Gay & Bisex
fisioterapia speciale
di nantucket71
12.05.2024 |
22.407 |
24
"MI confessò anche che gli sarebbe piaciuto venirmi nel culo, farmi suo come se dovesse ingravidarmi..."
Da alcune settimane soffrivo di un fastidioso mal di schiena, iniziato dopo una caduta durante una delle nostre partite di calcetto.Lì per lì sottovalutato e pensando che poi passasse, mi ero fatto fare qualche massaggio e trattamento pranoterapeutico.
Fabio, il mio amico farmacista, mi prendeva in giro, dicendomi che era colpa sua, colpa delle intense ore di sesso cui mi sottoponeva con grande godimento per entrambi.
A dire il vero il sesso con lui era super e rigenerante.
Il mal di schiena perdurata Fabio mi consigliò di vedere un fisiatra che avrebbe potuto aiutarmi.
Mi recai da detto fisiatra, il quale, dopo avermi visitato, mi prescrisse di seguire un allenamento specifico da fare in piscina, ambiente a me sempre stato ostico.
La piscina non mi è mai piaciuta, forse perché non ho ami avuto quel fisico da mostrare con orgoglio, anche se col passare degli anni ho scoperto che il mio corpo massiccio è molto apprezzato e ne vado fiero, dentro di me, perché l’essere apprezzato da altri maschi in segreto è un fatto mica da spiattellare ai quattro venti.
Comunque sia, dopo pochi giorni mi iscrivo in una piscina di una città vicina alla mia, dove sicuramente non conoscevo nessuno e quindi mi decisi a iniziare le mie vasche fisioterapiche.
La piscina era frequentata da molte persone, molti bambini, molti giovani, bei ragazzi dal fisico pazzesco fasciati in striminziti costumini speedo. Non il mio genere ma se fosse capitata l’occasione non l’avrei rifiutata.
Insomma, anche in piscina il mio chiodo fisso era il maschio.
Dopo un paio di mesi che avevo preso confidenza con l’ambiente noto un bel tipo sui 45 anni (scoprirò che ne aveva 40) massiccio tendenzialmente muscoloso e dal pelo sul petto ben curato così come la sua barba.
Eravamo gli unici in quella fascia di età all’ora in cui frequentavamo la piscina per cui non ci volle molto a entrare in confidenza.
Devo dire che Andrea era attraente a bestia. Sposato con figli, veniva in piscina più o meno per il mio stesso motivo.
Negli spogliatoi, cercando di non farmi sgamare, lo osservavo spogliarsi per poi andare in doccia.
Io entravo nel reparto docce sempre dopo di lui in modo da averne la migliore visione.
Lui era un tipo molto disinvolto per cui si docciava spesso spalle al muro mettendo in mostra un arnese di buone dimensioni circonciso. Io molto meno disinvolto faccio sempre la doccia faccia al muro, senza pensare che così mettevo in mostra il mio bel didietro.
Il fatto è che quel bel bastone catturava il mio sguardo, ma stavo attento a non farmi sgamare, visto che anche sotto la doccia parlavamo del più e del meno fugando l’eventuale imbarazzo.
Anche a Fabio avevo parlato di Andrea, di come sarebbe stato bello portarlo nel nostro letto, facendomi io il film che fosse decisamente attivo e quindi avere due maschi solo per me. Tutte fantasie, dato che non c’erano segnali in tal senso, buio totale.
Una sera, uscito alla piscina e arrivato alla macchina non riuscivo a trovare le chiavi per aprire l’auto. Mentre imprecavo contro me stesso e con tutto il mondo, sento la sua voce alle mie spalle chiedere cosa non andava.
Spiegato il problema mi aiutò anche lui a cercare le chiavi nel borsone, ma con esito negativo.
Tornammo anche dentro gli spogliatoi per vedere se fossero cadute inavvertitamente da qualche parte, ma niente.
Si offrì pertanto di accompagnarmi a casa a prendere la copia.
“Senti, ti va se prima ci fermiamo da qualche parte a bere qualcosa?”
“Certamente” risposi. “Offro io. E’ il minimo vista la tua cordialità”.
Ci fermammo in un locale della zona, io e lui ad un tavolo a parlare delle nostre vite. Io non ascoltavo quasi per niente. Preso come ero dalla sua virilità, lo trovavo tremendamente sexy.
“Ohi, ci sei?” mi disse a un certo punto.
“Si, si scusa. E’ che sono in pensiero per alcune questioni di lavoro” riuscii a giustificarmi senza destare sospetti.
“Dai andiamo a prendere queste chiavi, anche se stasera me la posso prendere comoda perché non ho nessuno a casa, visto che mia moglie è via coi figli dai nonni che abitano a Siena. Io li raggiungo tra due giorni”.
Montammo in macchina e dietro mie indicazioni ci dirigemmo verso casa mia. Entrai in casa spiegando a mia moglie l’accaduto e non so perché le dissi, che sarei andato a cena con gli amici del calcetto.
