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Dare Ring 6: Rivelazioni dello spirito, rivelazioni della carne


di TheSecretStoryteller
17.03.2023    |    3.567    |    0 9.4
"Giovanni di cui bisogna leccare il cazzo..."
Siamo in dieci: sei ragazze e quattro maschi. Siamo seduti per terra in cerchio e a turno dobbiamo pescare da un cestino coperto da un telo rosso e eseguire l’obbligo che è segnato sul biglietto che peschiamo. Alcuni obblighi sono direttamente atti sessuali: pomiciate, leccate, palpate e altre cose del genere. Altri obblighi ci chiedono semplicemente di spogliarci pian piano, rimuovendo uno o due capi alla volta. E così ci siamo ridotti con quattro ragazze in intimo e due ragazzi completamente nudi, ovvero Giovanni e Massimo. Ed è proprio su questi due che si concentra l’attenzione adesso, visto l’obbligo che è occorso a Ilaria.
“Da una leccata alle parti intime di tutti i giocatori nudi.”
Il motivo per cui non riesco a figurarmi come Ilaria possa obbedire a un ordine del genere è opposto per Giovanni e Massimo: Massimo ha fatto un po’ il rivale di Ilaria in questo gioco, costringendola a togliersi due capi d’abbigliamento e persino toccandole il culo senza permesso, cosa per la quale ha quasi rischiato di farsi cacciare di casa. Come si può accettare l’umiliazione di dover leccare davanti a tutti il cazzo di un coglione del genere? Per Giovanni, non è l’ostilità a rendere la cosa problematica, ma l’eccesso di intimità. Come si fa a leccare il cazzo di un proprio amico di così lunga data, che fino a questo momento non si mai neppure visto da nudo?
Eppure, Ilaria si avvicina al centro del cerchio. Massimo è il primo a muoversi. Si siede con il culo nudo per terra e apre le gambe quasi come a fare una spaccata, così da mettere il suo cazzo in bella mostra. Questo non fa che aumentare il disagio di Ilaria, ma la ragazza non si lamenta. Mentre tutto intorno si fa silenzio, la ragazza si rannicchia, sporge la lingua e dà una leccata lungo tutta l’asta di Massimo. Negli occhi di Massimo scorgo un senso di potere e di considerazione di sé al livello della megalomania. Ed è una cosa profondamente maschilista. Quegli occhi dicono: “Guardate! La bella Ilaria, l’intelligente Ilaria tutta così precisa, tutta così ‘gnì-gnì-gnì’, l’ho fatta spogliare, le ho dato una botta sul culo a tradimento, eppure, nonostante mi sia preso tutte queste libertà, eccola che viene, attratta dal mio fascino, viene a rendermi omaggio umiliandosi pubblicamente… leccandomi il cazzo davanti a tutti, come una puttana qualunque. E allora voi come potete negare che le femmine sono tutte troie… e come penserete di negare che queste troie debbano tutte appartenere al grande, potente, incredibile Massimo.”
Che coglione. Eppure, mi dà quasi fastidio. Mi dà fastidio vedere Ilaria abbassarsi a tanto. Leccare il cazzo di un ragazzo che chiaramente le sta sulle ovaie, di uno misogino e idiota.
Ora sta a Giovanni. Nuovo trauma, solo che di diversa qualità. Giovanni l’amico intimo. Giovanni di cui bisogna leccare il cazzo. Ilaria e Giovanni si guardano. Non riuscirei a scrivere tutte le implicazioni di quello sguardo, poi Ilaria si abbassa, si fa strada oltre le sue gambe e, piegatasi, da una breve leccata sopra la sua cappella. Si rialza, i due si guardano negli occhi. Ancora indecifrabili. Poi lei sorride e lui contraccambia con un certo sforzo. Ilaria torna a posto. L’atmosfera si scioglie. Ilaria e Monica ritornano a parlare come se nulla fosse successo.

