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Prime Esperienze

Mistress per un giorno


di Maddalena69
04.02.2019    |    9.728    |    14 8.7
"Piano piano entra un dito, poi un altro, poi un altro ancora..."
Ad alcune donne eccita l’idea di mettersi alla mercé di uno sconosciuto e di essere trattata da troia.
Niente di più lontano da me. Io al contrario voglio essere apprezzata, esaltata, persino amata. Voglio troppo? E chi lo dice. Non vedo il motivo per cui io debba uniformarmi alla consuetudine di un ambiente che sottende la banalizzazione dei gesti erotici, l’appiattimento delle emozioni, la richiesta veloce di attenzione ed intrigo per poi attuare una subitanea dissolvenza di entrambe.
“Sei molto impegnativa, prendi molto la testa”…queste sono frasi che mi sono sentita dire. Ma io sono intensa e profonda anche nella mia novella condizione di libertina. E non rinuncio ad essere me stessa, Quindi promiscua forse, banale mai.
La mia sfida è stata di stare su questo sito alla ricerca di un amante nel vero senso della parola, una persona che mi sapesse apprezzare pienamente e alla quale dare tutta me stessa con una profondità da vertigine. E non parlo di amore ma di connessione emotiva. La sfida l’ho vinta ma questa è un’altra storia e non è quella che voglio raccontare.
Essere apprezzata è ciò che cerco davvero e stasera sono certa che lo sarò massimo. Anche perché sarò dominante e lei vuole essere tutta mia. Ed è questa la storia che intendo raccontare.
Stamattina ho esordito “Sei pronta per me, bella schiavetta? Sei tutta liscia e depilata per me? Attenta che sono esigente” Ben sapendo che questa cosa la avrebbe mandata in visibilio. Un tocco di bastardaggine non guasta, anzi alza la posta del gioco. E bastardella lo voglio essere, come in passato lo è stato qualcun altro con me. Oggi cambio di ruolo. On change le rôle. Oggi sarò la sua mistress.
Quando ho accettato il primo appuntamento ammetto che a spingermi è stata la pura curiosità di avvicinarmi ad una persona tanto diversa da me. Al primo contatto le ho manifestato la mia perplessità ma mi solo lasciata conquistare dal suo desiderio di amicizia. Certo, due amiche molto improbabili: io, donna cinquantenne di buona borghesia, sicura di me e cerebrale, con le mie difese sempre in atto. Lei, giovane uomo trentenne generosa, irruenta, impulsiva e con il cuore aperto.
Eppure qualcosa è successo: una scintilla di simpatia, un certo nonsochè. Ho percepito la sua freschezza, la sua voglia di essere amata, di essere apprezzata per quello che è piuttosto che per la diversità che rappresenta. Ha un bisogno estremo di vicinanza emotiva, di empatia, di calore umano.
E questo desiderio di essere compresa è per me un richiamo fortissimo. Perché anche io sono così. Ho definitivamente capitolato quando mi ha detto “non avrei mai pensato di poter interessare una donna come te. Io purtroppo interesso solo agli uomini. Per me sei un sogno proibito”
E allora eccoci per questo pomeriggio di gioco per intrecciare anime e sensi.
Ci vedremo una volta sola. Lei mi ha annunciato che avrebbe portato il necessaire per travestirsi, truccarsi e per godere con me. Mi ha inviato diversi messaggi per chiedermi se ero ancora dell’idea e mantenessi fede all’appuntamento, tradendo una certa dose di insicurezza.
Ma io sono fedele alla parola data. L’ho rassicurata e quando si è presentata all’ora convenuta nei pressi della metro mi è parsa contenta ed insieme trepidante. Io invece ero tranquilla e serena. In realtà non avevo assolutamente idea di come si sarebbe svolto il pomeriggio non avendo mai fatto nulla di simile. Solamente avevamo concordato nessun contatto intimo. Per il resto carta bianca. Siamo dunque andate a casa mia.
“Come cominciamo?” Ho esordito io una volte entrate. ”Beh, direi che mi comincio a vestire e truccare. Che cosa pensi sia meglio che mi metto?” e ha sparpagliato con tono gioioso sul letto una quantità di parrucche colorate, bustini, calze ed trucchi. “Meglio questo o questo?” mi ha chiesto facendomi scegliere tra una guepiere rossa e nera ed un body nero di pizzo.
