Gay & Bisex
il collega maturo
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13.02.2025 |
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"Sentivo il mio buco aperto e teso, ma il suo cazzo scivolava così bene da sentirmi in preda ad un piacere mai provato prima, nemmeno con l'escort che mi..."
Come ho avuto modo di raccontare, una volta laureato, sono stato assunto da una multinazionale e accettai di spostarmi nella sede californiana per tre anni.Prima di conoscere e entrare in confidenza con Mark, trascorsi nella sede almeno un anno e mezzo, durante il quale ebbi modo, del tuto casuale, di essere aperto alle conoscenze maschili.
Una multinazionale operante nel settore servizi di tipo ingegneristico aveva un corpo dipendenti al 70% di genere maschile e anche i frequentatori erano in larga misura dello stesso genere. La maggior parte fidanzata o sposata con donne e quindi ricondotti nell'aveo della famiglia tradizionale anche con prole.
sebbene in cuor mio nutrissi da tempo interesse per gli uomini, non mi ero addentrato in incontri carnali assidui. Avevo avuto le mie prime esperienze in Italia, di cui la prima, come ho potuto già raccontare, con un escort, avendo bisogno di una persona educata, sicura, esperta che mi facesse capire se l'interesse che provavo per il genere maschile fosse solo curiosità o se invece fosse un aspetto appagante per la mia personalità di etero convinto.
E soprattutto, incuriosito da quel poco che si trovava all'epoca, se non vhs o riviste gay da guardare di nascosto, capire se ero portato nel ruolo passivo, attivo o versatile.
Poi si sà, quando provi qualcosa per la prima volta e ti piace, l'appetito vien mangiando.
Andando oltre, l'azienda in cui lavoravo aveva una discreta area adibita a servizi igienici, un pò come quelli che si trovano nelle aree di servizio: ampi, ambiente elegante e pulito, con un ampio antibagno con i lavandini, una parete con gli orinatoi e poi una decina di cabine con porta per i wc.
Per mia abitudine, quando mi recavo al bagno, mi chiudevo sempre in una delle cabine libera e solo talvolta, per la fretta e essndoci poche persone negli uffici, mi approssimavo agli orinatoi. Una di queste volta, mentra stavo pisciando in santa pace, entrò un collega che avevo sempre visto di sfuggita. Sapevo che era uno dei dirigenti, ma non conoscevo il suo nome.
Si posizionò all'orinatoio vicino al mio, mentre io, avendo finito, mi rimettevo l'uccello nelle mutande.
Lo guardai di sottecchi e lo beccai che anche lui mi guardava. Entrambi girammo lo sguardo e niente più.
Nei giorni seguenti capitò altre volte di trovarci in bagno e entrambi aptavamo sempre per gli orinatoi ed in me cominciò a pervadermi un senso di sfrontatezza e eccitazione.
Avevo cercato di capire chi fosse e seppi che era uno di quelli che erano al comando dell'azienda, non proprio uno dei soci, ma comunque rivestiva un ruolo importante. Aveva 45 anni, era sposato e aveva tre figli.
Cominciai anche a guardarlo meglio dal punto di vista fisico. Ogni volta che capitava di incrociarsi per i corridoi dell'azienda, cercavo di squadrarlo senza farmi vedere. Era un gran bel tipo e soprattutto, nonostante i 45 anni, doveva avere un gran bel fisico.
Più volte mi capitò di trovarlo in abbigliamento sportivo, che rientrava da una corsa salutare in pausa pranzo. Con quell'abbigliamento si capiva il suo fisico quasi scultoreo e la sua aria decisamente virile.
Con il passare del tempo, quando ci trovavamo insieme nel bagno, cominciò un gioco di sguardi sfuggenti o così almeno a me sembrava, ma non cercavo alcun approccio volontario. Se avessi interpretato male le sue intenzioni, non solo mi sarei ampiamente sputtanato, ma avrei rischiato il licenziamento.