Turno di Monica. Pesca dall’urna degli obblighi. Deve pescare dall’urna dei nomi e pomiciare con chi capita. E chi capita è Claudia. La rossa Claudia che mi ero baciato prima ora si bacerà con Monica. È una pomiciata di 30 secondi molto passionale, dolce e delicata. Più che gelosia sento una unione con quello che sta avvenendo. Ormai ho accettato questo amore libero. Ilaria se ne accorge: molti di noi vorrebbero direttamente chiudere quest’orgia con una scopata generale. Ma lei ritiene non sia ancora il momento. Il gioco deve continuare e il ritmo si fa più veloce.

Esce Vanessa. Obbligo mai capitato prima: deve scegliere un giocatore nudo e masturbarlo davanti a tutti per 30 secondi. Vanessa accetta l’obbligo come chi ormai non si stupisce più di nulla e con la determinazione di un innamorato verso la sua compagna si dirige verso il prescelto, Giovanni, che nel mentre va al centro del cerchio, restando per terra. Tra risate generali, Vanessa si siede accanto a Giovanni. Gli prende vigorosamente in mano il cazzo e inizia a muovere su e giù la mano lungo l’asta, masturbandolo. Sembra che si stia vergognando più lui di ricevere il trattamento che lei di eseguirlo. E del resto è comprensibile: è lui ad essere completamente nudo con il cazzo in bella vista davanti a tutti e tra poco, se non si contiene sarà anche duro. Si crea un silenzio generale, mentre noi contempliamo la scena di questa ragazza che sega Giovanni. Non è un gesto d’amore (come potrebbe, i due si conoscono appena) ma non sembra neppure il servizio fatto da una prostituta. Piuttosto, è una sorta di gesto di amicizia portato all’estremo. I due trovano persino il coraggio di parlare mentre la procedura va avanti.
“Va piano…” fa lui.
“Ti sta piacendo?” chiede lei.
“Sì sì… hai una mano delicata”
“Grazie” poi: “Non te l’aspettavi una cosa del genere, vero?”
“Cosa?”
“Che ti avrei segato stasera?”
“No direi di no… però è divertente.”
“Ti senti rilassato?”
“Sì, molto” ride.
“Stop!” fa Ilaria, poi: “Scusate se interrompo la piacevole chiacchierata, ma c’è un gioco da portare avanti.”

Turno di Claudia. Una maglietta. Noi maschi siamo in visibilio perché saranno le prime tette che vedremo. Ormai le ragazze non si fanno più problemi. Con un risolino appena imbarazzato, Claudia si slaccia il reggiseno e va a deporlo sul divano, accanto al resto dei suoi vestiti. Ha due tette prosperose, con dei gioiosi capezzoli di un rosso vivo. Sono uno spettacolo da ammirare. Andremmo messe a Louvre, penso. Tocca a Francesca, il cui obbligo consiste nel leccare i capezzoli di un giocatore a scelta per 30 secondi. Francesca può scegliere tra tre dei maschi o Claudia che si è appena spogliata. Alla fine, è proprio quest’ultima la fortunata. Vedremo la bianca, minuta Francesca succhiare le tette di Claudia. Francesca si avvicina e inizia a succhiare con grande sensualità. Claudia si abbandona senza troppe remore al godimento, mentre sorride appena. Noi siamo incollati a quella scena d’amore lesbo che ci riempie l’anima di erotismo. Per trenta secondi, le tenui labbra di Francesca si aprono e si chiudono sui capezzoli turgidi di Claudia, mentre Francesca sembra dedicarsi completamente a quel compito. Una scena fantastica, io sono estasiato.

Turno di Paola. Anche a lei esce una maglietta. Anche lei deve farci vedere le sue poppe. Si spoglia molto professionalmente per mostrarci un altrettanto professionale armamentario: si tratta di tette belle ma non rigogliose con quelle di Claudia. Hanno una loro bellezza… formale, se posso permettermi e due grossi capezzoli. È comunque “una sorca” per dirla con Massimo. Dopo essersi spogliata sorride imbarazzata. Turno di Marco. Deve scegliere un giocatore, che deve togliersi un vestito. Sceglie Vanessa, che finora è rimasta quella con il maggior numero di panni addosso. Vanessa si toglie i calzini.

