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Gay & Bisex

La squadra di Hockey 3


di ted_998
26.09.2021    |    1.737    |    4 9.9
"“no prego” riesco a dire “ma non ti ho visto in palestra, hai appena finito?” aggiungo “ah no, ci si è rotta la doccia, e la palestra è attaccata a casa, ..."
La palestra


Per un paio di settimane non è successo nulla di eclatante, non ci sono state più trasferte, e ho mancato ad una serata con la squadra.
Un pomeriggio decisi di allenarmi in palestra, mi sono fatto fare una schedina dal personal trainer di turno. Finito l’allenamento mi dirigo verso le docce, era un lungo corridoi con le docce tutte in fila, separate da un muro l’una dall’altra ma aperte davanti. Percorrendo il corridoio ho notato che erano tutte occupate tranne quella in fondo che era fortunatamente libera. Appoggio l’accappatoio al gancetto e apro l’acqua. Grato di essere entrato nell’ultima doccia, nonostante avessi più confidenza con la mia nudità, c’era ancora un po' di timidezza e solo stando davanti alla doccia uno poteva vedere chi stava dentro, ed essendo l’ultima meno persone passavano.
Prendo il sapone dall’accappatoio ed inizio ad insaponarmi il petto, passando alle spalle, mi massaggio leggermente il collo, scendo fino al pene e lo massaggio un pochino mentre mi insapono. Mi piego e insapono le gambe fino ai piedi, mi rialzo, butto la testa sotto l’acqua e lascio che lavi via il sapone, apro gli occhi giusto in tempo per vedere Ryan palesarsi davanti alla mia doccia, con l’asciugamano in vita “ah matricola ciao, sono tutte occupate, non ti dispiace se dividiamo la doccia no?” e senza aspettare una risposta si toglie l’asciugamano, lo appende fuori, ed entra.
Io rimango senza parole, ha davvero un bel fisico, tonico, leggermente definito ma non palestrato, cerco di non guardargli il cazzo direttamente perché sarebbe evidente, però noto che c’è un bel pezzo di carne che penzola in mezzo alle sue gambe.
“no prego” riesco a dire
“ma non ti ho visto in palestra, hai appena finito?” aggiungo
“ah no, ci si è rotta la doccia, e la palestra è attaccata a casa, mi lavo qua finché non la sistemano”
Con molta nonchalance si mette sotto l’acqua, io mi scosto leggermente. Quando mette la testa sotto ne approfitto per guardargli il cazzo che stava penzolando molto tranquillamente, era davvero invitante, se le docce non fossero state aperte… cercai di pensare ad altro, non volevo farmi venire un’erezione con lui in doccia. Distolgo lo sguardo e vedo che ha ancora la testa sotto l’acqua. Mentre si bagna, mi giro e dandogli la schiena prendo lo shampoo, ed inizio ad insaponarmi la testa.
“non è che me lo presti, che non ne ho portato di shampoo?”
“certo” dico girandomi e porgendoglielo.
“che hai allenato oggi?”
“ho fatto gambe, mi ha fatto la schedina il ragazzo della palestra”
“ah Joe è uno bravo, si vede che ti stai tonificando, vedrai che risultati se continui”
Si mette sotto l’acqua per sciacquarsi i capelli, poi ci scambiamo e faccio lo sesso anche io. Quando ho finito istintivamente chiudo l’acqua, lo vedo che prende una saponetta dalle cose che si era portato dietro, ed inizia a passarsela sul corpo.
“come ti trovi in squadra” mi chiede mentre si insapona le ascelle,
“bene, è uno sport nuovo ma mi sto divertendo, poi i ragazzi mi sembrano simpatici”
“si la squadra è un bel gruppo, siamo tutti molto legati quando ne entri a far parte, magari all’inizio un po' meno, perché non si sa mai chi continuerà e chi no, ma se rimani vedrai che legherai parecchio” mi dice con un sorrisino, mentre si insapona il cazzo e i testicoli.
Non sapevo bene cosa fare, io mi ero già lavato ma non mi sembrava cortese andarmene e lasciarlo li.
“poi se prendi con spirito tutte le cose che facciamo fare alle matricole ci si diverte, bisogna essere solo un po' aperti” e dicendomi questo mantiene il contatto visivo, inizia a sorridere alzando l’angolo della bocca sinistro, smette d’insaponarsi, porta la saponetta tra me e lui, continua a guardarmi, stringe talmente tanto la saponetta che esce da sopra la sua mano e finisce ai suoi piedi.
“raccoglila” mi ordina, continuavo a fissarlo negli occhi, una parte di me avrebbe eseguito ogni ordine che sarebbe uscito dalla sua bocca, l’altra temeva cosa sarebbe potuto accadere a me all’interno della squadra, non volevo che questo compromettesse qualcosa. Presi un po' di coraggio e decisi di stare al gioco, ma giocai anche io. Sempre tenendo un contatto visivo mi sono abbassato fino ad essere in ginocchio, abbassai lo sguardo per cercare la saponetta, soffermandomi volutamente sul suo cazzo, che era all’altezza dei miei occhi. Aveva una cappella ben formata e scendeva dritto sopra lo scroto, due coglioni belli grossi, il ricordo che aveva pucciato gli stessi testicoli nel mio drink mi eccitava. I testicoli erano depilati, ma sopra il cazzo c’erano dei peli accorciati. Abbasso del tutto la testa prendo la saponetta e lentamente soffermo lo sguardo sul suo cazzo prima di arrivare ai suoi occhi, faccio per rialzarmi ma sento una sua mano sulla spalla che mi tiene li.
La sposta sul mio viso, e fa passare il pollice sulle mie labbra, inizio a notare il suo cazzo ingrandirsi leggermente, io ormai ho una semi erezione. Dalle labbra le sue dita passano ai miei capelli, mi aspettavo avvicinasse la testa al suo cazzo invece mi tirò su.
“Brava matricola, li esegui bene gli ordini”. Detto ciò riapre l’acqua, si sciacqua, si mette l’asciugamano in vita e se ne va.
Io rimango li imbambolato come uno scemo. Mi butto sotto l’acqua per calmarmi un pochino.
Ma più ci penso più mi viene rabbia, stavo sbavando per quel ragazzo, che continuava a giocare con me. Decido di darmi una mossa, mi asciugo, ma vedo che negli spogliatoi non c’è già più, decido di prendere l’iniziativa. Mi vesto e vado a casa sua. Sto per suonare alla porta quando vedo Callum che esce di tutta fretta.
“Callum, Ryan è in casa? Ha lasciato delle cose in palestra” gli chiedo utilizzandola come scusa.
“certo in camera sua, chiudi la porta di casa se entri” e con la stessa fretta se ne va.
Io eseguo le istruzioni, entro e chiudo la porta, mi eccitava che Ryan non sapesse che fossi in casa sua. In silenzio mollo la mia roba in salotto, e salgo di sopra, con la sua saponetta in mano. Vedo che la porta di camera sua è chiusa, busso.
“entra Call” ma invece entro io. Lo trovo alla scrivania che stava stravaccato, con una tuta.
“Ah matricola, che ci fai qui?” mi chiede con il sorriso stampato sulla faccia
“avevi lasciato la saponetta nella doccia” cammino fino alla scrivania, e la appoggio a fianco al libro. Mentre si alza si tira giù i calzoni quanto basta da fare uscire il cazzo, mi guarda e mi mette una mano sulla testa, mi spinge in ginocchio e senza dire una parola me lo mette in bocca.

