Lui & Lei
La prima sera da lui - terza parte
di Maddalena69
17.11.2018 |
2.105 |
5
"Mi ritrovo a seguirlo e a muovere i miei passi dietro di lui in un ambiente oscuro e sconosciuto..."
Scendo dal taxi e rimango sola su questo marciapiede nel mio soprabito chiaro, stringendo al petto il mio pacchetto di dolci. Mentre armeggio con il mio cellulare per dirgli che sono arrivata sento il portone emettere un brontolio elettrico ed aprirsi. Senza dubbio mi sta spiando dalla sua finestra e mi ha visto arrivare.Ora percorro le scale oscillando sui miei tacchi fino a raggiungere la sua porta di casa.
E' socchiusa. La sospingo ed entro.
Mi trovo nel buio più completo. Tutta la casa è avvolta da un velo nero calato sulle cose e sui desideri.
Non mi aspettavo certo questo. Rimango in silenzio con la mente in sospensione, senza sapere bene cosa fare: potrei tornare indietro sui miei passi ed andarmene. Ma non sono una persona che indietreggia e lui lo sa.
Nel buio sento un tocco leggero a sfiorarmi la mano e la sua voce rassicurante "Sei arrivata! Ti aspettavo".
Mi prende per la mano e nel buio della casa mi conduce. Il senso di sicurezza provato sotto casa sua ora sta vacillando. Mi ritrovo a seguirlo e a muovere i miei passi dietro di lui in un ambiente oscuro e sconosciuto.
Solo il calore della sua mano mi rassicura. Ad un certo punto si ferma e mi prende per i fianchi e dolcemente mi sospinge in avanti. Questa presa sicura e maschile mi ricorda che è lui il padrone che conduce il gioco. Ed io non posso che essere creta molle nelle sue mani, fidarmi di lui.
Sospingo una porta ed entro in quella che credo sia la sua camera da letto. Le mie gambe si scontrano con il letto e mi ci siedo sopra. Come vorrei che ci fosse luce ed abbracciare con lo sguardo questo luogo dove trascorre buona parte della sua vita. Mi aiuterebbe a comprenderlo, a sentirmi più vicina a lui. Ma invece mi è negato.
Ora mi accarezza una gamba ed io mi sdraio sul letto. Incominciamo a toccarci molto leggermente sopra i vestiti. E’ molto tranquillo e lento nei movimenti. Mi aspettavo una passione impetuosa ed invece mi ritrovo ad essere toccata con assoluta calma.
Questo uomo non finisce di stupirmi. Mi accarezza la schiena sopra il vestito e poi i fianchi con tocco leggero. Finalmente alza il vestito da dietro e mi abbraccia il sedere. Scosta gli slip e infila la lingua nella fessura delle natiche. Questo gesto è molto più eccitante di qualsiasi altro avesse potuto fare. Incomincio a sentire tutta la tensione che ho accumulato sciogliersi improvvisamente. Mi pare di essere tutta sulla punta di quella lingua che mi sta esplorando. La mia eccitazione si scatena dalla testa in giù coinvolgendomi tutta.
Il respiro si affretta ed ansimo forte. Incominciamo a spogliarci l’uno l’altro. Mi incomincia a baciare dolcissimo la bocca, le guance, gli orecchi mentre mi sfiora i fianchi. Poi si dedica al seno, me lo bacia lungamente soffermandosi sui capezzoli che so che adora. Passa alla mia femminilità più intima. Mi lecca con piccoli colpi di lingua e percorre le grandi labbra in tutta la loro lunghezza. Sono un torrente di umori e di desiderio. Sento i colpi ritmati della sua lingua e mi abbandono al piacere forte che mi sta procurando. Lo voglio e tanto.
Non vedo assolutamente nulla.
Mi rendo conto che non conosco ancora il suo viso.
Questo pensiero invece di inquietarmi mi trasmette una sorta di serenità. Nella follia del momento mi pare giusto che sia così: amarci come Amore e Psiche nell'oscurità più totale.
