidi mugolii.

Soddisfatto si abbandonò alla suzione per qualche momento poi guardò verso di me con fare di sfida “Ci sa fare la tua donna! Dai segati, so che lo vuoi.”

Sentirmi dire questo in faccia era umiliante. Ma vero. Iniziai a masturbarmi.

Vanessa spompinava un ragazzo praticamente sconosciuto mentre ne cavalcava un altro ed io mi segavo, cercando di non venire.

Fu di nuovo Matthieu che cambiò le carte in tavola liberandole la bocca aggirandoli e ponendosi dietro di lei.

Cercherò di farle meno male possibile, ma ricordati che è colpa tua che lo hai piccolo!” Mi schernì mentre spingendo il corpo della mia donna su quello dell’amico le mise in evidenza il buco del culo.

Appoggiò la cappella al pertugio e lentamente, molto lentamente, la sua asta scomparì dentro Vanessa sul cui volto ora girato verso di me vidi comparire una smorfia ma non si fece sfuggire alcun suono.

Di fianco a loro continuai a segarmi vedendo i due pomparla con sempre maggior foga per interminabili minuti.  Senza alcun segnale apparente liberarono i pertugi di Vanessa dai loro membri, ma il mio incoerente sollievo sfumò in un instante. Si scambiarono semplicemente di posto.

Matthieu si sdraiò di schiena e posizionò Vanessa a cavallo del suo bacino accomodandosi in lei con un paio di spinte, per ritrovarsela subito schiacciata sul petto da Albert che glielo sprofondò nel culo.

“Ehi Carlo” mi apostrofò Matthieu una volta ripreso il ritmo della duplice monta “Non dirmi che non muori dalla voglia di vedere da vicino! Perché non vai dietro a dare un’occhiata??”

Senza minimamente oppormi, come un automa, mi alzai e posizionai alle loro spalle.

Da lì potei osservare la fica ed il culo della mia donna oscenamente riempiti dai loro cazzi che la penetravano senza sosta. Le palle di uno a sbatterle sul culo, quelle dell’altro lucide dei suoi umori, ulteriore segno evidente del suo godimento come se i suoi gemiti ed ansiti non fossero abbastanza.

“Bella scena eh?”

Alzai gli occhi e incontrai lo sguardo di traverso di Albert che senza smettere d’inculare la mia compagna insisté nel provocarmi: “Allora ti piace? A me si!”

Come se la mia bocca fosse scollegata dal cervello si aprì per rispondere, ma per una volta non uscì niente. “Che c’è, sei rimasto senza parole?  Risero entrambi.

“Con il tuo cazzetto non sarebbe la stessa cosa!” Risero nuovamente ma s’interruppero al grido Di Vanessa.

Era venuta.

“Sì così, fai vedere al tuo uomo come ti piace essere fottuta, come godi ad essere riempita” si prese gioco di entrambi Matthieu, ansimando forte. “Ahhhh...Si cazzo! Stringimi tutto che sto per godere, Carlo ti ingravido la ragazza...La riporti a casa incinta...Ahhh”

Mi resterà per sempre in mente la visione dei suoi coglioni depilati che iniziarono a contrarsi. Perché sentivo che era lo stesso per me. Non saprei dire quanti fiotti di sborra calda riempirono la fica di Vanessa, mentre i miei andarono ad intridere la sabbia.

Matthieu non aveva ancora finito di riempire la mia donna che anche Albert cedette all’orgasmo “Puttana...mi stai strizzando…Ti riempio fino allo stomaco, cazzo!” e continuò ad urlare mentre anche i suoi coglioni si contrassero svuotando il loro carico nell’intestino di Vanessa che a sua volta emise un altro urlo rauco.

Un nuovo orgasmo. Forse non aveva mai smesso di venire.

 
Passarono pochi attimi prima che i due si sfilassero da lei dileguandosi dopo aver raccolto i loro teli, non prima di aver salutato lei e lanciato un ultimo sguardo di scherno a me.

Vanessa fece per alzarsi a sua volta ma evidentemente sfinita si riaccasciò prona, marchiando la nostra storia con l’immagine dei suoi pertugi colanti il seme di altri.

Sono passati quattro giorni da allora e non ne abbiamo ancora parlato. Sono stato umiliato da due ragazzi più giovani di me che si sono fatti la mia donna senza che io opponessi resistenza ma anzi, lasciando loro campo libero.

Non so cosa mi è successo e non so come affrontare l’argomento. Credo che aspetterò che sia lei a farsi avanti, oppure il risultato dell’inevitabile test di gravidanza.

Non mi sento più così fortunato.


Nota dell’Autore: Più che un riadattamento è stato un esperimento vero e proprio. Mai stato un amante del genere cuckold, non rientra proprio fra i miei gusti, ma rispetto quelli altrui. Tuttavia, mi sono sempre chiesto se tutti quei tizi e tizie entusiasti di essere fatti cornuti siano completamente sinceri o meno. Voglio dire, come si può godere, restando in disparte?
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