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Mistress Piera 13* puntata - LA VENDETTA!


di Membro VIP di Annunci69.it lapiera
24.07.2019    |    3.846    |    12 10.0
"Bene, rapida , prima che rinvengano, li ammanetto entrambi, blocco le caviglie, li giro a pancia in giù e li incapretto tesando una corda tra piedi e..."
MISTRESS PIERA …… 13° PARTE ….
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Sono una serie di racconti concatenati e ricordano una storia vissuta condita con fantasia.. divertitevi!
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Lo ignoro e scarico la mia rabbia sul culo del povero schiavo Luca, non contenta di averlo penetrato fino al gomito unisco, le due mani a conchiglia, e senza alcuna dolcezza lo apro come una cozza, urla come un dannato, ma mi rende contenta immaginando di sfondare non lui ma quel porco bastardo di padrone Riccardo. Roteo bruscamente le mani e poi alternativamente inizio un frenetico dentro e fuori micidiale per il suo sfintere, ora entro a pugno chiuso, alternando la destra con la sinistra, provocando un sobbalzo, ad ogni colpo e gemiti strazianti ….. non interrompo, anzi do l’impressione di usare il culo del povero schiavo come un pungiball. Il poveretto è legato con le gambe divaricate ben salde ai piedi di un tavolaccio, su cui appoggia la pancia, i polsi fermati e tesi alle estremità opposte, e al collare una catena tirata vicina al soffocamento, i suoi gemiti si sono trasformati in rantoli ….
Sento avvicinarmi qualcuno alle spalle, è Lui il mio amore, padrone Riccardo, quello a cui avevo dato tutto il mio corpo, il mio lavoro e la mia vita, ora nell’animo mi erano solo più rimasti sentimenti di odio e profonda rabbia, con un fare sornione mi accarezza baciandomi il collo, sono impassibile, mi si avvicina per limonarmi, lo lascio entrare con la lingua nella mia bocca e rapida, con un colpo la fermo con i denti mordendogliela quasi a staccarla, sento il suo sangue nella mia bocca, lo lascio , di colpo mi prende a schiaffi fortissimi, non l’avesse mai fatto, ho ancora le due mani nel culo di Luca e non riesco a schivare i colpi ma all’istante gli rifilo una violentissima ginocchiata nelle palle, strabuzza gli occhi barcolla e cade a terra.
Sfilo le mani dal culo di Luca, emette un rantolo, un fiotto di sangue esce dal suo sfintere, deve essere svenuto, incurante di lui mi avvicino a Riccardo, quasi incosciente sul pavimento , gli faccio aprire un po’ le ginocchia e poi come una tigre infuriata lo colpisco una infinità di volte con la punta dei miei stivaletti nei genitali, non si muove neanche, dal dolore è rimasto paralizzato, il suo sguardo non è più quello austero di un padrone ma è sceso a livello di un verme di schiavo, non smetto fino a quando perde i sensi. Sono tutti e due fuori gioco.
Ho dentro di me una rabbia furiosa li vorrei sbranare, il sentimento anziché diminuire aumenta solo al ricordo di quanto ho sofferto per lui. Mi sento libera e forte, in un attimo ho gettato il passato alle spalle li guardo entrambi privi di sensi , due zerbini ai miei piedi! Adesso ha inizio la vendetta, quella vera!.
Mi guardo attorno nel dungeon di Luca c’è tutto quello che mi serve per immobilizzarli, e renderli inoffensivi, manette, cavigliere, corde, plug giganteschi, maschere aghi spaventosi , morsetti e strani stringi palle che non avevo mai visto.
Bene, rapida , prima che rinvengano, li ammanetto entrambi, blocco le caviglie, li giro a pancia in giù e li incapretto tesando una corda tra piedi e collo, in modo che ogni movimento delle gambe corrisponda ad un strozzo del collo. Mi spavento del mio sadismo.
Davanti a me due terrificanti stringi palle, sono due assicelle di legno duro unite con dei bulloni , serrando i galletti della parte mobile si ottiene una forte pressione sulle palle dei malcapitati, esagero fino a vedere le loro palle diventare viola … quasi assieme si svegliano per il dolore, Riccardo ha il coraggio di urlarmi dietro e imprecare contro di me , Luca è in silenzio sottomesso alla mia furia, a Riccardo quegli insulti non li lascio passare, due grossi spilli e via gli trafiggo le palle, sanguina e urla, non me ne frega più niente di lui anzi godo nel vederlo soffrire.
Le sue urla mi rendono ancora più sadica e per non far torto li impalo entrambi con due plug enormi, le urla iniziano a darmi fastidio e nell’attrezzata sala delle torture non potevano mancare le maschere in cuoio con pallina da incastrare in bocca.