“Ma guepiere tutta la vita…” ho replicato io indicando la guepiere rossa e nera con l’allacciatura centrale con nastri neri. In un baleno l’ha ghermita ed è sparita in bagno a cambiarsi. Ne è emersa trionfante con un paio di calze nere opache e la guepiere indosso, a metà della sua trasformazione, come una crisalide in fase di muta. “Aspetta, vedrai con la parrucca addosso ed il trucco che effetto che faccio”. Io intanto, per par conditio, mi sono messa in intimo di pizzo nero con autoreggenti. Notoriamente il nero è colore da mistress.
Abbiamo scelto una parrucca con taglio caschetto e si è seduta sul letto con le spalle appoggiate alla testata bianca del letto in trepida attesa della mia matita nera.
“Hai una bella pelle, non ti serve il fondotinta” asserisco io. Mi guarda lusingata. “Davvero dici? O lo dici tanto per dire?” “No, no, lo penso veramente” e incomincio ad applicare il fard senza base, poi l’ombretto e il kajal e rimmel. Sotto i tocchi del maquillage gongola come una ragazza che viene preparata per il suo primo appuntamento.
Mi è tornata alla memoria l’eccitante cerimonia del trucco, esclusivamente tra noi ragazze, prima di andare alle feste con i compagni di scuola, i quali beninteso non ci filavano più di tanto essendo timidi ed imbranati, ma noi lo facevamo per noi, per cercare di avvicinarci all’idea di femminilità: piccole prove per piccole donne.
Questa atmosfera giocosa di complicità tra me e lei è irresistibile: in pochi attimi è diventata la mia sorellina minore. “Come sto?, Che ti pare?”chiede molto ansiosa. “Posso sembrare una donna?”
“Hai una bella pelle e lineamenti delicati. Io dico di si” E’ molto soddisfatta dalle mie parole. Diventare femminile è il suo intento, la sua motivazione, il suo profondo desiderio e oggi daremo appagamento a questa sua inclinazione.
Ora che è diventata la mia bambolina mi avvicino ed incominciamo a baciarci. Baci teneri, delicati, a fior di labbra. Mi accoccolo davanti a lei e incomincio ad accarezzarla la schiena, mormorandole complimenti, poi le succhio i capezzoli a turno. Sfioro, succhio, strizzo e tiro i capezzoli mentre lei un poco si schermisce e intanto mi incita a continuare, proprio come una vera femmina.
Devo anche ricordare del ruolo di mistress che devo interpretare e quindi devo essere un poco perfida con qualche sfumatura di larvata violenza. Voglio farle battere forte il cuore e comincio ad elencare il campionario erotico che mi appresterei a realizzare con lei. Lei annuisce compunta. Poi passiamo all’azione più concreta. Mi aveva avvertito che le sarebbe piaciuto essere inguainata completamente con calze da donna per appagare il suo lato fetish.
Stendo con le mani le calze per acquisire la massima estensione e con cura le infilo le braccia in una calza, poi il dorso e la testa in un’altra. Ora è costretta e legata in questo bozzolo beige di lycra ed è pronta per essere dominata. Adesso la sdraio sul letto e mi stendo sopra di lei coprendola interamente con il mio corpo. Le sussurro cose un po’ forti che so ama sentirsi dire ed intanto scosto la guepiere per dare adeguata superficie per il palmo della mia mano. La percuoto sul sedere, piccole pacche iniziali di striscio che producono comunque un bello schiocco sonoro, poi sempre più intense. "Ancora, ancora, mi piace" mi sento dire.
Le piace. Mi piace. Il mio braccio sta andando in automatico sempre più forte. Geme e si illanguidisce maggiormente. Ad un certo punto si crea una pausa di sospensione. Lei mi suggerisce "adesso vai con le dita". Indosso un guanto di lattice per l’atto finale di sottomissione e inumidisco con cura le dita con un lubrificante che mi ha procurato lei .
Piano piano entra un dito, poi un altro, poi un altro ancora. Le sussurro che è la mia principessa, la mia bambola e la mia troia ed intanto la possiedo scorrendo le dita dentro di lei, prima piano, poi sempre più forte. Lei ansima e gode. Non so quanto riesca ad essere brava ma mi intriga questo mio ruolo. Mi sto prodigando per lei, per farla godere come piace a lei e secondo i suoi desideri. Mistress per un giorno, perché no?
Adesso si è abbandonata carponi completamente prostrata e soddisfatta. Mi getta uno sguardo di traverso sorridendo.
"Hai mai pensato che potresti praticare il fisting ?"
Il fisting ? Nooo, ma seriamente?
Mistress per un giorno si era detto ..!
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