Gay & Bisex
La squadra di Hockey 4

08.10.2021 |
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"“e quindi vorresti che mi prendessi cura anche del tuo cazzo? Oltre che del tuo culo?”
Così iniziò a masturbarmi, sentivo la sua mano calda, e forte..."
La lavanderiaQuesta settimana tocca a me lavare le divise della squadra, Liam mi disse di fermarmi dopo l’allenamento che mi avrebbe spiegato e che sarebbe poi passato in dormitorio a portarmi tutto il necessario.
Poco dopo Ryan si avvicina
“Vieni da me finito l’allenamento?”
“Liam mi ha chiesto di rimanere perché devo lavare le divise e voleva spiegarmi qualcosa”
“ah va bene, posso aspettarti”
“come vuoi”
In allenamento ci esercitammo sui tiri e gli scambi, provando qualche schema d’attacco e di difesa. Ne uscii davvero esausto. Un po' alla volta le persone iniziarono ad andarsene, io aiutai Liam a raccogliere tutte le cose della squadra e metterle nello sgabuzzino, assai stretto.
Liam stava cercano di sistemare qualcosa in alto e qualcosa sotto stava cadendo.
“Jack veloce, vieni e tieni fermo il sacco qua sotto”, velocemente mi schiaccia tra lui e il sacco che stava cascando. Nel farlo, dovetti abbassarmi per passare sotto le sue braccia, finii per inserire la testa tra le sue braccia e dargli la schiena, cercando di tenere fermo tutto ciò che c’era sotto.
Nonostante ci fosse ancora un po' di spazio dietro di lui, sentii il sui pettorali e addome schiacciarsi sulla mia schiena.
“Scusa è che devo sistemare questa roba e ogni volta faccio dei casini, lo spazio è quello che è” mi dice.
“tranquillo che qua sotto ci penso io” dopo questa mia risposta sento anche il suo bacino ed il suo cazzo molle schiacciare contro i miei glutei doloranti dall’allenamento. Spostai leggermente la testa nel tentativo di guardarlo, ma nel farlo il mio guardo si soffermò sul suo braccio che era teso alla mia destra, l’odore di uomo sudato che veniva dalle sue ascelle mi pervase le narici.
Mi sentii le gambe molli, istintivamente mi appoggia ancora di più a lui, incollando ancora di più il mio culo al suo bacino che non aveva mai smesso di premervi, avevo la percezione che qualcosa li sotto si stesse svegliando.
“Quasi fatto” dice quasi in un sussurro all’orecchio.
“Ho messo a posto le porte in palestra” sentiamo dire a Ryan mentre si avvicina allo sgabuzzino. Nel sentire la sua voce Liam, si stacco subito da me, e velocemente finii il lavoro. Quando mi girai a guardare Ryan, lo vidi fermo sull’uscio dello sgabuzzino, che mi fissa con la mascella serrata. La sua espressione cambiò rapidamente, alzò un angolo della bocca ed annuii leggermente come se stesse pensando a qualcosa e si stesse rispondendo da solo.
“Perfetto, allora qua abbiamo finito, poi ti porto tutte le cose da lavare Jack” dice Liam, salutando Ryan, che non mi aveva ancora scollato gli occhi di dosso.
Senza dire niente ci incamminammo verso casa sua, provai a chiedergli se andasse tutto bene, ma mi rispose sempre a monosillabi. Appena chiuse la porta di casa dietro di se mi prese e mi spinse contro il muro. Avvicinò il suo viso al mio, tenendo gli occhi fissi sulle mie labbra, poi si allontana e appoggiandosi al muro mi disse “vieni qua a succhiarmi il cazzo”
Mi avvicinai quasi a toccare il suo naso con il mio, e mi inginocchiai, gli aprii la patta e senza esitare presi il suo cazzo tutto in bocca. All’inizio giocai con la cappella, passandoci la lingua, poi poco alla volta ne prendevo sempre di più fino ad arrivare con il naso sui suoi peli pubici, ogni tanto alzai lo sguardo, e vidi che non lo distolse mai da me.
Decisi di passare ai testicoli, iniziai a passare la lingua sullo scroto, per poi prendere un testicolo in bocca, iniziai a succhiarlo e giocarci con la lingua, cercai di prenderli entrambi ma erano troppo grandi.
“Basta” disse Ryan, si allontanò facendo uscire, a malincuore, il testicolo dalla mia bocca. Senza tirarsi su mutande o calzoni si diresse verso la cucina, feci per seguirlo ma mi disse di salire in camera sua.
La camera era più ordinata della volta precedente, questa volta la scrivania era in ordine senza vestiti sopra. Decisi di iniziare a togliermi maglietta e calzoni, rimanendo in mutande. Sentii la porta aprirsi e vidi Ryan entrare con il cazzo di fuori, eretto come lo avevo lasciato ed i preservativi e lubrificante in mano.