Finalmente silenzio! Inizio a calmarmi, li lascio soli, e scendo nella sala da pranzo, dove con Luca avevo iniziato la serata, ho fame e un delizioso calice di bollicine mi rimette in pace con me stessa , con lucidità penso ad organizzare un bel futuro per quei due sciagurati.
Mi rilasso, nella bella casa di Luca mi sento a mio agio, penso proprio che diventerà la mia reggia.
Mi piace la lirica e coricata su una comoda cheese longue mi rilasso ascoltando brani sempre stupendi che il tempo ha reso ancora migliori, sono finalmente io, Mistress Piera !
Mille pensieri mi frullano nella mente, tutti hanno lo stesso denominatore comune voglio prendere tutto quello che hanno e ridurli a schiavi totali. Ne più ne meno di quello che hanno fatto con me.
Suonano al cancello della villa, dal video citofono vedo il grasso maitre della sala “giochi “ dove avevo lavorato durante il giorno facendomi riempire di piscio e sborra da una infinità di maschi arrapati … ma cosa cazzo ci fa qui a casa di Luca?
Un flash, Luca mi aveva accennato ad un locale che aveva in città … vuoi vedere che proprio di quello si stava trattando?
Gli apro il cancello, intanto mi preparo per sorprenderlo appena entra ed immobilizzarlo.
Così faccio, anche si tratta di un grasso uomo atterrarlo mi viene facile, vista la sorpresa, poi ad immobilizzarlo è un attimo con un bel paio di manette, si divincola, cerca di reagire con una pesante padella del set di cucina dopo un paio di bei colpi sulla tesa lo stendo. Sono troppo forte!
Adesso cosa faccio … ho tre individui ko attorno, i due sopra non mi dovrebbero dare problemi e di questo ciccione cosa ne dovrei fare? Lo sguardo mi cade su una grossa busta gialla sigillata e gonfia, la doveva avere in mano il maitre e deve essergli caduta quando l’ho assalito, fammi un po’ vedere cosa c’è dentro?
Mamma mia! è zeppa di franchi svizzeri, tutti tagli grossi , i soldi sono avvolti in un foglio che dovrebbe rappresentare una distinta per un versamento in banca, il totale mi fa sbalordire, ci si vivrebbe un anno da pascià, nel retro coordinate bancarie e codici vari. Ho fatto bingo, vuoi vedere che il ciccione è il contabile dell’impero di Riccardo, se così fosse veramente avrei finito di tribolare.
Si sta riprendendo, altra padellata , non troppo forte ma sufficiente a stordirlo, di lui ne ho sicuramente bisogno per farmi spiegare tutto il giro di affari del boss, ovviamente il mio ex padrone Riccardo.
Con il montacarichi lo trasporto al piano superiore, nel dungeon, dove i due vermi danno segni di vita cercando di dimenarsi, mi ricordo di una grossa vasca di metallo piena d’acqua, bene bene adesso ho proprio in mente di come farlo cantare e spifferarmi tutto quello che conosce.
Lo spoglio, legato per bene alle caviglie e sempre ammanettato lo isso con un verricello elettrico sopra alla vasca e lascio che l’acqua sfiori la sua nuca, il contatto lo risveglia, strabuzza gli occhi, mi insulta dandomi della puttana succhiacazzi minacciandomi di ogni male, poi si rende conto della sua posizione e di colpo inizia a tremare e piangere come un bambino, come se niente fosse inizio a calarlo nella vasca, cerca disperatamente di tenere la testa fuori dall ’acqua ma niente, il suo fisico non gli permette granché ed inizia a bere e tossire, con precisione alterno momenti di aria a belle bevute, geme implora pietà, si scusa per come mi ha fatto lavorare nel locale che gestisce , ma niente, inesorabile continuo con il gioco fino a portarlo allo sfinimento ed al terrore di rimanere annegato in quella grossa vasca di zinco.
Controllo con attenzione il suo respiro, ho bisogno di lui e delle informazioni che può darmi, penso sia già bello cotto ed inizio con le domande ….
“Come ti chiami ciccione di merda?” Fa il duro , non mi risponde anzi il suo sguardo si fa duro, ma allora vuole proprio soffrire, pulsante discesa e giù con la festa sottacqua, conto fino a 30, lentamente scandendo i numeri come secondi, lentamente lo estraggo dall’acqua, respira e subito giù di nuovo e altri 30 secondi panico, ripeto il gioco per ben sette volte, è uno straccio e la sua presunzione è scomparsa dallo sguardo, adesso ha paura …… Felix Signora, Felix gestisco il locale giù in città.
