trio
Nadia e la sua Amica Gianna
di remida67
15.10.2012 |
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"Gianna dal canto suo, appoggiandosi con le mani sul letto e sporgendosi in avanti, spingeva il suo culo su e giù sul mio cazzo..."
Il weekend passato con Nadia era stato fenomenale sotto ogni aspetto, in particolare perchè presa dall'euforia, in un momento di relax tra una scopata e l'altra, mi aveva iniziato a parlare di una sua amica di nome Gianna, gran bella ragazza, e con tendenze leggermente bisex.Andare con due donne era sempre stato il mio sogno nel cassetto, e il pensiero di avere così vicino a me un'occasione del genere mi riempiva di eccitazione e desiderio.
Cercai quindi di sondare meglio il terreno, magari per capire se Nadia desiderasse o meno la presenza di un'altra nel menage.
In effetti lei era sempre stata una “regolare”, sempre in due, e la presenza di un'altra donna non era contemplata nel suo DNA, ma in quel momento e in quel contesto mi confidò che se fosse stata un po' brilla e se il partner maschile fossi stato io e l'altra fosse stata Gianna, magari si sarebbe lasciata andare...
Tornando a casa dalla nostra mini vacanza avevo questo pensiero fisso in testa e così qualche giorno dopo le chiesi di farmi conoscere Gianna, magari davanti ad un aperitivo, tanto per vedere se era un tipo interessante e se tra loro due c'era il giusto feeling.
Quella sera quindi ci vedemmo in un noto localino in centro.
Nadia e Gianna non si fecero attendere, e mi raggiunsero subito al tavolo dove le aspettavo.
In effetti Gianna era davvero una ragazza molto attraente, altezza media, corporatura non troppo esile, anzi dalle curve accentuate ma non certamente esagerate, un seno da terza abbondante e un visino angelico dai tratti mediterranei, incorniciato da un capello lungo e corvino.
Mi colpì davvero molto sin dall'inizio e la serata passò molto allegramente tra le mie e le loro battute, indirizzate molto delicatamente sul lato sesso in modo da far capire subito le mie intenzioni e percepire le loro.
A quanto pare Gianna non aveva problemi o falsi pudori al rispondere alle mie battute, anzi sembrava quasi provocarmi, quando facendo riferimento a Nadia, diceva che una gran bella ragazza così meritava almeno due amanti accanto a lei, e magari uno dei due di sesso femminile!
Bene, la situazione volgeva per il verso giusto a quanto pare e anche Nadia, complici i due Cuba che le avevo fatto bere fino ad allora, sembrava rispondere bene all'atmosfera calda che si era creata tra noi tre.
Pensando che forse era proprio arrivato il momento di osare di più, le invitai da me per continuare la serata ascoltando della buona musica e davanti ad un buon champagne che ci avrebbe fatto festeggiare la nostra piacevole serata.
Le ragazze non si fecero pregare e mi seguirono senza esitazioni in auto.
Mentre guidavo verso casa, la mia eccitazione cominciava a crescere e il pensiero di quello che sarebbe potuto capitare a breve mi martellava in testa.
Gianna era davvero una gran fica ma anche Nadia quella sera si era messa in tiro e non si poteva certo dire che fosse poco gradevole, anzi la sua mini era stata tale da farmi desiderare di fiondarmi tra le sue cosce durante tutta la serata al locale.
Giungemmo rapidamente a casa mia e le invitai dentro.
Ci accomodammo nel mio divanone “tattico” e misi su un cd di soft jazz che spesso usavo per rilassarmi ma che avevo sempre creduto potesse ben servire anche ad altro!
Tenevo in frigo una bottiglia di champagne, che mi era stata regalata poche settimane addietro, e probabilmente quella era davvero la migliore occasione per aprirla!
Offrii loro lo champagne e brindammo alla serata piacevole che stavamo trascorrendo, sottolineando il fatto che sarebbe potuta essere ancora più piacevole.
