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Una nuova vita - - quattordicesima parte---


di Membro VIP di Annunci69.it lapiera
08.08.2019    |    1.249    |    5 10.0
"Salgo nel dungeon e passando davanti al largo specchio a parete ammiro la mia figura, sono bellissima e terribile, il corsetto, nero mi fascia il corpo e lo..."
UNA NUOVA VITA – quattordicesima puntata
Realizzo di essere stanchissima, gli eventi del giorno mi frastornavano il cervello, eppure in preda ad una eccitazione folle non volevo interrompere quel momento di riscossa addormentandomi, vedo una bella macchina per il caffè espresso di una nota marca e avidamente ne assaporo due profumate tazzine, voglio rimanere lucida e non incorrere in errori per poi farmi rimpiangere l’inaspettato ruolo da Domina che la fortuna aveva voluto donarmi.
Salgo nel dungeon e passando davanti al largo specchio a parete ammiro la mia figura, sono bellissima e terribile, il corsetto, nero mi fascia il corpo e lo rende sinuoso e gli alti stivali con tacchi vertiginosi mi rendono stupenda …, il mio sguardo si abbassa sulle tre vittime, nude,incaprettate e con grossi plug nel culo, sicuramente per uno di loro non ci sarà alcuna pietà. Quel maledetto di padrone Riccardo mi aveva conquistata e ridotta alla sua mercé ora non poteva neanche immaginare quanto gli sarebbe potuto accadere . Per gli altri due, Luca e Felix dovevo avere un altro atteggiamento e portarli alla mia sottomissione, con una fedele collaborazione, per poter mandare avanti l’impero che quel porco di Riccardo aveva creato.
Inizio a sciogliere Luca, trema come un bambino infreddolito, il suo bel cazzo è scomparso e sembra un passerotto bagnato, lo libero dalle corde e dal bavaglio a pallina, geme, il collo è viola per il soffocamento prodotto dall’incaprettamento, è docile e si lascia muovere come un pupazzo, le sue membra hanno perso tonicità per la forte costrizione a cui l’avevo sottoposto, parla e con voce tremante implora pietà e si prostra ai miei piedi , ha le mani ancora ammanettate dietro la schiena ed i polsi bloccati al collare, è in ginocchio davanti a me, un comando secco “ apri la bocca schiavo” e gli riempio la bocca di piscio, sono più precisa di prima, quando ci eravamo conosciuti, gli ordino di trattenerla in bocca, in modo cosi da tenerlo in silenzio.
Mi guarda dolcemente ed annuisce, penso proprio che con lui non ci saranno problemi per la sottomissione!
Al suo lato Riccardo rantola vistosamente, per distrarlo un po’ gli sfilo il plug, vedo su una mensola varie boccette , prendo quella dell’alcool e dopo averlo abbondantemente bagnato gli lo infilo tutto dentro di colpo … sembra una belva ferita, ma non ho nessuna pietà nel vederlo soffrire ai miei piedi.
Felix alla sua sinistra si divincola temendo di fare la stessa fine, con gli occhi sgranati umidi di lacrime mi sta implorando, da perversa quale sono, gli tolgo il plug, ma a differenza del suo compagno di tortura glielo infilo di colpo solo dopo averlo bagnato con un po’ di piscio della bocca di Luca, sembra stia per svenire , poi realizza di non aver subito la stessa sorte di Riccardo e dolcemente con lo sguardo mi ringrazia.
Libero anche lui, lasciandolo ammanettato come Luca, per sicurezza fermo ad entrambi le caviglie in modo da rendere difficoltoso camminare e con un’unica catena legata ai loro collari li trascino al piano di sotto.
Inizio a fare delle domande a Felix, mi servono dati e documenti , anche privati di Riccardo, i nomi ed i recapiti di tutti i collaboratori e il nascondiglio dove quel verme conservava le prove per poterli ricattare e renderli sottomessi ed ubbidienti al suo volere.