“Ah brava la mia matricola, già in mutande, leva anche quelle già che ci sei” per levarmele mi chinai a 90, ho ancora le mutande alle caviglie, che sentii la sua bocca e la sua lingua precipitarsi sul mio buchetto, le sue mani su entrambe le chiappe. Mi scappò un gemito, in risposta mi diede una pacca sulla chiappa destra. Andò avanti a lavorarmi il buco per qualche minuto. Poi mi fece alzare, e mi fece camminare fino alla scrivania.
“Ho visto che facevi il cascamorto con Liam, adesso vedi cosa ti arriva” l’idea di essere posseduto da lui mi faceva tremare il buco, come se sentisse già la mancanza di un cazzo che non aveva ancora mai sentito.
Appoggiò il volto alla mia spalla, sentii il suo alito sul collo, mi faceva venire i brividi lungo la schiena fino al sedere dove appoggiò un cazzo duro. Prese dalla scrivania, senza spostarsi da dietro di me, preservativo e lubrificante. Sentii la confezione aprirsi, il suo respiro sempre sul mio collo, le sue mani che mi sfiorano il sedere, mentre ricoprono il suo cazzo.
Mi schiaffeggiò le chiappe con il cazzo, la sua bocca iniziò a baciarmi il collo, io spinsi indietro il sedere.
“ti prego” dissi, lui si fermò, smise di baciarmi e mi bisbigliò all’orecchio
“che cosa? Voglio sentirtelo dire”
“ti prego, ho bisogno di sentire il tuo cazzo dentro di me, sentire il tuo bacino sbattere ripetutamente contro le mie chiappe”
In risposta sentii una sua mano sulla schiena spingermi in avanti, finendo con lo stomaco appoggiato alla scrivania e il culo alla sua mercé.
Sentii del freddo avvicinarsi al mio buco, lubrificante, poco dopo la punta della sua grossa cappella spingere verso il mio buchetto ben allenato. Le mie gambe cedettero l’leggermente, e finii con l’appoggiarmi ancora di più alla scrivania.
Aspettò poco che mi abituassi alla sua cappella, e poi iniziò a spingere il cazzo lentamente fino a che non sentii i suoi coglioni.
“ti conviene stare attento a ciò che desideri perché potrebbe diventare realtà matricola.” E dicendomi questo iniziò lentamente ha tirare fuori tutto il cazzo, tenendo dentro la punta della cappella, per poi spingerlo di colpo tutto dentro, con un sonoro ‘scaf’. Io balzai in avanti, mi mancò quasi il respiro, e mi usci un suono dalla bocca che quasi non riconobbi mio. Ripeté la stessa cosa un paio di volte, mi abituai sempre di più, finché non iniziò a scoparmi ritmicamente, sbattendomi sempre in avanti e sempre più velocemente, le sue mani si spostavano dai miei fianchi, alle mie spalle, mi sentivo completamente suo. Stava scopando il mio culo come gli pareva e non lo avrei fermato per nulla al mondo. Dopo poco alzò un mio ginocchio e lo appoggiò sulla scrivania, la stantuffata dopo la sentii più in profondità e un altro mugolio mi scappò dalla bocca.
“eheh, ti piace il mio cazzo vero?!”
Risposi con un altro mugolio. Ryan alternava il ritmo, a volte rallentava, a volte usciva tutto e lo reinseriva di colpo, a volte mi martellava come fosse un martello pneumatico. Capii dal respiro che non gli mancava molto a venire, appoggiò le mani ai miei fianchi, mi diede una pacca sul culo ed aumentò il ritmo. Poi di colpo estrasse il cazzo dal mio buco, lasciandomi con una sensazione di vuoto, si tolte il preservativo e venne sulla chiappa destra. Si pulì il cazzo su quella sinistra e poi si buttò sul letto. Presi dei fazzoletti che erano sulla scrivania e mi pulii la chiappa.
Lo guardai, sdraiato sul letto con il cazzo ancora barzotto che si stava ammollando, un po' sudaticcio e rosso in viso. Io avevo ancora un’erezione che non ci pensava neanche a rilassarsi. Decisi di avere tutto il diritto di venire anche io, e mi misi a cavalcioni sopra di lui, gli diedi un bacio, lui aveva ancora gli occhi chiusi. Gli presi una mano e l’appoggia il mio cazzo.
“mi lasci così?!” chiesi cercando di stuzzicarlo. Sentii che stava sorridendo tra un bacio e l’altro.
“e quindi vorresti che mi prendessi cura anche del tuo cazzo? Oltre che del tuo culo?”
Così iniziò a masturbarmi, sentivo la sua mano calda, e forte stringere il mio cazzo, massaggiarlo. Ad un certo punto lo strinse con forza ed iniziò a segarmi velocemente. Sentire la sua mano sul mio cazzo, sentire il suo cazzo molle sulle mie chiappe, guardare quel fisico tonico ma soprattutto quel viso mi stava mandando alle stelle. Non avrei resistito per più di qualche secondo, ed infatti poco dopo schizzai sul suo torace e stomaco.
“Contento adesso?” mi chiese
Annuii e lo baciai.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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