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Lui & Lei

all'auditorium


di Maddalena69
04.11.2018    |    5.647    |    9 9.9
"Adesso voglio essere me stessa e spingermi al limite delle mie possibilità, e poi guardare indietro e pensare “perché non l’ho fatto prima?” Adesso ci..."
Eccomi. Sono in questo piazzale di fronte all’Auditorium con il battito accelerato e la fica bagnata.
E’ una tiepida serata di fine ottobre ed una leggera brezza scuote le fronde degli alberi e scuote debolmente il mio vestito.Sono in anticipo e non mi stupisco di non trovarti. Nell’attesa ripenso a tutti i passaggi della nostra conoscenza fino a qui virtuale.
Mi ricordo distintamente di aver visto comparire il tuo “ciao” sulla mia casella dedicata e di aver replicato malignamente con un “Ciao” secco. Non ti voglio minimamente agevolare mio sconosciuto- ho pensato- vediamo come te la cavi e come pensi di destare interesse nella miriade di messaggi che ricevo.
Intendiamoci, non penso di essere splendida. Ma esistono così poche donne nel sito… Eppure di donne scontente della propria vita sessuale-emotiva ne esistono a bizzeffe ma sono tutte lì a consolarsi con i pasticcini e a ruminare sui passati amori di gioventù.
Io no. So raccogliere le sfide e rilancio pure. Mi hanno fatto incazzare, hanno approfittato della mia sensibilità e dedizione. E allora affanculo bella ed inutile castità coniugale, allora divertiamoci, allora scopiamo.
Un’ombra da destra si avvicina. Sei tu, e ti materializzi improvvisamente davanti ai miei occhi: fino ad ieri solo una voce calda e rassicurante al telefono, ora una figura di uomo concreta e tangibile.
Mi sfiori con la mano per carpire la mia attenzione e percepisco il tuo trasporto verso di me.Le tue parole iniziali sono emblematiche “Ecco la mia bella milf”. Si, è proprio così, sono tua e sono milf. Quante parole per arrivarci. Ma ci siamo arrivati ed ora stiamo partendo da qui.
Mi sorridi complice e mi baci sulla guancia. Percepisco il tuo buon profumo e già sto impazzendo.Ci avviamo verso l’entrata felici di marciare finalmente vicini. Percepisco il tuo corpo accanto al mio e percepisco tutto il tuo essere. Ad ogni punto del tuo corpo corrisponde un punto del mio che se ne sente attratto.Proseguiamo ed entriamo nell’auditorium. Questo luogo solenne e mi intimorisce un poco e smorza la mia eccitazione. Nella sala i nostri posti sono in fondo ma tu mi rassicuri “dietro l’ascolto è di qualità migliore .dici ed io mi fido di te.
Mi sto fidando di te perché è l’unica cosa che posso fare con te. Tu vuoi che io abbandoni le mie reticenze e mi abbandoni totalmente a te. Perché sei cerebrale e questo abbandono mentale ti appaga no meno di quello fisico. Come se leggessi la mia mente mi accarezzi la mano, prima leggero e poi la stringi forte.
La musica comincia ed è lenta e solenne. Tu non perdi tempo. Insinui una mano sulla mia coscia e la accarezzi lungamente. Quanti brividi mi solcano la schiena. Poi insinui la tua mano sotto il mio culetto stuzzicando l’orli degli slip. Bastardo…sono tutta un lago e mi rigiro sulla poltrona. Che delizia e che tormento stai producendo in me. E a te piace proprio questo: il mio contorcermi sulla poltrona eccitata e intimidita, deliziata e a disagio. Che bastardo che sei.
Ad un certo punto mi prendi la mano e ci alziamo. Stai facendo quello che hai promesso. Mi conduci al bagno. Il cuore mi batte a mille e sono turbatissima
Non so bene quello che sto facendo, anzi non lo so proprio. So solo che non ho mai pensato nella mia vita di fare niente di simile. Mi sconvolge ma è anche maledettamente piacevole.
