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Gay & Bisex

Ragazzo di borgata (Parte VII)


di FSeed
03.04.2019    |    10.397    |    8 9.4
"Siamo nel pieno della tempesta ormonale, o almeno così dicono tutti..."
Le settimane passarono e tutto tornò alla normalità. Mirco riceveva regolarmente dei bonifici da parte di Francesco per risarcirlo dei soldi, ma su cosa e dove fosse non ne avevo la più pallida idea. Anche con Stefano le cose tornarono alla normalità anche se, da quando si frequentava con una ragazza, non passavamo più tantissimo tempo insieme. Gloria frequentava la nostra scuola, era più piccola di noi di un anno ma sembrava già una ventenne, era bellissima su tutti i punti di vista e quindi era normale che tutti pensassero che Stefano fosse il più sculato di tutta la scuola. Anche se con me era sempre gentile e carine scoprii da alcune mie amiche che non gli stavo davvero simpatico, ma che lo faceva solo perchè sapeva che per Stefano ero intoccabile. Era proprio la nostra amicizia “morbosa” (così la definì lei) che la infastidiva, ed era gelosa di me perchè pensava che fossi innamorato di Stefano. Fa spavento quanto le ragazze siano intuitive e riescano a leggere così bene dietro le righe. Anche io avevo cominciato a frequentarmi con un ragazzo che avevo conosciuto sulle solite app. Davide frequentava il primo anno di economia ed era uno studente fuori sede, moro e con gli occhi scuri, avevamo cominciato una relazione da scopamici, che ben presto divenne una sana amicizia costellata ogni tanto da una scopata occasionale. Mi aveva fatto conoscere alcuni dei suoi amici (tutti gay) e tra questi Giulio era forse il più stravagante di tutti. Anche lui al primo anno di università (anche se dimostrava la mia età) era esuberante con alti picchi di stravaganza, ed una femminilità che avrebbe superato anche alcune delle mie amiche. Cominciammo ad uscire insieme e nelle nostre serate in bar gay o discoteche Giulio era sempre il protagonista assoluto della scena. Chiunque cadesse sotto i suoi occhi non aveva scampo, veniva tassativamente importunato, ma sempre con una leggerezza che spingeva poi a farsi quattro risate nel momento in cui l’abbordaggio al maschio di turno falliva. Lo stesso si ripetette con mio cugino Mirco, che oltremodo sospettoso delle mie nuove frequentazioni, in impeti di protezionismo ossessivo molto spesso mi accompagnava lui con la macchina ai miei appuntamenti con Davide e Giulio. Da subito Giulio lo definì “un pezzo di figo che doveva assolutamente avere” ma da Mirco ebbe solo qualche battutina un pò spinta e niente più. Ma fu quando incontrarono Stefano per la prima volta che la mia gelosia fece capolino. La sua espansività con tutti e il suo essere tranquillo in un ambiente gay friendly spinse Giulio ad essere più troia del solito, con allusioni nei confronti di Stefano e addirittura una mano morta che ogni tanto cercava di toccarlo. Fortuna che Davide, che di solito era più moderato sia negli atteggiamenti che nei modi, fece capire a Giulio di darsi una regolata. Qualche settimana dopo quell’uscita Stefano mi chiese se poteva passare a casa mia per parlare. Quando arrivò aveva una faccia strana, quasi ansiosa e preoccupata, il che mi allertò subito.
“Ste hai na faccia? Che succede?”
“No tranquillo, niente di grave” si sedette sul letto della mia camera mentre io lo fronteggia dalla sedia della scrivania.
“Allora che c’è? Problemi con Gloria?”
“Si e no...cioè. i soliti scazzi. Lei è sempre la solita cagacazzi lo sai” effettivamente aveva scoperto che la gelosia di Giorgia era diventata un’ossesione. Praticamente controllava tutto quello che faceva Stefano.
“Allora?” chiesi io quasi spazientito.
“Senti Andrè...ma te...come l’hai capito che sei gay?” io rimasi a guardarlo cercando di elaborare una risposta.
“Non lo so Stè. Cioè come te hai visto e pensato sempre alle ragazze, per me è stato con i ragazzi. Cioè credo che ci nasci” lui non rispose ma in quel momento mi venne spontanea una domanda “Scusa perchè me lo stai a chiede?”. Lui si morse il labbro, e sapevo che quello era segno di agitazione ed imbarazzo.
