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Commessa al sexy shop

17.04.2025 |
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"Lui mi guardò meravigliato e imbarazzato..."
Qualche anno fa frequentavo spesso un sexy shop della periferia nord di Milano.Avevo conosciuto il gestore su un sito e mi aver invita per fare sesso con lui accompagnata da mio marito.
Dopo un paio di incontri a tre molto divertenti mi propose di organizzare una gang molto numerosa lì in negozio con un gruppo composto da suoi amici e clienti e un’altra coppia sua amica.
La gang riuscì molto bene con godimento di tutti i partecipanti ( ho scritto già un racconto in proposito).
Oramai il negozio era diventato un po’ la mia seconda casa.
Quando arrivavo io Alessandro, il gestore, metteva il cartellino “ TORNO SUBITO “ alla porta, chiudeva a chiave, mi spogliava, mi faceva indossare qualche completino sexy o in latex e iniziava a possedermi mentre mio marito fotografava.
Un giorno dopo avere fatto sesso Alessandro e mio marito, con me ancora nuda ricoperta solo da una tutina nera a rete aperta sul pube ben rasato, ancora eccitati decisero che per il resto del giorno avrei fatto da commessa sexy al sexy shop!
Senza dire altro Alessandro riaprì la porta. Mio marito mi fece indossare le scarpe con i tacchi 12 che avevo tolto per fare sesso, mi invitarono a rifarmi il trucco in maniera molto “pesante “ come si usa in contesti particolari con molto rossetto rosso scuro, molto mascara e fondo tinta…e mi dissero di non indossare altro. Io ubbidì senza problemi di pudore: non ne ho!
Finalmente dopo qualche minuto iniziarono a entrare i primi clienti. Il primo fu un uomo anziano che si diresse verso le riviste. Subito lo avvicinai chiedendogli se avesse bisogno dì qualche consiglio di lettura. Lui mi guardò meravigliato e imbarazzato. Gli spiegai che ero la nuova commessa in prova e che, per essere confermata nell’incarico, avrei dovuto dimostrare abilità di vendita e gentilezza con i clienti. Gli feci sfogliare qualche rivista anche se il suo sguardo era più attirato dai miei seni, a stento trattenuti dalla retina della tutina, che dalle illustrazioni cartacee.
Dopo qualche minuto il signore uscì dal negozio con alcune riviste. Alessandro mi disse che di solito l’uomo entrava, sfogliava e usciva regolarmente senza acquistare nulla. Avevo compiuto una piccola impresa convincendolo ad acquistare le riviste. Fu la volta di un ragazzo che appena entrato subito mi sorrise senza stupirsi troppo di trovarsi una donna praticamente nuda davanti.
Lo avvicinai, siccome era carino presi decisamente l’iniziativa strusciandomi io a lui; ripetei la storia della commessa in prova chiedendogli cosa cercasse. Voleva acquistare un
godemiche’ per iniziare ai giochi sessuali la sua nuova ragazza. Lo portai al settore vibratori. Mi chiese uno di dimensioni ridotte per non far spaventare la fidanzata non proprio esperta( almeno secondo lui) di accessori erotici. Glene mostrai alcuni e poi, sorridendo, gli chiesi se volesse provarlo su di me. Lui non si scompose e disse semplicemente:”Ottima idea!”. Presi il vibratore con la sinistra e con la destra la sua mano, lo portai nel camerino di prova dei completini erotici, misi in bocca il fallo in lattice per poi porgerlo a lui. “ Infilamelo dai!” Lui immediatamente ubbidì inserendo l’oggetto prima delicatamente nella mia figa per poi iniziare a stantuffarmelo dentro sempre più velocemente. I miei gemiti attirarono l’attenzione di Alessandro e di mio marito che, fino a quel momento, si erano limitati a starmene in disparte dietro il bancone vicino all’ingresso.
Con discrezione aprirono il tendino della cabina e guardarono finché io non esplosi in un orgasmo fantastico. Ringraziai io il ragazzo che sorridendo disse:” funziona davvero bene lo compro così senza ripulirlo dal profumo e dal liquido della tua figa!” Alessandro aggiunse:”In effetti ora è un oggetto unico, da collezione…”.
Dopo aver servito in modo più discreto, o quasi, qualche altro cliente ( tutti sì complimentarono prima di uscire con tanta merce come mai ne era stata venduta con Alessandro per l’idea della commessa sexy al sexy shop) ero ancora eccitata e proposi ad Alessandro di richiudere la porta per un’ultima sveltina sulla chaise lingue che troneggiava al centro del negozio.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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