Non bastò il primo bicchiere, presto ci fu un bis ed anche un tris, e fu allora che l'atmosfera iniziò a riscaldarsi paurosamente.
Nadia, prendendo l'iniziativa, confessò a Gianna che aveva sempre invidiato le sue tette e le chiese di toccargliele per rendersi conto se effettivamente erano sode come pensava. Gianna non se lo fece ripetere due volte e prendendole la mano se la pose sotto il golfino a contatto col reggiseno. Nadia la palpeggiò ben bene a destra e a sinistra e non poté fare a meno di notare che i capezzoli di Gianna si erano eretti paurosamente, e facendoglielo notare le chiese se poteva constatare direttamente la loro consistenza!
Gianna allora, slacciandosi il reggiseno, le rese la manovra più semplice, chiedendole se il tutto era di suo gradimento.
Nadia con i capezzoli di Gianna tra le dita, si dilettò una decina di minuti a stuzzicare l'amica, suscitando nel contempo in me una foia inaudita, che però volli tenere a bada per il momento.
Fu Gianna quindi che volle fare la mossa successiva e confessò a Nadia che aveva sempre invidiato le sue labbra carnose e così dicendo si avvicinò lentamente al suo viso. Nadia si irrigidì al momento, ma quando ebbe le labbra dell'amica a qualche millimetro di distanza si gettò su di esse con avidità baciando l'amica con una voluttà che non immaginavo possibile.
Le vidi limonare a lungo, mentre le loro mani carezzavano vicendevolmente quei corpi desiderosi di sesso.
Fu allora che attirando discretamente l'attenzione feci loro notare che mi stavano facendo morire dal desiderio e chiesi loro se non desiderassero pensare anche un po' a me.
Non finii la frase che Gianna si fiondò sui miei pantaloni, abbassò la zip e scostando i boxer si impossessò del mio cazzo durissimo e lo prese in bocca senza esitazioni.
Nadia, quasi stupita dell'audacia dell'amica, pensò bene di spogliarsi completamente e avvicinandosi a me mi sbatté la fica fradicia sul muso pregustandosi la mia lingua sul clitoride.
Gianna ci sapeva davvero fare con la bocca, succhiava delicatamente e spesso si fermava per leccare il glande e l'asta partendo dalla base, senza ogni tanto dimenticare di solleticare le palle con le sue labbrucce.
Intanto io ero alle prese con la passera di Nadia che umida di umori si strusciava con forza sulla mia lingua operosa.
Gianna allora, staccandosi da me, si tolse gli abiti e fece spogliare anche me. Nadia prese il suo posto sul mio uccello continuando il pompino interrotto e Gianna leccandomi i capezzoli salì fino a infilarmi due spanne di lingua in bocca. Io del resto stavo ben attento a non farla raffreddare molto, e con due dita le torturavo la fica e il clitoride duro come il marmo.
Avevo voglia di leccare anche quella di fica e prendendole le chiappe con le mani la portai all'altezza della mia bocca, in modo da gustare il paradiso che teneva in mezzo alle gambe.
Il suo sapore era leggermente asprigno, ma gradevole, e l'odore era delicato, con note di violetta, forse date dal detergente intimo che usava.
Le sue labbra erano carnose, come lei del resto, e si presentavano di un colore rosso vivo.
Anche lei sbrodolava di brutto mentre le mia lingua esplorava quella cavità e i suoi lamenti non tardarono ad arrivare nel momento in cui le presi il clitoride tra le labbra simulando un mini pompino.
Nel frattempo Nadia, stanca di succhiarmi si era impalata sul mio uccello, dandomi le spalle e cominciando un lento su e giù. Avevo il suo culo davanti agli occhi, non era grande ma era senz'altro sodo ed estremamente invitante. Gianna volle dedicarsi un po' anche all'amica e staccandosi da me la raggiunse e le porse la lingua, mentre con una mano le stuzzicava la masturbava durante l'amplesso.
Forse il divano non era il massimo per un menage a trois, quindi le invitai sul mio morbidissimo lettone.