“No perchè...cioè...è che dopo che abbiamo scopato con Filippo...io non lo so” non potevo credere che stesse succedendo davvero. Rimasi in silenzio aspettando che continuasse.
“Avevamo detto di non parlà più di quella storia lo so, ma io ci ripenso Andrè. E quando ci ripenso mi sale un’eccitazione che non controllo. L’altro giorno scopavo con Gloria e quando ho ripensato a noi due su quel divano...ho sborrato subito” io continuai a stare in silenzio, perchè non potevo credere a quello che stava dicendo. Stava facendo un coming out, oppure stava dicendo che mi vedeva come qualcosa di più di un amico?
“Io penso di essere bisex Andrè, e qualche giorno fa me ne so convinto” mi guardò in faccia e sparò la notizia a bruciapelo “Me so fatto fa un bocchino da Giulio”. Tutta l’eccitazione e l’adrenalina delle sue rivelazioni si sgonfiarono subito, e una sensazione di rabbia e delusione mi travolse. Di tante persone proprio con Giulio, proprio con quella troietta incallita, che saltava da un cazzo all’altro come se niente fosse. In quel momento lo odiai, ma soprattutto odiai anche Stefano, che andando con Giulio era come se mi avesse tradito. Forse la mia espressione faceva trapelare tutte le emozioni e i pensieri che mi frullavano in testa, perchè Stefano si sedette sul bordo del letto come se aspettasse una mia reazione.
“Allora? Che ne pensi? Non dici niente?”
“E che devo dirti Ste? Bravo” mi alzai dalla sedia e andai verso l’armadio facendo finta di scegliere dei vestiti “Adesso che l’hai scoperto c’hai il doppio delle possibilità di scopà. Se te va male co le ragazze te poi buttà sui ragazzi” non avrei voluto, ma le mie parole erano cariche di risentimento. Lui si alzò e mi venne vicino. In faccia gli si leggeva la delusione e lo sconcerto, perchè ovviamente non si aspettava una reazione del genere da me.
“Ma che cazzo di risposta è? Io ti vengo a di che sto in crisi, che non so che cazzo mi passa per la testa e che so confuso, e te me dici “Bravo”?”
“Stefano queste non so cose che si scoprono. Se te piace scopatte i maschi non è stato perchè Giulio t’ha fatto un bocchino, è perchè l’hai sempre saputo e non lo volevi accettare!” lui mi fissò e credetti mi avrebbe urlato contro dopo quella sfuriata, invece il suo tono era calmo.
“Quindi famme capì ‘na cosa. A te te importa solo che so stato co Giulio?” io rimasi zitto. Mi aveva scoperto subito. “Cioè di tutta sta faccenda il problema è Giulio, e no che io sto davanti ad una situazione che praticamente me sta a fa usci di testa”.
“Si va bene” sbottai “il problema è Giulio: Di tanti froci di Roma proprio co lui dovevi andare?”.
“Senti me l’ha proposto lui. Mi ha bombardato di messaggi e gli ho detto dei miei dubbi e così lui...” si interruppe vedendo la mia faccia. Lo aveva detto prima a lui, una cosa così importante per lui e lo aveva raccontato per primo a uno che conosceva a malapena.
“Ma vaffanculo Ste. Se hai parlato co Giulio allora che te servo io? Va a parlà co l’amichetto tuo” feci per uscire dalla camera ma Stefano mi bloccò prendendomi per un braccio.
“Aho me spieghi che cazzo te prende?” cercai di divincolarmi ma lui non mollava, fino a quando non mi bloccò con la schiena contro la porta.
“Lasciami cazzo che mi fai male”.
“No io non te lascio finchè non me dici che cazzo c’hai? Che c’è? Sei geloso di Giulio?” mi fissò dritto negli occhi.
“Si so geloso di Giulio va bene. Come cazzo ti è venuto in mente di parlà co lui e no con me? Dopo tutto quello che abbiamo passato”. Stefano mi lasciò andare ma rimanemmo entrambi immobili.
“E’ proprio per quello che è successo che dovevo parlà con qualcuno che non era coinvolto. Andrè noi abbiamo qualcosa di diverso dell’amicizia. Chiamalo anormale, speciale, come te pare. Io dovevo capì se quello che avevo fatto con te valeva anche per gli altri”.