Il fatto che lui mi avesse confidato che aveva casa libera mi aveva acceso un alert nella mente.
Salii di nuovo in macchina e tornammo verso la piscina.
L’ per lì non feci molto caso alle vie, ma quando lui si fermò in un parcheggio che non conoscevo, lo guardai con fare interrogativo?.
“Posso farti una domanda? Forse scomoda, ma devo fartela”.
“Certo, Spara” dissi.
“Non fraintendermi e se ho sbagliato fa finta che non ti abbia detto niente, ma …….. il fatto che sotto la doccia tu continui a guardarmi il cazzo è solo motivo di confronto tra il tuo e il mio, o per caso lo guardi perché ti piace proprio?
BOOM. Ero sgamato.
Penso di essere diventato rosso fuoco dalla vergogna e stavo cercando mentalmente di organizzare una risposta plausibile.
Senza rendermene conto, feci passare troppo tempo prima di rispondere, così Andrea si fece la sua idea ben precisa.
“Guarda non c’è niente di male se trovi eccitante il mio uccello. Se vuoi te lo faccio vedere da vicino” e si calò a mezza gamba i pantaloni della tuta che indossava e poi gli slip.
Lì a pochi centimetri da me adagiato a sinistra potevo vedere il suo uccello ancora molle a riposo e già bello grosso.
“Toccalo se vuoi. Non morse, anzi…”
Mossi la mano senza rendermene conto e realizzai cosa stavo facendo solo quando lo ebbi nella mia mano.
“E’ grosso vero? Ti piace?”
“Si” riuscii a sussurrare con un groppo in gola.
Presi coraggio e calai la mia bocca su quel pezzo di carne che profumava di pulito e di maschio. Lo presi in bocca e lui emise un gemito.
“Non qui” mi disse. “Andiamo da me”.
Mise in moto e andammo da lui.
Mentre guidava continuai a succhiarlo, tanto che arrivati a casa sua era bello duro.
Entrammo in casa e spogliarci fu un attimo.
M ritrovai in ginocchio che lo succhiavo con gusto.
“Piano, sennò mi fai venire subito”.
Mi alzò e mi portò in una mansarda. Mi fece mettere in ginocchio su un divano e portò la sua bocca nello spacco del mio sedere. Cominciò a leccarmi il buco facendomi impazzire. Mentre mi leccava e sditalinava, io mi segavo, attendendo l’attimo in cui avrei sentito la sua cappella appoggiarsi al mio buco.
L’attesa fu lunga ma molto piacevole perché con la lingua era bravissimo.
Poi si alzò dietro di me, sputò sul mio buco e accostò la cappella dopo aver indossato un preservativo.
Spinse e fu dentro di me.
“Wow come entra, non devo essere il primo”.
“Non sei il primo in ordine di tempo ma sei il primo che mi fa godere così”.
“Allora prendilo tutto” e lo infilò fino alle palle iniziando un dentro fuori da impazzire.
Aveva una forza e un energia nello scoparmi il culo che mi faceva perdere la testa.
“Che culo favoloso che hai. Scoparlo è una delizia” Prendilo tutto, lo sento che ti piace”-
E io rispondevo” Si dai. Sei un toro, uno stallone. Montami per il tuo piacere”.
MI prese in varie posizioni, fino a che non giunse il momento di non ritorno.
“Sto pe venire bello. Dove lo vuoi la crema calda?”
“In bocca. La voglio in bocca”
Uscì da me e mi fece stendere sul letto e mi venne sopra la faccia. Si tose il preservativo e immediatamente mi schizzò in faccia un fiume di sborra.
Aprii la bocca per prendere più che potevo. Finito di schizzare mi mise l’uccello in bocca, che ripulii a dovere piano piano mentre compiaciuto mi guardava all’opera. Avvicinò il suo viso baciandomi e assaporando le tracce del suo seme ancora nella mia bocca.
Con mia grande sorpresa afferrò il mio cazzo ancora durissimo e iniziò una sapiente sega che mi portò ad una potente eiaculazione nella sua mano.
Non perse tempo a portare la sua mano sporca dei miei umori alla mia bocca e la leccai ripulendola ben bene.
Lui mi guardava estasiato e eccitato dalla mia porcaggine.
Esausto si stese accanto a me. Mi disse che lo avevo eccitato a bestia. Il mio culo lo eccitava a bestia. Aveva potuto realizzare le sue fantasie più porche.
MI confessò che quando gli avevo detto che poteva sborrarmi in bocca aveva avuto una scarica di adrenalina tale che le palle gli si erano gonfiate ancora di più. L’idea di sottomettermi con il suo seme lo eccitava tantissimo.
MI confessò anche che gli sarebbe piaciuto venirmi nel culo, farmi suo come se dovesse ingravidarmi.
Il tipo non solo si era rivelato disinvolto, ma anche decisamente porco e sicuramente da rivedere, magari anche insieme a Fabio, ma questa è un’altra storia.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.