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Ripetizioni...ma non solo


di FSeed
09.10.2016    |    30.903    |    10 9.6
""I soldi stanno sul tavolo del salotto" Claudio aprì la porta e fece per uscire, si girò e mi disse "La prossima volta ci si divertirà di più, ..."
Avevo da poco iniziato il mio primo anno all'università quando un'amica di mia madre mi chiese di dare ripetizioni di inglese a suo figlio. Il piccolo Matteo (nome di fantasia) aveva 11 anni, quindi si trattava per lo più di aiutarlo nei compiti. Accettai volentieri, anche perchè mi avrebbe pagato abbastanza bene. Qualche giorno dopo andai a casa loro, non molto distante dalla mia, e subito fui presentato a Matteo e a suo fratello maggiore Claudio (nome di fantasia). Claudio aveva 16 anni ed era il classico coattello e bullo, con un taglio di capelli alla moda, orecchino e sopracciglia super curate. Dal modo in cui mi guardava si capiva che non gli andavo molto a genio, ma la cosa non mi interessava più di tanto dato che ero li solo per dare ripetizioni a suo fratello. I primi due incontri andarono bene, anche se Matteo faceva un po di fatica con i compiti. La cosa più fastidiosa era Claudio, che non faceva altro che gironzolare intorno a noi. La cosa più strana è che andava in giro sempre e solo con un paio di pantaloncini, mettendo in mostra un fisico tonico e scolpito (merito del calcio che praticava a livello agonistico) e completamente depilato. Ogni volta che passava si fermava a guardarci, oppure si metteva sul divano, e ogni volta mi fissava. Devo dire che era un bel ragazzo, e il pantaloncino metteva in mostra un bel pacco, ma il suo atteggiamento era irritante. Un pomeriggio Claudio tornò dagli allenamenti completamente fradicio per colpa della pioggia, e quando lo vidi rimasi lo fissai per un pò, col la divisa da calcio bianca completamente bagnata che faceva vedere tutto il suo corpo, pacco compreso. Lui si accorse dei miei sguardi, e con un mezzo sorriso stampato in faccia se ne andò. Avevo fatto una figuraccia, ma fortuna che Matteo non se ne accorse, e sua madre era fuori casa. Dopo alcuni minuti andai in bagno, ma mentre stavo per chiudermi la porta alle mie spalle Claudio entro dietro di me, chiuse la porta e mi spinse contro il muro. Era alto come me, quindi la sua faccia era all'altezza della mia. Indossava solo i pantaloncini di calcio, con i capelli ancora bagnati e il petto umido, il che lo rendeva davvero arrapante.
"Ho visto come mi hai guardato prima, e come mi guardi sempre il pacco".
"Ma no che dici?" cercai di difendermi.
"Smettila. Si vede lontano un kilomentro che ti piace il cazzo. Dicono tutti che voi froci siete i migliori a fare i pompini" dicendo questo si strinse il pacco che cominciava a gonfiarsi "e a me i pompini piacciono da morire". Dicendo questo mi fece una specie di sgambetto, che mi mise in ginocchio davanti al suo pacco. Lui spinse il bacino verso la mia faccia spingendomi la testa sulla parete, ritrovandomi così immobilizzato. Il cazzo duro stretto nel pantaloncino strusciava sulla mia faccia, inondandomi le narici dell'odore di bagnato e sudore.
"Senti come è duro. Aspetta solo di essere succhiato" abbassò l'elastico del pantaloncino e il cazzo mi sbatté sulla faccia. Era davvero un bel cazzo, sui 17 cm e completamente depilato, con il prepuzio che lasciava scoperto gran parte della cappella. Senza tante esitazioni Claudio mi ficcò subito il cazzo in bocca, facendo un gemito di piacere. Cominciò a scoparmi la bocca come un ossesso, tenendomi la testa bloccata al muro con le mani.
"Cazzo che bello" bisbigliava "hai una bocca fantastica, calda e accogliente" dicendo così mi spinse tutto il cazzo fino in gola, provocandomi un conato. Continuò così per alcuni minuti, fino a quando sentii il ritmo aumentare, e il cazzo irrigidirsi nella mia bocca.
"Dai cazzo che vengo" ansimava. Io afferrai le sue natiche e lo spinsi verso di me.
"Bravo così...che troia che sei...sborro!" quattro o cinque fiotti di sborra mi riempirono la bocca, mentre Claudio si accasciava sulla parete ansimando dal piacere. Io continuavo a succhiare quel cazzo che non accennava ad ammosciarsi.
"Oooh basta cazzo...così mi fai morire" dicendo così sfilò il cazzo dalla mia bocca.
"Sei una bomba. Neanche le ragazze m'hanno mai fatto un bocchino così. Adesso vai che mio fratello ti aspetta, e io devo farmi la doccia" mentre uscivo mi diede una pacca sul culo e disse "sta troia".
Io tornai da Matteo senza nemmeno fare i bisogni per cui mi ero alzato, e lui aveva già terminato il suo esercizio.