Sta a Giovanni. E qui succede qualcosa di strano. Giovanni pesca e sorride. Deve pescare dal cesto dei nomi e pomiciare con la persona che esce. Subito mette la mano e tira fuori un biglietto. Ma non appena lo legge lo rimette dentro, senza darci modo di intuirne il contenuto.
Ilaria se ne accorge e gli fa: “Perché lo hai rimesso dentro? Era uscito il tuo nome?”
“No, era uscito il nome di un maschio però.”
“Chi?”
“Marco” risponde quietamente Giovanni, non fiutando la trappola.
“E allora ti devi baciare con Marco!” fa Ilaria, gioiosa.
Giovanni non crede alle sue orecchie e neanche io e Massimo.
“Cosa, stai scherzando?”
Le ragazze in coro intonano un “Bacio! Bacio!” che è diventato usuale. Ma la situazione è tutto tranne che usuale e tutti se ne accorgono.
Non so cosa sia passato in testa a Giovanni in quel momento. A bere quella sera non aveva bevuto affatto tanto ed era lucido. Ed era anche stato detto che, se proprio non ce la sentivamo di fare un obbligo, avevamo il diritto di saltare i turni. Eppure di fronte a quelle incitazioni, presi dall’amore universale che ci trasmetteva il gioco… si avvicinò a Marco, il quale, a sua volta, non rifiutò. Le due labbra si toccarono. Le ragazze erano tutte estasiate, Massimo era disgustato da quello che stava vedendo. Io, che sapevo che sia Giovanni che Marco erano “eterissimi” avevo difficoltà a credere ai miei occhi. La pomiciata andò avanti a lungo. Le teste si allontanavano e poi avvicinavano di nuovo, le lingue si sfioravano. Non era certo un bacio di quelli passionali e convinti, ma era un bacio lo stesso. E in quel momento mi diedi una spiegazione: la voglia di provare. Gli antichi romani sostenevano che è lecito impazzire una volta all’anno e questo era il momento della follia: ora ci amiamo tutti e le differenze di sesso non hanno alcun significato. Scorgo una sincera amicizia tra i due in quel bacio, una intimità vagamente omoerotica che ora si sta rivelando in tutta la sua forza. Come assistere a un rituale vichingo di fraternità tra due uomini. E coinvolge anche me. Quei due corpi così glabri, slanciati e muscolosi sono una goduria per gli occhi a prescindere dall’orientamento sessuale. Solo che mi sembra ci stiano mettendo un po’ troppo… non dovevano essere 30 secondi? Mi guardo intorno e vedo la gente ridacchiare. Guardo Monica che tiene in mano la clessidra… ormai completamente girata. Non ha lanciato l’avviso! E l’ha fatto apposta per farli baciare più a lungo. Ora tutti li stanno considerando dei coglioni. Giovanni se ne accorge e si stacca. Il bacio è durato ben dieci secondi in più!
“Ehi! Questo è contro le regole!”
“Sicuro, infatti entrambi le darete una punizione a gioco finito” fa Ilaria: “Però è stato troppo divertente vedervi baciare!”
Subito dopo è il mio turno: devo spogliarmi e mi tolgo la maglietta. Tremo all’idea che tra non molto finirò come Giovanni e Massimo, ovvero completamente nudo.

Turno di Massimo.
“Se sei vestito, togliti due capi d’abbigliamento. Se sei nudo, masturbati per 30 secondi.”
Massimo è già nudo quindi si applica la seconda parte dell’obbligo.
Senza troppi problemi apre le gambe, se lo prende in mano e inizia ad andare su e giù con il palmo lungo l’asta.
Nel frattempo, ci racconta: “Non ho problemi a farmi le seghe in pubblico perché quando ero ragazzino facevo le gare di seghe con i miei compagni. Avevo un migliore amico con cui ci segavamo e chi veniva per primo perdeva e doveva fare tutto quello che diceva l’altro per un’ora o giù di lì. C’era pure una mia amica davanti a cui mi segavo. Un giorno, per fare una cosa fatta bene e imparziale, fu lei a segare sia me sia il mio amico e fui io a venire per secondo. Per punizione, gli ordinai di passare nudo davanti alle stanze delle ragazze, bussando a ogni stanza e chiedendo di entrare. Eravamo in un hotel per una gita scolastica. Tutte le compagne di classe e anche della classe affianco lo videro nudo.”
Mentre parlava così aveva finito il suo glorioso lavoro di masturbazione. Si vedeva che le sue stesse parole lo eccitavano e il suo cazzo era già mezzo dritto.