“ah lo sapevo che lo volevi assaggiare” io lo sento caldo, liscio e profumato di sapone, entrarmi in bocca, sento il suo peso sulla lingua, lo sento crescere e diventare sempre più duro. La sua mano non lascia andare la mia testa, guidandomi avanti ed indietro. Voglio andare fino in fondo, apro di più la bocca e scendo finché con il naso non sento i suoi peli pubici.
“ohh ma che brava questa matricola, mi sembra di capire che non sia la prima volta” dice mettendo entrambe le mani sulla testa e tenendola al suo posto, non lasciando uscire il suo cazzo neanche di un cm dalla mia bocca, inizio ad avere qualche conato, e allora mi lascia un attimo di tregua.
Sempre tenendomi la testa inizia a scoparmi la bocca, questa volta non andando così in fondo, ogni tanto mi dava qualche schiaffetto sulla faccia, ad un certo punto lascia a me il controllo.
“ti piace questo cazzo eh matricola?”
“mmm” cerco di dire con la bocca piena
“allora dimostramelo, forza al lavoro” mi lascia la testa e lascia a me il controllo, io inizio a pompare come se stessi succhiando da una cannuccia, facendo su e giù, giocando con la lingua sulla base del suo cazzo, ad un certo punto sento la sua mano di nuovo sulla mia testa, ma non per guidarmi, solo per seguire i miei movimenti. Finché le mani non diventano due e mi tengono fermo, ed sento dei fiotti caldi riempirmi la bocca, non avrei voluto mandarli giù, ma non sapevo cosa fare, non mi lasciava la tesa e non toglieva il cazzo.
“ingoia tutto” e sentendo il suo ordine, eseguo godendo.
“ma che bravo che sei stato”, mi prende alla base del collo e mi alza.
“mi raccomando, questo rimane tra di noi, voglio usare questa tutta per me” e così dicendo ripassa un pollice sulle mie labbra. Essere così vicino a lui, con ancora il suo gusto in bocca mi viene una voglia di baciarlo, mi avvicino a lui, temendo un rifiuto ed invece trovo le sue labbra ad accogliermi, prima in un bacio a stampo, e poi un bacio passionale.
Le sue mani passano dai miei fianchi a dentro i miei calzoni, sotto le mie mutande e vanno a chiudere le mie chiappe.
“e men che meno ho voglia di condividere questo” dice guardandomi
“cosa ti fa pensare che ti darei il mio culo?” chiedo in tono di sfida
“il fatto che ti sia appena bevuto la mia sborra, matricola” risponde lui bisbigliandomi all’orecchio.
Sentiamo la porta di casa chiudersi dietro.
“Forza torna a casa che è tornato Callum” mi dice facendomi l’occhiolino.
Saluto Callum uscendo, torno a casa con il suo sapore ancora in bocca. Contento, e con una voglia pazza di sentirlo dentro di me di nuovo.

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