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trio

Hotel Surprise


di Maddalena69
03.05.2019    |    13.872    |    18 9.0
"Bussa piano sulla porta per capire se può entrare..."


E' una tiepida giornata di aprile. Annalisa si è svegliata presto per andare al lavoro. Vede l'hotel in lontananza ed affretta il passo, entra dall'ingresso riservato al personale e sale le scale fino al primo piano. Poi scivola nello spogliatoio per cambiarsi. Per fortuna nessuno si è accorto del leggero ritardo che l'ha tanto impensierita durante il tragitto. Lavora lì da pochi mesi e non ha ancora terminato il periodo di prova: ci tiene ad essere assolutamente diligente e a farsi apprezzare. Ha ancora in mente il discorsetto che aveva fatto la capo del personale quando la aveva assunta, guardandola diritto negli occhi "qui all'Hotel Suprise abbiamo clientela di prima scelta. Non cerca un alloggio confortevole ma un ambiente raffinato e di primo ordine. Tutto deve essere perfetto. Mettete il massimo impegno nel vostro lavoro quotidiano perché lo standard è estremamente alto e tale va mantenuto".

Lei aveva annuito e si era sentita fortunata di aver superato la selezione. Probabilmente in suo favore aveva giocato la cosiddetta bella presenza. I lungi capelli neri raccolti in una treccia, le spalle larghe, la vita sottile e le gambe lunghe non passano inosservate. E quindi la avevano presa. Ed ora si sta muovendo tra quei corridoi di un avana delicato con i tendaggi di damasco celerino. In lei convivono sentimenti contrastanti: un senso costante di soggezione ed occasionalmente un senso di vertigine al pensiero di sfiorare il passaggio di persone che a quel tipo di vita erano avvezze, anzi lo consideravano dovuto, mentre per lei era solo un miraggio conosciuto fino ad allora nei film.

"Mi devo considerare fortunata a lavorare qui" si dice mentre si toglie i suoi abiti e resta in intimo di pizzo beige ed autoreggenti. Un'occhiata furtiva allo specchio le restituisce l'immagine di una giovane donna con un corpo sodo e svelto, dalle proporzioni perfette, che sarebbero state ora mortificate sotto la divisa. Eppure anche sotto la divisa informe si indovina tutta lo splendore della sua figura: la sua passionalità si percepisce dal passo svelto e deciso, la sua dolcezza si intravede dai gesti diligenti e gentili. Prende la divisa nera del personale dalla stampella e la indossa, poi mette il grembiulino bianco stringendo il fiocco bianco di raso dietro i fianchi. E' comunque sexy e ne è consapevole.

"Cosa darebbero per poter avere un corpo come il mio quelle vecchie decrepite piene di soldi che frequentano la beauty farm due piani sotto. Si vogliono illudere spendendo un sacco di quattrini per farsi massaggiare e cospargere di fango, creme ed altri scemenze ma restano quello che sono. Io sono una che lavora ma non farei certo a cambio!". E mentre fa questi pensieri chiude la porta dello spogliatoio dietro di sé e si incammina lungo il corridoio trascinando il carrello per il cambio delle lenzuola e degli asciugamani.

Si accosta alla prima stanza, la 201, assegnata a quegli ospiti così particolari. Non potevano non attrarre l'attenzione al loro apparire: entrambi sulla trentina, lui alto e snello, con un portamento fiero ed affascinante, lei deliziosa, piccola e bionda. Lui scuro come l'ebano, lei con l'incarnato di porcellana. Si tenevano per mano sempre attenti uno all'altro ed innamoratissimi. Sono sicuramente una coppia singolare, di rara eleganza e classe. Non potevano non calamitare interesse e curiosità.

Bussa piano sulla porta per capire se può entrare. D'altra parte non vede affisso nessun cartello "non disturbare". Una volta entrata si accorge che nel letto le lenzuola sono rigonfie dalla presenza sottostante di un corpo. E' la donna che dorme con il capelli biondi sparsi sul cuscino. Si avvicina per osservarla meglio, quasi incantata dalla sua bellezza. Il suo profilo delicato si staglia contro il cuscino, respira leggera ed emana una pace deliziosa. Rimane un attimo perplessa, indecisa su cosa fare. Sicuramente dovrebbe lasciare la stanza e tornare più tardi, ma non si decide a girare su sé stessa ed avviarsi verso la porta. Resta lì divisa tra timore e curiosità. La porta del bagno si apre ed usce il marito. Splendido, alto ed imponente, in vestaglia di seta blu. Appare sorpreso, intercetta lo sguardo di lei persa ad abbracciare il corpo della moglie ed invece di arrabbiarsi per la sua presenza inopportuna le sorride amabilmente.

Si avvicina al letto e si siede ad un angolo del letto lasciato libero dal corpo di lei. "E' vero che è bellissima?" le chiede con un lampo di luce negli occhi. Lei si sente imbarazzatissima, non sa cosa rispondere. Non dovrebbe stare lì, se ne rende conto.

Lui si china sulla moglie e depone un bacio tenero sulla spalla di lei. Poi con un gesto inaspettato e deciso prende le coperte e le fa volare ai piedi del letto. "Sì, è proprio bellissima" aggiunge, replicando in vece di Annalisa.

