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Dare Ring 26: L'orgia finale (parte sesta)


di TheSecretStoryteller
17.03.2024    |    4.487    |    0 9.4
"La scelta è più difficile perché una pomiciata è un gesto più intimo ma, consapevole ormai che Francesca ha superato la naturale gelosia, indico Paola..."
Monica pesca. Una sola parola, enigmatica: CAVALCATA. Ilaria chiama al centro me e Giovanni. Ci alziamo in piedi e andiamo davanti a Monica al centro del cerchio. Io tengo le mani lungo i fianchi, lui appoggiate dietro il culo. Monica è ancora seduta a terra. Ilaria spiega: «Il gioco è semplice: uno dei due ragazzi si stende a terra e tu ti impali sul suo cazzo. L’altro ragazzo sta in piedi e, mentre continui a scoparti quello di sotto, glielo succhi.» Questo obbligo sembra piacere molto a Ilaria, che ha una tensione particolare nella voce, essendo eccitata dall’immaginare quello che sta descrivendo a parole. Ilaria conclude la sua spiegazione: «Devi essere tu a scegliere chi fa cosa.» Monica resta per un po’ nella classica posa del contemplatore, con la mano sotto al mento, mentre deve scegliere tra noi due. A me viene quasi da ridere pensando al fatto che non sta scegliendo con chi uscire la sera, ma tra chi glielo metterà nella fica e chi in bocca. Alla fine la decisione viene presa e sono io il fortunato a dovermi stendere a terra. Alla mia ilarità si sostituisce un forte batticuore mentre indosso un preservativo. Guardo un attimo Francesca, ma non mi lascio impietosire, né lei sembra particolarmente stupita dal fatto che devo scopare con Monica. È stata lei a cambiare idea e a decidere che siamo liberi fino alla fine dell’orgia. E i bigliettini hanno parlato. Mi stendo culo a terra al centro del cerchio e guardo il mio cazzo durissimo che indica il soffitto. Sono all’apice dell’eccitazione per via di tutte le scene che ho visto. Monica si alza in piedi e mi viene vicino e mi cinge i fianchi con i piedi, poi inizia ad abbassarsi, in modo da avvicinare il suo corpo al mio pene. Mi sorride ed è un sorriso che comunica malizia, complicità e desiderio. Ormai è a un centimetro dal mio cazzo e, d’improvviso, lo prende in mano e lo direziona dentro di sé. Sento il calore della fica di Monica che attornia il mio sesso e le mie mani si spostano sui fianchi della ragazza, che, a sua volta, mi mette le mani sul petto, e, leggermente piegata su di me, inizia a muovere rapidamente i fianchi. La sua vagina inghiotte il mio pene, impalandosi fino in fondo, e riempiendomi il ventre di godimento. È tutto troppo nuovo e la mia mente si svuota. Divento solo un corpo e il mio solo scopo è di scoparmi quella meravigliosa ragazza che mi sovrasta. E sono proprio felice del risultato: la faccia di Monica è deformata dal piacere. Proprio in quel momento vedo Giovanni che si inginocchia sul mio volto, il suo pene che si avvicina al volto di Monica. Il ragazzo allunga la mano e prende da sotto il mento di Monica. Lì per lì sembra un gesto abbastanza dolce, ma lo scopo è tutt’altro che romantico. Giovanni solleva il volto di Monica in modo che la bocca di lei si trovi alla stessa altezza del suo pisello dopodiché, quando lei ha aperto la bocca, glielo ficca dentro. A dire la verità non siamo così bravi in questa nuova strana posizione a tre e ci vuole un poco prima che troviamo il nostro equilibro: Monica si mette più dritta e continua ad impilarsi su di me senza troppi scossoni in modo da potersi tenere impegnata sul cazzo di Giovanni. Quando Ilaria dà lo stop io sono al limite ma ancora non sono venuto. Anche Giovanni, si vede, non desidera altro che raggiungere l’orgasmo ma sappiamo entrambi che ci aspettano i nostri turni ed è meglio per noi contenerci. Nel frattempo i pensieri ritornano alla mia mente. Sento una profonda sensazione di intimità con Monica, per via del piacere intenso che ho provato e, alla ricerca di calore, mi avvicino a lei e la bacio. È il mio modo per ringraziarla, poi torno accanto a Francesca.