Si infatti. Sono cambiata. Adesso voglio essere me stessa e spingermi al limite delle mie possibilità, e poi guardare indietro e pensare “perché non l’ho fatto prima?”
Adesso ci fermiamo davanti alla porta del bagno uomini. Mi si blocca il respiro. Per me è proprio un tabu’ che risale alla mia infanzia. Il bagno degli uomini è un emblema della virilità maschileoscura e minacciosa per quella bambina. Attrazione e repulsa, languore e senso di colpa: questo mi viene in mente.
Mi sospingi dentro e ti lascio fare. Entriamo nel vano e chiudi la porta. Adesso sta accadendo: siamo soli e vogliosi. Finalmente sola e disponibile a te e non sembra vero. Tutto troppo in fretta rispetto a tutti questi mesi addietro.
Ti avvicini e mi baci appassionato, il nostro primo bacio! Sento le tue labbra morbide e sono meravigliose. Mi stringi forte a te e giochiamo con le lingue. Incomincio già a gemere, ad un certo punto ti prendo la lingua con le labbra e comincio a succhiarla, allusione neanche troppo velata a quello che potrei fare tra poco con il tuo membro. Tu sei totalmente preso e ripeti il mio nome.
E poi “Dai, fai quello che mi hai promesso, togliti gli slip” Vorrei protestare ma invece obbedisco. Sfilo gli slip e li ripongo in borsa. Tu ora mi accarezzi il sesso, ed indugi con il dito lungo la fessura, compiaciuto di trovarla umida e morbida.Poni un dito dentro e la esplori deliziato. Poi un altro dito ed un altroancora,la esplori la smuovi, la fai vibrare. Le tue dita meravigliose si muovono avanti ed indietro, dandomi un piacere fortissimo. Sono bagnata in modo imbarazzante e sento le goccioline dei miei umori che corrono lungo le cosce.
Poi mi scosti il reggiseno e lecchi i miei capezzoli tirandoli leggermente. La mia eccitazione dirompa e strillo forte.
Per te è troppo: slacci la cintura dei pantaloni e mi mostri il sesso turgido. “Dai bacialo!” Hai gli occhi socchiusi e quasi umidi dall’eccitazione “adesso voglio sentire la tua bocca su di lui!”
Mi chino sul tuo membro e lo accolgo nella mia bocca. Passo la lingua su e giù sulla cappella ed indugio sul frenulo, ad ogni mio movimento corrisponde un tuo fremito.Ti stai godendo questo momento, obnubilato dai tocchi sapienti della mia lingua. Sento il tuo respiro caldo e incomincio a roteare la lingua intorno alla punta, leccando e insistendo sul buchino. Stringo il tuo bastone di carne su e giù’ e succhio forte.
Adesso mi volti di scatto e mi alzi la gonna: hai deciso di prendermi penso. Il tuo membro è in piena erezione, splendido e orgoglioso di sé. Giochi all’ingresso della vagina solo titillandomi, quasi a punirmi.
Bastardo, sai che lo voglio, che non ho pensato ad altro questo weekend. Mi stai punendo? O forse vuoi solo dimostrarmi che sei diverso, che ti distacchi da altri, che sei una cosa a parte.
Ma lo sai perfettamente che sei una cosa a parte. Che non ho mai desiderato nessuno come te, solo mio marito. Che ti riconosco il diritto di trattarmi come vuoi, anche da troia perché ti voglio troppo.
Poi mi penetri. Mio amore è tutto in questo attimo che voglio esistere. Questo momento dovrebbe dilatarsi all’infinito e coprire con il suo splendore tutta la mia coscienza, tutta la mia memoria, tutta la mia vita.
Voglio tutto di te e ti sto dando tutta di me: siamo due animali in amore ma certo non osceni. Perché quando c’è autentica passione non c’è oscenità alcuna.
Ora sono tua, finché lo vorrai tu.
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