Gianna si stese e Nadia la raggiunse fiondandosi tra le sue cosce e iniziando a leccarle la passera.
In quella posizione mi offriva il suo fondo schiena, per cui inginocchiandomi dietro di lei la penetrai con un colpo secco che le fece scappare un grido soffocato.
Spingevo con forza mentre tenevo le mani sul suo culetto sodo. Era davvero eccitante vederle mentre lesbicavano, considerando che Nadia era alla sua prima esperienza con un'altra donna.
Gianna godeva davvero con grande enfasi, a giudicare da come si mordeva il braccio mentre l'amica infilava la lingua in quel nido profumato. Il suo orgasmo arrivò sconquassante, mentre piccoli brividi la percorrevano tutta e mentre spingeva la testa dell'amica in mezzo alle sue cosce.
Era ora anche per lei di sentire dentro il mio cazzo, quindi restando in quella posizione, mi chiese di salire su di lei.
Mi appoggiai ed entrai con facilità e mentre la penetravo mi gustavo il sapore della sua bocca, estremamente eccitante. Nadia però era rimasta da sola, e volendo anche lei la sua parte, mi scostò dalla bocca dell'amica e vi si appoggiò con l'inguine, sbattendole in faccia la figa grondante.
Anche per lei era quasi giunto il momento di godere e dopo pochi attimi strusciandosi violentemente sulla lingua che la esplorava le riversò addosso il suo miele mentre con le mani si torturava i capezzoli duri e scuri.
Anche io ero molto vicino a godere ma cercavo di resistere perché non volevo arrivare subito, ma volevo ancora godere un po' delle labbra calde che avviluppavano il mio cazzo.
Sentendo arrivare il momento, uscii dalla fica di Gianna e ordinai alle ragazze di leccarmelo insieme perché stavo per godere.
Leste si posizionarono ai lati del mio bastone e lo torturarono con le loro lingue infuocate.
Schizzai violentemente sulle loro labbra e neanche una goccia di sperma andò perduta, mentre loro provvedevano a pulirsi le labbra vicendevolmente.
Volevo anche io essere partecipe a quel momento così ricco di voluttà e abbassandomi su di loro offrii la mia lingua in modo da leccarci l'uno con l'altro le labbra ed assaporare gli umori e gli odori che esse conservavano.
Ci baciammo a lungo tutti e tre mentre con le mani accarezzavamo i sessi dei nostri compagni di sesso.
Il mio uccello presto riprese vigore, mentre le loro fighe si inumidivano ancora.
Le feci stendere sul letto una accanto all'altra e mi posizionai su di Gianna penetrandola. Mentre la scopavo, lei teneva occupata l'amica offrendole la sua bocca da baciare e accarezzandole la passera profumata.
Mi staccai da Gianna e passai a Nadia ed entrai dentro di lei.
Loro durante il mio alternarmi su di esse, continuavano vicendevolmente a masturbarsi e baciarsi.
Però volevo andare oltre e tendendole sempre vicine le feci mettere alla pecorina.
Coi loro culi davanti mi beavo di quel ben di Dio, e infilando la testa tra le loro chiappe le leccavo sulle fighe, sulle cosce, tra le chiappe, facendo ben attenzione a dedicarmi un po' all'una e un po' all'altra.
I loro gemiti si soprapponevano mentre leccavo una con le dita infilate nella figa dell'altra.
I loro odori erano forti ed estremamente piacevoli, e l'unione di quei sapori ne aveva creato un altro che non riuscivo a smettere di assaporare. Bisogna davvero avere due donne insieme per capire cosa significhi leccarle contemporaneamente per assaporare quello che due fighe possono offrire quando sono vicine!
Però era giunta l'ora di far ancora sentire loro il mio uccello e staccando le labbra da quei bei culetti, presi a scoparmele alla pecorina, un po' l'una e un po' l'altra.
Volevo dare il giusto ad entrambe e se era possibile cercare di farle godere insieme.
