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Gay & Bisex

Sandwich sotto le coperte


di FSeed
24.02.2018    |    22.740    |    9 9.7
"“Che schifoso che sei” dissi io togliendo la mano..."
Prima della fine delle vacanze di Natale organizzamo una cena con alcuni amici dell’università. Avevamo formato un bel gruppetto, e i più entusiasti e casinari erano senza dubbio Carlo e Valerio. Carlo era di poco più grande di me, alto e moro, con un bel fisico, era un fissato del sesso. Raccontava sempre delle sue avventure, e adorava scopare con i trans. Quando gli dissi che ero gay cominciò a farmi un sacco di battutine spinte, e non perdeva occasione di strusciarsi il pacco sul mio culo o mimando una finta chiavata. La prendevamo sempre sul ridere, anche se ogni volta mi faceva nascere il dubbio che volesse davvero scoparmi. Valerio era un pò più tranquillo, alto e con un fisico piazzato e pelosissimo, aveva un viso bruttino, ma anche lui era sempre alla ricerca di ragazze. Anche con lui avevo dichiarato tranquillamente la mia omosessualità, ma al contrario di Carlo non mi tartassava di battute o palpatine. Decidemmo di andare a mangiare in un ristorante fuori città, e come al solito il cibo fù accompagnato da fiumi di vino. Valerio a metà cena era già ubriaco, mentre Carlo sembrava reggere di più. Io e le mie amiche decidemmo di andarci piano per quella sera, e altri due ragazzi del gruppo non bevvero quasi nulla per riportarci poi tutti a casa. Finita la cena Carlo propose di andare tutti a casa sua, che non distava molto dal ristorante, per fare una partita a carte tutti insieme e bere un bicchiere per festeggiare la fine delle feste. Così partimmo tutti e mi ritrovai nel sedile posteriore della macchina di una nostra amica, tra Valerio e Carlo. Il primo straparlava per l’effetto dell’alcol, mentre Carlo (anche lui oramai mezzo ubriaco) mi mise un braccio intorno alle spalle e mi sussurrò nell’orecchio. “Stasera ho una voglia pazzesca. Che dici, secondo te Stefania me la da?”. Io guardai la nostra amica, bellissima ma gia impegnata, e mi rivolsi a Carlo con sguardo scettico.
“Non penso proprio. Hai visto che figo che è il ragazzo di Stefania? Non gli metterebbe mai le corna per una scopata con te”.
“Sei proprio uno stronzo” disse Carlo, cominciando a farmi il solletico. Io mi divincolai così tanto che per poco non finii con la testa tra le sue gambe. “Guarda che se non me la da lei ti purgo a te” disse ridendo.
“La smettete di fare i cretini li dietro” disse Stefania riportandoci all’ordine.
La casa di Carlo era una bella villetta con un seminterrato adibito a sala hobby. Ci rintanammo al caldo di quella stanza riscaldata da un bel camino, e messo sul tavolo alcune bottiglie di liquori cominciammo a giocare. Andammo avanti per quasi tre ore, e vedendo l’ora tarda le ragazze decisero di andar via. Usciti fuori non ci accorgemmo che aveva cominciato a nevicare, cosa del tutto inaspettata, e non fidandosi a guidare con quel tempo di notte Carlo propose a tutti di rimanere da lui per la notte. Ci saremmo dovuti arrangiare e stringerci un pò dato che la camera degli ospiti era inagibile a causa di alcuni lavori. La coppia fu sistemata nella camera matrimoniale, le ragazze avrebbero dovuto dormire in tre nel letto a una piazza e mezza di Carlo, ma quando arrivammo in camera sua trovammo Giulio gia bello che addormentato sotto le coperte. Dato che non riuscimmo ne a svegliarlo ne a spostarlo, le ragazze si sitemarono enlla sala hobby, mentre io e Carlo avremmo dovuto dividere il letto con Valerio.
“Certo che con questa montagna umana nel letto staremo davvero stretti” disse Carlo mentre mi porgeva un cambio per la notte. Ci cambiammo indossando dei pantaloncini da calcio e delle magliette.
“Te stai in mezzo perchè sei più piccolo” disse Carlo ridendo “vedrai che ti piacerà stare in mezzo a due maschioni”.