“Vale anche con gli altri?” sa avesse detto di si forse ci sarei rimasto male, ma solo in quel momento capii il vero tormento di Stefano. Stava mettendo in dubbio la sua sessualità e tutto ciò che quello ne avrebbe comportato.
“Si Andrè, vale anche co gli altri” si risedette sul letto “Ho goduto con Giulio come avrei fatto con Gloria. Avevo la stessa voglia”. Io mi sedetti vicino a lui e cercai di seppellire quella gelosia che mi aveva portato ad essere una merda nei suoi confronti.
“Ste non c’è niente di male. Siamo nel pieno della tempesta ormonale, o almeno così dicono tutti. Può darsi che è una fase e che tra qualche anno ripenserai solo alla figa”
“Ma se hai detto che così ce se nasce. Che io l’ho sempre saputo che me piacevano i maschi”.
“L’ho detto perchè ero incazzato del fatto di Giulio. Ma è una cosa che puoi capì solo te Ste” rimanemmo in silenzio fino a quando Stefano non mi abbracciò forte.
“Grazie Andrè. non c’è nessun Giulio al mondo che te pò sostituì, lo sai vero?”
“Ci mancherebbe, merda che non sei altro” gli risposi io. Scoppiammo a ridere e in quel momento capii che tutto si era sistemato.
Qualche settimana dopo Davide organizzò una serata in discoteca con i suoi amici a cui fummo invitati anche io e Stefano. L’idea di andare in una discoteca gay aveva elettrizzato Stefano, soprattutto ora che aveva deciso di sperimentare cose nuove. L’unica cosa che mi turbava era la presenza di Giulio, che nelle ultime settimane non aveva fatto altro che mandare messaggi a Stefano per incontrarsi di nuovo. Arrivati davanti la discoteca trovammo Davide e gli altri raggruppati in un angolo a bere e fumare, e notammo che Giulio era già ubriaco, cosa che lo rendeva ancora più rumoroso e sfacciato. In quelle condizioni non sarebbe entrato sicuramente, e quasi ci sperai visto che aveva già iniziato a rompere le palle a Stefano, ma un amico di Davide che lavorava per la discoteca ci fece entrare senza problemi. Come succede spesso, una volta entrati, ci sparpagliammo nelle diverse sale così io e Stefano passammo buona parte della serata insieme. Avevamo bevuto entrambi abbastanza per sciogliere qualche freno inibitorio, e ci ritrovammo così a ballare insieme in posizioni lascive, con i nostri corpi che si strusciavano tra di loro attirando l’attenzione sia dei ragazzi che delle ragazze. Fu proprio una ragazza ad avvicinarsi e, dopo qualche parola con Stefano cominciarono a limonare. Io fui preso da dietro da un ragazzo che cominciò a strusciare il suo pacco sul mio culo, mi voltai e, trovandolo molto carino, iniziammo anche noi a baciarci. Ci appartammo su un lato della pista e dopo alcuni minuti fummo raggiunti da Stefano e dalla ragazza di prima, che scoprimmo essere amica del tipo con cui mi stavo baciando. Dicendo che erano con un alti amici ci salutammo, e appena furono di spalle Stefano mi venne vicino.
“Porca troia Andrè. Quella tipa mi ha ficcato le mani nei pantaloni e me l’ha fatto diventà di marmo. Senti qua” mi prese la mano e me la posò sul pacco gonfio.
“Adesso ti ci vedo proprio in pista a cazzo duro” risi io. Tornammo in pista e Stefano, seguendo l’esempio di altri ragazzi, si tolse la maglietta mettendo in mostra il fisico. Mentre ballavamo fece scivolare una gamba tra le mie, fece scivolare il braccio in fondo alla mia schiena e cominciò a muovere il bacino avvicinandomi a lui così tanto che io non resistetti, e comincia ad accarezzargli il petto. Un ragazzo li vicino ci vide e cominciò a strusciarsi su di noi fino a quando non iniziò a baciarmi, e finito con me non si voltò verso Stefano che ricambiò il suo bacio. Andammo avanti così per un pò fino a quando il ragazzo, vistosi rifiutare una cosa a tre in dark room, non ci lasciò li in mezzo alla pista. Fu in quel momento che vidi una faccia conosciuta che ci guardava, e facendo segno a Stefano lui riconobbe subito Filippo.
