Gay & Bisex
La squadra di Hockey 2
di ted_998
23.09.2021 |
2.086 |
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"Ciao ragazzi, eccovi il continuo, in questo capitolo non c'è ancora sesso, ma dal prossimo vi prometto che qualcosa inizierà :P
La prima..."
Ciao ragazzi, eccovi il continuo, in questo capitolo non c'è ancora sesso, ma dal prossimo vi prometto che qualcosa inizierà :P La prima trasferta
Finalmente la prima trasferta, voleva dire cambiarsi con tutti gli altri e vederli bene.
L’andata durò un paio d’ore, eravamo divisi in un pulmino ed una macchina. Arrivati ci dirigemmo subito agli spogliatoi, li fu un vero casino di persone, tra la nostra e l'altra squadra, e l’ansia della partita non riuscii molto a godermi i ragazzi che si cambiavano, ma pensai più che altro a cambiarmi velocemente ed andare in campo. Mi riscaldai e giocai un pochino nella seconda squadra, anche se la maggior parte del tempo la passai in panchina. Quando ci dovemmo ricambiare, fortunatamente andammo scaglionati, e senza fretta. Entrando vedo dall’altra parte dello spogliatoio un ragazzo chinato di schiena a mettersi le mutande, mostrando un culo depilato, tondo, sodo e tatuato. Quando si è tirato su mi sono reso conto di quanto sode fossero quelle chiappe. Il ragazzo si gira e vede che lo stavo guardando, distolgo lo sguardo ma è ormai troppo tardi, era Max, un altro della nostra squadra, con una fama di sciupa femmine molto nota. Con nonchalance si gira verso di me
“ho visto che sei entrato, hai giocato bene, la mia prima volta non capivo neanche da che verso fossi girato” rido
“anche io, soprattutto all’inizio, poi ci ho preso un pochino la mano”.
Nonostante avrei voluto guardargli il pacco, non volevo farmi sgamare di nuovo. Quindi andai verso la mia roba, ed iniziai a cambiarmi, alcuni compagni entravano ed uscivano, mi cambiai lentamente nella speranza di vedere qualcuno d'interessante ma così non fu. Rassegnato, presi la mia roba ed uscii, nel mentre, vedo Ryan entrare nel camerino già in mutande che fa casino, nonostante fosse di sfuggita, sono riuscito a sbirciare le sue mutande, e la mia curiosità cresceva soltanto.
Fortunatamente appena saliamo sul viaggio di ritorno, ci furono fornite due bottiglie di birra, ed un viaggio per finirle. Max si sedette a fianco a me, e in quanto senior della squadra spesso mi ordina di berne ancora un po'. Il viaggio va avanti con cori e bevute. Quando arriviamo ci precipitiamo a casa di Callum per fare serata. Appena entrati noi matricole riceviamo dei bicchieri pieni di birra, e si da inizio ad i soliti giochi alcolici. Alla quinta birra sono molto brillo, la testa è sempre più leggera, la faccia sembra anestetizzata e la vescica sempre più piena. Fin troppo, decido di cercare un bagno. Callum mi dice al piano di sopra. Scale, mi viene male solo all’idea di doverle fare, ma uno scalino alla volta arrivo in cima, trovo la porta del bagno, la apro e trovo paolo che sta vomitando nel gabinetto, e un altro ragazzo che sta pisciando nella doccia. La mia vescica sta per esplodere, sento Max che da dietro mi sposta, si avvicina al lavandino, si abbassa i calzoni e tira fuori il cazzo, e come se niente fosse inizia a pisciare, io un po' scioccato rimango li imbambolato, un po' dallo spettacolo che ho davanti, un po' perché in cazzo di Max è proprio bello, grande abbastanza con una cappella di tutto rispetto.
“Non farti troppi problemi, piscia dove puoi” mi dice uscendo, e seguo il suo consiglio, anche perché la vescica stava esplodendo, e tra la doccia e il lavandino preferivo il lavandino. Così entro in bagno, tiro giù la zip ed inizio a pisciare. Quando ho quasi finito, sento un ragazzo prendermi da dietro, sento il suo cazzo sulle mie chiappe, e le sue mani sui miei fianchi e la sua testa a fianco al mio orecchio.
“ahah hai trovato un posto dove pisciare vedo, brava la mia matricola” Dice Ryan andando a controllare Paolo.
Scrollo velocemente il cazzo e lo metto dentro i calzoni prima che mi venga un’erezione evidente.
Torno in salotto, Callum sta organizzando i taxi per andare in discoteca, vedo che alcuni ragazzi decidono di rimanere perché troppo ubriachi per entrare in discoteca, Callum si avvicina a Ryan e parlano in modo fitto, Ryan alla fine annuisce anche se non sembra molto contento.
“Allora ragazzi, chi vuole venire in discoteca me lo dica che prenoto i taxi adesso, per quelli troppo ubriachi Ryan rimane a casa” Dice Callum.
Nonostante non fossi così ubriaco da non andare in discoteca, era chiaro che la mia attrazione della serata non si sarebbe spostata da quella casa, e decisi di rimanere.
“Oi Jack, noi andiamo vieni?” Mi chiese Paolo avvicinandosi
“no, io mi sa che resto, ho bevuto un po' troppo e non ho voglia di buttarmi nella mischia della discoteca”
“No dai, che ci divertiamo! Va bhe ci vediamo in dormitorio” e così se ne va anche lui.
Usciti tutti, in casa eravamo rimasti poco più di 5, i ragazzi erano accasciati sui divani che parlottavano, qualcuno che vomitava in giardino o in bagno. Ryan esce dalla cucina, mi guarda e rimane un attimo stupito, subito seguito da uno dei suoi sorrisini.