“Bhè certo...mi aspettavo qualcosa di meglio” risposi mettendomi sotto le coperte. Aveva ragione Carlo, si stava davvero stretti, ma l’alcol e la stanchezza mi fecero addormentare subito. Non so quanto dormii ma ad un certo punto della notte mi svegliai per il troppo caldo. Ero girato sul fianco destro e mi ritrovai schiacciato sulla schiena Valerio, che mi sovrastava con la sua stazza e con una gamba accavallata sul mio fianco. Il peso di Valerio mi aveva spinto addosso a Carlo, che dormiva supino e con il braccio sinistro che mi ricadeva addosso, ritrovandomi così con la testa sotto la sua ascella. Provai a girarmi supino ma era impossibile muoversi, così tentai di riaddormentarmi in quella posizione assurda. Mentre cercavo di posizionarmi meglio Valerio mi si accostò ancora di più, schiacciandomi addosso il suo pacco che si rivelò essere in tiro. Quand si era messo nel letto Valerio si era spogliato quasi del tutto, rimanendo con gli slip e la camicia, quindi potevo sentire perfettamente la sua mazza che spingeva sulla mia schiena. Anche se Valerio non era assolutamente il mio tipo, il suo cazzo che mi sentivo addosso mi propcurò un’eccitazione incredibile. Il tutto amplificato dai freni inibitori dell’alcol che non era del tutto scemato, feci qualcosa che non pensai di poter mai fare. Allungai una mano sotto il piumone e cercai tastando il pacco di Carlo. Una sveglia elettronica sul comodino irradiava una luce abbastanza forte per distinguere il profilo di Carlo, che dormiva tranquillo mentre con la mia mano mi insinuavo sotto la stoffa del pantaloncino. Trovai il cazzo non del tutto a riposo, quasi barzotto, e quando lo scappellai la mano si bagnò di un pò di licquido. Lo sentivo crescere piano quando Carlo parlò.
“Se lo prendi in bocca cresce prima” io mi bloccai stupito. Non pensavo che Carlo si fosse svegliato.
“Tranquillo non ti preoccupare” disse lui avvicinando la mia testa col suo braccio verso il basso “avevo proprio voglia di un bel bocchino” infilai la testa sotto le coperte e mi avvicinai al suo cazzo. Carlo abbassò il pantaloncino e io feci sparire il suo cazzo in bocca. Un gemito di piacere e il consecutivo ingrossamento del suo pene mi fecero capire che il servizio era di suo gradimento. Il calore del piumone e l’aria calda che si era creata mi stavano facendo sudare, così mi staccai dal cazzo e chiesi una pausa.
“Fa troppo caldo li sotto” dissi mettendo la testa fuori.
“Aspetta ci penso io” Carlo abbassò la coperta lasciando svettare fuori il suo cazzo, che alla luce della sveglia elettronica appariva ben proporzionato, leggermente incurvato verso l’alto. “Adesso continua” bisbigliò Carlo, e con una mano sulla testa mi rimise il cazzo in bocca. Mettendomi in una posizione migliore mi ritrovai con il pacco di Valerio proprio sul culo, e i leggeri movimenti che facevo con la testa mi portarono a strusciare ancora di più su quella che sembrava essere proprio una bella mazza. Forse proprio quei movimenti fecero muovere un pò Valerio, che disse alcune parole sconnesse insieme a dei sbuffi. Carlo si girò verso il nostro amico e io lascia andare il cazzo, per paura che ci beccasse.
“Dorme ancora, forse stava sognando” bisbigliò Carlo.
“Cambiamo posizione” dissi io “ho il cazzo duro di Valerio proprio sul culo”.
“Davvero?” disse ridendo Carlo. Fu colto da un attacco di risate così forte che dovetti attappargli la bocca, e in tutta risposta a quel gesto si mise in bocca una delle mie dita e cominciò a succhiarle.
“Che schifoso che sei” dissi io togliendo la mano. Lui la prese e la avvicinò il dito bagnato alle mie labbra. “Dai succhialo” mi bisbigliò. Io socchiusi le labbra e Carlo spinse il mio dito nella mia bocca.
“Adesso girati che voglio scoparti” dicendo così si girò verso il comodino.
“Ma sei scemo? Ci sta Valerio proprio qui...se si sveglia?” gli sussurrai.