“Guarda chi si rivede” disse quando ci fu vicino “come state ragazzi?” ci diede dei baci sulle guance e rimase a guardare Stefano seminudo. “Che ne dite se vi offro da bere? Sono con degli amici”
“Certo” rispose euforico Stefano. Mi prese per mano e spingendo nella calca raggiungemmo il piano bar. I due amici di Filippo erano sicuramente meno belli di lui, ma entrambi con fisici muscolosi e massicci e qualche anno di più anche. Parlammo un pò sorseggiando i nostri cocktail fino a quando non mi si avvicinò Davide. Era incazzato nero con Giulio perchè lo avevo trovato a fare la troia con il suo ex, e ci era venuto a cercare per dirci che andava via, e che Giulio non era più responsabilità sua. Non ebbi neanche il tempo di raccontare a Stefano l’accaduto che Giulio ci si palesò davanti, barcollante e intontito dall’alcol, non rifiutò un cocktail offerto dai due amici di Filippo, che se lo stavano mangiando con gli occhi. La serata continuò con Filippo e i suoi amici, fino a quando, vicini alla chiusura, mentre eravamo in fila per il guardaroba Filippo non ci chiese se volevamo andare da lui.
“Non lo so, tu che dici Ste?” Stefano mi guardò per un attimo e poi mi sussurrò nell’orecchio “Andre io c’ho una voglia matta di scopà, mi va bene qualsiasi cosa basta che ce stai te” sentendo quelle parole non ebbi più dubbi e dissi a Filippo che andavamo con lui. Una volta usciti Filippo si rese conto di aver lasciato le chiavi della macchina nel borsello di uno dei suoi amici, e fortuna volle che loro erano gia usciti così li raggiungemmo alla loro auto, parcheggiata in un parcheggio li vicino. Quando arrivammo vedemmo che uno dei due era fuori dall’auto, in piedi verso il sedile del passeggero, e quando fummo abbastanza vicini capimmo il perchè. Giulio era a pecora sul sedile del passeggero con il tipo di fuori che lo scopava, e l’altro seduto dentro che si godeva un bel pompino.
“Ma dai raga che cazzo state a fa?” chiese Filippo trattenendo una risatina.
“Filo è stata la troietta ad insistere. Noi volevamo accompagnarla a casa, al massimo farci spompinare li. Ma ha detto che aveva troppa voglia di cazzo” dicendo così gli diede un ceffone sul culo che fece gemere Giulio. Stefano aveva gli occhi fissi sul culo di Giulio che veniva scopato da quel gigante d’uomo, ma io in quel momento pensai a Giulio e al fatto che lo avremmo lasciato li da solo.
“Filo mi raccomando, di agli amici tuoi di riportarlo a casa, non sta proprio benissimo” bisbigliai all’orecchio di Filippo. Lui si raccomandò con i suoi amici ma un grugnito all’interno dell’auto e grida di piacere interruppero il discorso. Incuranti della nostra presenza il primo aveva sborrato, e l’altro, oramai al massimo del piacere fece scendere Giulio che, completamente nudo, si inginocchiò e si fece riempire la faccia di sborra. Io mi guardai intorno sperando che nessuno avesse visto nulla, ma il punto in cui eravamo era completamente deserto.
“Cazzo mi avete riempita per bene” esclamò Giulio togliendosi la sborra dal viso e leccandola. Tremava visibilmente per il freddo, così io e Stefano gli andammo vicino per aiutarlo a rivestirsi. Per quanto avesse fatto lo stronzo e la troia mi dispiaceva vederlo così.
“Ragazzi tranquilli, sto bene” rispose lui alle nostre domande “sono solo un pò appiccicoso” cominciò a ridere senza controllo e vedendo la situazione venne da ridere anche a me. Giulio ci assicurò di essere in grado di dare istruzioni ai due per tornare a casa, ma gli dissi comunque di mandarmi un messaggio appena fosse arrivato. Mentre andavamo verso la macchina di Filippo presi Stefano da parte.
“Senti ma sei sicuro? Dopo quello che abbiamo visto fare a Giulio...non è che...” non mi fece finire neanche la frase.
“Andrè io sto più eccitato di prima. A vedè come Giulio si faceva scopare ce l’ho ancora più duro” abbassai lo sguardo e vidi il tessuto dei jeans teso all’inverosimile. Rassicurato dal fatto che anche lui volesse partecipare a quel post serata lo presi per mano e raggiungemmo Filippo in auto.
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