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Scambio di Coppia

Gli scambisti 1


di TheSecretStoryteller
25.05.2024    |    12.168    |    7 9.6
"A letto non eravamo più pari, ma lui era il padrone e io la sua schiava e la sua puttana..."
Ciao! Questa è la prima parte di un nuovo racconto. Stavolta giuro che non vi farò aspettare un anno per la conclusione: è un racconto molto meno impegnativo e non dovrebbe durare molti episodi. Spero che vi piaccia comunque!

Sono Elisa, ho 24 anni, e sto con un ragazzo che si chiama Stefano e ne ha 26. Ho i capelli scuri, di lunghezza media, che usualmente porto con una coda. Ho un corpo magro e slanciato. Le mie tette sono abbastanza minute, ma il mio ragazzo adora il mio culo tondo e pieno. Lui è alto e secco, ma comunque abbastanza tonico, ha dei capelli riccioluti e arruffati, scuri come i miei. Amo il suo sorriso rilassato e allegro. Anche io adoro il suo culo, anche più di quanto a lui piaccia il mio: è di una bellezza rara per un ragazzo, il suo didietro. Passo le ore a guardarlo quando è nudo, e lo tocco a ogni occasione utile: palpandolo, sculacciandolo, pizzicandolo e così via. Io e Stefano stiamo insieme da un anno, ma spero che la nostra relazione durerà a lungo perché amo tantissimo il suo carattere, la sua personalità e il fatto che abbia una grande intelligenza senza essere per questo una persona egocentrica o boriosa. Anche a letto è di gran lunga la relazione più bella che abbia mai avuto. Non si direbbe, visto che sono stata con ragazzi più muscolosi e ben più dotati a livello di membro (quello di Stefano è nella norma: non piccolo, ma neanche particolarmente lungo o spesso), ma Stefano ci mette un’energia tutta sua e soprattutto è capace di andare avanti per ore e ore senza stancarsi e senza venire finché non ho raggiunto l’orgasmo più e più volte. Con lui ho toccato apici del piacere che neppure credevo esistessero. Soprattutto, mentre con molti altri a livello sessuale era una storia di alti e bassi, Stefano riesce comunque a regalarmi un’esperienza meravigliosa a ogni scopata.
Nei primi mesi, mi sono goduta delle scopate semplici, senza pretese di essere altro che la solita missionaria o pecorina portata a compimento con maestria, ma poi entrambi ci siamo confessati la nostra voglia di sperimentare altro. Per un periodo abbiamo provato con la dominazione. A letto non eravamo più pari, ma lui era il padrone e io la sua schiava e la sua puttana. Era bravissimo anche in quel ruolo e, visto che la sottomissione mi eccita, ne ho goduto tantissimo: mi legava, mi sculacciava, mi frustava, mi insultava, mi umiliava costringendomi a camminare con un cane o facendomi leccare i suoi piedi. Aveva una grande inventiva e comprammo molti giochi: plug per il mio culo, grossi dildo per la mia fica, morsetti per i capezzoli, vibratori, fruste, collari, corde. Continuiamo ancora oggi ad alternare sessioni di sesso “vaniglia”, in cui siamo pari, a sessioni di dominazione dove lui è il padrone. Siamo andati a convivere insieme e ormai da mesi scopiamo praticamente ogni giorno, eccetto quando ho il ciclo. Non si pensi che sia una relazione perfetta: spesso ci capita di litigare, ma lui ha un modo molto efficace per evitare che la situazione degeneri e riesce sempre a farsi perdonare, in un modo o nell’altro. E quando siamo tornati in pace, dopo che mi ha dimostrato di non avere colpe o quando si è assunto la sua responsabilità, scioglie la tensione scopandomi meglio che le altre volte.