“che ci fai in casa, non sei andato a ballare? Stai rinunciando a qualche ragazza stasera?!”
“ei, no non ne avevo molta voglia, tra l’alcol e la stanchezza preferisco rimanere qua e tornare al dormitorio prima, anche tu stai rinunciando a qualche figa vedo!”
“ahah e quando ti ritrovi in casa questa banda di ubriaconi non posso mica cacciarli tutti fuori a calci”
“mi sembra giusto, vivi con Callum quindi?”
“Si, da 2 anni ormai, ci siamo conosciuti in dormitorio quando eravamo matricole, e poi ci siamo trasferiti insieme”
Nel mentre un compagno di squadra si alza dal divano e va verso il bagno
“tutto bene john?” chiede Ryan
John fa si con la testa e si avventura sulle scale, Ryan lo segue per assicurarsi che arrivi in bagno. Mi accodo anche io, dietro a Ryan, e mi gusto quel culetto impacchettato dentro quei calzoni blu che sale le scale. Arrivati in cima alle scale non li seguo in bagno ma giro per il piano, spingo una porta, e trovo una stanza da letto abbastanza spaziosa, e sorprendentemente ordinata, un letto doppio rifatto, un armadio tipico IKEA, e una scrivania con PC e vari vestiti ammassati. Mi avvicino alla finestra, e vedo che da sul giardino esterno, guardo fuori ma tra il buio della notte e la luce della stanza non riesco a vedere molto.
“Matricola!” sento Ryan chiamarmi dalla porta, facendomi saltare dallo spavento. Mi giro e lo vedo serio “chi ti ha autorizzato a intrufolarti in stanze altrui?”
“nessuno, non pensavo non potessi” dico un po' intimorito, non capendo bene questo cambio di atteggiamento.
“pensavi male, adesso mi toccherà darti una punizione” non capivo se scherzava o se fosse serio. Spesso quando facevamo i giochi alcolici i senior ci davano ordini e noi dovevamo ubbidire, però tutto ciò quando si giocava, o si perdeva, adesso non mi sembrava la situazione.
La mia espressione deve aver riflesso la mia preoccupazione, perché Ryan si mette a ridere
“ci caschi così velocemente?” a queste parole mi rilasso e mi metto a ridere anche io
“non è che voi senior non ce ne facciate fare di cose a noi matricole, quindi una punizione non mi sembrava una così così fuori dall’ordinario”
“in effetti, la serata non è ancora finita, e io sono il senior, ti spaventava essere punito?”
“dipende dal tipo di punizione ahah” dico un po' imbarazzato
“solitamente quando puniamo le matricole le usiamo per pulire oppure per mettere in ordine, non ti preoccupare, per te ho in serbo altro” dice facendomi l’occhiolino.
In serbo cosa? Penso preoccupato ma anche eccitato.
“ti spaventa ancora questa punizione?” mi dice guardandomi fisso negli occhi
“no, se sei tu a scegliere la punizione mi fido” non so veramente da dove io abbia trovato il coraggio di dargli questa risposta.
“non penserai mica ci andrei piano con te perché sei la mia matricola preferita” detto ciò si siede sul letto e mi fa segno di avvicinarmi
“sdraiati sulle mie gambe, che una sculacciata vecchio stile mi sembra opportuna ad insegnarti la lezione”, non sapevo cosa fare, da una parte volevo mi sculacciasse, dall’altra non sapevo se avrei superato una linea di non ritorno, dove finiva la mia dignità? Mi vede dubbioso, si fa serio e mi dice
“Forza matricola, non abbiamo mica tutta la sera”
Detto ciò mi inginocchio a fianco a lui, e come un sacco di patate mi sdraio con lo stomaco sulle sue gambe, nel farlo noto che sono più muscolose di quanto non avessi notato, e le sento dure sotto la pancia. Guardo in basso un po' mortificato, sento una sua mano che mi tocca la testa, l’altra che dalla schiena raggiunge il mio sedere, lo strizza un pochino e spac, la prima sculacciata, poi una seconda ed una terza, non erano fortissime, ma neanche finte, più andava avanti e più ad ogni sculacciata mi spostavo anche io in avanti. Cercai di pensare a tutto tranne a quello che stava succedendo, non volevo che sentisse la mia erezione sulle sue gambe. Dopo una ventina di sculacciate, dove il mio culetto è stato alla sua mercé più totale, mi da una scrollata ai capelli.
“brava la mia matricola, hai imparato la lezione adesso?”
“Si Ryan” iniziando ad alzarmi noto che il suo pacco mi sembrava più pieno del solito. Ne approfitto e cercando di farlo sembrare il più naturale possibile, alzandomi e mettendo le mani sulle sue gambe per farlo, una la metto molto vicina al pacco, finendo per toccarlo.
Alzandoci usciamo dalla stanza, e io pensavo di andare a casa, anche perché dopo la sculacciata il mio imbarazzo era abbastanza alto, Ryan se ne deve essere reso conto perché mi chiede di dargli una mano con John, che è ormai sdraiato in mezzo al salotto di sotto. Mi rendo conto che qualcuno deve essersene andato, perché vedo meno gente in giro.
“Tiriamolo su, prendilo da un braccio e io dall’altro” e così facciamo, accasciandolo sul divano.
“vado a prendere da bere, vuoi qualcosa?” mi chiede
“quello che prendi tu mi va bene” e quindi sarei rimasto un altro po'.
Lo vedo tornare con 2 birre, rimaniamo a chiacchierare del più e del meno ancora un po' finche poi non rientro a casa.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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