In effetti perché dovrebbe essere importante conoscere le fattezze del corpo e del viso? Quando amiamo ci affidiamo sempre ad uno sconosciuto e lui potrà avere per noi in serbo qualsiasi cosa.
Con questo pensiero scivolo nella passione e mi abbandono pienamente.
Ora la sua mano scivola giù tra le cosce e comincia a toccarmi con le dita. Mi tocca e si compiace dei miei umori, lo sento che ne sta godendo tantissimo. Immagino i suoi occhi socchiusi e la fronte contratta dal desiderio, occhi che non posso guardare, fronte che non posso vedere. Mi sta facendo vibrare tutta di piacere e il cuore mi batte a mille.
Adesso mi stringe forte, quasi non riesco a respirare, mi avvolge nel suo abbraccio sempre baciandomi e sento la punta del suo cazzo durissimo che gioca all’ingresso della vagina, strusciando contro le pareti rosee ed umide, titillando e provocando.
“Dimmi che mi vuoi, dimmi che vuoi tutto di me” dice con una foga alimentata da mesi di desiderio. Gli dico ciò che gli ripeto da tanto, che voglio tutto di lui e che voglio essere tutta sua. A questo uomo non posso negare niente. Le sue mani mi stringono forte ed ansimo perché mi piace da impazzire.
Finalmente mi possiede e lo sento muovere dentro di me in un ritmo meraviglioso. Prima lentamente, per regalare alle pareti della mia vagina la percezione di tutto il suo bastone, poi quando comincio ad emettere un lungo e prolungato ululato aumenta progressivamente il ritmo fino a farlo sentire ancora più in fondo da farmi quasi male. In questa danza ora frenetica i miei sensi sono completamente presi e non capisco più niente sotto i suoi colpi.
Poi si ferma, mi afferra per i fianchi e capisco che vuole cambiare posizione. Ora sono prona. Senza nulla chiedere mi sta infilando un dito dietro per stimolarmi a dovere. Sento il suo dito farsi spazio in me.
“Voglio sentirti dire che lo vuoi dietro, dimmelo”
La mia bocca e premuta contro il letto e la mia voce esce soffocata. Vincendo il mio riserbo pronuncio le parole che vuole sentirsi dire. Ora è contento. Lo sento spingere da dietro ed entrare ed mi procura sensazioni tutte diverse. I miei gemiti diventano quasi da animale ferito e sono incontrollabili.
“Dimmi che sei mia, che sei la mia femmina”. Incomincia a pompare da dietro ed io a strillare più forte. Fremiti fortissimi mi pervadono e continuo a pronunciare le parole che vuole sentire da me fino alla esplosione finale.
Restiamo vicini, avvinghiati in silenzio totale, nel buio più completo.
Ora una pace profonda ci avvolge, restiamo con i corpi rilassati, uno sopra l’altro, con i gemiti che ci hanno sconquassato ancora nelle orecchie.
Nell’oscurità ti vedo con gli occhi dell’anima.
Sei venuto a me come un regalo dolcissimo
ed oggi sono stata la tua donna.
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Ora, placato il desiderio,
stemperato nei baci
e nei brividi a scuotere l'anima,
Dimmi che ti ho dato qualcosa di bello,
dimmi che mi hai sentito dentro di te,
almeno per qualche istante.
Dimmelo perché ne ho bisogno,
un bisogno infinito:
di creare le attese di incontrasi,
di rispecchiarmi negli occhi,
di godermi i sospiri che procuro,
di condividere i fremiti sulla pelle,
di indurre spasmi sul volto,
di generare piacere in tutto te.
Ho un bisogno assoluto
di questo pseudo-amore che procuro
e di sentirmi al centro del vortice
fino a sentirmi dire “sei meravigliosa”.
Oh, so come farmelo dire
e ci riesco sempre.
Non sono una puttana
ma una donna che ha nostalgia dell’amore
e della sua bellezza.
Ma l’amore non è più per me,
ma per i giovani che hanno
il cuore puro e la fronte alta.
A me sono rimasti solo
i fremiti, i brividi, le sensazioni,
e qualche volta le emozioni
ma raramente…
sempre più raramente.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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