La donna indossa una sottoveste di seta rosa che le fascia il corpo e lo rendeva traslucido nella luce chiara del mattino. Sembra una dea, adagiata su un fianco, le gambe sode ripiegate su sé stesse, le braccia abbandonate ai lati. Apre gli occhi e li guarda entrambi senza mostrare alcun stupore.

Lui comincia ad accarezzarla lungo la sottoveste con gesti amorevoli e sensuali. Poi fa cenno ad Annalisa di avvicinarsi "Vieni pure cara". Annalisa si avvicina ipnotizzata dalle dita scure che disegnano cerchi concentrici sui fianchi fasciati di seta del corpo di lei. Si siede accanto a lui ed incomincia ad emulare con la mano i gesti che compie lui.

"Vero che ti piace mia moglie Diana?" Lei sospira forte, incapace di dire nulla. "Non è deliziosa?" Lei annuisce. "Allora gioca con lei..." E alza la sottoveste e scopre le cosce che appaiono in tutto il loro candore.

Annalisa trasalisce. Non sa cosa pensare. Non sa cosa fare. Quanto sarebbe più saggio alzarsi e con una scusa andarsene. Si sente sull'orlo di un qualcosa di ignoto e terribilmente intrigante. Però non sa decidersi. Lui nel frattempo si è alzato e si è messo alle sue spalle, accarezzandola soavemente sulla schiena e rassicurandola, poi la sospinge gentilmente verso di lei. Ha un tocco delle mani sublime ed un tono di voce suadente. Se fosse stato rude o volgare lei si sarebbe ritratta disgustata. Ma la situazione è del tutto diversa: emana dalle loro persone un fascino al quale è impossibile sottrarsi. Se ne sente totalmente conquistata.

Oramai Annalisa non pensa più. Con la mente obnubilata si china ad abbracciare il corpo di lei e a percorrerlo con dolcissimi baci sulle cosce a salire verso il busto. Scosta ulteriormente la sottoveste di lei e risale lungo i fianchi rosei baciandola attraverso la stoffa lucida.

Diana si volta sorridendo, poi si sporge verso Annalisa e cominciò a baciarla sulla bocca. Uno, due, tre baci leggeri poi la bacia aderendo con tutte le labbra alle sue e intrecciando la lingua alla sua. Annalisa viene percorsa da un fremito lungo la schiena. Diana incomincia a dedicarsi al suo collo, alle sue spalle, alla sua nuca con baci, leccate e piccoli morsi che la avviano presto ad una eccitazione subitanea. Si sente presa dal loro incanto che la avvolge come una ragnatela magica e misteriosa.

Ora Diana si è alzata dal letto e sono vicine. I loro corpi sono a contatto e la loro voglia è all'apice. Stanno ansimando per il piacere reciproco che si stanno dando. I loro seni nelle mani vengono reciprocamente stretti, accarezzati, tormentati. Diana si sporge verso Annalisa e la aiuta a liberarsi dai vestiti. Lei si rende conto che questo è un punto di non ritorno: sta accettando la situazione, oramai è dentro. Come leggendole nella mente Diana si ferma un attimo guardandola negli occhi. "Vuoi?" le chiede.

Annalisa annuisce debolmente, Si sente confusa, in una dimensione onirica ai margini dell'immaginabile.

Diana la fa adagiare sul letto, si china su di lei, lecca la parte interna delle cosce avviandosi verso la sua intimità già grondante. Poi avvicina le labbra alla sua fichetta aderendo ben bene e stuzzicando ed aspirando il clitoride, alternando con leccate in rotazione a tutta la vulva. Annalisa incomincia a sospirare ed a gemere forte. Lui, che fino ad ora era stato adagiato sul letto accanto alla moglie, le mette una mano davanti alla bocca ricordandole di fare silenzio.

Questo gesto la riporta alla realtà, alla enormità della situazione. Si sente per un attimo di troppo in quella stanza, tra due persone che si amano e che sono così diverse da lei. "Che ci faccio qui? si chiede. Ma è solo un attimo. L'ondata delle sue fantasie più inconfessabili la lambisce nuovamente. Lui ora si è alternato a Diana e le muove due dita dentro di lei oramai completamente bagnata, sgrillettandola velocemente con piccoli cerchi velocissimi che la fanno tremare. Non si era mai sentita così bagnata, così avvinta da una situazione erotica, così conquistata mentalmente: i due si tengono per mano mentre la toccano e la guardano compiaciuti. "Così, brava, sei splendida" le sospira lui ed accelera il movimento dentro di lei.

La bocca di Annalisa si apre in un urlo che non riesce ad uscire, e con sua grande meraviglia il suo corpo emana un fiotto di umori che inonda il letto intorno a lei mentre una scarica di eccitazione la percorre da capo a piedi. Si abbandona esausta sul letto.

"Sei stata dolcissima" le sospira Diana e la bacia estasiata. Poi l'uomo si avvicina alla moglie e la libera dagli slip mentre accarezza Annalisa. Si congiungono e incominciano a scopare accanto a lei con passione mentre con le mani la cercano e la accarezzano.

E' bellissimo vederli amarsi accanto a lei, le membra avvinghiate, ebano ed avorio come i tasti di un pianoforte a creare una armonia sublime. SI sente risucchiata nel vortice della loro passione. I loro sospiri le sconquassano la testa, i loro gemiti le trapassano l'anima, "Ti amo tanto" sussurra lui. "anche io tesoro" risponde lei.

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