Bravo Felix! Adesso spiegami bene come funziona questa gang di maiali comandata da quel porco di Riccardo. Il poveretto non è ancora pronto a parlare la sua reticenza mi esaspera, non voglio passare tutta la notte con questi maledetti, sento la stanchezza cadermi addosso, il lavoro nel locale porno , il cliente che mi aveva riempita e poi le emozioni cominciavo a sentirle tradotte in stanchezza fisica e mentale.
Decido di accelerare il canto di Felix mettendogli due elettrodi alle palle, un bellissimo congegno forniva la dose regolabile di corrente, poi se non bastava lo avrei ricacciato in acqua, bella scossa ai coglioni, graduale immersione fino al collo lasciando che il suo corpo si scuotesse attraversato dalla corrente, così faccio per diverse volte e con tempi ormai vicini al minuto, dovevano essere proprio segreti importanti quelli che così gelosamente custodiva! Finalmente cede, stravolto e tremante non riesce a trattenersi, piange implora di smetter, mi dirà tutto quello che voglio sapere, come se non avesse parlato lo lascio scivolare ancora in acqua, alzo il voltaggi e conto lentamente fino a sessanta.
Adesso parla di sicuro.
Riccardo ha una organizzazione di reclutamento di schiavi e schiave, in verità è solo lui l’unico al vertice della piramide, gli schiavi dopo essere stati plagiati sono diventati via via suoi dipendenti e rimangono legati a lui ed al suo carisma con un rapporto di sudditanza. Tutti lavorano gratuitamente, e ricevono in cambio la possibilità di condurre una vita agiata senza nessun limite di spesa. Felix era stato assieme a Luca uno dei primi schiavi, Riccardo , per entrambi , con il ricatto era riuscito a soggiogarli, foto, filmati molto compromettenti erano stati fatti con loro performance sicuramente non divulgabili per pudore o anche proprio per aspetti penali, questo era proprio il caso di Felix e la sua passione per bambini e bambine.
Non ho mai potuto soffrire i pedofili. Anche se parlava come un fiume in piena istintivamente lo rimetto a bagno e lo faccio saltare come un grillo con la corrente al massimo.
Lo tiro fuori, è sconvolto paonazzo gli occhi dilatati con rapidità impressionante spiega il funzionamento della holding, proprietario di tutto Riccardo, lui , Felix di Locarno, commercialista . Luca, uno dei primi schiavi, ricco di famiglia e con forti tendenze slave, responsabile della” casa degli uccelli”, dove mi avevano fatto lavorare, poi c’erano Daniela, Laura e i due stallieri, tutti legati per ricatto per eventi più o meno gravi al Padrone Riccardo.
La ricerca delle nuove leve era affidata a Laura e Luca, i contatti con case d’appuntamenti o circoli di viziosi sparsi per il mondo li teneva lui, Felix, mentre Daniela era incaricata dei trasporti delle sventurate nei vari party di piacere estremo.
I due stallieri,li chiamo cosi perché non conosco i loro nomi provvedevano a realizzare filmati e a distribuirli sui siti a pagamento. Una organizzazione perfetta sette persone per un giro di venti milioni di euro l’anno, possedimenti un po ovunque, un learjet, un elicottero, diverse auto e la magnifica villa dove mi trovavo sede dell’organizzazione.
Non mi andava di distruggere quella magnifica macchina per far soldi, si trattava di sostituire la testa ossia Riccardo. In fondo Luca, Laura , Daniela , li stallieri / informatici e registi e lo stesso Felix potevano solo servirmi e contro di loro non avevo alcun risentimento.
Curiosa domando maggiore chiarezza sui proventi della holding…
Felix ormai parlava a ruota libera con precisione di professionista svizzero, la “casa degli uccelli” lavorava ad un ritmo netto di 5000€ al giorno, le schiave dovevano rendere 10000€ al mese, gli extra filmati BDSM estremo avevano un giro di oltre 500.000@ anno e poi c’erano gli eventi dal vivo a cui la sola partecipazione dei clienti come spettatori era di 10000 €, se poi la partecipazione era anche parte attiva nella tortura delle sventurate, con frustate, penetrazioni, marchiature e lesioni permanenti la quota arrivava anche a 100.000€ a persona.
Il giro di clienti era mondiale e le “feste” potevano essere dal vivo nel paese dove erano richieste o per cam girate proprio nel dungeon di sopra.
Un buon ricavo era pur rappresentato dalla vendita della schiave ai vari perversi sparsi nel mondo, c’era una varietà umana impressionante di ogni genere e colore, accomunati solo da perversione e tanto denaro da spendere. Anche il filmato della monta delle vacche, senza saperlo ci avevano riprese in quel folle party, una volta montato era stato realizzato un film andato a ruba su internet, nel sito della holding il suo nome “LUNA NERA”.
Mi sa proprio che questa bella macchina per far soldi diventerà mia.
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