Dopo questo spettacolo, il quarto turno si conclude.
Ilaria si alza in piedi e fa: “Direi di fare una pausa di dieci minuti per mettere a posto le cose, fumare, andare in bagno etc. Vi ricordo che è vietato rivestirsi e chi è nudo non può coprirsi con le mani neanche durante la pausa. In giardino potete uscire anche se siete nudi, tanto c’è il muro alto, nessuno può vedervi. Ci vediamo qui tra dieci minuti, evitate di fare tardi.”
Ci alziamo. È così strano per me vedere tanta gente spogliata tutta insieme. E non solo, ma vedere che alcuni sono completamente nudi mentre altri (come Monica e Vanessa) sono ancora vestiti. Sarebbe meno imbarazzante per chi è nudo se non ci fosse gente vestita nella stanza. Così invece, si crea una umiliante diseguaglianza tra chi ha il privilegio di essere ancora coperto e chi si trova invece costretto a mostrare le proprie vergogne in pubblico. Se questo stato di inferiorità sembra turbare molto Giovanni, Massimo pare essere molto meno sensibile a queste finezze e anzi sembra orgoglioso di poter mettere la propria mercanzia in mostra davanti al gentil sesso. Percepisco l’ansia di Giovanni e lui percepisce con lo sguardo la mia premura per lui. Diviene così naturale che usciamo insieme e ci appartiamo in modo da parlare un po’ noi due.

Se questa cosa non fosse organizzata nel pieno dell’estate italiana, uscire completamente nudi di fuori a quest’ora sarebbe da pazzi. Ma data la stagione, credo che persino Giovanni senta caldo in questa situazione. A meno di non mettersi nel frigorifero, non c’è modo di sentire freddo in questo periodo.
“Non sai che fastidio mi dà dover stare a cazzo di fuori… davanti a Ilaria soprattutto” fa lui.
Io vorrei avere un modo per trasmettergli il mio sentimento. Vederlo nudo… proprio lui, mi sembra una scena così volgare. Mi ero fatto di lui un’idea come di una sorta di intellettuale, di uomo nobile e distaccato, di maestro/mentore del nostro gruppo di amici e ora mi tocca vedergli quel coso lungo e peloso che gli pende tra le gambe. Il contrasto non potrebbe essere maggiore.
Quello che mi esce da bocca è: “Dai credo che le cose andranno meglio. Tra un po’ vedremo anche le ragazze nude e non sarete più solo tu e Massimo.”
Ci credo davvero, a quello che dico. Quando questa diventerà davvero un’orgia e saremo tutti nudi, la nudità diventerà solo una cosa necessaria al fine di fare sesso e sarà coperta dal velo dell’eros e nessuno se ne curerà più. Però il pensiero che vedremo sei ragazze completamente nude… sei nostre amiche senza vestiti… mi manda fuori di testa, non riesco a crederlo vero.
“Non mi era mai capitato di stare nudo davanti a così tante ragazze” dice lui, poi: “Ehi, posso confessarti una cosa o mi mandi a fanculo?”
“Dimmi”
“Mi è piaciuto baciarmi con Marco. Intendo, non è solo la situazione goliardica e tutto. Mi è proprio piaciuto. E ho iniziato il bacio perché credevo che mi sarebbe potuto piacere.”
“Non le lo avevi mai detto” faccio io, sottintendendo: ‘che ti piacessero anche i maschi”.
“Non lo sapevo bene neanche io. Un po’ lo sospettavo, ma non lo sapevo di preciso. Oggi è stata un poco la prova del nove. Poi oh, mi piacciono anche le ragazze eh.”
“Tranquillo. Ho capito.”
“E lo so che sentirsi dire dal proprio migliore amico che è bisessuale mentre lui è nudo e ti è accanto può essere una cosa non proprio accettabile per un etero, ma ti assicuro…” sottointeso: ‘che tu non sei il mio tipo’. E fin qui sarebbe stata la classica cosa dell’omosessuale che si rivela ai propri amici e i propri amici hanno paura di lui perché credono che voglia provarci con loro e le solite cose. Quello che Giovanni non si aspetta è la mia deviazione rispetto a questo banale copione.
“Chi ti ha detto che io sia etero?”
“Cosa?”
È un istante. Capisco che prima questa cosa sarebbe parsa inappropriata e subito dopo parrebbe inappropriata o addirittura folle e assurda. Ma per un istante, il tempo opportuno, questo mio gesto è meglio di mille parole. Mi avvicino e do un bacio sulle labbra di Giovanni. È solo un breve bacio a stampo, niente di che. Mi ritiro. Lui mi guarda.
“Tranquillo” è l’unica cosa che riesco a dirgli. Che parola stupida.