Una sera ero rimasto in ufficio oltre l'orario di chiusura. A dire il vero erano alcuni giorni che in pochi rimanevamo fino a tardi perchè dovevamo chiudere un progetto. Qualla sera credo che fossimo rimasti in quattro o cinque ed erano ormai quasi le undici.
Stanco e sfinito andai in bagno prima di andare a casa.
Dopo un paio di minuti, chi ti entra in bagno? Il tizio di sempre e si mette a pisciare accanto a me.
Mi giro e lo guardo. Lui incontra il mio sguardo e mi sorride.
"Come ti chiami?" mi chiese?
Non mi aspettavo mi parlasse. Aveva sempre mantenuto le distanze e credevo non mi considerasse affatto.
Siccome non rispondevo, mi chiese nuovamente"come ti chiami? sei italiano vero?".
MI voltai per dirgli il mio nome e lo beccai mentre si scrollava l'uccello e se lo puliva con una salvietta. l'occhio mi cascò furtivamente lì..... sul pacco.
Lui per niente intimorito si voltò verso di me ancora con l'uccello in mano che finiva di pulirlo.
Non potei fare a meno di guardarlo, anche perchè il tizio era messo bene e la sua sfrontataggine mi eccitò parecchio. Fui però fulmineo a girarmi di nuovo verso l'orinatoio e senza guardarlo gli risposi "Roberto. Mi chiamo Roberto".
Lui venne varso di me e si soffermò dietro di me. Avvicino la sua bocca al mio orecchio e mi sussurrò all'orecchio" Ciao Roberto. Sei davvero un bel ragazzo".
Non ebbi modo di capire cosa fare che mi mise una mano sulla spalla e mi girò verso di lui. La mia bocca si trovò ad un millimetro dalla sua e senza che potessi fare niente mi prese la testa tra le mani e in un attimo la sua lingua era dentro la mia bocca.
Per un minuto rimasi pietrificato, senza sapere cosa fare. Poi mi staccai da lui ricacciandolo indietro. La sua espressione di compiacimento stampata sulla sua faccia mi faceva presagire qualcosa che nno mi sarei mai aspettato. mi venne nuovamente incontro e mi prese di nuovo la faccia tra le sue mani. Mi ritrovai, indietreggiando contro la porta di uno dei wc chiusi. Mi spinse con forza all'interno e sempre baciandomi con passione, richiuse la porta alle sua spalle e mi trovai da solo dentro una cabina con un altro uomo deciso a dominarmi in qualche modo.
Mentre mi baciava infilò una mano dietro dentro i pantaloni e dentro i miei boxer trovando lentamente il mio buchettoche iniziò a massaggiare con le dita. Era più alto di me e più forte di me per cui non ero molto in grado di difendermi dal suo assalto e forse non lo volevo nemmeno. L'eccitazione stava prendendo il sopravvento.
MI fece abbassare e mi trovai di fronte il suo cazzo duro e scappellato che non aveva ancora messo dentro le sue mutande.
Lo guardai dal basso e lui disse solo due parole imperiose "Suck it".
senza pensarci due volte, lo accolsi nella mia bocca non molto esperta, ma dovetti fargli un buon lavoro percè mi scopava la bocca tenendomi ferma la testa, affondando quel bel cazzo quasi fino in gola..... anzi, in dei momenti affondava proprio in fondo quasi strozzandomi e facendomi salivare la bocca e tossire, quello che con termine inglese si chiama deeptroath.
Lui godeva e mi usava per il suo piacere fino a che lo sentii irrigidirsi e cominciare a dire come un mantra: "I cum, I cum .... open your mouth .... i cum, i'm cumming.
All'improvviso sentii più schizzi riversarsi dentro la mia bocca e poi sulla mia faccia.
Mi strusciò l'uccello sul viso, spergendo il suo seme ovunque.
