Lui & Lei
La Mia Vicina di Casa
di remida67
01.10.2012 |
48.853 |
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"Mentre prendevamo il caffè era chiaro che entrambi aspettavamo solo il momento di vincere l’imbarazzo per poter cominciare a scopare..."
La mia vicina di casa è una signora, sui 35 anni, sposata con 2 figli. E’ normale di viso anche se di corpo è niente male: avrà una quinta di seno, fianchi abbastanza larghi e morbidi e una bocca piuttosto carnosa.Nella vita fa l’ingegnere quindi è al di sopra di ogni sospetto. Ho sempre desiderato scoparla anche perché ho sempre pensato che il marito non fosse in grado di soddisfarla a dovere e che invece lei fosse una pervertita insaziabile; come vedrete su entrambe le cose non mi sbagliavo.
Il mio desiderio di averla l’ho sempre dimostrato con sguardi da porco quando veniva a casa a parlare con mia madre o per qualche evento (cene, festeggiamenti etc..). Lei ricambiava gli sguardi ma più per curiosità che per altro: per intenderci i suoi sguardi non erano da porca ma erano i tipici sguardi che una persona vi lancia perché sa che la state guardando; a volte addirittura notavo un certo imbarazzo in lei. In occasione dell’ultima visita a casa mia ho esagerato: l’ho guardata senza sosta ed in un modo inequivocabile per tutto il tempo; in particolare l’ho mangiata con gli occhi mentre parlavo col marito. Il messaggio che le lanciavo era: sto parlando con questo impotente ma intanto penso che vorrei sbatterti …. Sono sicuro che lei lo capisse! Quando si è alzata dicendo al marito: “dai Fabio andiamo” mi sembrava seriamente infastidita.
Alcune settimane dopo ero sul balcone e lei è uscita sul suo, di fronte al mio; ci siamo salutati come se niente fosse e abbiamo iniziato a parlare del più e del meno. Mentre parlavamo lei mi ha comunicato che il marito con figli era a Bari per vacanza; ho iniziato ad avere il respiro corto di quando si è eccitati ma non penso che lei se ne sia accorta. Continuando a parlare mi ha detto che se volevo potevo passare da lei dopo pranzo a prendere un caffè. Quando sono rientrato in casa non sapevo cosa pensare: in fondo era un’amica di famiglia, era moglie e madre come poteva aver fatto quell’invito con un secondo fine? E del resto sicuramente aveva capito i miei pensieri in tutte le circostanza in cui ci si era visti. Tutti i miei dubbi vennero chiariti quando, dopo pranzo, suonai al suo campanello. Non mi venne ad aprire la solita donna sobria, anonima e tutto sommato indesiderabile che avevo sempre visto; indossava una camicetta annodata sul ventre e coi primi tre bottoni non allacciati. Si intravedeva il suo grosso seno non retto da alcun reggiseno. Aveva poi una gonna di quelle estive svolazzanti corta fin sopra il ginocchio e scarpe con il tacco abbastanza alto. Inoltre era truccata pesantemente ed emanava un profumo che mi penetrava profondamente nelle narici: di certo una che aspetta un vicino per un innocente caffè non si concia così come una vera troia. Rossella, le ho detto, non ti ho mai vista così, e già il mio coso fra le gambe si inturgidiva al pensiero di noi due a letto insieme. Mentre prendevamo il caffè era chiaro che entrambi aspettavamo solo il momento di vincere l’imbarazzo per poter cominciare a scopare. Il coraggio lo trovai io, iniziando a fare insinuazioni sul fatto che il marito non mi sembrava uno molto virile, che la soddisfacesse appieno ecc. Lei mi rispondeva confermando tutto, parlando male, anzi malissimo, del marito come amante e ridendo divertita del fatto che, con lui assente, ne potesse parlare così male con un altro uomo. Era il momento: infilandole una mano sotto la gonna e accarezzandole la coscia le dissi che invece io al posto di suo marito l’avrei scopata ben bene.
Pochi minuti dopo eravamo a letto con lei che me lo leccava ed io che la leccavo a lei, bagnandomi completamente la faccia dei suoi umori. Ancora un po’ ed ero sopra di lei che la chiavavo a più non posso mentre lei mi diceva cose irripetibili nell’orecchio, continuando di tanto in tanto a ridere del suo marito impotente e adesso pure cornuto per merito del vicino di casa! Che fosse una puttanona insaziabile ne ebbi la conferma quando mi chiese di metterglielo anche nel culo.