Felix è una macchina, parla e descrive minuziosamente tutto, la gran parte di quello che cerco è in una grossa cassaforte nascosta in un armadio a muro proprio nella stanza dove ci troviamo, l’apertura è possibile solo dopo aver digitato un codice emesso a random da un generatore di caratteri alfanumerici abbinandolo con l’ impronta del pollice sinistro di Riccardo.
Mi tocca slegarlo accidenti! Il generatore di codici Felix mi indica dove trovarlo, ma per l’impronta devo proprio avere la sua mano,nel cervello ormai a mille mi balena la soluzione più semplice, gli taglio il dito! Poi rifletto, di lui ne avrò sicuramente bisogno … fisso la catenella che tiene i loro collari e salgo nel dungeon, mi sembrava di aver visto nell’armadietto in vetro degli strumenti medical una specie di tagliasigari, proprio quello che cerco! L’occhiello è bello grande il suo pollice ci passa di sicuro e la ghigliottina con la lama tagliente armata è davvero impressionante.
Prima di slegarlo gli metto al pollice tra la prima e seconda falange quel terribile strumento, adesso anche lui, il terribile padrone ha uno sguardo molto diverso dal solito, il terrore è dipinto nei suoi occhi ….
Lo slego facendo molta attenzione a tenerlo sempre immobilizzato e costretto in ginocchio, gli lascio il bavaglio, non voglio più sentire la sua voce, lo trascino facendolo strisciare dietro di me, quel maiale, malgrado il dolore, riesce a mantenere una notevole erezione, per un momento ricordo quanto piacevole è stato farmi possedere in barca a vela da lui e come mi aveva aperta con una interminabile dolce violenza,, scuoto il capo mi riprendo cancellando quei pensieri, Felix mi indica il generatore di numeri , li compongo alla tastierino e con decisione guardo Riccardo tenendo la mano sullo scatto della taglierina, annuisce ed appoggia il pollice al lettore! È fatta la cassaforte dolcemente si apre lasciando alla vista una impressionante quantità di contante, gioielli orologi e tante cartelline ordinate con ben in evidenza nomi e riferimenti.
Per ringraziare Felix e soprattutto per farlo tacere indico a Luca di svuotare il piscio nella sua bocca. Lascio Felix legato al tavolo, ben seduto sul grosso plug con l’ordine di tenere tutto in bocca … Mi conosco anche fin troppo bene, con l’eccitazione in corpo che mi trovo non riuscirò di certo a rilassarmi, e come una Regina penso ai tre sventurati a mia disposizione, da una porta accedo ad una larga camera da letto con al centro un robusto letto in ferro battuto, un’idea perversa mi percorre , con l’aiuto di Luca, ormai sottomesso come un cagnolino, blocco Riccardo mani piedi e testa al letto, e gli ordino di iniziare a leccargli il suo imponente arnese, il poveretto ha le mani dietro la schiena e dovrà solo usare la bocca e la lingua.
Lo lascio al suo compito e vado a prelevare Felix, gli ordino d’ingoiare e poi lo vado ad immobilizzare con la testa in mezzo alle gambe di Riccardo a bocca in alto, ho preparato il mio materasso per la notte, mi spoglio nuda , sposto l’avida bocca di Luca dal cazzo di Riccardo, mi faccio leccare la mia fighetta anale da Felix e poi di colpo mi impalo su quel meraviglioso cazzo che tanto mi aveva fatto impazzire! Rimango ferma con il suo membro dentro di me, lo sento pulsare, la lingua di Luca diligentemente provvede a mantenere eccitazione a me e a quel maledetto che tanto ho amato.
Ogni tanto mi sollevo e rilasso il culo con la lingua di Felix, mentre Luca provvede a Riccardo pulendolo e insalivando a dovere la sua asta. Il mio ritmo diventa sempre più lento e dolcemente mi assopisco cullata da quel inaspettato trio di schiavi in un turbinio di emozioni e piacere.

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