Quando la sua eccitazione scemò, mi disse che non aveva resistito ad usare la mia bocca e che mi aveva scelto perchè aveva capito che ero il ragazzo giusto con cui sfogare i suoi istinti animaleschi. MI chiese se mi fosse piaciuto e si assicurò di non avermi fatto male, scusandosi per l'impeto e la costrizione che mi aveva imposto.
"Sono un maschio dominante e mi piace prendermi ciò che mi piace".
Dvanti allo specchio della zona lavandini, si lavò l'uccello, mentre io cercavo di togliermi i suoi schizzi di sborra dal mio viso. MI venne vicino e con un dito mi tolse dello sperma dalla mia barbetta e porto il suo dito alla mia bocca perchè lo leccassi e così feci, mandandolo in visibilio.
Mi stampò un bacio sulla guancia e mi sussurrò nell'orecchio .... "ci vediamo."
Non ero mai stato usato così da un altro maschio, ma il mio ruolo di servetto passivo mi aveva eccitato molto e chiusomi di nuovo nel box wc, mi segai e venni copiosamente dentro il water.
A quell'incontro nei bagni ne seguirono altri e io mi abituai ben presto a bere copiose razioni del suo sperma. L'immagine di un maschio in giacca e cravatta che si fa pompare e poi ti riempie la bocca del suo seme mi eccitava tremendamente.
Una mattina arrivai a lavoro e trovai un biglietto insieme con un bicchiere di caffè. il biglietto diceva: questo fine settimana sarai mio ospite. La mia famiglia è alla casa al mare per cui sono solo e ho bisogno di compagnia".
Preparati al meglio perchè ti offro un servizio completo".
Passai due giorni in trepidante attesa. Il sabato mattina lo aspettai sotto casa e lo vidi arrivare con un auto di lusso smisurata. Una volta salito a bordo lo guardai e lo trovai tremendamente eccitante nella sua tuta adidas. MI mise una mano sulla coscia, chiedendomi se ero contento di stare con lui e alla mia risposta affermativa mi prese la mano e se la portò sul pacco dicendomi: "Anche lui è molto contento". Cazzo era già duro di prima mattina.
Guidò su per le colline sopra Malibù fino ad arrivare ad una casa bellissima, moderna, ampie finestre di vetro da cui si godeva la vista dell'oceano.
"Vai a cambiarti, ci vediamo in piscina", mi disse.
Nella camera che mi aveva riservato trovai costumi e abbigliamento per la piscina. Ne insossai uno che metteva in risalto il mio culetto sodo e lo raggiunsi. Per la prima volta mi vide seminudo, io un fisico massiccio con petto peloso, braccia e gambe muscolose e toniche e uno slip che lasciava poco all'immaginazione. Lui un dio greco, con quei capelli e barba brizzolata, pettorali scolpiti su cui svettavano due capezzoli da mungere e un pacco che stentava ad essere contenuto negli slip da mare.
Nuotammo per un pò, bevemmo e ci ristorammo, parlando del più e del meno e poi andammo nel bagno padronale. Tutto di marmo, con un enorme specchio in angolo sopra un doppio lavabo. Una doccia grandissima per tre o quattro persone e una sauna.
Mi invitò in sauna per depurarci. Indossavamo solo un asciugamamo in vita. L'eccitazione era crescente, palpabile nell'aria, ma non prese nessuna iniziativa finchè uscimmo. Mentre ero davanti allo specchio lo sentii improvvisamente dietro di me.
Mi tolse l'asciugamano e mi mordeva sul collo e palpava il petto strizzandomi i capezzoli. stuzzicandomi in quel modo faceva si che il mio culo, ormai nudo ed esposto, sobbalzasse all'indietro percependo, anche se aveva ancora l'asciugamano cinto in vita, di sentire la consistenza del suo uccello ormai durissimo.
"voglio scoparti, voglio averti solo per me. Voglio farti mio" e toltosi l'asciugamano sentii pienamente il turgore di quel bastone durissimo che si insinuava tra le mia natiche.
Era talmente infoiato, che fattomi piegare leggermente in avanti, mi ressi con le braccia tese sul piano del lavandino e lui si infilò con la faccia tra le mia chiappe leccandomi con voracità il buchetto che aveva sognato.