È il turno della mia nuova ragazza. Ormai ogni sensazione di gelosia è morta e le passo con nonchalance il cestino da cui lei pesca il suo biglietto. Anche ora una sola parola: DITA. Ilaria ordina: «Franci, vai al centro, seduta, e allarga al massimo le gambe.» Francesca obbedisce. Offrirci lo spettacolo della sua fica in quella maniera la fa arrossire in un modo che mi eccita terribilmente. È così delicata e imbarazzata mentre deve comportarsi da porca assoluta. «Bene, stavolta voglio due maschietti» continua imperterrita Ilaria: «Sicuramente voi due, perché non siete ancora venuti» conclude, rivolgendosi a me e Giovanni. Subito noi due ci lanciamo un’occhiata complice e andiamo a sederci davanti a Francesca. Abbiamo fatto bene a resistere agli stimoli di prima, perché adesso tocca a noi divertirci fino alla fine dei nostri turni. «Stavolta avete entrambi lo stesso compito, ovvero massaggiare la fica di Francesca e usare le vostre mani per farla godere. Dovrete agire insieme e in combutta, coordinandovi tra voi per ottenere il massimo effetto. Avete cinque minuti» qui mi aspettavo che le spiegazioni fossero finite, ma Ilaria ci tenne ad aggiungere: «Vi consiglio di metterci impegno: se non regalate a questa signorina l’ennesimo orgasmo di questa serata subirete una terribile punizione mentre se ci riuscite darò a entrambi un premio.» Queste parole ci motivano oltre ogni limite: non tanto per la punizione che, ci aspettiamo, sarebbe comunque qualcosa di erotico, quanto per il premio che Ilaria ci a promesso e per la voglia di sfidare la povera Francesca e dimostrare la nostra abilità. In effetti condividere la fica di Francesca con un altro maschio nel medesimo momento non mi sembra una prospettiva particolarmente invitante, ma se è un premio quello che mi aspetta allora è tutt’altro discorso! Eppure né io né Giovanni ci fiondiamo su quella cavità umida. Anzi, siamo molto cauti, in principio e ci coordiniamo guardandoci negli occhi: tocchiamo le grandi labbra della ragazza e iniziamo a passare le dita attorno alla fessura e poi al clitoride ma senza sfiorarli direttamente. Francesca è già molto eccitata e quel massaggio a due mani è una dolce tortura. Deve passare almeno un minuto prima che Giovanni inserisca il dito nella vagina di Francesca. Lo fa rapidamente, d’improvviso, mentre io altrettanto improvvisamente inizio a strusciare le dita sul clitoride della ragazza. Colpita da questo doppio assalto, Francesca butta indietro il capo, completamente sconvolta dal piacere che sta provando. La strategia di noi maschietti ha funzionato: d’improvviso ci diamo da fare come dei forsennati, io col mio massaggio e Giovanni con la sua penetrazione. Siamo velocissimi e molto irruenti, Francesca ha un moto di resistenza, dettato dall’imbarazzo e dallo stupore ma, continuando a stimolarla, le vengo vicino e col braccio libero le cingo la schiena in modo da impedirle di farsi indietro. Inizio anche a stimolarla con la lingua sul collo per incrementare la sensazione di piacere. Francesca ha un ultimo moto di resistenza e imbarazzo e prova istintivamente a chiudere le gambe, ma Giovanni è seduto tra le sue cosce e le impedisce quest’ultima difesa. Francesca emette degli squittii acuti e sento i suoi umori bagnarmi copiosamente le dita. Ce l’abbiamo fatta, ha ricevuto un nuovo orgasmo. Il suo contorcimento di piacere dura un bel po’ mentre noi lentamente ritiriamo le dita e la guardiamo con dolcezza. Ha lo sguardo di una coniglietta imbarazzata. Imbarazzata ma soddisfatta, direi. Una volta che siamo andati a pulirci a siamo di nuovo pronti, ci sediamo nel cerchio e Ilaria ci spiega: «Avete vinto un premio, voi due, ma per ora concludiamo questo ultimo giro.»
Dopo aver fatto godere la mia nuova ragazza, sono pronto a pescare il mio biglietto. Noto, pescandolo, che si tratta dell’ultimo biglietto. Mi chiedo che senso abbia, visto che Giovanni e Ilaria devono ancora pescare. Comunque, i miei dubbi vengono placati dall’enigmatica quanto intrigante parola che trovo parola che trovo scritta sul biglietto: SENTIERO. Guardo Ilaria con lo sguardo che implica una richiesta d’informazioni. Ilaria mi risponde con una risata: «L’ultimo biglietto e hai pescato quella cosa! È incredibile. È molto appropriato.» Dopo questa altrettanto enigmatica affermazione finalmente spiega: «Il sentiero si compone di sei tappe, che riassumono i giochi che abbiamo fatto finora. La prima tappa è una palpata al culo e alle tette, la seconda è una pomiciata, per la terza devi masturbare una ragazza, per la quarta devi leccarla a una ragazza, per la quinta di fai fare un pompino e la sesta tappa è una scopata. Le tappe vanno fatte in quest’ordine e ogni tappa va fatta, ovviamente, con una ragazza diversa. Sei tu a scegliere con chi fare che cosa.» Io sono fuori di me dalla gioia: avrò a disposizione tutte le ragazze e potrò fargli quello che voglio. È una prospettiva talmente entusiasmante che ci metto qualche secondo a accettarne tutte le implicazioni, ma poi il demone del divertimento si impossessa di me e non vedo l’ora di divertirmi alle spese di quei corpi nudi e accaldati che mi circondano e che sto divorando con gli occhi.