Una pervertita così meritava un finale da pervertito: quando sentii che stavo per eruttare tutto quello che avevo accumulato in anni di masturbazioni pensando a lei scesi dal suo corpo, scesi dal letto e la costrinsi in ginocchio a leccarmelo mentre le tenevo la testa e le tiravo i capelli. Vedermi nello specchio mentre facevo ciò nella sua camera da letto mi eccitava da matti; al culmine della follia da orgasmo girai verso di noi la foto dove c’erano lei e suo marito il giorno della nozze. Ero fuori di me dal piacere; continuavo a dirle adesso bevi tutto, adesso bevi tutto, ben sapendo che l’avrebbe fatto. Ed infatti di li a poco le riversai in bocca una enorme quantità di sperma caldo che la puttana bevve fino all’ultima goccia.
Dopo quella magnifica scopata sono passate diverse settimane senza che io e Rossella ci incontrassimo. Circa dieci giorni fa però sento suonare al campanello e vado ad aprire: è Franco, suo marito, e al solo vederlo mi eccito ripensando a cosa ho combinato a sua moglie qualche tempo fa. Lui, che evidentemente non sospetta di nulla, mi chiede se nel fine settimana posso dargli una mano ad imbiancare casa; certo, rispondo, non c’è problema. Così sabato scorso vado a casa sua indossando i pantaloncini più attillati che ho e sperando che in qualche modo capiti l’occasione per chiavare ancora Rossella. Stavolta lei non è vestita in modo provocante come la volta scorsa: indossa un prendisole verde da casalinga e delle ciabatte con la zeppa; niente trucco. Non sarebbe per niente desiderabile se non avessi in mente tutto ciò che è successo la volta scorsa in quella casa.
La mattina passa, mi fermo a pranzo da loro e nel pomeriggio si riprende a lavorare. L’insospettabile troia continua a passare vicino a noi che lavoriamo: io cerco in ogni modo di farle vedere il mio pacco e lei stavolta, tutt’altro che imbarazzata, lo guarda vogliosa; anche col marito davanti le lancio degli sguardi da maiale, ma Franco non sembra accorgersene.
Finalmente succede qualcosa: la pittura finisce e Franco dice che magari è meglio continuare domani; l’eccitazione mi annebbia il cervello e mi fa rischiare: se vai a comprarla ti aspetto e riprendiamo subito così magari riusciamo a finire in giornata, gli dico. Lui accetta e mentre faccio finta di pulire qualcosa lui si prepara per uscire; sto per scoparmi sua moglie e voglio godermi tutti i momenti: mentre lui si prepara io guardo Rossella come se lui non ci fosse (ormai ho capito che non si accorge di niente!) e al culmine della sfrontatezza quando lui dice che torna subito gli rispondo che può fare con calma, che tanto io qualcosa da fare la trovo …. E così, appena esce, è ancora sul pianerottolo del secondo piano che aspetta l’ascensore io mi sono già spogliato e sono sdraiato sul letto con un cazzo durissimo tra le gambe. Rossella al posto di allarmarsi per la mia sfrontatezza mi raggiunge in camera da letto: sono sporco e sudato e anche ciò contribuisce ad eccitarmi. Appena entra Rossella le apro il vestito strappandole tutti i bottoni sul davanti e mi accorgo che la puttana non indossa ne mutande ne reggiseno: che troia! È stata praticamente nuda tutto il giorno col marito e il vicino che se la chiava a stretto contatto… in pochi istanti le sono sopra che la chiavo godendo in maniera sguaiata e rumorosa: voglio che anche i vicini ci sentano ! Ormai lei sa cosa mi fa eccitare maggiormente e mi accontenta: mentre la fotto non fa altro che ridere, urlare e parlare male del marito dandogli dell’impotente buono a nulla. L’idea che il marito possa rientrare e sentire tutto (noi non lo sentiremmo perché la camera da letto è in fondo e poi stiamo facendo veramente troppo rumore) non fa altro che aumentare la mia eccitazione facendomi scopare con più foga ma facendomi anche venire prima; ancora qualche colpo e … ah si si ah ah sborroooo …. Che scopata anche stavolta!
Ora ci rivestiamo; lei deve prendere un altro prendisole perché di questo le ho staccato tutti i bottoni ma la cosa non mi preoccupa, anzi, mi eccita ancora di più sapere che il marito sicuramente sospetterà ma non potrà avere nessuna certezza. Quando Franco rientra in effetti per un attimo guarda la moglie come se vedesse qualcosa di diverso ma non so se si accorge che lei si è cambiata ….
Quando vado via e saluto Franco con una stretta di mano e il mio sguardo fisso nei suoi occhi mentre mi dice grazie di tutto, sento di essere nel giusto: l’ho aiutato ma mi sono preso la giusta ricompensa !
L’ultima nota di questa storia: uscendo da casa di Franco e Rossella incontro il signore del piano di sopra: da come mi guarda capisco che ha sentito tutto e ha capito cosa è successo. Il ghigno che si dipinge sul mio volto non può che confermargli ciò di cui sospetta: non solo ho scopato la moglie di Franco ma ora che è cornuto lo sapranno tutti … e grazie e soprattutto alle urla di quella troia di Rossella. Così lo umilia due volte …..
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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