Rientriamo. Qualcuno è seduto già per terra, altri sono in piedi, il divano ormai è così stracolmo di vestiti che è diventato un’area off-limits. Ilaria ci viene vicino e ci racconta una storiella divertente. Monica ha trovato Marco e Claudia che facevano cose mentre si erano appartati. In particolare, lui aveva messo le mani nelle mutandine di lei.
“Cazzo, sarà gelosa di Marco!” esclamo.
“No no, i due si erano accordati prima che questa sera non vale il loro rapporto e possono fare quello che vogliono.”
“E allora perché ce lo dici?” faccio io.
“Perché è vietato fare cose mentre si è appartati. Qui va fatto tutto in pubblico! Quindi i due si beccano una punizione da fare alla fine di questa serata.”
Provo a riflettere un attimo: Vanessa sarà punita perché mi ha scoperto il culo quando era contro le regole farlo, Massimo sarà punito perché ha toccato il culo di Ilaria senza permesso, Monica sarà punita perché ha fatto durare troppo a lungo il bacio tra Giovanni e Marco, io e Paola saremo puniti perché è durato troppo il bacio tra noi e Marco e Claudia saranno puniti perché si sono appartati per fare cose insieme. Sembrano davvero tante punizioni… e inizio a intuire che tutti dovremmo avere una punizione prima della fine del gioco. Le punizioni costituiranno un ultimo “giro”. Guardo Ilaria e questa mia intuizione mi pare trovi conferma nei suoi occhi mentre ci racconta di queste cose.
Nel frattempo, tutti gli altri sono rientrati e ci sediamo ai nostri posti nel cerchio per terra.

Tocca a Ilaria, a cui capita una maglietta, l’obbligo di spogliarsi. In un attimo, e senza la minima preoccupazione, Ilaria ci mostra le sue tette sode. Io mi sento come Edipo davanti al seno di sua madre Giocasta. È un piacere perverso, mi vergogno e mi eccito al tempo stesso. È solo un’amica, non una parente, ma per me, dopo tanti anni, è come se fosse una madre. Il mio cervello deve tornare ad attribuire a Ilaria una sessualità. Una parte di me vorrebbe sparire sottoterra, un’altra parte vorrebbe farsi una sega su quei capezzoli. Turno di Monica. Deve scegliere un giocatore che deve spogliarsi. Sceglie me. Sono costretto a togliermi i pantaloni, rivelando a tutti le mie mutande bianche. Ebbene, io e Ilaria siamo entrambi in intimo. Come Giovanni mi ha rivelato i segreti del suo spirito, ora noi, amici da una vita, dobbiamo rivelare la carne che abbiamo sempre tenuta celata allo sguardo reciproco. Ora la domanda è una sola: chi resterà nudo per primo?

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