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Perversioni in Famiglia (2)


di Membro VIP di Annunci69.it Puredesire
04.10.2024    |    5.059    |    7 9.3
"“Sono troppo eccitato per risponderti papà, non ho mai toccato un cazzo in vita mia, però è bello..."
Erika è appoggiata con entrambe le mani alla scrivania e sta subendo i pesanti colpi di cazzo di suo padre nella fica bagnata.

Dal giorno della scopata con i nonni e della pompa serale a suo padre, è un susseguirsi di orgasmi incestuosi con il genitore. Con i vecchi non c’è stata più occasione di incontro, ben diversa la situazione con il papi.
Quasi ogni giorno entra nella sua stanza e vuole godersela. La moglie pare non accorgersi di nulla, ha le sue lezioni di zumba con le amiche e le cene con il club di bridge. Il sesso è ormai un optional neppure tanto ricercato e Salvatore accetta la situazione, tanto ha l’alternativa… e che alternativa.

“Oh sii, papi, sfondami, sfondami tutta. Hai un cazzo divino, per forza che mi hai fatto così bella…mmm”.
Lui è intento a penetrarla sbattendo le palle sulla candida e soffice pelle, palpando nello stesso momento le tette turgide.
“Mmm si amore, ti scopo, il papi ti fotte e ti scopa. Prendi sempre la pillola, vero?”
“Si papi, si, vienimi dentro, fammi sentire tutto il tuo nettare…”
“Oh siii tesoro, ecco, vengo, mmm, vengo mmmm”.
Le palle si svuotano dentro la fichetta della figlia. È talmente tanto il liquido che fuoriesce immediatamente dalla fessura sul pavimento, ma il suo uccello resta dentro, nel mentre che il dito stimola il clitoride per farla venire.
“Oh sii papi, siii, fammi godere, così…mmm.dai…”
Si dimena e ansima per l’orgasmo che la invade.
“Erika, mi fai impazzire, ma non so se posso continuare così. È immorale”
“Dai papà, non fare il retrogrado. Ci divertiamo? Si. Cosa c’è di male. Piuttosto dobbiamo organizzare con i nonni”. Strizza l’occhiolino.
Salvatore si irrigidisce e farfuglia “Cccosa? Cosa dobbiamo organizzare?”
“Ho promesso loro che li avrei resi felici e tu hai detto quella sera che la prossima volta avremmo fatto una festa solo parenti uomini, o sbaglio?”
“Oddio, ero eccitato, dicevo tanto per dire, non posso. Scopare insieme a mio padre la figlia e nipote? Ti pare?”
Capendo la situazione, la bocca della ragazza si attacca di nuovo al pisellone iniziando a solleticarlo, la lingua gioca con il prepuzio e la cappella. Il cazzo comincia a gonfiarsi di nuovo, le leccate si intensificano, diventano delle vere succhiate.
“Allora papino, lo facciamo? Dai… non dirmi di no”
“Mmm…e va bene, troietta, sei incorreggibile, facciamolo. Cercherò di organizzare qualcosa appena torniamo dal mare. Ma ora succhia che ti sbatto di nuovo”.
Lei prosegue un po', poi divarica le gambe…

Cosimo e Maria, i nonni paterni, visto che ormai è luglio inoltrato, sono pronti a partire in vacanza con destinazione Igea Marina. Sono dieci anni che si recano nel medesimo albergo e allo stesso lido, tanto che hanno ormai hanno il numero di ombrellone fisso.
La famiglia passa sempre un week end a trovarli, fermandosi un paio di notti nella località turistica.
Erika ha terminato gli esami di maturità da pochi giorni e si sta rilassando sotto il sole cocente distesa su un asciugamano a pancia in giù.
Osserva tutti i bei maschioni maturi, i loro pacchi avvolti dai costumi, alcuni adamitici, le panzette ed i capelli brizzolati. Adocchia, un paio di ombrelloni alla sua destra, un signore di circa settant’anni che sta fingendo di fare le parole crociate. Il suo sguardo è puntato sui culi delle due ragazzine appena maggiorenni davanti a lui. La moglie, una signora dal seno enorme e flaccido sta leggendo un libro al suo fianco ignara dei pensieri del marito.
Lo vede alzarsi cercando di coprire il rigonfiamento nella parte bassa. Sorride e si alza pure lei seguendolo.