“Tranquillo che non si sveglia. E’ ubriaco da morire” dicendo così aveva gia aperto un preservativo, e una volta infilato sul cazzo mi fece girare. Carlo mise un pò di lubrificante sulle sue dita e iniziò a farsi largo nel mio culo. Dapo alcuni minuti finalmente i muscoli si rilassarono, facendo entrare perfettamente due dita all’interno.
“Qualcuno ha preso un bel pò di cazzi qui” mi bisbigliò nell’orecchio. Cominciò a leccarmi il collo risalendo fino all’orecchio, fino a quando non mi piegò la testa in avanti, alzò leggermente la mia gamba e iniziò a spingere la cappella nel mio buco. Mi ritrovai con la testa vicino al petto di Valerio, che aveva la camicia aperta rivelando una fitta peluria castana. Con un affondo più violento Carlo spinse il cazzo dentro, spingendomi ancora più avanti mi ritrovai così con il viso tra i folti peli di Valerio.
“Mmmm cazzo che goduria” bisbigliava Carlo nel mio orecchio “hai proprio un bel culo lo sai”. Per non svegliare Valerio il ritmo dell’inculata era lento ma allo stesso tempo eccitante. Un pò sorpreso sentii la amno di Carlo scivolare sul mio inguine, e infilando la amno nel pantaloncino cominciò a toccarmi il cazzo, oramai duro come il marmo.
“A quanto pare ti piace davvero tanto il mio cazzo nel culo” disse Carlo cominciando a segarmi “prendi in mano il cazzo di Valerio e segalo” mi ordinò. Io senza discutere andai a cercare il pacco del mio amico, e una volta trovato lo tirai fuori dagli slip e comincia a segarlo. Carlo spingeva sempre più rapidamente il cazzo nel mio culo, mentre la mia mano segava incessantemente Valerio, che rimaneva sempre addormentato. Più l’inculata si faceva veloce e più Carlo segava forte il mio cazzo, fino a quando non resistetti più.
“Vengo” sussurrai. L’orgasmo fu così intenso che aprii la bocca per il piacere, e sentendo il pelo a contatto con le mie labbra non resistetti e leccai il petto di Valerio all’altezza del capezzolo. Carlo raccolse buona parte del mio sperma nella sua mano, lo leccò tutto, e prendendomi il viso con una mano si accostò a me, mi fece aprire la bocca e riversò tutto il mio sperma al suo interno.
Continuò a scoparmi per alcuni minuti fino a quando non lo sentii rantolare nel mio orecchio “Sto per venire....girati che ti riempio la bocca”. Tolse il cazzo dal culo, io mi girai sull’altro fianco mentre Carlo si sfilava il profilattico, e subito mi prese la testa per fiorndarla sul suo cazzo. In questa nuova posizione Valerio mi si avvicinò ancora di più, si posizionò a cucchiaio dietro di me e si rigirò completamente verso di noi, dando una poderosa manata sul petto di Carlo. Tirò giù un’imprecazione sottovoce mentre con la mano dava ancora il ritmo al pompino. Dopo un pò sentimmo Valerio farfugliare qualcosa, e subito dopo sentii le natiche riscaldate dal seme di tutto il suo sperma.
“Ma che ha sborrato?” chiese Carlo indicando con lo sguardo Valerio. Io annuii con la testa.“Cazzo com’è arrapante...ha sborrato così....senza....” non riuscì a finire la prese, inarcò lka schiena e spinse la testa ancora pià a fondo.
“Cazzo sborro.....eccolaaaa” la bocca mi si riempì di sborra che non persi tempo ad inghiottire. Lo leccai per bene per ripulirlo, mentre Carlo mi accarezzava la testa compiaciuto. “Diamoci una ripulita” disse porgendomi alcune salviette prese dal comodino. Cercai di togliermi lo sperma di Valerio dal culo, ma non arrivandoci bene Carlo mi aiutò e mi ripulì con una salvietta. Rimisi il cazzo di Valerio, oramai moscio, nei suoi slip, e girandomi verso Carlo mi addormentai col suo braccio intorno. Il giorno dopo Carlo mi disse che si era divertito molto, si era così eccitato al pensierop di Valerio vicino a noi che mi propose di vederci di nuovo, e creare una nuova situazione eccitante con altre persone.
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