Gay & Bisex
rapporto di buon vicinato
di ciollavispa
18.02.2018 |
17.447 |
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"Torniamo in salotto come se non fosse successo nulla, parliamo del più e del meno senza far riferimento a quello appena successo, siamo entrambi molto..."
Vivo in un appartamento all'ultimo piano di un piccolo edificio che conta solo 6 appartamenti, due dei quali sono sfitti e gli altri sono occupati da famiglie che ormai vivono lì da più di 30 anni. Enzo e Luisa sono i miei dirimpettai e sono una coppia di 60enni molto giovanili e cordiali. Il loro unico figlio, Riccardo, da quando si è iscritto all'università a Milano è tornato poche volte dai suoi ed ora che ha 31 anni dopo un anno di matrimonio sta per diventare papà per la gioia anche dei futuri nonni. Con Enzo e Luisa andiamo molto d'accordo, sono quasi il loro secondo figlio e quando Luisa prepara dei dolci o le lasagne considera sempre una doppia porzione per me. Ora che la vita di Riccardo sta cambiando da buona donna del sud ha deciso di andare da suo figlio a dare una mano a lui e alla moglie in vista del lieto evento, Enzo li raggiungerà qualche giorno prima del parto.
Prima di partire Luisa fa le raccomandazioni di rito ad Enzo e poi mi chiede di dare un occhiata al marito visto la sua innata capacità di combinare disastri, infatti giovedì mattina Luisa è a torino e venerdì Enzo scivola dalle scale e si rompe tibia e perone. Ricevo la sua chiamata quando sono a lavoro e mi chiede se all'uscita potevo passare dal pronto soccorso a prenderlo. Arrivato li lo trovo seduto su una sedia a rotelle con la gamba ingessata fino a metà coscia e appena mi vede con lo sguardo di chi sa di averla combinata grossa mi dice:
" non dirlo a Luisa"
Lo prendo un po in giro e lo carico in macchina dirigendoci verso casa. Fortunatamente l'ascensore è funzionante così arriviamo all'ultimo piano, apro la porta e lo porto in salotto accompagnandolo al divano dove Enzo si siede e mi chiede di passargli una sedia per allungare la gamba che sentiva pesantissima. A questo punto cosa si fà per nascondere tutto a Luisa? La soluzione è quella di invertire i ruoli e dire che sono stato io a rompermi la gamba e Enzo ha deciso di rimanere e stare con me visto che ero solo e che avrebbe ritardato la partenza di qualche settimana.
A questo punto inizia il mio periodo di badante. Mi trasferisco direttamente a casa di Enzo e dormo nella stanza che era di Riccardo, non è un paziente pretenzioso o viziato, è molto tranquillo e gran parte delle cose riesce a farle da solo, le sue funzioni corporali non sono un problema, quando sono a casa con lui, riesce ad andare in bagno da solo, quando sono a lavoro mi chiede di mettere un pappagallo li vicino al divano in modo da poter stare comodo senza alzarsi e pisciare direttamente li dentro svuotandolo poi al mio arrivo.
I primi due giorni passano lisci e tranquilli ma domenica mattina dopo esserci svegliati e dopo che io abbia fatto la doccia vedo Enzo che mi guarda con degli occhi come di chi ha timore e vergogna di chiederti qualcosa:
" Enzo che succede? hai dolori?"
" No fortunatamente non ho dolore, ma ci sarebbe una cosa che ti vorrei chiedere anche se mi vergogno un po."
" ma sei scemo, dimmi tutto con me non devi farti nessun problema"
"Ok, allora... siccome è da tre giorni che non faccio una doccia come si deve volevo chiederti se mi daresti una mano a farla oggi, puoi anche dirmi di no!"
" Ma va a cagare dai forza prepariamoci"
Con una gamba ingessata sarà un'impresa ma ci riusciremo, tolgo la maglia a Enzo e poi mi accingo a levargli i pantaloni. Appena li faccio scorrere mi accorgo che è senza mutande, dopotutto con una gamba in quelle condizioni non sarebbe stato facile. A questo punto lo porto in bagno, fortunatamente in casa di Enzo il bagno è davvero grande allora prendo un gran sacco di plastica, avvolgo la gamba ingessata e la chiudo bene in modo da non far entrare acqua all'interno.
Non avevo mai visto Enzo nudo, ha un bel corpo direi molto peloso, delle belle spalle larghe con due ali di pelo grigiastro, pelo che va ad infoltirsi e inscurirsi scendendo giù verso la natiche e verso il solco del suo bel culo ancora sodo e rotondo. I suoi pettorali come la schiena sono ricoperti di pelo un po più grigio rispetto la schiena con due piccole mammelle incoronate da due bei capezzoli grandi e scuri e scendendo verso il basso i peli diventano più scuri fino a interrompersi lungo la circonferenza del cazzo e delle palle, li sono parecchio più corti e sulle palle si vede una ricrescita ormai di almeno 10 giorni.