L’anziano entra in una cabina e quando sta per chiudere la porta, Erika la blocca con la ciabatta e si intrufola dentro. La blocca con il gancetto e prima che l’altro parli gli tira giù il costume nero ed inizia a segarlo.
“Ti ho visto sai, mentre ti mangiavi con gli occhi le puttanelle davanti a te. Non mentirmi. Quelle non ti filano, sei vecchio, mentre a me piacciono quelli della tua età. Guarda che bel cazzetto che hai, aspetta che provo a rizzartelo un pò. Tua moglie da quanto è che non te lo prende in bocca?”
Lui confuso e imbarazzato farfuglia qualcosa del tipo “ddda un secolo”, ma è troppo eccitato.
Erika succhia quel cosino goffo di pochi centimetri tenendolo in bocca mentre la lingua gira gli gira attorno. Lo resuscita giusto quel tanto per prenderlo con due dita e sfregare la cappella sul suo grilletto e lungo l’apertura della ghianda. Il fortunato è immobile ma il suo sguardo in estasi dice tutto. Scivola per un paio di minuti fino al grugnito che prelude allo schizzo. Il liquido seminale riempie la zona del pube perdendosi lungo le gambe.
“Bravo vecchio pervertito. Ti è piaciuto, vero?”
“Mmm, siii, ma chi sei? Un sogno? Sto per fare un infarto, ma che bello, è tanto che non venivo così. Quella frigida di mia moglie non mi considera più ed io, purtroppo, guardo e mi sego solo le ragazzine. Ho ancora tanta voglia come hai visto”.
“Taci porco che voglio godere ora. Fammi un ditalino veloce spalmandomi la tua sborra ovunque nella fichetta. Dai muoviti!”
L’anziano obbedisce e in poco tempo fa venire la ragazza che nell’atto dell’orgasmo lo bacia in bocca. Appagata indossa il costume e fugge dalla cabina ridendo.