Quindi quando sentii che Nadia stava per arrivare, col mio cazzo dentro, mi premurai di infilare tre dita nella figa di Gianna e spinsi su di esse contemporaneamente.
Il mio scopo fu raggiunto, le loro grida si fecero subito sentire e prese dall'orgasmo si limonarono con violenza, con le lingue oscenamente di fuori!
Era troppo per me, uscendo dalla fica di Nadia le sborrai sul culo con forza, accasciandomi sulla sua schiena!
Eravamo stanchi adesso. Era da più di un'ora che scopavamo senza tregua, quindi ci stendemmo sul letto, io al centro e loro due ai miei lati.
Mi dimostrarono la loro gratitudine, riempiendomi di bacetti sul viso e facendomi promettere che presto ci saremmo rivisti per continuare...
Beh, voi come avreste potuto dire di no a quelle due troiette scatenate?
Chiesi quindi loro se volevano fermarsi a dormire da me e accettarono con entusiasmo la mia offerta, magari pensando che il risveglio sarebbe potuto essere una normale prosecuzione alla serata appena trascorsa!
Quindi ci facemmo una bella doccia rigenerante e andammo a letto addormentandoci l'uno tra le braccia dell'altro...
Nonostante i miei sogni movimentati, la notte passò tranquilla, accucciato tra quei due corpi che qualche ora prima mi avevano donato sensazioni irripetibili.
Il primo raggio di sole che entrò dalla finestra illuminò i nostri visi e ci svegliò con delicatezza.
Aprendo gli occhi mi ritrovai circondato dalle due ragazze, che stentavano un po' a riprendersi.
Sonnecchiando ancora un po' sul cuscino, cercai di farmi tornare alla mente la serata appena trascorsa, e nel farlo mi beavo di quella bella ed inaspettata esperienza.
I ricordi e il calore che proveniva dai corpi di Gianna e Nadia mi provocò un erezione, che fu subito notata da loro:”ehi, ma non ti basta mai? E dire che ieri pensavamo di averti spompato!”
“Invece no!” risposi lapidario, e dicendolo, posi le mie mani sulle loro fighe morbide, circondate entrambe da una leggera ed invitante peluria.
“Bravo, caro, avevamo proprio bisogno di un dolce risveglio”, disse quindi Gianna, “continua pure ad accarezzarmi, perché i sogni che ho fatto mi hanno messo su una voglia che non ti dico!”
Non me lo feci dire due volte, e con le mani appoggiate sui pubi, feci scivolare il dito nelle loro fessure, muovendomi all'unisono con la mano destra e la sinistra.
Non avevo mai fatto niente di simile e quel pensiero mi elettrizzava! Due donne, tutte per me, con le loro fighe aperte ed invitanti e pronte a ricevere il mio cazzo dentro!
A volte mi veniva di pensare che fosse solo un sogno, ma mentre toccavo il loro clitoride duro mi rendevo conto che era tutto vero!
Quelle fichette intanto iniziavano ad inumidirsi durante la mia esplorazione, e quindi non potei fare a meno di portarmi le dita umide dei loro umori alla bocca per riassaporare quei dolci succhi di donna.
I loro odori erano molto diversi l'una dall'altra, ma insieme ne creavano un altro molto ma molto più eccitante.
Ripresi allora a masturbarle, mentre anche loro iniziavano a massaggiare il mio uccello, alternandosi tra l'asta e le palle.
Eravamo così distesi, con io al centro tra loro e con le braccia incrociate mentre io toccavo loro e loro toccavano me, ma quella posizione mi stancò presto, anche perché la voglia stava montando su rapidamente, e così le invitai delicatamente a dedicarsi al mio cazzo, con argomenti più.. “importanti”!
Spingendo delicatamente le loro testoline le feci accomodare ai lati del mio basso ventre e le spinsi a prendere in bocca il mio scettro. Evidentemente non aspettavano altro, Gianna lo prese in bocca senza neanche pensarci mentre Nadia si prendeva cura dei miei testicoli, leccando bene anche la zona che circonda l'ano, cosa che mi suscitò intenso piacere!