Nonostante la mia relazione con lui andasse benissimo, restava un’ultima fantasia, un’ultima voglia che non solo non avevamo messo in pratica, ma che non avevo neanche il coraggio di confessargli: avrei voluto essere scopata da altri uomini. Non che lui non mi bastasse, anzi, ma avrei voluto averlo presente mentre qualcun altro mi fotteva. Avrei anche accettato, anzi faceva parte della mia fantasia, che lui scopasse altre ragazze, purché io fossi presente. Ma come confessargli una cosa del genere senza generare in lui il dubbio che fosse lui a non bastarmi? Come farlo, senza passare per una troia? Poi un giorno, dopo che lui era tornato dal lavoro (io sono ancora all’università e, in quel periodo di sessione, passavo buona parte del mio tempo a casa a studiare) e dopo la cena, ci mettiamo entrambi sul letto. È quasi estate, il caldo è già tremendo e decidiamo di stare completamente nudi. All’inizio è quasi una cosa fatta più per utilità che per voglia, visto che stiamo ancora metabolizzando la giornata, ma dopo qualche chiacchiera, il desiderio si attizza e iniziamo a giocare. Stavolta non si butta subito su di me, oggi è dolce e vuole procedere per gradi. Continuiamo a parlare del più e del meno, mentre io sono stesa nuda accanto a lui e lui è seduto a gambe conserte e sporge la mano per coccolarmi: prima sul seno, poi sulla pancia, poi sul sesso. Lo sfiora e ci gioca senza penetrarmi e la maestria del suo tocco mi fa eccitare tantissimo ma senza darmi la piena soddisfazione, mentre lui continua a parlare della giornata come se nulla fosse. Poi si stende di traverso rispetto a me e inizia a baciarmi delicatamente sul collo, sul seno, sull’ombelico e sul sesso anche qui senza dare inizio ai giochi e lasciandomi il corpo teso come la corda di un violino ma senza rilascio. So che preliminari del genere possono andare avanti a lungo e che lui lo fa perché sa che così il mio corpo sarà al massimo quando mi scoperà e io proverò un piacere inaudito. Ma lo fa anche perché gli piace ogni tanto fare lo stronzo e stuzzicare la mia voglia fino al limite, giusto per confermare l’enorme potere che il suo fascino e la sua bravura hanno su di me. Volendo potrei iniziare a masturbarmi, ma so che questo romperebbe tutto l’incanto. Decido di stare al gioco e metto le mani dietro la nuca, lasciando che lui continui a imperversare con la bocca e con le dita sul mio corpo. Nel frattempo, quello stronzetto continua a parlare come se nulla fosse, solo che adesso mi parla di fantasie erotiche e giochi da fare insieme. Questo spinge la mia eccitazione alle stelle ma provo ancora a resistere. A un certo punto, quando sono a limite, lui interrompe le sue sevizie e, fattosi improvvisamente molto serio, mi dice che c’è una fantasia speciale che voleva provare almeno una volta con me, ma che non ha mai avuto il coraggio di confessarmi, per paura che potessi giudicarlo. Gli rispondo che io non lo giudicherei mai e che lui può dirmi tutto quello che vuole. Parlando quasi a fatica lui mi racconta che la sua fantasia consiste nel vedere noi due che facciamo cose con altre persone, con entrambi presenti. Non credo alle mie orecchie e gli chiedo se fa sul serio. Mi risponde di sì e sembra ancora preoccupato che la cosa possa essere un problema. Per tranquillizzarlo, gli rivelo che è anche una delle mie fantasie ricorrenti. Leggo lo stupore nei suoi occhi.
