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Tenera è la notte


di Maddalena69
25.06.2019    |    11.277    |    14 8.0
"Solo adesso riesci a capire quanto sei stata ingenua a metterti una donna in casa..."
Capita di svegliarsi nel cuore della notte. A volte capita. Un brutto sogno, un rumore dall'esterno, oppure semplicemente il bioritmo che fa i capricci. Stanotte è capitato. Ti sei svegliata e fuori è ancora buio. Apri gli occhi e osservi la stanza avvolta da una penombra stagnante. Dio quanto fa caldo! Insopportabilmente caldo! Hai la bocca riarsa. Ora che sei sveglia tanto vale andare in cucina e bere un bicchiere di acqua fresca. Ti capita spesso d'estate.

Lui stranamente non è a letto. Forse anche lui è in balcone a prendere un po' di aria. O forse è in bagno a cercare il gastroprotettore per quando digerisce male. Intanto vai in cucina e ti versi un bel bicchiere di acqua fresca dal frigorifero. Scivola giù delizioso per la gola e ti ristora. Ora puoi tornare a dormire. L'orologio della cucina segna l'una. Ma lui che fine ha fatto? In bagno non c'è, e in balcone neanche.

Che vuol dire? Cosa succede? Strana 'sta cosa.... Forse si è addormentato davanti alla tivu' in salotto. A volte capita. Ma stavolta no, non è questo il motivo. Fai un giro al buio per la casa, con passo felpato e circospetto. A questo punto ti stai incuriosendo, a questo punto vuoi capire!

C'è poco da capire. Hai perlustrato tutta la casa. L'unica stanza dove non puoi entrare è quella dove dorme la babysitter. E la sua porta è ben chiusa!

Uno più uno fa due. Non ci piove. Ti fidavi di lui? Eccoti servita. Il respiro si blocca davanti a quella porta chiusa e con l'occhio dell'immaginazione ti pare di vederli. Lui inginocchiato davanti a lei che la bacia a salire lungo le cosce, le scosta gli slip e comincia a leccarle la fica con dedizione. Lei che si butta all'indietro con un soprassalto di desiderio. Poi lui le sfila gli slip e le mette una mano sul seno stringendo fino a torturarle i capezzoli. Lei geme e sussulta. Si baciano frenetici. Poi lui incomincia a pomparla nella fica bagnatissima mentre le copre la bocca con una mano per non farla strillare. Questo vedi : lui dietro quella porta di noce intento a darle e a prendere piacere. Vuoi accostare l'orecchio? Ti vuoi metterti in un ascolto vile per rubare i loro bisbigli soffocati? Ti vuoi abbassare a questo? Meglio di no. Meglio risparmiarselo!

Avresti dovuto saperlo, avresti dovuto immaginarlo invece di divincolarsi pateticamente in questa inattesa rivelazione. Sorpresa e impotente come una mosca che si è fermata su una superficie innocentemente attraente per scoprire che è una trappola infida e collosa. Più ti divincoli e peggio è. Solo adesso riesci a capire quanto sei stata ingenua a metterti una donna in casa. Avete presente quando, si dice: vi passa davanti agli occhi tutta la vita?

In un attimo hai visto tutta la vostra vita insieme. Quando con gli occhi teneri ti ha chiesto il telefono a quella festa dove ti eri imbucata con una amica, quando siete usciti la prima volta , indimenticabilmente bello. E poi i giorni insieme, le ricorrenze, le vacanze. Il primo figlio, poi l'attesa dei gemelli. Il carico di lavoro che diventa troppo pesante... fino alla decisione di prendere un aiuto domestico.

Tutte queste cose ti sono passate davanti agli occhi in un secondo che si dilatava doloramente. E pulsava sulla testa. E premeva sull'anima. Hai trasalito forte, ma non per rabbia o gelosia. Perchè hai scoperto che lui ha un pezzo di vista ulteriore, un suo spazio nel quale non entri, una intercapedine abile e calibrata in questa vita familiare che pensavi così piena e vitale ma che evidentemente non gli basta. Questo ti colpisce: il suo bisogno di altro, di diverso da te.

Ed ora cosa pensi di fare? Adesso cosa intendi fare? Niente farai.....stupida. Lascia chiusa quella porta. Torna pure a dormire.