Gianna succhiava bene e con impegno, e nel farlo cercava di farmi sentire le tette che sbattevano sulle mie cosce, e stuzzicando così indirettamente i suoi capezzoli a contatto con la mia pelle.
Intanto con una mano aveva preso una tetta di Nadia e la carezzava con voluttà mentre con l'altra segava il mio cazzo mentre lo spompava.
Nadia dalle palle salì fino ad incontrare la bocca di Gianna e così si ritrovarono a leccare l'uccello da entrambe le parti, alternando il tutto a voluttuosi baci tra esse.
Continuarono così per un po' quando ad un tratto Gianna stanca di prendermelo in bocca volle sentire dentro di essa la durezza di quel bastone di carne.
Si sedette quindi su di esso, mostrandomi la schiena, e iniziò ad impalarsi con violenza, mentre Nadia rimasta priva del giocattolo pensò bene di sedersi sulla mia bocca che non aspettava altro.
Si accomodò appoggiando le gambe sul mio cuscino e mi offrì quella bella figa profumata da leccare, cosa che feci con enorme piacere.
Leccare la figa è stata da sempre una di quelle cose che ho sempre fatto con passione, anche perché il loro odore e il loro sapore è sempre stato per me un fortissimo afrodisiaco!
Non ho mai capito gli uomini che fanno fatica a leccare la gnocca delle loro donne, anzi io ho sempre preferito quelle un po' più pelose, perchè tengono di più quell'odore di intimo che mi suscita le più forti sensazioni!
Ero quindi prigioniero di esse con il culo di Nadia sul mio viso e quello di Gianna sul mio ventre ed in quel momento mi sentivo davvero al settimo cielo.
Dato che Gianna faceva tutto da sola, mi dedicai un po' più a Nadia e aprendole un po' le labbra con dita le esplorai la caverna con la lingua cercando di andare più in fondo che potevo.
Volevo in un certo senso scoparmela con la lingua, e nel farlo mi riempivo la bocca del suo succo profumato e mieloso che sgorgava con profusione da essa. Intanto lei strusciava il suo clitoride eretto, sul mio naso, e nel farlo sottolineava il suo apprezzamento accompagnandolo da gemiti soffocati.
Gianna dal canto suo, appoggiandosi con le mani sul letto e sporgendosi in avanti, spingeva il suo culo su e giù sul mio cazzo. I suoi movimenti si facevano sempre più veloci, a riprova del fatto che la sua voglia cresceva sempre più e che l'orgasmo si faceva sempre più vicino.
Ancora pochi colpi e la sentii gridare oscenamente mentre col mio cazzo dentro strusciava violentemente la figa sui miei testicoli per assaporare al massimo ogni sensazione.
Rimase quindi un po' in quella posizione per riprendere fiato, e staccandosi da me, invitò Nadia a prendere il suo posto.
Nadia si sedette dove prima c'era l'amica ma preferì mettersi di fronte a me mostrandomi il davanti.
Nel piegarsi su di me, si avvicinò al mio viso e mi limonò con gusto mentre tenendo le sue chiappe con le mie mani spingevo il mio uccello nella sua figa.
Gianna ci guardava, appoggiata sul letto, ed evidentemente si riprendeva un attimo dall'orgasmo che poco prima l'aveva fatta vibrare in quel modo violento, ma non aveva intenzione di smettere quanto meno visto che con la manina si accarezzava lentamente la figa.
Scopai in quella posizione Nadia per un po', ma ero stanco di stare sdraiato quindi le chiesi di inginocchiarsi e mostrarmi il culetto.
Mi appoggiai dietro di lei e la scopai ancora un po' in quella posizione. Nadia evidentemente resisteva un po' più di Gianna, quindi deciso a farla godere, volli prenderla nella posizione classica, la feci sdraiare, le posizionai le gambe sulle mie spalle e le spinsi con violenza il cazzo in figa, strappandole un grido.