MI mandò letteralmente in paradiso con la lingua e le sue dita nerborute che piano piano, prima una poi due, poi tre, dilatarono il mio buchetto e preparandolo all'inevitabile.
Si alzò dietro di me e sentii la cappella appoggiata al buco. Spinse ed entrò dentro di me. Non sentii dolore perchè ero eccitatissimo e mi aveva lavorato bene il buco. Le sue braccia mi cinsero con forza e mi trovai in piedi con la schiena leggermente arcuata che prendevo nel culo il cazzo di un altro uomo sposato, ma cui piaceva avere anche rapporti tra maschi.
Mi vedevo riflesso nello specchio e vedevo lui, il suo fisico possente, che dietro di me affondava sempre di più, con sempre più decisione e velocità. poi rallentava per poi aumentare di nuovo il ritmo della scopata.. poi mi mise di lato allo specchio e piegatomi a pecora con la mani sulle mie spalle per tirarmi a sè continuava a fottermi come se non ci fosse un domani.
MI vedevo riflesso nello specchio e vedevo anche il suo cazzo entrare e uscire dal mio culo e quella vista mi eccitava parecchio. sentirmi pieno di lui era pazzesco. Non avrei voluto essere da nessun altra parte se non li con lui.
Per fortuna aveva avuto l'accortezza di mettersi il preservativo e me ne accorsi vedndo il suo uccello riflesso nello specchio che usciva ed entrava nel mio culo. Da quanto ero eccitato non mi ero nemmeno preoccupato di capire se mi stava scopando a pelle o protetto e lo ringrazierò sempre per quello.
Uscì dal mio culo e si sdraio sul pavimento di marmo impugnandosi il cazzo dritto verso l'alto. Capii subito che mi sarei dovuto impalare su quel totem di carne e così feci dandogli le spalle. mi teneva per i fianchi per imprimere il ritmo della scopata. Sentivo il mio buco aperto e teso, ma il suo cazzo scivolava così bene da sentirmi in preda ad un piacere mai provato prima, nemmeno con l'escort che mi aveva sverginato.
Di nuovo mi fece alzare e mi spinse contro la parete di marmo. Mi prese le mani e le portò in alto tenedole ferme con una delle sue mani. Con l'altra puntò il suo cazzo al mio buco e di nuovo entrò in me con forza. Mi sentivo schiacciato dalla sua potenza contro la parete, inerme, sotto i suoi colpi di mazza che mi stavano massacrando il buco del culo. Cercai di arcuare un pò la schiena per favorire lo scivolamento del suo pistone dentro di me. Lo sentivo dominante sulla mia mente, lo sentivo padrone del mio corpo, lo sentivo padrone del mio e suo piacere.
La sua resistenza era notevole e stavo quasi cominciando a provare disagio, quando mi ordinò di mettermi in ginocchio davanti a lui.
Mi misi in ginocchio col mio buco aperto che pulsava. Aprii la mia bocca e aspettai che lui riversasse tutto il suo seme dentro la mia bocca e sulla mia faccia e finii per pulirgli quella cappella violacea da ogni traccia di sperma. mentre mi riempiva la bocca, anch'io venni copiosamente sul pavimento di marmo.
Mi baciò insinuando la lingua nella mia bocca che era stata riempita del suo sperma. Con le dita di una mano raccolse il mio sperma e se lo portò alla bocca per poi baciarmi. Fu un gesto che mi eccitò tantissimo.
Passai due giorni con lui che sono rimasti indelebili nella mia mente.
Per un anno fui il suo gioco sessuale. Fu lui che tirò fuori il mio lato più passivo; fu lui che fece emergere la troia che era in me e fu lui che sviluppò questo mio lato per il suo piacere e per quello degli altri che avrei incontrato in futuro.
Poi si trasferì con la famiglia a miglia e miglia di distanza.
Grazie Ty.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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