La prima ragazza è una scelta abbastanza semplice e dopo pochi secondi d’indecisione per la palpata scelgo Vanessa. La ragazza va al centro, in piedi, con le mani educatamente disposte lungo i fianchi. Anche io mi sposto al centro, davanti a lei. Nel viso le si legge una certa dolce rassegnazione di fronte alla prospettiva di essere nuovamente coinvolta in un gioco sessuale. È un visino molto dolce, che attizza le mie fantasie da predatore. Senza troppi complimenti le metto la mano sulle tette e inizio a massaggiarla e a darle degli schiaffetti. La superficie è turgida e calda: stiamo giocando da ore e questo ha avuto un certo effetto sulle ragazze. Mentre continuo a massaggiarle le tette, mi viene voglia di provocarla a parole e le, avvicinandomi, le sussurro all’orecchio: «Ti piace non è vero? Farti trattare come una troietta e farti toccare le tette in questo modo.»
«Dai smettila, Tommaso» fa lei, con un misto di eccitazione e imbarazzo nella voce. Questo, più che calmarmi, attizza ancora di più i miei desideri e insisto: «Ti piace proprio farti trattare come una vacca…»
«Tommaso, vaffanculo!» fa lei cercando di darsi un tono. È una esclamazione ma è pur sempre un sussurro che solo io ho potuto sentire, il che mi fa capire che lei sta continuando a stare al gioco. Vuole giocare? La accontento. Concludo il mio massaggio delle sue tette strizzandole con le dita ambo i capezzoli insieme. Vanessa non riesce a trattenere un urletto di dolore e di sorpresa.
«Come vedi, non ti conviene sfidarmi» le dico e con ciò passo al culo. Mi stringo a lei, mettendomi in una posa tale che possa sentire il mio cazzo durissimo sul ventre e, nel mentre le fiondo le mani sul culo stando almeno tre minuti a coccolarlo e a dargli piccole botte. È un gioco che mi piace molto. Le sensazioni… il calore… Il respiro di Vanessa concitato e teso sul mio collo… A risvegliarmi è una sculacciata parecchio forte sul mio culo. Mi giro e vedo Ilaria che sorride e mi dice: «È ora di passare alla seconda tappa del tuo sentiero, mio eroe.»
Un po’ a malincuore, mi separo da Vanessa, che torna obbedientemente a posto e mi volto verso le ragazze sedute a cerchio intorno a me per vedere chi scegliere per la seconda tappa che, mi ricorda Ilaria, consiste in una pomiciata. La scelta è più difficile perché una pomiciata è un gesto più intimo ma, consapevole ormai che Francesca ha superato la naturale gelosia, indico Paola. La seria Paola si alza e mi viene vicino, in piedi al centro del cerchio. Le dico: «Beh dai, meglio essere scelti adesso all’inizio, no? Sennò dovevi succhiarmi il cazzo.» Lei mi rassicura, dicendomi che le sta ancora bene giocare ed è stata una serata incredibile, dopodiché le nostre labbra si stringono e i nostri occhi si chiudono. È un bacio come non me lo sarei aspettato da Paola: intenso, umido ed energico. Ci prendo rapidamente gusto a pomiciare con lei. Di nuovo, Ilaria mi dà una botta sul culo per indicarmi che è il tempo è scaduto e io e Paola ci separiamo lentamente. Chiedo a Ilaria di ricordarmi in cosa consiste la prossima tappa e lei mi dice che si tratta di masturbare una ragazza e scelgo Monica. Monica sorride imbarazzata e vogliosa e si siede a gambe spalancate al centro del cerchio. Senza perdere troppo tempo, vista la foga che ancora sembra possedere, mi siedo davanti a lei e le metto due dita nella fica, che trovo calda e fradicia. Questo mi consente di andare molto veloce fin da subito e Monica emette degli squittii di piacere che trovo molto allegri come suono. Stavolta siamo seduti quindi Ilaria non può fermarci dandomi una botta sul culo. È la stessa Monica però ad accorgersi che il tempo sta per scadere e mi afferra per il polso il braccio le cui dita sono nella sua fica. Mi guarda intensamente negli occhi e mi dice: «Bravo, mi hai dato molto piacere.» Mi tira la mano fuori dalla sua fica e mi dà un bacio molto dolce sulle labbra. Dio mio, quanto ho amato quel momento…
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