Pompai con una certa veemenza perché volevo sentirla gemere e presto venni accontentato: il suo corpo iniziò a vibrare e la sue gola emise un rantolo mentre le sue gambe si stringevano con forza dietro la mia schiena.
Mi prese la testa tra le mani e baciandomi con trasporto mi disse:”sei davvero grande! Mi stai facendo godere come una troia!”
Gianna prese subito la parola e mi disse:”anche io voglio godere ancora, pisellone! Perché non ci spostiamo in cucina?”
“Dove vuoi mia cara”, risposi, e staccandomi da Nadia, feci alzare Gianna e accostandomi a lei le presi i fianchi, la alzai e la impalai sul mio uccello, mentre lei incrociava le gambe dietro la mia schiena.
In quella posizione, con quel dolce fardello addosso, mi spostai in cucina e la appoggiai sul tavolo.
Con lei distesa sul tavolo ed io in piedi ai bordi la scopai mentre tenevo le sue gambe ben aperte con le mie mani.
In quella posizione potevo bearmi della vista della sua bella figa oscenamente aperta sotto di me e il suo buon odore raggiungeva le mie narici spingendomi a pompare con più forza.
Nadia ci raggiunse in cucina e posizionatasi sotto di me mi intrufolò la lingua tra le chiappe mentre con un dito mi esplorava l'ano.
Era una sensazione estremamente piacevole quella che sentivo e quando Nadia infilò il suo ditino nel mio culetto, sentii l'orgasmo esplodere e venni con violenza dentro la figa di Gianna che sentendo il liquido caldo che la riempiva venne quasi all'unisono con me.
Nadia che si trovava in una posizione strategica, mi invitò delicatamente ad uscire dall'amica e si prese in bocca l'uccello sporco del mio sperma e del succo profumato dell'amica, ma non contenta pensò bene anche di ripulire ben bene quella figa sbrodolante di sborra.
Si alternava ben bene tra me e l'amica cercando di non perdere una goccia di quello che i nostri sessi le stavano offrendo in quel momento e quando fu sicura di aver tolto ogni traccia del nostro piacere, ci invitò accanto a lei e ci chiese di baciarla per sentire il buon sapore che le riempiva la bocca.
Ci ritrovammo quindi inginocchiati a limonarci l'un l'altro, succhiando con avidità le lingue dei nostri partner, mentre le mie mani tastavano la consistenza delle tette che ballavano davanti ai miei occhi.
Le loro mani intanto erano intente ad accarezzarsi vicendevolmente le fighe,e visto che forse avevano voglia di lesbicare un po' mi allontanai da loro e mi sedetti sul divano.
Dopo aver limonato ancora per un tot, Gianna si sdraiò a terra ed invitò l'amica a posizionarsi a 69 sopra di lei.
Con la figa dell'amica sul viso iniziò a leccarla tra le cosce, mentre Nadia dal canto suo le leccava il pancino, spingendo la lingua sempre più vicina alla fighetta di Gianna.
Io steso davanti a loro mi beavo di quella vista e fu così che decisi che volevo immortalare l'evento, quindi presi la macchina fotografica e scattai diverse foto, da varie angolazioni.
Loro per nulla intimidite dall'obiettivo fotografico mettevano sempre più passione in quello che facevano e ben presto le sentii arrivare ancora una volta mentre ognuna infilava le dita nella fregna dell'amica.
Si era ormai fatto tardi ed eravamo abbondantemente spompati, quindi proposi loro di rivestirci, anche perché le nostre occhiaie parlavano da sole, e feci promettere loro che la prossima volta ci saremmo riproposti davanti alla telecamera per immortalare i nostri momenti erotici.
Loro furono entusiaste della mia idea, e nell'uscire da casa mia mi baciarono sul pianerottolo con un certo trasporto, entrarono nell'ascensore, e mentre le porte si chiudevano mi offrirono un'ultima scena delle loro boccucce unite in un dolcissimo e profondo bacio lesbico...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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