Passa dalla zona docce per poi tornare dai suoi parenti. Quando arriva in prossimità dell’ombrellone sente un lieve trambusto. Sono arrivati a sorpresa anche i nonni materni Eugenio e Clara. Grandi feste e abbracci tra tutti.
Il primo pensiero che le passa per la tesa e che finalmente se li potrà scopare tutti e tre insieme i maschietti.
Si recano a pranzo press il ristorante del lido. La nipote si siede a capotavola con a lato i due nonni, che sotto la tovaglia continuano a stuzzicarle la passera con toccatine e palpeggi. Il padre la guarda libidinoso e si tiene il tovagliolo sopra il costume gonfio.
Una volta terminato di mangiare, Erika finge stanchezza e rientra in hotel.
Poco dopo bussano alla porta, lei è già nuda.
Apre e si ritrova padre e nonni con i costumi abbassati che armeggiano con gli arnesi. Si sposta facendoli entrare uno alla volta. In ginocchio succhia per bene la loro nerchia. Quella enorme del padre è quasi più grossa delle altre due messe insieme.
Salvatore è imbarazzato, meno i parenti maturi che si godono la puttana della nipote.
“Mmm succhia puttanella, succhia la minchia al nonno”.
“Mmm, dai troiettà ti piace il cazzo stagionato, vero?”
Li spompina a turno con abile fare di mano facendo scivolare i membri tra le dite dritte in gola. Pompa maggiormente quelli dei vecchi, sapendo che ci vuole di più. Quello gigante del padre lo stuzzica a malapena, tanto è già dritto come un palo della luce.
Mugugni e suoni gutturali si alternano. Le canne sono ben oliate, per cui le si alza e invita i porci a toccarla ovunque, mentre se li fa con la lingua. Sega i loro turgidi uccelli per mantenerli pronti.
Cosimo la lavora con le dita in profondità sentendo gli umori che invadono la sua mano, Eugenio le succhia le mammelle mordicchiando i capezzoli, il padre se la limona a ripetizione con la lingua.
Erika, da totale depravata, alza il livello del gioco.
“Bene miei porci, ora se volete il mio buchetto più stretto dovete prima fare una cosina per me”.
Breve silenzio.
“Segatevi a vicenda mentre mi guardate infilarmi nella fica il giocattolino che mi sono portata da casa. Nonno Cosimo sega il mio papino, lui sega nonno Eugenio che a sua volta sega nonno Cosimo”.
I tre si guardano attoniti e spaesati, ma appena vedono il fallo di gomma nero infilarsi tra le labbra della passera e la lingua muoversi in modo lascivo, si attivano immediatamente e iniziano a menarsi a vicenda le fave.
Scene da inferno dantesco.
Tutti sono infoiati al massimo.
Cosimo sbotta “Salvatore che cazzo di minchia tieni? È veramente grossa. Mi piace toccartela”.
“Sono troppo eccitato per risponderti papà, non ho mai toccato un cazzo in vita mia, però è bello. Ti piace Eugenio?”.
“Oh siii, segami di più, da che voglio sborrare, mmmm”.
“Anche tu Eugenio, segami che godo…mmm” incita Cosimo.
Erika vedendo quella scena depravata e immorale, con il dildo completamente immerso in lei, ha un orgasmo e lo esterna con gemiti e scossoni di piacere. Pure suo padre non riesce a contenersi e viene sulle mani del genitore.
“Ohh siii, adesso sfondatemi il culo che ne ho voglia, maiali porci depravati”.
Cosimo è il primo che spinge la fava tra le chiappe della nipote. Il culo rotto ormai da tempo immemore viene penetrato senza difficoltà. Sembra di vedere una scrofa montata dal grosso maschio.
Salvatore si deve ripigliare, ma poco ci mette vedendo quella scena indecente.
Erika si ferma “Aspetta nonno, sono in calore come una cagna, voglio di più. Posizionati sotto di me e continua ad incularmi. Tu papino scopami la fica, voglio la doppia…mmm”
Padre e figlio si fottono insieme la figlia/nipote, surreale ma talmente eccitante che pompano con forza e desiderio animalesco.
Eugenio , nel frattempo, si sta facendo fare un servizietto con la lingua in attesa del suo turno.
“Mmm, ti inculo piccola mia, così, prendi troia, prendilo tutto…mmm..”.
“Oh siiii Erika, ti sfondiamo tutti i buchi, troia impertinente…mmmm”.
Cosimo è allo stremo ed urla “Vengo, cazzo siii, sborro..mmm”. Un denso concentrato di sperma riempie le viscere di Erika. Si sposta per rifiatare, lasciando il posto al consuocero.
“Inculatemi tutti e due, dai, che ho voglia…mmmm.dai…” dice girandosi dal lato opposto.
Eugenio si sdraia sotto e suo padre entra da sopra nel culo. La stantuffano a come non mai.
Ormai le hanno violato tutti i buchi, si sentono sporchi peccatori, ma poco conta.
“Mmm…si prendi troia, prendilo tutto. Sei una figlia troia, lo so, fammi godere puttana”.
I cazzi che fregano dentro aumentano l’eccitazione dei due che quasi contemporaneamente esplodono con getti poderosi.
Il caldo che prova dentro di lei la portano al secondo orgasmo in poco tempo. Il suo didietro ha un’apertura tonda e gocciolante che brucia. Necessita di immediato riposo.

Distrutti gli uomini si appisolano in spiaggia a fianco delle mogli ignare che, con sguardi complici, li lasciano russare beati andandosene.
Erika ha appena finito la doccia. E’ ancora un po' dolorante. Avverte un rumore alla porta. Mezza nuda si affaccia all’uscio chiedendo chi è.
Si ritrova la mamma e le nonne sorridenti con le mammelle in vista.
Agitata balbetta un “Ma che cazz…”
La madre la blocca immediatamente “Senti troietta, pensi che non sia il caso di far divertire anche la tua mammina e le nonnine come hai fatto con papino e i nonnini? Sappiamo che sei la troietta di casa, dimostralo pure a noi”.

Lei rimane imbambolata, mentre le tre la trascinano sul letto baciandola e leccandola ovunque…
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