Inizio subito giocherellando con la cornetta della doccia per metterlo a suo agio e rompere quell'imbarazzo che ancora lo affliggeva. In questo modo però mi accorgo che sto schizzando dappertutto ma non importa poi asciugherò tutto. Enzo inizia ad insaponarsi fin dove riesce dopo inizierà il mio lavoro ma già solo passandogli la cornetta della doccia ho i pantaloni bagnati e la maglia quindi decido di toglierli e rimanere in slip bianco.
Inizio a lavargli la schiena e scendendo giù fino al solco del culo con la spugna lo insapono per bene mentre lui vedo che si sta lavando in basso visto l'angolazione delle braccia, nel passarmi la cornetta della doccia forse distrattamente non si accorge ma mi schizza tutto e mi ritrovo lo slip completamente zuppo e attaccato sul cazzo. Enzo mi chiede scusa ridendo, che si fa ora?
" Ok dai giochiamo pari dai, mi tolgo le mutande tanto tenerle addosso bagnate così mi farebbe soltanto prendere un accidenti"
Siamo entrambi nudi e nel bagno oltre al vapore si respira un'aria surreale, stranamente non avevo mai visto Enzo in maniera diversa da un amico, questa volta invece mi eccita vederlo in quel modo, mi eccita vedere il suo bel culo peloso, vorrei giocarci un po, leccarlo e titillare il suo buchetto con la punta della lingua. Mi eccito così tanto che lentamente il mio cazzo si gonfia sempre di più e ad ogni istante il prepuzio si tira lasciando all'aria aperta la mia bella cappella viola. Sono imbarazzato ma fortunatamente Enzo è di spalle. Continuo ad insaponargli il culo e non mi accorgo di star lentamente accarezzandogli il culo con la mia cappella fin quando spostandosi verso dietro il mio cazzo entra nel suo solco peloso.
Che figura. Senza dare troppo all'occhio allora mi stacco lentamente ma Enzo pare gli piaccia quella situazione e si tira nuovamente indietro. Ok continuo allora questo gioco, mi avvicino anche io verso di lui e gli insapono la schiena mentre il mio membro tra le sue natiche inizia un lento movimento che gli permette li scappellarlo e richiuderlo. Inizia una lenta sega nel suo culo e sembra che a lui piaccia. le mie mani dalla schiena passano sul suo torace, gli accarezzo i pettorali e gioco con i suoi capezzoli. Pian piano la mia mano destra inizia a scendere verso il basso ed ecco che arriva li, li dove al centro di quel bel boschetto di peli non lunghi si trova il suo cazzo. Lo prendo in mano, non è ancora in erezione lo sento ancora moscio ma con qualche segnale di vita. Inizio a masturbarlo mentre lui muove sempre più il suo culo contro il cazzo, vorrei scoparlo in quel modo, ma non lo so, non vorrei tradire la nostra amicizia, ma mi sento carico di eccitazione, ho il cazzo di Enzo in mano e il mio cerca di farsi strada nel suo culo.
Continuo a masturbarlo e pian piano il suo membro inizia ad avere vita sua, sottile ma molto lungo, Sento la mia cappella sempre più calda e forse la sente anche lui visto i suoi gemiti ecco perchè in un attimo sento afferrare il mio cazzo e con uno strattone all'indietro eccolo entrare nel culo di Enzo ben insaponato e dilatato. La mia cappella è un fuoco con intorno un fuoco, il culo di Enzo è davvero caldissimo e accogliente. Lo scopo mentre nella mia mano il suo cazzo diventa sempre più duro, la mia cappella esce ed etra in quella galleria di piacere, le mie palle sono piene di sborra, non scopo da due settimane e vorrei farle esplodere subito dentro quel bel buco ma mi trattengo. Continuo la mia sega al cazzo di Enzo. ogni tanto gli titillo il frenulo, lo scappello con forza e gli soppeso quelle belle grosse palle vogliose anche loro di pisciare tutto il loro contenuto. Non riesco più a trattenermi e con un colpo secco sento la mia cappella scoprirsi completamente nelle sue viscere e iniziare una sequenza di schizzi che sembrano davvero una pisciata liberatoria e in contemporanea sento nella mia mano la cappella di Enzo gonfiarsi e schizzare anche lui un quantità di sborra pari alla mia. Rimaniamo così per qualche minuto fin quando il mio cazzo esce dal suo culo ormai barzotto seguito da un ruscelletto di sborra che dal buco del culo di Enzo corre lungo il mio cazzo e sulle palle, ma nella mia mano il cazzo di Enzo si muove e improvvisamente sento un liquido caldo che mi bagna la mano. E' il piscio di Enzo, vabbè, vorrà dire che pulirò il suo buchetto sporco con il mio di piscio, così mi scappello un paio di volte il mio randello e indirizzando il mio cazzo verso il suo buco lo inondo di caldo piscio acre e scuro.
Senza dire nulla continuiamo a lavarci e finita la doccia prendo il suo accappatoio e un telo per me. ci asciughiamo e lo aiuto a vestirsi in bagno senza aprire bocca.
Torniamo in salotto come se non fosse successo nulla, parliamo del più e del meno senza far riferimento a quello appena successo, siamo entrambi molto tranquilli, è sembrato tutto un sogno,sogno che si ripresentava ad ogni doccia successiva...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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