Dopo quell'episodio Claudio si fece sempre più provocante nei miei confronti, andava sempre in giro per casa in slip e quando incrociava il mio sguardo si leccava le labbra. Io facevo finta di niente ma sotto sotto la cosa mi eccitava da morire. Un pomeriggio la mamma di Matteo mi disse che doveva portare sui figlio ad una visita, ma che sarei dovuto andare lo stesso a casa per aiutare Claudio a preparare un compito di inglese. Io non sapevo bene che cosa fare, ma il pensiero di quello che avevo fatto con Claudio mi spinse ad accettare. Mi presentai a casa di Claudio con una certa eccitazione, e quando lui aprì la porta me lo ritrovai davanti come al solito mezzo nudo, con un gran sorriso stampato in faccia.
"Vieni entra" mi fece entrare ma quando andai verso il salotto, dove di solito studiavo con Matteo lui mi disse:
"No che fai? Andiamo in camera mia". Io presi le mie cose e lo seguii. La camera non era molto spaziosa, ma aveva un bel letto ad una piazza e mezza. Sentii la porta chiudersi e Claudio dietro di me, con il pacco duro che strusciava sul mio sedere.
"Sai che per colpa tua ogni volta che penso a quel bocchino mi viene sempre duro" spinse ancora di più il bacino, facendomi sentire tutto il suo cazzo. "Hai un culo perfetto" mi sussurrò nell'orecchio mentre accarezzava le mie natiche "Secondo me è meglio pure della bocca da troia che ti ritrovi" mi buttò sul letto supino, si tolse i pantaloncini facendo schizzare fuori il cazzo già in erezione. Si mise a cavalcioni sul mio petto e puntò il cazzo sulle mie labbra. Io non aspettai altro e mi misi in bocca quella mazza calda e dura.
"Oh si, bravo così" mi prese la testa tra le mani e cominciò a spingere e dare il ritmo. Essendo soli questa volta gemeva e mugolava a più non posso, ed avendo tutto il tempo a disposizione decisi di prendere l'iniziativa. Lo presi per i fianchi e lo girai supino sul letto, lui rimase sorpreso ma appena mi rifiondai tra le sue gambe aperte si rilassò. Comincia a leccargli le palle lisce, succhiandole e prendendole in bocca.
"Dio quanto cazzo godo" Claudio sembrava in estasi. Leccai l'asta del cazzo ma poi risalii verso l'inguine, gli addominali ben definiti, fino ad arrivare ai capezzoli. Inizia a leccarli e a morderli, scoprendo che la cosa lo faceva godere come non mai.
"Cazzo si così" disse spingendo la testa sul suo capezzolo. andammo avanti così per un pò, fino a quando non mi ordino di spogliarmi, e una volta nudo mi mise a pecora sul letto. Cominciò a sputare sul mio buco e a passarci la lingua, procurandomi un piacere immenso.
"Ma che c'hai una figa qui in mezzo?" disse Claudio sputando e mettendo qualche dito dentro. Sentii che sputava ancora e ancora, fino a quando la sua cappella non si posò sul mio buco, e piano piano si faceva spazio dentro di me. Il cazzo entrò con una facilità che sorprese entrambi, e ben presto Claudio cominciò a scoparmi sempre più forte.
"Dio che bello. Visto da così sembri una femmina" mi diete una sculacciata sul culo che mi fece gemere. Andammo avanti così per un pò, fino a quando Claudio non tirò fuori il cazzo e mi fece sdraiare sul letto, con le gambe in aria poggiate sulle sue spalle. Ricominciò a scoparmi.
"Apri la bocca e tira fuori la lingua" mi disse, e così facendo mi sputò sulla lingua, per poi raccogliere il tutto con la propria. Mi sputava in bocca e mi leccava la lingua. La cosa era strana e un po perversa, ma mi eccitava da morire. Cominciai a masturbarmi e ben presto venni sul mio addome.
"Guarda come sborra il frocietto" disse Claudio, che raccolse con le dite la sborra per ficcarmela in bocca "dai lecca che presto avrai la mia" tirò fuori il cazzo, si mise in ginocchio sul letto e mi prese la testa tra le mani. Presi in bocca tutto il cazzo, e Claudio mi scopava la bocca senza pietà.
"Eccola che arriva troia...ecco la sborraaaa" fu una cosa impressionante. Sei o sette fiotti di sborra mi arrivarono in bocca, mentre altri due sul viso mentre Claudio lo tirava fuori, per poi rimettermelo subito dentro.
"Cazzo come godo" gemeva mentre gli ripulivo il cazzo in bocca. Continuò a rimanermi dentro fino a quando non lo sentii afflosciare, mentre gli accarezzavo le gambe e i glutei muscolosi.
"Questo è stato molto meglio delle ripetizioni" disse mentre mi ripulivo con un fazzoletto. "I soldi stanno sul tavolo del salotto" Claudio aprì la porta e fece per uscire, si girò e mi disse "La prossima volta ci si divertirà di più, vedrai" uscì mentre mi rivestivo. Quando andai in salotto sentii il rumore della doccia, presi i soldi ed uscii da casa, facendo un mezzo sorriso al pensiero di come avevo guadagnato quei soldi.
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