Stai maturando l'idea che forse non è tanto sbagliato. Che forse ha ragione lui. Per quanto felici abbiamo bisogno di rubare qualcos'altro alla vita. Per quanto appagati vogliamo predare un brivido, carpire un turbamento, estorcere un'emozione che non ci spetterebbe.

Giusto o sbagliato che sia una vita non basta. Ce ne vogliono due: una visibile ed una solo nostra.

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Trattenendo i gemiti sono qui con le spalle al muro. Sento il suo respiro affannoso, denso di desiderio e le sue mani delicate e al contempo rapaci su di me. Sento le gocce dei miei umori che scendono lungo le cosce riempendomi di stupore. Raramente sono arrivata a questo livello di trepidazione erotica.

La mia bocca è incollata alla sua in un bacio che non finisce mai. Mi stacco per risalire lungo il suo viso. Lo voglio conoscere, amare, mordicchiare, gustare, leccare. Incoraggiare i suoi gemiti e stanare la sua voglia. Ha un sussulto subitaneo, quasi sorpreso. Non si aspettava tutto questo e io neanche. Sta succedendo così velocemente....

Doveva essere una tranquilla passeggiata di sabato sera sulle sponde del Tevere. Mi aveva scritto che si trovata a Roma di passaggio per un concerto insieme a dei suoi amici e che aveva piacere di conoscermi di persona. Molto garbato e poco insistente, come se non ci credesse veramente. Non poteva credere che fossi disponibile, così all'ultimo momento. Eppure questo pensare a me in modalità casuale mi aveva fatto piacere. E poi il senso di ospitalità mi aveva fatto decidere "Aspettatemi al ponte davanti Piazza Trilussa. Sto arrivando"

La calca della movida serale si affolla negli spazi adiacenti Trastevere fino agli spalti del Tevere. Quasi dispero di poterli trovare. "Sto salendo le scale e vengo a prenderti" mi scrive. Lo riconoscerò? Di lui avevo visto mesi fa una foto di cui ricordo poco. Ora me lo vedo comparire davanti, con degli occhi celeste chiaro come un cielo mattutino, il naso dritto, il viso di una bellezza rinascimentale.

Siamo scesi sulle banchine dove si snoda il Tevere fendendo la folla accaldata. Intendeva essere una uscita amicale per poter accostare un volto ad una chat frammentaria. Ma Roma di notte ha un potere sottile ed estremamente intrigante.

Dopo le chiacchiere gli ho preso per la mano e l'ho condotto alla balaustra: "Guarda che visione - gli ho detto - guarda Roma quant'è bella" Lui ha sospirato in assorta ammirazione. La visione del ponte con la Mole Adriana, che si stagliava scintillante in contrasto con l'abbraccio del cielo buio al di sopra e del fiume scuro al di sotto punteggiato di luci, era mirabile.

"Merita un bacio questa Roma" gli ho detto e gli ho offerto le labbra invitanti. Lui ha risposto al mio bacio con delicata languidezza .

Ed ora eccoci qui ad esplorarci in estasiata meraviglia. La sua mano corre verso i miei fianchi a sentire tutto il contorno del mio corpo attraverso la seta del vestito. Lo percorre tutto come per comprenderlo bene. Ora sale verso il seno. Spazia sulle curve a palma aperta, poi trattiene il capezzolo esercitando una leggera pressione. Alla fine lo pizzica mentre mi bacia la nuca. Che belle le sue attenzioni in questo crescendo di tensione erotica.

Il venticello che corre lungo il fiume ci lambisce dolcemente. I nostri corpi strusciano uno contro l'altro. Vorrebbero comunicare tutti i loro segreti. Rispondo alle sue carezze e incomincio a sbottonare i suoi jeans. Infilo la mia mano nei suoi slip. Voglio toccarlo come so fare e come merita.

Poi senza dire una parola ci rifugiamo dietro una impalcatura propizia. Si erge maestoso, con una dignità imperiosa, in questa cornice di travertino antico. Mi inginocchio davanti a lui e bacio il suo cazzo prepotente e magnifico. Adoro la sua cappella e la assedio con la lingua in colpetti sussultori. La voglio tutta mia. E' travolto e risucchiato in questo vortice di piacere che non si aspettava. Miro a sconcertarlo e a farlo vibrare. Voglio che si ricordi di questa serata romana, magica e perfetta.
E che ricordi me, ladra di brividi, di turbamenti, di emozioni.

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