D’improvviso, la sua mano raggiunge nuovamente il mio sesso e indice e anulare mi penetrano di colpo, iniziando ad andare avanti e indietro. Dopo tutta quella preparazione, quel colpo mi lascia in apnea dal piacere. Non riesco a controllarmi. Lui continua a baciarmi l’ombelico e a quel punto anche lui si fa prendere dal desiderio e inizia a metterci una foga pazzesca. Riesce a farmi raggiungere l’orgasmo solo con le dita e i baci, ed è un piacere dolcissimo. Poi, quasi senza darmi il tempo di riprendermi, si mette davanti a me, mi spalanca le cosce e inizia a scoparmi. Quella sera mi ha regalato altri due orgasmi e mi ha fatto squittire come un coniglio in calore, tanto che mi sono quasi vergognata di non riuscire a trattenere il mio piacere. È stato diverso dalle altre volte: ci eravamo confessati una fantasia e quella fantasia mi eccitava oltre ogni immaginazione. Alla fine, dopo il mio terzo orgasmo, è uscito dalla mia vulva e si è messo in ginocchio sul letto con me tra le sue cosce e il suo culo all’altezza della mia pancia, col pene durissimo che svettava giusto sopra il mio capezzolo ed è venuto sulla mia tetta destra, disegnando un intrico di fili bianchi sulla mia pelle. Ha aspettato con pazienza che tutto lo sperma sgocciolasse su di me, poi si è messo steso al mio fianco.
Ero ancora in estasi per l’esperienza appena vissuta e dovette passare più di un minuto prima che il mio respiro tornasse regolare. Stefano mi chiese se ero sicura di voler provare quella fantasia di essere scopata da un altro. Gli risposi che non lo avevo detto né per scherzo né per compiacerlo, ma perché era davvero un mio sogno segreto, ma che dovevamo stare attenti perché era il genere di cose che poteva distruggere la nostra relazione. Stefano mi disse che potevamo procedere per gradi e fare qualcosa con altri online. Cioè avremmo scopato tra noi due, ma con altre persone a guardarci tramite uno schermo. Se la cosa ci piaceva, avremmo potuto di invitare qualcuno a casa. Parlammo a lungo dei dettagli della cosa e dei nostri dubbi in merito, mentre eravamo nudi a pancia all’aria sul letto e il suo sperma macchiava ancora il mio seno. Solo alla fine della conversazione, quando andai in bagno per pisciare, mi sciacquai le tette.
Qualche giorno dopo, andammo su un sito per coppie scambiste, commentando insieme le foto e scrivendo ad altre coppie. Avevamo deciso che avremmo giocato solo se la conversazione ci piaceva e se le persone dall’altro lato non si rivelavano troppo precipitose o noiose. Facemmo tentativi per quasi una settimana, poi riuscimmo a parlare con una coppia per più di due giorni di fila. Sembravano molto simpatici e disponibili, non erano dei malati di sesso, e avevano un’età simile alla nostra. Dopo aver chattato un po’ sia a riguardo delle nostre vite che delle nostre fantasie erotiche, ci scambiammo delle foto. La prima foto che mandammo rappresentava me e il mio ragazzo, lui in boxer e io in un intimo nero piuttosto provocante, abbracciati insieme sul divano. Mandammo la foto sulla chat senza troppi problemi, perché quel sito “blindava” le foto impedendo che potessero essere prese e condivise altrove. In cambio ricevemmo una foto simile da parte loro: abbracciati in intimo sul divano. Solo che loro erano ancora più scoperti di noi: lui, che si chiamava Michele, aveva degli slip bianchi striminziti; lei, Aurora, solo le mutandine, ma mostrava le tette al vento. Michele era alto più o meno quanto Stefano, ma molto più muscoloso. Aveva capelli corti lisci e la barbetta, un volto squadrato e molto sicuro di sé. Lei era piccolina e aveva la carnagione più scura della mia. Le tette erano più grosse delle mie e avevano un capezzolo largo e spalmato, di un rosa pallido. Avremmo dovuto mandare altre foto, ancora più esplicite? Michele e Aurora ci scrissero di no, che facevamo meglio a vederci direttamente, in una videochiamata. Ci accordammo per un venerdì sera in cui avevamo entrambi tanto tempo libero. Io e Stefano eravamo super-eccitati all’idea e, dopo quell’accordo con l’altra coppia, scopammo insieme per almeno quattro ore di fila e fu una delle esperienze più eccitanti della mia vita.
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